Le azioni asiatiche crollano dopo i forti dati sull’occupazione negli Stati Uniti: l’indice Hang Seng scende sotto i 19.000 punti
I mercati asiatici hanno aperto la settimana con cautela, poiché i dati sulle buste paga statunitensi più forti del previsto hanno raffreddato le speranze di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
Il robusto rapporto sul mercato del lavoro ha spinto al rialzo i rendimenti dei titoli obbligazionari, sollevando preoccupazioni sulle valutazioni delle azioni e aumentando la pressione sugli indici regionali.
I mercati di Hong Kong e Cina subiscono un duro colpo
L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,6%, scendendo per la prima volta sotto la soglia dei 19.000 punti da settembre 2024, a causa delle persistenti preoccupazioni sulle prospettive economiche della Cina.
Con questo, l’Hang Seng ha esteso la sua serie di perdite alla sesta sessione consecutiva. L’indice ha registrato un calo del 1,29% a 18.817,98.
Il CSI 300 della Cina continentale ha registrato un calo dello 0,25%, prolungando le perdite dopo aver chiuso alla sua quota più bassa da settembre 2024 la scorsa settimana.
Il Kospi scende sotto i 2.500
In Corea del Sud, il Kospi è sceso di quasi l’1%, mentre il Kosdaq è scivolato dello 0,53%, in vista dell’udienza della Corte costituzionale sull’impeachment del presidente Yoon Suk Yeol.
Gli investitori stranieri hanno registrato vendite nette per 353,6 miliardi di won, mentre le istituzioni hanno venduto azioni per un valore di 168,9 miliardi di won.
Al contrario, gli investitori individuali sono stati acquirenti netti, accumulando azioni per un valore di 481,9 miliardi di won, nel tentativo di controbilanciare la vendita.
Si sono registrate flessioni tra le principali azioni quotate sul mercato dei titoli.
Samsung Electronics ha registrato un calo dell’1,81% rispetto alla seduta precedente, mentre SK Hynix e Hyundai Motor hanno subito cali più accentuati, rispettivamente del 3,98% e del 3,10%, contribuendo in modo significativo al ribasso del mercato nel suo complesso.
Altri mercati regionali
L’indice S&P/ASX 200 australiano ha registrato un calo dell’1,17%, rispecchiando il più ampio calo regionale.
I mercati giapponesi erano chiusi per festività, il che ha contribuito a volumi di scambio più bassi del solito.
L’indice MSCI Asia-Pacifico al di fuori del Giappone ha registrato un calo dello 0,4%, evidenziando il generale pessimismo della regione.
Venerdì Wall Street crolla
Venerdì le azioni statunitensi hanno subito un crollo, poiché i dati sulle buste paga non agricole più forti del previsto hanno alimentato le preoccupazioni che la Federal Reserve possa mantenere i tassi di interesse attuali o rallentare il ritmo delle riduzioni.
I principali indici hanno chiuso la seduta in forte calo.
Il Dow Jones ha perso 696,75 punti, pari all’1,63%, chiudendo a 41.938,45.
Lo S&P 500 ha perso 91,21 punti, pari all’1,54%, chiudendo a 5.827,04, mentre il Nasdaq ha perso 317,25 punti, pari all’1,63%, chiudendo a 19.161,62.
I dati del Dipartimento del Lavoro hanno rivelato che a dicembre l’occupazione non agricola negli Stati Uniti è aumentata di 256.000 unità, superando notevolmente le aspettative degli economisti, che prevedevano un incremento di 155.000 unità.
Gli incrementi occupazionali di novembre sono stati rivisti al ribasso, passando da 227.000 a 212.000 unità rispetto ai dati inizialmente comunicati.
Il tasso di disoccupazione è sceso leggermente al 4,1% a dicembre, rispetto al 4,2% di novembre, sfidando le aspettative che il tasso sarebbe rimasto invariato.
I robusti dati sul mercato del lavoro hanno aumentato le preoccupazioni sulla traiettoria della politica monetaria della Fed, pesando sul sentiment degli investitori.
Gli investitori si preparano al cruciale rapporto sull’inflazione statunitense di mercoledì, che potrebbe avere un impatto ulteriore sulla politica della Federal Reserve.
Qualsiasi sorpresa al rialzo dell’inflazione di base oltre lo 0,2% previsto potrebbe rafforzare la posizione di “tassi più alti per più a lungo”, esacerbando la pressione sui mercati globali.