Le borse americane non mollano

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Proseguono i colloqui tra USA e controparti sui dazi, e Trump si è detto molto fiducioso sull’accordo commerciale con l’Unione Europea e Giappone. Lo stesso Scott Bessent, segretario al tesoro, ha manifestato soddisfazione per la direzione che stanno prendendo i rapporti bilaterali, che poi è sempre quello a cui abbiamo creduto, ovvero zero dazi per tutti.

Wall Street è rimasta stabile, riuscendo a contenere le forti perdite di questa settimana prima delle festività imminenti, con i mercati che hanno già scontato utili aziendali contrastanti e rischi legati alle incerte politiche tariffarie del presidente Trump, che però sembrano prendere una piega positiva. L'S&P 500 ha chiuso in territorio positivo, e il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,16% grazie alla tregua del settore tecnologico.

Sul fronte commerciale, le minacce di dazi su rame, semiconduttori, prodotti farmaceutici e legname non sono ancora state confermate dalla Casa Bianca, sebbene le notizie indichino uno sviluppo positivo dei negoziati con il Giappone. Gli asset rischiosi sono comunque rimasti deboli dopo le pesanti critiche di Trump al presidente della Fed Powell, in seguito alle dichiarazioni del Governatore che aveva ricordato che i dazi potrebbero ostacolare la crescita e far impennare l'inflazione.

D'altro canto, UnitedHealth è crollata del 20% dopo la pubblicazione dei risultati, provocando un calo di 500 punti nel Dow Jones. Intanto Georgieva, direttrice generale del FMI, ha dichiarato che i recenti movimenti sui titoli del Tesoro USA dovrebbero essere considerati un monito. Tutti ne risentono se le condizioni finanziarie peggiorano. L'elevata incertezza aumenta il rischio di stress sui mercati finanziari. Più a lungo dura l'incertezza, maggiore sarà il costo.

BCE, ANCORA UN TAGLIO DEI TASSI

La BCE ha tagliato tutti e tre i suoi tassi di interesse chiave di 25 punti base, abbassando il tasso di rifinanziamento principale al 2,40%, il tasso sui depositi al 2,25% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,65%, come previsto. La decisione riflette la crescente fiducia che l'inflazione sia sulla buona strada per tornare stabilmente all'obiettivo del 2%.

Sia l'inflazione complessiva che quella core hanno continuato a diminuire, con un calo anche dell'inflazione dei servizi. La crescita salariale si sta moderando e le imprese stanno assorbendo parte della pressione sui costi. Tuttavia, permangono rischi per le prospettive dell'area dell'euro, soprattutto a causa delle crescenti tensioni commerciali globali, che stanno minando la fiducia e inasprendo le condizioni finanziarie.

La BCE ha riconosciuto che le prospettive di crescita si sono indebolite e ha sottolineato un approccio basato sui dati per il futuro. Non si è impegnata a effettuare ulteriori tagli, sottolineando che le decisioni future dipenderanno dai dati economici, dalle dinamiche dell'inflazione e dalla forza della trasmissione monetaria.

VALUTE

L'euro è rimasto stabile, tra 1,1340 e 1,1400, in leggero calo rispetto ai massimi di gennaio 2022, dopo che la BCE ha abbassato i tassi per la sesta volta consecutiva, come previsto. La banca centrale ha eliminato il riferimento a una politica monetaria "restrittiva", avvertendo al contempo che le prospettive di crescita sono peggiorate a causa delle crescenti tensioni commerciali.

Gli operatori ora puntano principalmente ad altri tre tagli di 25 punti base entro la fine dell'anno. Tuttavia, l'euro ha guadagnato circa il 5% rispetto al biglietto verde ad aprile, poiché la moneta unica rappresenta una moneta rifugio più del dollaro in questo momento, con gli investitori che stanno ridimensionando il ruolo del dollaro nel sistema finanziario globale, riconsiderando al contempo, sempre più la moneta unica come valida alternativa.

Inoltre, le aspettative di una maggiore spesa per la difesa, in particolare in Germania, hanno dato slancio al rialzo dell'euro. Ma il dollaro, dopo settimane di discesa, è comunque rimasto stabile anche contro altre valute, come GBP, JPY, CAD, e oceaniche, in un momento di consolidamento necessario dopo tanto ribasso.

istantanea

JOBLESS CLAIMS

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 9.000 unità rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 215.000 nella seconda settimana di aprile, in contrasto con le aspettative del mercato che prevedevano un aumento di 1.000 unità, attestandosi a 225.000, segnando il numero più basso di nuove richieste in oltre due mesi. Il risultato ha continuato a riflettere un mercato del lavoro resiliente negli Stati Uniti, prolungando lo slancio dell'ultimo rapporto sull'occupazione.

Nel frattempo, le richieste di sussidi di disoccupazione in corso sono aumentate di 41.000 unità, passando da 1.885.000 a 1.926.000 nella settimana precedente, prolungando la loro volatilità.

TURCHIA, SALE IL COSTO DEL DENARO

La Banca Centrale di Turchia ha aumentato il tasso di riferimento di 350 punti base al 46% nella riunione di aprile 2025, in contrasto con le aspettative del mercato che prevedevano un mantenimento dei tassi e in netto contrasto con i tre tagli consecutivi dei tassi nelle tre decisioni precedenti. Il Comitato di Politica Monetaria ha inoltre osservato che la politica monetaria rimarrà restrittiva fino al raggiungimento della stabilità dei prezzi.

Il Comitato di Politica Monetaria ha osservato che gli ultimi indicatori anticipatori suggerivano un aumento della domanda interna superiore alle aspettative all'inizio dell'anno, giustificando una politica monetaria più restrittiva, nonostante il calo dell'inflazione di fondo registrato a marzo. Il Comitato ha inoltre sottolineato che il crescente protezionismo nel commercio globale rischiava di compromettere il processo di disinflazione che aveva consentito i tagli dei tassi nelle ultime riunioni.

Pur non rilasciando dichiarazioni dirette, è probabile che il Comitato di Politica Monetaria abbia anche aumentato i tassi per allentare la pressione sul mantenimento dei tassi da parte della Turchia, dopo che i conflitti politici tra il Presidente Erdogan e il sindaco di Istanbul hanno innescato un crollo della valuta nazionale.

Saverio Berlinzani




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