ActivTrades

Cambiano le prospettive della fed?

ACTIVTRADES:EURJPY   Euro / Yen giapponese
Jerome Powell, mercoledì scorso, durante la conferenza stampa che faceva seguito alla decisione sui tassi di interesse, rimasti peraltro invariati, aveva, con un tono quasi premonitore, ammesso che se i dati sul mercato del lavoro avessero cominciato a dare segnali di peggioramento, non avrebbe esitato a prendere in considerazione l’idea di un taglio del costo del denaro.

Ebbene, sia i dati sui Jolts Opening pubblicati la settimana scorsa, sia i Non Farm Payrolls, pubblicati invece venerdì pomeriggio, hanno cominciato a evidenziare qualche crepa nel mercato del lavoro statunitense. Mentre i Jolts hanno mostrato una perdita di 325 mila posti, i NFP sono usciti inferiori alle aspettative, a +175.000 nell’aprile 2024, una decelerazione rispetto ai 315.000 posti di lavoro aggiunti a marzo, rivisti al rialzo, e al di sotto delle aspettative del mercato, che erano per un aumento di 243.000.

Gli ultimi dati sottolineano un significativo rallentamento rispetto al ritmo sostenuto osservato nel primo trimestre. Anche altri dati, usciti la settimana scorsa, non hanno fatto altro che confermare che l’economia Usa sta definitivamente rallentando, certamente a causa dei tassi alti, che cominciano a far sentire i loro effetti.

L’ISM Services PMI negli Stati Uniti è sceso bruscamente a 49,4 nell’aprile 2024 da 51,4 del mese precedente, riflettendo la prima contrazione dell’attività del settore dei servizi da dicembre 2022 e le sorprendenti aspettative del mercato di 52. Si è trattato solo del secondo calo dell’attività dal crollo causato dalla pandemia nel secondo trimestre del 2020, in linea con una contrazione inaspettata del settore manifatturiero, a indicare che i maggiori costi di finanziamento da parte della Fed potrebbero avere un impatto maggiore sulle condizioni commerciali.

Che farà ora la banca centrale Usa? Probabilmente ancora nulla perché non è sufficiente un mese di dati sotto le attese per tagliare i tassi, ma è un campanello di allarme che non potrà sottovalutare.

AZIONARI

E gli azionari come hanno reagito? Ovviamente al rialzo, in una condizione di appetito al rischio, poiché il rapporto sull'occupazione di aprile è uscito peggiore del consensus (bad news are good new ricordate?), il che ora sposta nuovamente le probabilità di una riduzione dei tassi a settembre anziché a novembre.

L'S&P 500 ha guadagnato l'1,2%, il Nasdaq il 2% e il Dow Jones ha chiuso in rialzo di 450 punti. Oltre ai NFP negativi anche il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% mentre i salari sono aumentati meno delle previsioni.

Apple ha registrato un rally di quasi il 6% dopo aver annunciato un riacquisto di azioni proprie da 110 miliardi di dollari e aver riportato utili e ricavi migliori del previsto. Anche Amgen è cresciuta dell’11,8% grazie alla crescita di utili e ricavi, registrando la sua giornata migliore in quasi 15 anni.

Nella settimana, il Dow ha guadagnato lo 0,9%, mentre l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,3% e il Nasdaq è salito dell'1,2%. Movimenti che però non possono confermare una ripresa del trend, a meno che non si torni velocemente sui massimi.

La reazione dei titoli di stato, per converso non si è fatta attendere, con il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni che è sceso al 4,47% dopo la pubblicazione dei dati. Di conseguenza, i futures sui fondi hanno mostrato che gli investitori si sono posizionati per due tagli quest’anno, rispetto alle precedenti aspettative di un unico taglio dei tassi.

VALUTE

Sui cambi, onestamente pensavamo a movimenti più importanti di quelli che abbiamo osservato, nel senso che dopo la pubblicazione dei dati ci saremmo aspettati un crollo del dollaro che inizialmente c’è stato, ma mentre avevamo creduto ad una chiusura di settimana che confermava tale price action, la realtà ci ha detto che il biglietto verde è invece duro a morire. L’EurUsd dopo un test a 1.0810 è sceso e ha chiuso appena sopra il supporto chiave di 1.0760, mentre il Cable da 1.2630 del massimo ha chiuso a 1.2545, ne 858 pip più basso.

E così anche il UsdJpy che dal minio di 151.95 è tornato a ridosso di 153.00. Oceaniche che hanno perso meno, da 0.6650 a 1.6610 mentre NzdUsd ha corretto da 0.6050 a 0.6010. C’è ancora molta strada per vedere una caduta del dollaro che sia qualcosa di più di una mera e per ora poco significativa correzione.

Tra l’altro alcuni movimenti sono contraddittori in termini di correlazione perché il franco svizzero, che ci saremmo attesi in discesa, in concomitanza con il risk on, con borse in ripresa e rendimenti dei titoli di Stato al ribasso, è invece salito con EurChf a 0.9740, con una perdita di 100 pip nelle ultime tre sedute.


DATI SETTIMANALI

Sarà una settimana relativamente tranquilla negli Stati Uniti, con il solo indice di fiducia dei consumatori redatto dall’Università del Michigan e i discorsi dei diversi funzionari della Fed. La stagione degli utili delle big cap sta per terminare, con le trimestrali di Walt Disney, BP, Toyota, Uber ed Airbnb. Sul fronte delle decisioni sui tassi, attenzione a quelli del Regno Unito, Australia, Brasile e Svezia.

Inoltre, non possiamo dimenticare i dati sui Pmi Caixin e i PMI compositi, insieme ai numeri sulla bilancia commerciale e ai tassi di inflazione. Per quel che riguarda l’Europa, l’attenzione si sposterà sulla Germania per gli aggiornamenti sugli ordini alle fabbriche, sulla produzione industriale e sui dati della bilancia commerciale. Infine, occhio al Pil inglese e ai PMI dei servizi per Spagna e Italia. Buona settimana e buon trading.

Saverio Berlinzani




Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.

Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).

Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.

Declinazione di responsabilità

Le informazioni ed i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione ad investire o ad operare nei mercati finanziari. Non sono inoltre fornite o supportate da TradingView. Maggiori dettagli nelle Condizioni d'uso.