Chiusure negative per i principali listini americani, in seguito alla pubblicazione delle trimestrali di Tesla e Google, inferiori alle aspettative. Tesla è crollata dell'8% dopo aver segnalato un calo del 7% nei ricavi del settore automobilistico nel secondo trimestre. Anche Alphabet, la società che fa capo a Google, è scesa del 2% nonostante abbia superato le stime di utili e ricavi, poiché i ricavi pubblicitari di YouTube hanno deluso le previsioni.

Nelle contrattazioni della seduta di ieri, il Dow ha perso lo 0,14%, l'S&P 500 è sceso dello 0,16% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,06%. Otto degli 11 settori S&P hanno chiuso in ribasso, guidati da energia, servizi di pubblica utilità e azioni di beni di consumo di base. Tra i singoli titoli, UPS è scesa del 12,1% dopo aver deluso le aspettative, mentre General Motors è crollata del 6,4% a causa dei ritardi nei suoi piani per i veicoli elettrici.

Va ricordato che qualche titolo invece ha sovraperformato, come GE Aerospace, che è balzata del 5,7% dopo aver superato le stime di utili e ricavi, con margini di profitto migliorati e prospettive elevate per l'intero 2024.

EURO DEBOLE

Sul mercato dei cambi, giornata decisamente pro dollaro, contro tutte le valute e il solo Jpy in controtendenza, in un mercato a correlazioni saltate. EurUsd da 1.0900 è sceso a 1.0840, supporto chiave, e sembrerebbe avviato al test dell’area di 1.0810, mentre il Cable sembra puntare a 1.2850, supporto chiave mentre va detto che già a 1.2870 c’è una prima area supportiva che potrebbe anche tenere.

Le oceaniche vedono sprofondare il dollaro neozelandese, ormai non lontano dai supporti di medio a 0.5850, mentre AudUsd tiene leggermente meglio anche se si avvicina al livello chiave di 0.6560. Il UsdCad non è lontano dai massimi significativi di 1.3840, dove potrebbe trovare delle resistenze alla violazione rialzista. Venendo al UsdJpy, segnaliamo il ribasso che dal 12 Luglio ormai vede il biglietto verde scendere con target a 153.75.

Queste price action causano quindi il crollo dei cross dello Jpy come EurJpy, GbpJpy, AudJpy e NzdJpy soprattutto, con movimenti impulsivi e in pieno trend ribassista. NzdJpy per esempio ha perso il 7% in meno di tre settimane, da 99 a 91.60, e lo stesso EurJpy che da 175.40 del 12 Luglio ha perso quasi 800 pips (5%), arrivando a 167.70. Anche NzdChf scivola sotto 0.5300 e accelera verso i minimi storici di 0.5185. I movimenti dello Jpy sembrano legati a liquidazioni di posizioni assunte da chi sfidava la Boj e pensava di averla vinta, spingendola a capitolare.

La forza e la strategia della banca centrale nipponica stanno dimostrando il contrario e per ora sono bastati due interventi gridati e un paio silenti (circa 80 miliardi di dollari venduti), peraltro iniziati quando il mercato già da solo stava iniziando a ricomprare Jpy, per riportare i prezzi ad un livello meno tirato, da 162 a 154.00 in una decina di sedute. Non è mai conveniente sfidare la Boj, soprattutto nel medio termine.

istantanea

EUROZONA, MIGLIORA LA FIDUCIA

L'indicatore di fiducia dei consumatori nell'area euro è aumentato di 1,0 punti rispetto al mese precedente, attestandosi a -13 a luglio 2024, il livello più alto da febbraio 2022 e superando le previsioni di mercato di -13,4, secondo le stime iniziali. Il recente taglio dei tassi di interesse della Banca centrale europea del mese di giugno, dovuto ad un graduale rallentamento dell'inflazione, ha alimentato il ritorno di un po’ di ottimismo.

I mercati sembrano ora positivi rispetto a futuri ulteriori tagli dei tassi a settembre e potenzialmente a dicembre. Inoltre, le preoccupazioni politiche in Francia si sono attenuate dopo le elezioni parlamentari, con i timori di un predominio di un solo partito che ha lasciato il posto alla speranza di formazione di una coalizione capace di governare.

PMI IN RIALZO IN GIAPPONE

L'indice PMI dei servizi della Jibun Bank è balzato a 53,9 a luglio 2024 da un finale 49,4 nel mese precedente. È stata la sesta volta di aumento nel settore dei servizi finora quest'anno, e il ritmo più ripido da aprile, poiché i nuovi ordini sono aumentati ai massimi degli ultimi tre mesi, mentre la crescita dell'occupazione ha accelerato. Tuttavia, gli ordini dall’estero sono calati dopo essere cresciuti a giugno.

Per quanto riguarda l'inflazione, i costi di input sono aumentati fortemente nonostante il loro tasso di aumento si sia attenuato da giugno. Le aziende hanno trasferito gli oneri dei costi ai clienti attraverso un aumento più forte e solido dei prezzi applicati. Guardando al futuro, la fiducia si è rafforzata.

TURCHIA, TASSI FERMI

La banca centrale Turca ha lasciato invariato al 50% il suo tasso di riferimento per la quarta decisione consecutiva nella riunione di luglio 2024, in linea con le aspettative. Il Comitato di politica monetaria ha osservato che le misure di inflazione di fondo nell'economia turca sono aumentate leggermente, come previsto, tra i segnali che il contesto monetario restrittivo ha spinto la domanda interna a rallentare.

Tuttavia, i rischi al rialzo per l'inflazione di fondo sono ancora presenti tra l'incertezza geopolitica e i prezzi più elevati di alimentari e servizi, aggiungendo che verrà effettuato un altro aumento dei tassi qualora si osservasse un deterioramento imprevisto delle aspettative dei prezzi. Gli ultimi dati hanno mostrato che l'inflazione complessiva è rallentata a giugno dal massimo del mese precedente, segnando il primo rallentamento da ottobre 2023.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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