Ci lasciamo alle spalle un mese di gennaio decisamente tonico ed interessante, sia dal punto di vista di equity che dal punto di vista del mercato bond.
Focalizzandoci sulla parte azionaria, abbiamo assistito ad una crescita mensile dell'S&P500 del 5,90% circa, con alcuni settori che hanno davvero fatto la differenza e che lo scorso anno hanno sofferto maggiormente.
In particolare i settori dei consumi discrezionali, tecnologici, nonché delle telecomunicazioni, hanno mostrato dei recuperi a doppia cifra, segnale sicuramente importante considerata anche la significatività che questi rivestono.
Sarà impostante capire se questa tonicità durerà o sarà spazzata via dalle incertezze di un mercato che per quanto resiliente, fa i conti con incremento dei tassi, maggior onerosità del debito, minor domanda, minori guadagni per le aziende, prospettive di recessione. In condizioni simili è facile vedere movimenti particolarmente veloci e dettati dall'irrazionalità psicologica piuttosto che dal posizionamento mirato.
Continuo a conservare, per questo trimestre, un comportamento neutrale, senza sovrappesare il lato azionario, ma puntando in maniera più decisa lato Bond, soprattutto US che grazie alla forza della propria economia, si trova in una fase di vantaggio nel ciclo dei tassi.
@DomenicoIvanPontillo Ciao Domenico, volevo chiederti una opinione su una tesi che elaboro da qualche giorno:
Dopo aver vissuto il magic moment dei petroliferi, quale macrosettore pensi possa sovraperformare nei prossimi mesi ?
io se dovessi puntare una monetina, la punterei sugli industriali americani, mi viene da pensare così alla luce del grosso piano energetico / infrastrutturale promosso dall'amministrazione Biden, penso che quelle aziende possano ricevere ingenti commesse appunto per soddisfare la mole di cambiamenti che gli States hanno annunciato.
cosa ne pensi ? sto volando troppo con la fantasia ?
DomenicoIvanPontillo
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@Lucaesis, ciao Luca, assolutamente non stai volando troppo, qualsiasi piano di stimolo può dare aiuto al mercato, però abbiamo l’incognita della reazione del mercato alla riduzione degli utili delle aziende e sopratutto vedere l’effetto sul mondo del credito determinato dall’incremento dei tassi. Non dimenticare che in 12 mesi siamo passati da una situazione nella quale le imprese finanziavano i loro investimenti quasi a zero, ad un contesto in cui non puoi avvicinarti alla banca per chiedere soldi senza vederti applicato un bel 5%. Tutto ciò ha effetti contrattivi dal punto di vista di: credito al consumo, acquisto case, finanziamento per investimenti strutturali e così via. A questo, aggiungiamo anche che tutto sommato il mercato dai precedenti massimi del 2022 ha avuto uno storno non coerente con quello di “una grande crisi”. Come dicevo prediligo ancora l’approccio neutrale sull’azionario, perché ci sono tante incognite ancora da risolvere. Se proprio devo, preferisco aziende con grande capacità di autofinanziamento ed elevato cash flow. Poi Il mercato bond, a mio avviso ha toccato nei mesi scorsi un bottom decisamente rilevante, per cui ho fatto acquisti su etf obbligazionari ad accumulazione (in ottica di portafoglio non di trading). Per finire di rispondere alla tua domanda, farò un analisi di forza relativa settoriale per vedere quali settori potrebbero tecnicamente essere impostati meglio.
Dopo aver vissuto il magic moment dei petroliferi, quale macrosettore pensi possa sovraperformare nei prossimi mesi ?
io se dovessi puntare una monetina, la punterei sugli industriali americani, mi viene da pensare così alla luce del grosso piano energetico / infrastrutturale promosso dall'amministrazione Biden, penso che quelle aziende possano ricevere ingenti commesse appunto per soddisfare la mole di cambiamenti che gli States hanno annunciato.
cosa ne pensi ? sto volando troppo con la fantasia ?