Nell’ultima settimana la quotazione rompe a rialzo le due trend line di resistenza pluriennali. Il segnale bull è stato accolto dai compratori che hanno iniettato liquidità nel mercato. Le massicce entrate long e le liquidazioni dei short hanno portato a una crescita dei prezzi che nella giornata di oggi sono andati oltre la resistenza critica dei 10.500 USD.
Un movimento del genere è senz’altro un segnale positivo per il mercato bull che ha come primo target gli 11.500 USD, inoltre una rottura delle trend line completerebbe a rialzo il grande triangolo simmetrico, che ha come target long-term i 28.000 USD (come si può vedere dal grafico settimanale).
Tuttavia nel caso in cui i prezzi dovessero tornare al di sotto dei 10.000 USD, il mercato confermerà ancora una volta che oltre quella soglia non c’è domanda a sufficienza per sostenere i prezzi così in alto, innescando un potenziale ritraccio verso i 6.000 USD con primo supporto a 8.600 USD, come ci aspettavamo in precedenza.
Secondo le nostre analisi, il pump di Bitcoin è stato alimentato anche dalla forte svalutazione del dollaro della scorsa settimana, che ha perso circa il 2% contro le principali valute. Inoltre l’indebolimento della valuta statunitense ha causato anche rallentamento del mercato azionario, con l’aumento dei prezzi delle commodities, portando l’oro ai massimi storici.
Consigliamo di attendere ulteriori conferme prima di un ingresso long, per chi fosse già dentro consigliamo di proteggere la posizione con uno SL a 9.900 USD.
Un movimento del genere è senz’altro un segnale positivo per il mercato bull che ha come primo target gli 11.500 USD, inoltre una rottura delle trend line completerebbe a rialzo il grande triangolo simmetrico, che ha come target long-term i 28.000 USD (come si può vedere dal grafico settimanale).
Tuttavia nel caso in cui i prezzi dovessero tornare al di sotto dei 10.000 USD, il mercato confermerà ancora una volta che oltre quella soglia non c’è domanda a sufficienza per sostenere i prezzi così in alto, innescando un potenziale ritraccio verso i 6.000 USD con primo supporto a 8.600 USD, come ci aspettavamo in precedenza.
Secondo le nostre analisi, il pump di Bitcoin è stato alimentato anche dalla forte svalutazione del dollaro della scorsa settimana, che ha perso circa il 2% contro le principali valute. Inoltre l’indebolimento della valuta statunitense ha causato anche rallentamento del mercato azionario, con l’aumento dei prezzi delle commodities, portando l’oro ai massimi storici.
Consigliamo di attendere ulteriori conferme prima di un ingresso long, per chi fosse già dentro consigliamo di proteggere la posizione con uno SL a 9.900 USD.