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L’inflazione statunitense registra un moderato aumento a marzo, ed è improbabile che i tagli dei tassi di interesse della Fed siano a breve

A marzo l’inflazione statunitense ha registrato un aumento moderato, ma è altamente improbabile che possa alterare le speranze dei mercati finanziari che la Federal Reserve non taglierà i tassi di interesse fino a settembre di quest’anno.

Indice dei prezzi PCE

Venerdì, l’Ufficio di Analisi Economica del Dipartimento del Commercio ha dichiarato che l’indice dei prezzi PCE è aumentato dello 0,3% a marzo.

Nell’ultimo anno l’inflazione è aumentata del 2,7% dopo essere passata al 2,5% a febbraio. Gli esperti hanno previsto che l’indice dei prezzi PCE aumenterà dello 0,3% per il mese e mostrerà un aumento del 2,6% su base annua. L’indice dei prezzi PCE è una misura dell’inflazione monitorata dalla banca centrale statunitense per misurare i progressi verso il suo obiettivo del 2%. Un tasso di inflazione mensile costante pari allo 0,2% è vitale per mantenere l’inflazione entro l’obiettivo.

Aspettative di inflazione

A marzo sono emerse preoccupazioni sul fatto che l’inflazione potesse superare le aspettative in seguito alla pubblicazione del rapporto anticipato sul prodotto interno lordo (PIL) per il primo trimestre. Si è verificato un aumento significativo della pressione sui prezzi, in particolare nei settori dei servizi come i trasporti, i servizi finanziari e le assicurazioni, rendendolo l’aumento più elevato in un anno. Questi aumenti si traducono in un calo dei prezzi dei beni.

La maggior parte della ripresa dell’inflazione sembra essersi verificata nei primi due mesi del 2024.

Si prevede che i funzionari della Federal Reserve manterranno i loro livelli di interesse al tasso attuale la prossima settimana. Da luglio la Federal Reserve ha mantenuto il tasso di interesse al 5,25%-5,50%. Da marzo 2022 ha aumentato il tasso ufficiale di 525 punti base.