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EUR/USD – Previsioni e Analisi per Giugno 2021

Long
OANDA:EURUSD   Euro / Dollaro
La nostra previsione del mese scorso sul cambio EUR/USD si è rivelata corretta: avevamo previsto un rialzo dell’euro sulla scia della ripresa economica e del graduale allentamento delle restrizioni. Pesa anche, ovviamente, il fatto che negli Stati Uniti il problema dell’inflazione si fa sempre più sentito sui mercati.

Dove andrà EUR/USD a giugno 2021? Siamo qui per scoprirlo insieme, analizzando come sempre le notizie, i dati e i fattori più importanti per fare previsioni sul tasso di cambio.

In questa guida puoi trovare le nostre previsioni generali per il mese in arrivo.

Sguardo ai dati macroeconomici

É nostra abitudine aprire le analisi sul Forex con uno studio dei dati macroeconomici. Osservando l’andamento di due economie, diventa molto più concreta la possibilità di prevedere l’andamento delle loro valute. Anche questo mese il calendario economico ci presenta un riassunto interessante, in cui vale la pena di segnalare soprattutto alcuni dati:


Negli Stati Uniti il numero di offerte di lavoro schizza alle stelle, così come i prezzi degli immobili, segnalando una ripresa molto veloce

Sempre negli USA sono stati incoraggianti i dati sugli ordinativi di beni durevoli (+1%) e sull’indice dei prezzi al consumo

Ripresa più moderata ma finalmente in moto in Europa, che centra gli obiettivi sul PIL e vede un lieve aumento della produzione industriale

Se guardiamo soltanto i dati, è indiscutibile che il mese degli Stati Uniti sia stato particolarmente positivo e migliore di quello europeo. Questo fa aumentare le attese sul tasso di inflazione, ma non è ancora arrivato un forte segnale dalla Federal Reserve riguardo al rialzo dei tassi centrali. Fino a quando rimarrà l’idea di rimandare questo aumento al 2022, i segnali di inflazione potrebbero continuare a svalutare il dollaro.

USA: dal mercato del lavoro altri segnali di inflazione
Gli Stati Uniti stanno vivendo una situazione particolare dovuta alla ripresa dell’attività economica. Possiamo definirla una vera e propria crisi del lavoro, ma una crisi atipica: anziché esserci troppa disoccupazione, le imprese non riescono a trovare dipendenti. Il numero di posti di lavoro vacanti nell’economia è al suo record storico, malgrado il tasso di inoccupazione rimanga più alto di quello pre-Covid.

La spiegazione più probabile è che molte persone stiano proseguendo percorsi iniziati durante la pandemia: formazione, opportunità di lavoro autonomo o pensionamento anticipato. Considerando il generoso assegno di disoccupazione, sicuramente ci sono anche tante persone che in questo momento non reputano impellente trovare un nuovo posto di lavoro.

La situazione è diventata così particolare che McDonald’s sta addirittura pagando 50$ le persone disposte a presentarsi a un colloquio di lavoro, mentre la catena Chipotle ha alzato a 100.000$ lo stipendio di un restaurant manager, posizione che normalmente si arriva a ricoprire con appena tre anni di esperienza dal primo impiego nella società. Al di fuori di queste curiosità interessanti, la situazione riguarda da vicino la questione dell’inflazione di cui stiamo parlando da alcuni mesi.

La famosa curva di Philips, poi ripresa dal premio Nobel Arkerlof, ci ricorda che esiste una relazione diretta tra occupazione e inflazione: negli anni in cui l’occupazione aumenta, anche il tasso di inflazione aumenta. Considerando che i salari stanno già aumentando e che i sussidi di disoccupazione verranno prima o poi ridimensionati, spingendo le persone a cercare un posto di lavoro e dunque aumentando ulteriormente l’occupazione, il mercato del lavoro potrebbe ulteriormente stimolare l’inflazione.

UE, importante attesa su consumi e vacanze
Come abbiamo visto commentando i dati del calendario economico, in questo momento l’Eurozona sta iniziando a uscire dalla crisi. Ma non è una ripresa veloce e non è una ripresa al pari di quella americana o inglese, parzialmente perché la campagna vaccinale qui è iniziata dopo ed è proseguita con diversi ritardi nelle consegne. Ora inizia il vero periodo di test per capire quanto rapidamente l’economia saprà riprendersi.

In estate l’economia rallenta, questo è risaputo. Ma verranno messi alla prova i settori più colpiti durante la pandemia: alberghi, voli, crociere e in generale tutto ciò che è direttamente correlato al turismo e ai consumi. Il Q2 e il Q3 del 2021 saranno i mesi in cui capiremo di più sul futuro del cambio tra euro e dollaro americano. Siamo diretti verso una ripresa come quella successiva alla crisi del 2008, totalmente a due velocità, in cui la crescita europea rimane stagnante? Oppure questa volta l’Eurozona riuscirà a rimanere al passo delle altre nazioni sviluppate?

La risposta a queste domande ci dirà quali equilibri potrebbero crearsi sul mercato del Forex nei prossimi 2-3 anni, per cui sarà molto importante tenere d’occhio il calendario economico.

Dov’è diretto il cambio EUR/USD a giugno 2021?
Il nostro parere è che l’euro continuerà il suo trend rialzista anche il mese prossimo, rimanendo fissi al nostro target di 1.2400 che a nostro avviso sarà raggiunto ancora una volta entro l’estate. Negli Stati Uniti l’inflazione rischia un’impennata importante nei prossimi due trimestri dell’anno, mentre in Europa la politica monetaria espansiva avuta durante il Covid inizierà a venire allentata.

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