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Banche europee: profitti record nel 2023, ma per JP Morgan raggiunto il picco

Nel 2023 le prime 20 banche europee hanno raggiunto un record storico superando per la prima volta i 100 miliardi di dollari di profitti combinati. La cifra finale, infatti, si è attestata a 103 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 78 miliardi del 2022 (dati Bloomberg). A spiegare questa impennata degli utili è la redditività netta da interessi conseguente alla campagna di rialzo dei tassi attuata dalla Banca centrale europea a partire da luglio 2022 per combattere l'inflazione più alta degli ultimi 40 anni.

Uno scenario che difficilmente potrà riprodursi quest'anno, dal momento che l'Eurotower si accinge a tagliare il costo del denaro visto il rallentamento del carovita. Tuttavia, le banche sono convinte che gli utili rimarranno forti, in quanto il rilancio dell'economia e le condizioni migliori del mercato incoraggeranno le operazioni di M&A e le IPO, migliorando il business dell'investment banking.

Banche europee: per JP Morgan dividendi e buyback al picco

Gli extra-profitti del 2023 si sono tradotti in maggiori dividendi e buyback per gli azionisti, nonostante alcuni Paesi come l'Italia abbiano cercato di aggredire i guadagni straordinari con una maggiore tassazione. Nel nostro Paese, tuttavia, alle banche è stata concessa la scappatoia di portare a riserva non distribuibile fino a 2,5 volte la tassa sugli extra-profitti bancari imposta dal governo. Opzione che gli istituti di credito hanno sfruttato.

Gli azionisti hanno comunque potuto festeggiare con ricche remunerazioni. Banco Santander è stato l'ultimo ad aumentare i pagamenti agli investitori, annunciando oggi un nuovo riacquisto di azioni proprie da 1,5 miliardi di euro e alzando il suo dividendo in contanti dopo l'utile record registrato nel 2023. Prima del colosso finanziario spagnolo, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e Unicredit avevano esaltato i propri azionisti con premi molto interessanti sulla base dei numeri eccezionali nei conti dello scorso anno.

Gli strategist di JP Morgan Chase però ritengono che le remunerazioni per gli azionisti potrebbero aver raggiunto un picco. Il team guidato da Mislav Matejka ha scritto in una nota oggi che "la prospettiva di tagli dei tassi da parte della Banca centrale quest'anno ridurrà gli utili per il settore". Di conseguenza, quelli che finora sono stati i catalizzatori positivi per le azioni, come i rendimenti più alti e la crescita degli utili per azione, verranno meno. "Notiamo che le revisioni dell'EPS delle banche europee sono entrate di recente in territorio negativo", hanno scritto gli strategist.

Inoltre gli esperti avvertono che se il contesto creditizio e macro si dovesse indebolire e il controllo normativo dovesse aumentare, "sarebbero meno probabili dividendi e riacquisti". Tutto ciò nonostante l'economia europea al momento abbia evitato una recessione. Alla luce di tutto questo, JP Morgan sottopesa il settore bancario, pur nella consapevolezza di sollevare "disappunto da parte degli investitori". A giudizio degli strategist, però, dal momento che "i rendimenti obbligazionari hanno raggiunto il picco, anche i guadagni delle banche dovrebbero raggiungere il picco".