Marco_Bernasconi

Trump e Biden da bravi politici giocano a chi offre di più…

TVC:IXIC   Indice Composite US
Mancano 23 giorni alle elezioni USA di martedì 3 novembre 2020.

Dovremo abituarci a sentirci ripetere promesse elettorali.

Come tutte le promesse elettorali dovremmo sapere che per la maggior parte rimarranno promesse. Questo avviene a tutte le latitudini Stati Uniti compresi.

Biden e Trump stanno promettendo l'impossibile all'elettorato e non solo prevedono un programma di stimoli economici di migliaia di milioni di USD ma in più ognuno accusa l’altro di non spendere abbastanza.

Adesso facciamo un riepilogo degli ultimi giorni e capiremo quali sono stati i principali market movers la scorsa settimana:

• Martedì 6 i mercati sono andati in crisi dopo che Trump aveva detto che la Presidente della Camera Nancy Pelosi stava portando avanti i negoziati in malafede e conseguentemente aveva interrotto le trattative su un piano di sostegno all'economia fino a dopo le elezioni.
• Venerdì 9, Trump evidentemente stimolato da sondaggi che dimostravano che questa mossa non aveva riscontrato il gradimento dell’elettorato ha iniziato a spingere verso la prospettiva di un accordo, dichiarando su Twitter che le trattative su un nuovo pacchetto di aiuti stavano "andando avanti"! Certamente il fatto che Trump abbia fatto un incredibile cambio di rotta, ha ridato ottimismo e brio ai mercati.
• Ricordo che dal due settembre era iniziata una correzione dei mercati dovuta fondamentalmente a due aspetti.
1. le preoccupazioni che i prezzi delle azioni erano diventate troppo alte durante l'estate.
2. le preoccupazioni che il Congresso e la Casa Bianca non avrebbero fornito più sostegno all'economia.
A favore di questi aiuti ci sono:
• Gli investitori che hanno chiesto a gran voce più aiuti federali per i lavoratori licenziati.
• Gli economisti che dicono che le prospettive sono fosche senza tale sostegno,
• Il presidente della Federal Reserve Powell che lo ha ripetuto frequentemente.
Quindi Trump è sembrato fare marcia indietro.


Ha comunicato che avrebbe appoggiato programmi anche più limitati e che avrebbero inviato 1.200 dollari di sussidi agli americani e avrebbe sostenuto l'industria aerea ed in particolare le piccole imprese.
I repubblicani vorrebbero un piano di 1.800 milioni di USD i democratici rilanciano con un piano di 2.200 milioni.
I democratici però hanno già in mente l’introduzione di nuove tasse che ricadrebbero sulle imprese, ma i repubblicani non accetteranno mai un approccio di questo tipo.

Tutta questa incertezza non porterà bene questa settimana ai mercati:

I guadagni settimanali degli indici azionari sono stati i seguenti:

FTSE MIB +2.79% a 19595 punti
S&P500 +3.84% a 3477.13 punti
Nasdaq100 +4.17% a 11725 punti


Le chiusure che mi aspetto della prossima settimana saranno invece negative.

Quando i mercati finanziari mondiali sono alla mercé della casualità come quella che emana dalla Casa Bianca, trovo come naturale conseguenza che gli investitori internazionali preferiscano aspettare gli eventi e ribadisco che è molto improbabile che un accordo venga trovato nelle prossime settimane prima delle elezioni.

Tutto questo continuerà a creare volatilità.

C’è da dire che i mercati sanno guardare più avanti quando vogliono e indipendentemente dal fatto che Washington possa raggiungere un accordo prima delle elezioni, alcuni investitori sono sempre più ottimisti sulle possibilità che un grande pacchetto di aiuti sia messo in atto all’inizio del 2021.

Se i Democratici oltre alla presidenza si prenderanno anche il congresso, il mercato ha già iniziato a scontare che poi approveranno nuovi stimoli per l'economia. Questo potrebbe aiutare a compensare l'aumento delle aliquote fiscali e le norme più severe sulle imprese che gli investitori si aspettano anche da una Washington controllata dai Democratici.

In questo momento Wall Street non mi appare spaventata dall’arrivo dei democratici, tutt’altro.

Ricapitolando il mercato si sta convincendo che fino alle elezioni la borsa debba solo salire poiché sia la parte politica sia la parte economica della classe dirigente sentono il bisogno di spingere i mercati al rialzo per aiutare i rispettivi candidati. Un errore adesso verrebbe pagato a caro prezzo tra venti giorni.

Però quando è troppo è troppo.

Penso che gli indici azionari siano saliti troppo in alto.

La maggior parte degli investitori sono già long.
In mancanza di ulteriori acquisti, dovrebbero prevalere le prese di beneficio.

Quale potrebbe essere il “turning point”?

Questa settimana inizia la stagione delle trimestrali delle imprese americane.

Inizieranno le banche.

Notizie negative su questo fronte potrebbero portare l’'S&P500 verso i 3.380 e se continuassero le vendite verso i 3.300.

In questo momento si tratta di un’ipotesi contro trend in quanto il momentum è rialzista

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