Marco_Bernasconi

Coronavirus: impatto macro e micro non da poco 👎

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POSSIBILI IMPATTI macro e micro della diffusione di tale virus, con la consapevolezza, che ogni ipotesi fatta puo’ essere facilmente negata dai fatti in relazione a come e con che velocita’ la diffusione del virus riesca ad essere debellata.

Per un’analisi a livello macro ricorriamo ad un’analogia con quanto accaduto 17 anni fa quando la c.d. SARS si e’ diffusa in Cina. La diffusione della SARS e’ iniziata a fine 2002 e solo a fine luglio del 2003 il virus e’ stato debellato. Il processo che ha caratterizzato la SARS 17 anni fa puo’ essere diviso in 5 fasi:
- L’origine del virus
- La diffusione del virus tra essere umani all’interno della citta’ fulcro
- Il contagio tra essere umani anche in altri paesi e citta’
- La diffusione del contagio in altri paesi e citta’
- Il contenimento del virus e la sua estirpazione mediante l’adozione di misure congiunte.
Attualmente stiamo vivendo la fase 3 con la speranza che la fase 4 rimanga contenuta e quindi ne siano limitati gli effetti.

Ma ricordiamo cosa e’ avvenuto nel 2002-2003. Gli effetti sulla crescita economica della diffusione del virus in Cina sono rimasti piuttosto contenuti per i primi mesi. Solamente nel secondo trimestre del 2003 si e’ assistito ad un forte impatto sulla crescita economica Cinese che ha coinciso con la massima diffusione del virus. La crescita e’ passata dal 10.5% al 3.4% nel secondo trimestre del 2003. Tuttavia, tale flessione e’ stata compensata da una crescita del 13.5% nel secondo semestre che ha permesso di compensare pienamente la debolezza registrata al culmine della diffusione del virus.
Pattern simile per l’andamento delle vendite al dettaglio che, nei mesi colpiti dalla diffusione del virus passarono da +9.3% a +6.7%. Ad essere maggiormente colpiti, ovviamente, i settori dei trasporti, del turismo. Inaspettatamente, gli altri settori quali quello della produzione industriale, delle costruzioni e le esportazioni non hanno subito importanti contraccolpi.

Ma nel 2003 la Cina era diversa. I tassi di crescita erano molto piu’ elevati e non c’erano i dazi. Di questo non possiamo non tener conto in questa analisi. contrazioni nell’ordine di quelle registrate nel 2003 sarebbero un freno importante alla crescita mondiale con ripercussioni concrete sul quadro macro e micro.
Cerchiamo ora di comprendere quanto sia importante a livello economico la regione dell’Hubei, al fine di stimarne il possibile impatto sulle aziende in essa operanti.

La citta’ di Wuhan e’ una citta’ importante a livello economico. Essa si trova al 13esimo posto (su 2000 citta’) delle citta’ Cinesi, nella classifica condotta da Bloomberg in relazione all’importanza nella c.d. production chain. La citta’ ospita ben 500 aziende. La regione di Hubei, all’interno della quale si trova Wuhan ospita ben 1016 aziende. Di queste 44 sono aziende americane e 40 sono aziende europee. Molte di queste aziende operano nel settore dei trasporti e delle auto ma nella lista sono comprese societa’ come Siemens e Pepsi.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito all’adozione di una serie di misure restrittive da parte di molte aziende internazionali esposte nell’area.
E’ il caso di Honda che ha gia’ predisposto l’evacuazione dall’area di 30 membri dello staff. Stesso provvedimento e’ stato preso da Peugeot che rimpatriera’ 38 persone dello staff e le relative famiglie. Il colosso del retail H&M ha gia’ disposto la chiusura di 13 negozi nell’area. Per H&M la Cina e’ uno dei mercati principali.
La catena di fast food McDonald’s ha chiuso diversi fast food nell’area coinvolta e ha adottato misure igieniche di emergenza all’interno dei fast food rimasti aperti. Mossa simile e’ stata adottata da Starbucks che ha gia’ comunicato di aver chiuso alcune strutture.
Impatto concreto anche per Walt Disney che ha chiuso Disneyland di Shangai e ha predisposto il rimborso di tutti i biglietti acquistati in anticipo su internet.

Ovviamente, ad essere impattate saranno poi tutte le societa’ di trasporto locale e internazionale. Ad essere colpite saranno le compagnie aeree, soprattutto quelle maggiormente esposte al traffico internazionale. In Europa riteniamo che Luthanza sia la piu’ colpita assieme a IAG. In USA da seguire United Airlines Holding e American Airlines.
Da seguire poi il settore del lusso. Anch’esso potrebbe risentire vistosamente della diffusione del virus. Kering, Ferragamo, Brunello Cuccinelli, Moncler potrebbero essere penalizzate.

Ma c’e’ un titolo che beneficia della diffusione di questo virus?
La risposta e’ SI. Il titolo e’ la compagnia farmaceutica ABBVIE. La societa’ e’ specializzata nella produzione di farmaci per il trattamento delle malattie degenerative come l’AIDS. Al momento le autorita’ hanno dato disposizione di trattare i pazienti affetti dal virus con i farmaci ritonavir e lopinavir prodotti da Abbvie.

e le elezioni in Emilia-Romagna?
Nella giornata odierna, l’esito delle elezioni in Emilia passera’ in secondo piano. Se assisteremo ad una contrazione dei rendimenti dei BTP sara’ piu’ legata ad un processo di fly to quality che ad acquisti che scontano il minor rischio politico nel paese Italia.
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