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Matteo_Bernardi
21 ott 2021 08:49

Come trasformarsi in un trader vincente sui mercati Formazione

S&P 500SP

Descrizione

Oltre il 95% di coloro che investono nei mercati finanziari non riesce a chiudere in profitto le proprie operazioni nel lungo periodo. Quali sono i motivi per cui una percentuale così alta di risparmiatori, che decide di farsi coraggio e investire autonomamente i propri risparmi, non riesce ad essere profittevole?

Nonostante perdere ingenti somme di capitale in un’operazione di trading online sia molto facile (specialmente in casi di inesperienza), è tuttavia bene ricordare che sui mercati finanziari la ricchezza non viene né creata né distrutta, bensì trasferita. Questa affermazione fa riflettere su un fatto che spesso viene tralasciato: se circa il 95% dei traders è destinato a perdere il proprio capitale nel lungo periodo, questo denaro verrà sistematicamente guadagnato dal restante 5%. Ma esiste davvero qualcuno che nel lungo periodo, indipendentemente dallo scenario macroeconomico che si presenta, riesce a chiudere costantemente in profitto? E quali sono le cause per cui la maggior parte di coloro che si approcciano al mondo dei mercati finanziari non riesce ad essere profittevole?

Nonostante questo interrogativo accenda mille passioni, la risposta è affermativa: esistono traders che fanno di questa attività il loro mestiere principale, riuscendo a sfruttare a loro vantaggio la maggior parte dei movimenti che il mercato ogni giorno propone loro. Molti concordano sul fatto che ciò che contraddistingue traders profittevoli da non, è l’atteggiamento con cui i primi si approcciano al mercato a differenza dei secondi. In particolare, i primi, hanno creato grazie alla loro esperienza un “codice interiore” il quale consente loro di agire in modo equilibrato ed efficace in ogni situazione. Ciò consente loro di essere profittevoli sui mercati grazie al rigoroso rispetto di due elementi fondamentali: Metodo e disciplina.

Per metodo s’intende una precisa strategia di trading, curante tutti i dettagli e che non lascia mai l’investitore senza sapere cosa fare. Un trader per assicurarsi di aver elaborato una strategia vincente sul mercato deve assicurarsi di poter controllare alcune variabili. Più specificamente, ciò significa, che prima di entrare dentro un’operazione, nella propria mente deve essere chiara la risposta alle seguenti domande:

- Quali sono i segnali che mi indicano di entrare e di uscire da un’operazione?

- Quanto capitale mettere su quel singolo trade?

- Quanto posso perdere al massimo sulla singola transazione?

- Quanto a lungo terrò aperta questa posizione?

La risposta a queste domande ancor prima di entrare dentro un’operazione, garantirà all’investitore un pieno controllo del rischio. L’efficacia del giusto metodo si traduce nel fatto che se rispettato permetterà al trader di minimizzare le perdite e al contempo massimizzare i profitti. Il pieno controllo di queste quattro variabili consentirà inoltre, una gestione del rischio tale da toglierci la possibilità di subire il cosiddetto “cigno nero”, situazione in cui viene subita una perdita che impatta in maniera fortemente negativa il proprio capitale.

Sun Tzu disse: “I buoni combattenti del passato in primo luogo mettevano sé stessi nella possibilità di non subire sconfitta e poi attendevano l’opportunità di vincere il nemico”.

La disciplina invece concerne il rigoroso rispetto del metodo che si è promesso di mantenere e sul quale si fa pieno affidamento. Frequentemente in quest’attività le proprie emozioni ci tradiscono, invogliando la nostra mente a far operazioni che alla fine risultano derivare da scelte irrazionali causate dal momento. Ciò impedisce alle strategie che ognuno si era prefissato di mantenere, di dimostrare la loro efficacia. Dunque, nonostante con disciplina si faccia riferimento alla mera applicazione della strategia progettata, molti esperti concordano sul fatto che sui mercati reali mettere in pratica quanto detto sia tutt’altro che scontato. Questo forte contrasto interiore avviene tra la parte razionale e irrazionale della nostra mente. La prima, che sa bene quale sia la cosa migliore da fare, spesso si fa condizionare dalla seconda, la quale è preda dei naturali istinti che questo mestiere fa nascere dentro di noi. Chi ha operato almeno una volta sui mercati finanziari sa a cosa ciò fa riferimento. Diventa cruciale, riuscire a far prevalere la razionalità sull’irrazionalità. Ciò risulta fondamentale per indirizzare l’operatività in un circolo virtuoso tale che nel lungo termine possa rivelarsi redditizia. In definitiva, la disciplina richiede la giusta dose di sacrificio attraverso il quale è possibile dominare i propri istinti, i propri impulsi e le proprie emozioni, evitando così che la nostra mente ceda nelle situazioni più delicate.

Sempre Sun Tzu disse: “Attraverso l’ordine, affrontare il disordine; attraverso il silenzio, affrontare il clamore: è questo il metodo per controllare la prontezza mentale. Trasformare la distanza in vicinanza; il disagio in comodità; la fame, in sazietà: è questo il metodo per controllare il vigore.”

Analizzando alcune differenze tra traders più e meno profittevoli si nota che coloro meno disciplinati rivelano maggior rigidità mentale, la quale fa forzare eccessivamente i singoli trade intaccando talvolta in perdite notevoli. Al contrario, i traders esperti sono consapevoli che non tutte le operazioni possono concludersi positivamente e in virtù di ciò, si sono abituati a ragionare in maniera probabilistica, abituando la mente ad accettare che il singolo trade può concludersi in guadagno ma anche in perdita.

Molti traders non essendo disposti ad accettare l’incertezza e il rischio derivanti dalle singole operazioni, mostrano preferenza nell’acquisto di titoli che si sono rivelati convenienti secondo svariati indicatori di analisi tecnica, la quale apparentemente sembra dare certezze. Ma è soltanto un’illusione. L’unica certezza del trading è che nella singola operazione questa non esiste. Imparare a ragionare sulla base delle probabilità conferisce l’unica possibilità di portare queste dalla propria parte nel lungo periodo e di essere quindi profittevoli.

Un esempio pratico che racchiude quanto detto finora può essere ripreso da Richard Weissman. Egli sostiene che molti investitori credono di essere traders ma in realtà, il modo di agire che questi hanno conferisce loro le stesse probabilità di guadagno che si hanno quando si entra in un Casinò. La differenza tra un trader e un giocatore d’azzardo è la stessa differenza che c’è tra il giocatore d’azzardo e il Casinò stesso. Il Casinò non rischia tutto su una singola giocata, i limiti che vengono posti sul singolo tavolo assicurano che anche se qualche scommettitore dovesse vincere le sue giocate (evento che il casinò mette in conto ed accetta), dando così vita a piccole perdite per il Casinò, non impatteranno assolutamente la redditività complessiva. Il Casinò è sicuro che se su ogni gioco messo da lui a disposizione si rispetteranno le giuste regole alla fine sarà lui a guadagnare. Potrà esserci chi vince alla roulette, chi alle slot machines e chi al Black Jack, ma questo, non attirerà minimamente l’attenzione della Sala Giochi. Inoltre, c’è da dire che il Casinò non prova nessuna emozione nel mettere in atto queste manovre, né si fa condizionare dalle piccole perdite che di tanto in tanto subisce. Invece, il giocatore d’azzardo si fa bruciare interiormente dalle proprie emozioni e in qualsiasi gioco in cui sfiderà il banco, indipendentemente dalla strategia utilizzata non sarà in grado di sconfiggerlo. In poche parole, lo scommettitore è matematicamente destinato a perdere.

Proprio come il casinò, la mente deve accettare che nel trading le entrate e le uscite sono random. Per quanto riguarda le perdite però, si possono gestire e questo è il primo grande vantaggio che si deve sfruttare. Dobbiamo essere rigidi e flessibili allo stesso tempo. Rigidi nelle regole e flessibili sulle aspettative.

Chiunque voglia approcciarsi al trading deve tener conto di questo esempio. Non siate il giocatore d’azzardo, siate il Casinò.
Commenti
BillionsFund
Chi fa trading pensa di battere il mercato. Nessuno può farlo. Bisogna investire in ottica multi decade, piantare un albero e essere un investitore intelligente (già). Il maestro insegna.
UnknownUnicorn27206670
@BillionsFund, Non è vero: il trading è capace di battere il Mercato. ESTERINA MATRAR 24/10/21 H 14.20
batnadja
Bell'articolo, utilissimo per costruire il giusto mind set che serve per affrontare i mercati. Grazie e Complimenti!
Matteo_Bernardi
@batnadja Grazie per il commento. Felice che abbia apprezzato.
UnknownUnicorn27206670
Non basta il METODO e la DISCIPLINA: il fattore principale per divenire INVESTITORE CONSAPEVOLE che guadagna e non perde è la CULTURA, cioè prima di investire personalmente i propri risparmi occorre sapere, studiare, prepararsi, informarsi.
Se il 90% dei piccoli risparmiatori perde denari con le AZIONI e addirittura il 98% perde i suoi risparmi nei CFD-FOREX-CRIPTOVALUTE, la colpa principale è della ANALISI TECNICA. Pochi si rendono conto che i manuali e gli attuali corsi che insegnano l'ANALISI TECNICA sono di una inutilità pericolosa e perdono anni nel usare quegli insegnamenti fallaci. Tra tutti gli indicatori/oscillatori che le piattaforme finanziarie offrono agli utenti, salvo solo l'A.T.R., tutto il resto è inutile ciarpame, addirittura pericoloso.
La CULTURA FINANZIARIA ed ECONOMICA ci serve anche per capire che prima di utilizzare un grafico e darsi alle ANALISI DI UN TITOLO, occorre in via preventiva dedicarsi all'ANALISI FONDAMENTALE, cioè informarsi sul prodotto su cui investire, leggere i BILANCI SOCIETARI, reperire informazioni, perchè non si investe in un titolo perchè esiste un grafico, ma perchè esiste un SOTTOSTANTE.
Oggi, grazie ai bombardamenti pubblicitari, i giovanissimi inesperti si ritrovano ad investire soldi veri in titoli che rappresentano BENI VIRTUALI, come le CRIPTOVALUTE, e questa moda sbagliata alla fine procurerà solo la sparizione totale dei loro risparmi, e solo allora gli sventurati, privi di CULTURA FINANZIARIA ed ECONOMICA, comprenderanno che prima di intraprendere un investimento, occorre sapere, conoscere, studiare, prepararsi. METODO e DISCIPLINA serviranno solo dopo, prima occorre farsi una CULTURA FINANZIARIA/ECONOMICA. - ESTERINA MATRAR 23/10/21 H 23,10
Matteo_Bernardi
@ESTERINA-MATRAR, Salve, grazie per il commento. Concordo con quello che dice. Cultura finanziaria scarsa e analisi tecnica non funzionante stanno alla base delle principali perdite che i risparmiatori subiscono. Tuttavia non c'entra niente con questo articolo. Questo articolo tratta esclusivamente la gestiore operatività che un trader deve avere a livello mentale. Ovviamente per avviare un'attività sui mercati finanziari è importante avere cultura finanziaria, ma non solo. È necessario avere un corretto risk management, money management, timing di entrata e molte altre cose. Troppo spesso chi fa formazione senza cognizione di causa tralascia l'aspetto più importante di tutti nel trading: l'aspetto mentale. Questo aspetto è da accorpare a tutti quelli elencati poco fa e non è assolutamente da sottovalutare, in quanto di pari importanza.

Saluti
cozzamara
Anche se ho visto che questo articolo lo avevi gia' pubblicato il 31 maggio 2020 su un altro sito internet devo riconoscere che e' scritto molto bene e rimane sempre attuale. Grazie per averlo nuovamente condiviso🙏Ti sei meritato il mio like👍
Matteo_Bernardi
@cozzamara, Buonasera. Grazie per il commento e l'apprezzamento. Grazie soprattutto per l'attenzione, hai ragione, questo articolo l'ho scritto un pò di tempo fa, essendo però nuovo su TradingView mi sembrava interessante provare a portarlo su questa (nuova per me) community.
ventonord11
Dire che sui mercati finanziari la ricchezza non viene né creata né distrutta, bensì trasferita e' un colossale errore. I mercati finanziari la ricchezza la creano e la distruggono in realta' . Come ? Basta pensare a chi ha acquistato una azione Microsoft nel 2014 , quando quotava 40 $ e non ha mai fatto un trade . Oggi quota 340 $ Il mercato finanziario ha aumentato la ricchezza di quell'investitore di 300$ , nessuno ci ha perso e nessuno ha trasferito questi 300$ a chi acquisto' Msft allora . Al massimo si puo' dire che colui che l'ha venduta a 40$ nel 2014 ha perso una opportunita' di guadagno. !!! In sintesi e' semplice da capire se una azienda oggi capitalizza 1 md di $ e tra 10 anni capitalizza 100 md di $ , si e' creata dal nulla ricchezza per 99 md !!!! Al contrario se una azienda che oggi capitalizza 100 md fallisce e va a zero ha distrutto 100 md di ricchezza.
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