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Unicredit rimbalza (+5%) ma serve ben altro

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MIL:UCG   UNICREDIT
Unicredit rimbalza di oltre quattro punti percentuali raggiungendo quota 11.50, soprattutto si risolleva dai minimi di 10.80 toccati la scorsa settimana e precedentemente registrati a dicembre 2016.

Grazie alla stabilizzazione almeno momentanea delle tensioni sulla manovra finanziaria del governo e alla conseguente riduzione dello spread, il titolo beneficia di una salutare pausa dal pesante trend ribassista in atto.

Infatti a partire dai massimi raggiunti a maggio 2018 la perdita di valore supera il 35%, facendo tornare indietro i prezzi appunto a fine dicembre 2016, senza che si possano ancora escludere nuovi minimi entro fine anno.

Dal punto di vista dei fondamentali a.d. Mustier parla di target raggiunti nella riduzione dei costi e miglioramento dei ricavi netti, con il coefficiente patrimoniale Cet1,( ovvero la prima delle due classi di cui è composto il patrimonio della banca) sopra il 12,5% nel 2019.

Per quanto riguarda l'analisi grafico sul grafico a candele settimanali i prezzi, dopo la mancata rottura della resistenza posta di 14.50 a fine settembre, hanno accelerato al ribasso in piena coerenza con la pessima reazione dei mercati azionari alla nuova dinamica dei tassi Usa e alla battuta d’arresto della crescita delle economie asiatiche.

La prospettiva per il breve termine è di assistere ad un salutare fase di consolidamento delle quotazioni entro la fascia di prezzo compresa tra 10.25 e 12.50 da cui ripartire per tornare ad aggredire prima quota 13.75 e poi nuovamente 14.55 euro.

Lo scenario peggiore invece è rappresentato da una nuova ondata di vendite, capaci di spingere il titolo sotto quota 10.70 prima e 9.45 in seguito.

Strategie operative

Per le posizioni long: approfittare dei prezzi a sconto rispetto ai fondamentali acquistando lungo tutta la fascia di prezzo compresa tra 10.50 e 12.50 euro, con target 15.40.

Suddividere la liquidità in più momenti d’acquisto, sposando comunque una prospettiva di medio periodo ovvero almeno quattro mesi.

Per le posizioni short: vista la volatilità che contraddistingue la fase discendente attuale è possibile attuare una strategia volta a catturare sia movimenti al rialzo che ulteriori cadute del prezzo.

Acquistare quindi la stessa quantità di opzioni Put e Call, scadenza 18 gennaio 2019, strike 11.50 euro.

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