Wall Street in rialzo, dollaro stabile

41
WALL STREET SOLIDA

Venerdì, gli indici statunitensi hanno chiuso in rialzo. L’S&P 500 è salito dell’1%, superando i 6.000 punti, il livello più alto da febbraio, sostenuto da un rapporto sull’occupazione migliore del previsto e da un rinnovato ottimismo sui colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Il Dow Jones ha guadagnato l’1,05%, mentre il Nasdaq è salito dell’1,2%, trainato da un netto rimbalzo di Tesla, che ha guadagnato il 3,7% dopo l’apparente distensione tra Elon Musk e il presidente Trump.

Il mercato del lavoro ha creato 139.000 posti a maggio, superando le previsioni. Sebbene il dato sia inferiore rispetto al passato recente, ha contribuito a ridurre i timori di un rallentamento più marcato.

Nel frattempo, Trump si è detto ottimista sul fronte commerciale, annunciando che i negoziati con la Cina riprenderanno la prossima settimana a Londra. Ha inoltre rinnovato la richiesta alla Fed di tagliare i tassi di interesse di un punto percentuale, definendolo “carburante per missili” per l’economia.

I principali titoli tecnologici, tra cui Nvidia (+1,2%), Meta (+1,9%) e Apple (+2,1%), hanno registrato guadagni. Nell’arco della settimana, tutti e tre i principali indici hanno chiuso in rialzo: S&P 500 e Dow Jones di oltre l’1%, Nasdaq del 2%.

VALUTE

Sui mercati valutari si osserva una fase di consolidamento, con un leggero recupero del dollaro. Il differenziale dei tassi d’interesse tra il dollaro e le altre valute rimane ampio, favorendo un rafforzamento della valuta statunitense.

L’EUR/USD, dai massimi di 1,1490 della settimana precedente, è sceso di circa 100 pips, mantenendosi comunque sopra i supporti chiave di 1,1360 e 1,1310. Anche la sterlina e lo yen hanno perso terreno, rispettivamente di 110 e 250 pips.

Tecnicamente, nel breve termine si mantiene una visione favorevole al dollaro, anche se nel medio termine il trend resta ancora sfavorevole alla valuta statunitense, salvo rotture di livelli tecnici rilevanti.

istantanea

USA, SALARI IN CRESCITA

La retribuzione oraria media per i dipendenti del settore privato non agricolo è aumentata di 15 centesimi (+0,4%) a maggio 2025, raggiungendo i 36,24 dollari. Si tratta dell’aumento mensile più consistente da gennaio, superiore allo 0,2% di aprile e alle previsioni dello 0,3%.

Anche la retribuzione oraria media dei dipendenti produttivi e non direttivi è cresciuta di 12 centesimi (+0,4%), arrivando a 31,18 dollari.

Su base annua, la retribuzione oraria media è aumentata del 3,9%, in linea con la lettura rivista di aprile e superiore al consenso del 3,7%.

NON FARM PAYROLLS

Gli occupati non agricoli negli Stati Uniti sono aumentati di 139.000 unità a maggio 2025, in lieve calo rispetto ai 147.000 di aprile (rivisti al ribasso), ma sopra le attese di 130.000.

La crescita dell’occupazione ha riguardato il settore sanitario (soprattutto ospedali), il tempo libero e l’ospitalità (in particolare ristorazione e bar), e l’assistenza sociale. Al contrario, il governo federale ha perso posti di lavoro, con un calo di 59.000 unità da gennaio. Anche il settore manifatturiero ha registrato una contrazione di 8.000 unità.

I dati di marzo e aprile sono stati rivisti al ribasso, con un totale di 95.000 occupati in meno rispetto alle stime precedenti. Nonostante ciò, il mercato del lavoro resta solido, sebbene in rallentamento. Tuttavia, le recenti politiche dell’amministrazione Trump potrebbero esercitare pressioni al ribasso sull’occupazione nei prossimi mesi.

CANADA, DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO

Il tasso di disoccupazione in Canada è salito al 7,0% a maggio 2025, rispetto al 6,9% del mese precedente, raggiungendo il livello più alto da settembre 2021. Il dato ha superato le aspettative del mercato.

L’aumento è attribuibile a un incremento significativo del numero di disoccupati, che ha raggiunto quota 1.600.000, segnalando un possibile impatto negativo dei dazi imposti dagli Stati Uniti.

Nonostante ciò, l’occupazione netta è aumentata di 8.800 unità, superando le previsioni di 5.000, compensando in parte le 32.600 perdite del mese precedente.

Il settore manifatturiero è stato il più colpito, con un calo netto di 12.200 posti di lavoro, a causa dei dazi su alluminio, acciaio e automotive. La forza lavoro è rimasta stabile al 65,3%.

Saverio Berlinzani




Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.

Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).

Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.

Declinazione di responsabilità

Le informazioni ed i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione ad investire o ad operare nei mercati finanziari. Non sono inoltre fornite o supportate da TradingView. Maggiori dettagli nelle Condizioni d'uso.