Nella giornata di oggi Mario Draghi ha annunciato un nuovo round di finanziamenti a lungo termine e condizioni agevolate per il sistema bancario, le cosiddette Tltro. La nuova serie di operazioni sarà lanciata a partire da settembre 2019 e terminerà nel marzo 2021. Le operazioni avranno cadenza trimestrale e ciascuna avrà una scadenza di due anni. Inoltre la BCE ha confermato quello che gli analisti si aspettavano nonostante le ultime riunione a fine 2018 (le quali facevano intendere che a settembre 2019 ci sarebbe potuto essere un rialzo dei tassi), ovvero: non ci sarà nessuna variazione della politica monetaria adottata negli ultimi anni, mantenendo i tassi d'interesse fissi almeno fino a fine 2019, ma è molto probabile che questa politica venga mantenuta anche durante il 2020. Tutto questo lascia invariata l'analisi macro fatta ad inizio anno nella quale ci aspettavamo uno scenario macroeconomico dell'Eurozona del genere: con la situazione che si sta creando oltreoceano, ovvero un ammorbidimento della politica monetaria restrittiva adottata alla FED nel 2018, è verosimile che per le prossime settimane il cambio EURUSD lateralizzi tra gli 1.12 e gli 1.14, per poi procedere in questo trend principale ribassista con target finale gli 1.08 non appena Powell riprenderà la stretta monetaria.
Ad ora, però, ci aspettiamo una svalutazione del dollaro americano fino al 20 marzo, giorno in cui si riunirà la FED: ci riposizioniamo long con target 1.14 nel breve termine per poi aprire una posizione al ribasso che durerà parecchio tempo e che manterremo in portafoglio, con target la zona compresa tra gli 1.10 e gli 1.08. A fine marzo 2018 ci eravamo posizionati consigliando di vendere da 1.20 circa e di mantenere fino a 1.13; questo fine marzo ci posizioneremo short da 1.14 e cercheremo di mantenere fino al supporto degli 1.08. Seguirà un aggiornamento post-FED che verrà mantenuto per le settimane successive dove illustreremo lo scenario che si prospetta in base ai dati pubblicati sia dalla BCE che dalla FED.
Ad ora, però, ci aspettiamo una svalutazione del dollaro americano fino al 20 marzo, giorno in cui si riunirà la FED: ci riposizioniamo long con target 1.14 nel breve termine per poi aprire una posizione al ribasso che durerà parecchio tempo e che manterremo in portafoglio, con target la zona compresa tra gli 1.10 e gli 1.08. A fine marzo 2018 ci eravamo posizionati consigliando di vendere da 1.20 circa e di mantenere fino a 1.13; questo fine marzo ci posizioneremo short da 1.14 e cercheremo di mantenere fino al supporto degli 1.08. Seguirà un aggiornamento post-FED che verrà mantenuto per le settimane successive dove illustreremo lo scenario che si prospetta in base ai dati pubblicati sia dalla BCE che dalla FED.