Marco_Bernasconi

La variante Delta paura reale e concreta o occasione di...

DJ:DJI   Indice Dow Jones Industrial Average
La variante Delta paura reale e concreta o occasione di storno tanto attesa?

A Wall Street si dice:

“Il trading è il lavoro più affascinante del mondo. Ma non è un lavoro per gli stupidi, i mentalmente pigri, persone di inferiore equilibrio emotivo, avventurieri che pensano di diventare ricchi in poco tempo. Questi moriranno poveri.”
Jesse Livermore

Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è sceso del -0,86%. Nel momento in cui scrivo questa analisi i futures statunitensi sono negativi: Nasdaq -0,67%, per l’S&P 500 -0,78% e per il Dow Jones -0,62% circa.


Perché il mercato ha chiuso negativo nell’ultima sessione a Wall Street?
  • Gli indici azionari statunitensi ieri hanno chiuso negativamente, l’S&P 500 ha chiuso sul suo minimo degli ultimi 7 giorni per il Dow Jones invece è stato registrato il minimo delle ultime 2 settimane.

  • La diffusione della variante delta Covid in tutto il mondo ha costretto a rinnovare i blocchi in alcune aree dell’Asia e dell’Australia e ha suscitato preoccupazione per un rallentamento della crescita globale. Questo ha portato ieri a vendite in settori economicamente sensibili come titoli industriali e di materie prime, titoli di consumo discrezionale e titoli energetici.

  • I dati economici USA di ieri sono stati divergenti per le azioni.

  • Dal lato ribassista, le richieste di disoccupazione iniziali settimanali sono aumentate inaspettatamente di 2.000 unita a 373.000, mostrando un mercato del lavoro più debole rispetto alle aspettative di un calo a 350.000.

  • Al contrario, il credito al consumo di maggio è aumentato di un record di +35,281 miliardi di dollari , più delle aspettative di 18.000 miliardi di dollari.

  • Il calo dei tassi di interesse dovrebbe essere di supporto per le azioni.

  • Il rendimento dei T-note a 10 anni è sceso al nuovo minimo degli ultimi 5 mesi arrivando all’1,248%. Fino a qualche seduta fa il calo delle aspettative di inflazione era stato positivo per il mercato azionario adesso sta avvenendo l’opposto.

  • Il treasury è sceso ed il mercato invece di rallegrarsene e salire scende anch’esso

  • Il mercato ora percepisce questo calo come un rallentamento dell’economia.

  • Il mercato si è focalizzato sul fatto che dato che il rendimento del treasury è sceso questo anticipa un rallentamento macro che quindi ha come conseguenza a vendite sui titoli value esposti al ciclo.

  • Questo modo di ragionare risulta l’opposto di quello che invece faceva comprare gli stessi titoli fino a pochissime sedute fa. Ripeto che invece, la visione corretta, dovrebbe essere quella che un ribasso dei rendimenti faccia bene al mercato.

  • Cosa succederà adesso? Ora serve questo perché il mercato deve raccogliere e ricominciare per un po’ e poi si tornerà a comprare in modo pesante i titoli growth proprio sul presupposto che, come noto, beneficiano di tassi più bassi.

Parafrasando le parole del film “L’ultima minaccia” del 1952 diretto da Richard Brooks.
«È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi far niente! Niente!»
Io dico….
«È il mercato bellezza! Il mercato! E tu non ci puoi far niente! Niente!»


  • I titoli delle società ferroviarie sono capitolati ieri dopo che è arrivata la notizia che il presidente Biden chiederà alle autorità di regolamentazione un ordine esecutivo per affrontare il consolidamento e i possibili prezzi anticoncorrenziali nel settore marittimo e ferroviario.

  • Kansas City Southern e Norfolk Southern hanno chiuso in calo di oltre il -7%.

  • CSX Corp ha chiuso in calo di più del -6%.

  • Union Pacific Corp ha chiuso in calo di più del -4%.

  • Ieri anche i titoli bancari sono scesi, appesantendo tutto il mercato.

  • Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America, Wells Fargo, Comerica e Northern Trust hanno chiuso in calo di oltre il -2%.

  • Un altro aspetto negativo per le azioni statunitensi è la repressione cinese sui titoli tecnologici cinesi quotati negli Stati Uniti.

  • Il governo cinese, nel fine settimana, ha annunciato indagini su altre società tecnologiche cinesi quotate nelle borse statunitensi, tra cui Full Truck Alliance e Kanzhun .

  • L’azione del governo cinese è stata vista come un tentativo per esercitare il controllo sui dati degli utenti e come un avvertimento alle società tecnologiche cinesi di mantenere i loro database sul suolo cinese.

  • L’ETF Invesco Golden Dragon China, che segue le azioni cinesi ADR quotate negli Stati Uniti, è sceso ieri del -3,00% al minimo di 9 mesi. Questo calo si aggiunge al forte sell-off combinato dell’-11,05% avuto nelle ultime 5 sessioni.

Cosa invece ha aiutato il mercato nell’ultima sessione?

  • L’indice Dow Jones si è risollevato dai minimi di giornata. La notizia che ha aiutato il titolo Boeing che ha chiuso in rialzo di oltre il +2% è stata che i funzionari dell’aviazione cinese hanno segnalato che sono aperti a condurre voli di prova sul jet Boeing 737 Max.

  • Questo è un bel passo del la Cina verso la revoca del divieto di volo del jet.

  • Attualmente 170 paesi hanno già autorizzato il 737 Max a volare.

La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi:

Anche in Asia questa notte le azioni sono scese seguendo Wall Street, dicevo prima a causa dei rendimenti delle obbligazioni che scendendo hanno reso gli investitori più prudenti.

I futures statunitensi sono scesi e il rendimento Treasury a 10 anni è salito all’1,34%.

La sessione precedente valeva l’1,30%, che è stato il livello più basso da febbraio.

Ma nelle settimane precedenti è stato scambiato fino all’1,74%.

In Giappone le autorità hanno rafforzato le precauzioni per contrastare nuovi focolai del coronavirus. Aumentando le restrizioni, il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha ordinato uno stato di emergenza per Tokyo, che durerà fino alle Olimpiadi del 23 luglio-8 agosto.

Ricordo che i rendimenti delle obbligazioni a lungo termine tendono a muoversi insieme alle aspettative degli investitori per l’inflazione e la crescita economica.

Anche se entrambi sono ancora molto forti e molto più alti di quanto siano stati negli ultimi anni, Wall Street sospetta sempre di più che abbiano già raggiunto il massimo.

L’effetto rimbalzo dell’economia nella fase iniziale potrebbe già avere raggiunto il suo top.

In parte il brusco calo dei rendimenti obbligazionari a lungo termine è sicuramente dovuto a ricoperture degli operatori.

Due recenti report hanno mostrato che i settori manifatturiero e dei servizi stanno ancora crescendo, ma più lentamente che nei mesi precedenti e sotto le aspettative degli economisti.

Trapela sempre più il nervosismo per le potenziali mosse delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve degli Stati Uniti.

Per fortuna ricomincia la reporting season.
I mercati rivolgeranno la loro attenzione ai profitti aziendali a partire dalla prossima settimana.

A cominciare dalle grandi banche come JPMorgan Chase, Goldman Sachs e Bank of America verranno comunicati i dati trimestrali.

Le banche come è noto sono un proxy per l’economia generale, quindi il report verrà osservato con attenzione e ascolteranno ciò che le banche anticiperanno sullo stato di prestiti e spese osservando la ripresa economica.


I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:
  • L’S&P 500 è sceso di 37,31 punti a 4.320,83 per un -0,86%. L’ultimo massimo è stato registrato il 7 luglio.
  • Il Dow Jones è sceso di 259,86 punti a 34.421,94 per un -0,75%. L’ultimo massimo è stato registrato il 2 luglio.
  • Il Nasdaq 100 ha perso 88,40 punti, o -0,60%, a 14.810,54. L’ultimo massimo è stato registrato il 7 luglio.

L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap ha perso il -1,34%, adesso vale 2.228,15.

Il rendimento del Treasury a 10 anni, che influenza direttamente i tassi di interesse sui mutui e altri prestiti al consumo, ha chiuso a 1,339% dall’1,283% del giorno precedente.

Il valore dell’oro dal minimo di marzo di 1680$ dollari l’oncia ha guadagnato 117$ ed adesso si attesta sui $1797 dollari.

Il prezzo del greggio americano è sceso di 17 centesimi a 73,03 dollari al barile.

L’indice di volatilità VIX S&P 500 ha chiuso a 19,00 abbastanza distante dal minimo di 14,10 nuovo minimo degli ultimi quattro anni e avvicinandosi al massimo recente dell’ultimo mese di 21,82.

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