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Aramco, Eni, United Airlines investono in start-up Oxccu per carburante a basse emissioni

Saaudi Aramco ed Eni ENI, attraverso delle controllate, si sono unite al primo vettore passeggeri del mondo United Airlines UAL per investire nella start-up britannica Oxccu, che si impegna a ridurre i costi proibitivi del carburante per l'aviazione a basse emissioni di carbonio.

Lo hanno reso noto le società.

L'aviazione produce circa il 2% delle emissioni mondiali responsabili del riscaldamento globale e gli obiettivi del settore di non emettere più di quanto possa essere assorbito sia in maniera naturale che attraverso nuove tecnologie entro il 2050, rappresentano una sfida particolarmente ardua.

L'investimento di 22,7 milioni di dollari, guidato dall'investitore statunitense Clean Energy Ventures, sarà destinato agli scienziati di Oxccu, start-up affiliata all'Università di Oxford, una delle numerose imprese che hanno cercato un modo per sostituire il cherosene e la benzina nei motori degli aerei.

Oxccu sostiene di riuscire a produrre il carburante combinando l'anidride carbonica catturata dall'industria o dalle centrali elettriche con l'idrogeno prodotto utilizzando elettricità di origine rinnovabile. L'idea innovativa consiste nell'utilizzo di un catalizzatore a base di ferro che consente di ottenere questo risultato in un'unica fase, invece del più costoso processo in due fasi che è solitamente necessario per realizzare la reazione chimica.

Le aziende hanno detto che, semplificando il processo in questo modo, si riduce del 50% il costo del capitale e si producono meno sottoprodotti.

"Questa soluzione all'avanguardia potrebbe rappresentare per United un percorso economicamente vantaggioso per raggiungere il nostro impegno di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050, senza ricorrere alle tradizionali compensazioni di carbonio", ha affermato il presidente di United Airlines Ventures Michael Leskinen.

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