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MauroPucciarelli
29 apr 2020 08:58

FTMIB - SE LA NOSTRA SPERANZA RESTA LISISTRATA...SIAMO FOTTUTI.. 

MILANO ITALIA BORSA INDEXTVC

Descrizione



Da un'idea di @MrMagoo...
FORTUNATI.
Ma la fortuna nella vita bisogna sapersela meritare...

When prices react to stimulus and not to economic data.
Economic data?? What? “We care about the stimulus”.

Questo il modo di pensare del “trader medio” a Wall Street. Il focus continua ad essere sugli stimoli monetari e sulla presenza capillare e attiva della FED. Cio’ che viene apprezzato dal mercato non e’ tanto la size degli interventi, ma la capillarita’ degli stessi. La FED e’ intervenuta in ogni angolo di debolezza del sistema finanziario USA preoccupandosi di assicurare liquidita’ ad aziende di grandi, piccole e medie dimensioni, ai comuni, e a tutti gli operatori finanziari che ne avessero bisogno. In sintesi , la FED c’e’. E se la FED c’e’, poco importa se la consumer confidence e’ crollata a 86.90 (livello visto solo 5 anni fa), se i disoccupati che chiedono sussidi continuano a crescere al ritmo di 4-5 milioni a settimana, se le vendite al dettaglio crollano e se la produzione industriale e’ negativa. Tutto questo passa in secondo piano. La fiducia sulla capacita’ dell’America di uscire da questa crisi e’ massima. Eliminato il rischio finanziario grazie all’intervento della FED, rimane solo il rischio economico, e questo e’ considerato “secondario” dagli operatori di WallStreet, molti dei quali, sono figli di mamma FED.



Nel frattempo, il bilancio della FED continua a lievitare. Esso ha asset per 6.57 trillioni di USD, e potrebbe arrivare a 12 trillioni di USD, valore che corrisponde al 50% del PIL .
In questi ultimi due giorni, la fede per la FED e per la ripresa a V dell’economica USA e’ cresciuta: gli acquisti si sono progressivamente spostati dai consensus stocks ai titoli ciclici.
Avevamo evidenziato nel commento di preapertura di lunedi come il mercato USA fosse salito grazie alla performance strabiliante dei titoli ad elevata capitalizzazione (principalmente i titoli FAANG e tech stocks) e ad alcuni titoli difensivi.

Da due giorni e’ iniziata la “fase 2” anche sul mercato azionario. Ad essere acquistati sono i settori piu’ esposti al ciclo macro tra cui i finanziari, le basic resources e gli industriali. Tale pattern ha portato i prezzi dei titoli del paniere dello S&P500 , equal weighted, a salire del 2.8% e a colmare il gap di performance con l’indice S&P500 . Tale movimento si e’ tradotto in un aumento vertiginoso del numero di titoli che ora quotano sopra la media a 50 gg .
Detto in modo semplice, se prima il mercato saliva con pochi eletti, ora sta salendo con molti piu’ titoli e soprattutto con quelli ciclici, ad indicazione che il livello di fiducia sulla ripresa macro e’ molto elevato.

E’ in questo contesto che va inserita la riunione della FED di questa sera. Se la FED continuera’ a mostrarsi pronta ad intervenire, senza limiti, il mercato continuera’ ad essere sostenuto, focalizzandosi, appunto, sugli stimoli del governo e della FED a supporto delle quotazioni. Il trend macro prima o poi recuperera’.
E mentre in USA i trader sono tutti rilassati, in Europa la situazione e’ differente.
La BCE non ha gli stessi mezzi della Fed, ne’ la stessa liberta’ di azione. In assenza di un’azione congiunta da parte dell’UE, gli aiuti governativi sono confinati all’interno di ogni singolo stato e ognuno deve fare i conti con il proprio budget.
E cosi, prima che sia troppo tardi, le agenzie di rating corrono a rivedere i giudizi sulla solvibilita’ finanziaria dei paesi. E l’Italia ovviamente e’ nel mirino, talmente nel mirino che Fitch nella giornata di ieri ha abbassato il rating del debito Italiano a BBB-, ad un passo dal declassamento a Junk Bond. (l’outlook passato a neutrale da negativo).
Trattasi di una mossa a sorpresa, fatta al di fuori del calendario. Fitch doveva pronunciarsi il 10 di luglio sul nostro debito. Ha preferito accorciare i tempi e dire subito la sua dato l’impatto importante sui conti pubblici delle misure varate dal governo.
Tale downgrade del debito segue il nulla di fatto di S&P500 che ha mantenuto il rating a BBB mentre la pronuncia di Moody’s e’ attesa per l’8 maggio.

Tale aggravio della posizione debitoria dell’Italia, di cui ovviamente siamo consci, pone l’Italia “nelle mani della BCE”. Solo la BCE puo’ aiutarci a mantenere il costo del debito basso, costo che in sua assenza sarebbe schizzato alle stelle, evidenziando nella sua interezza i rischi finanziari del nostro paese.
Questa mattina potremmo assistere a vendite sui BTP, ma la parola ultima spettera’ a Cristine Lagarde, dalla quale il mercato si attende un ulteriore aumento del piano di stimoli ( altri 500 miliardi di euro ), in assenza del quale, potremmo assistere a prese di beneficio sui mercati Europei, Italia in primis.
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