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Prezzi stabili, scorte limitate si scontrano con timori economia

I prezzi del petrolio sono stabili, in bilico tra le spinte rialziste legate alla riduzione dell'offerta per i tagli dell'Opec+ e alla ripresa degli acquisti di riserve negli Usa e i timori relativi alla domanda di Stati Uniti e Cina.

** Intorno alle 11,30 i futures sul Brent BRN1! sono in rialzo dello 0,13% a 74,27 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense CL1! è a 70,21 dollari al barile, in rialzo dello 0,24%.

** La scorsa settimana, entrambi i benchmark sono scesi per la quarta settimana consecutiva, la più lunga serie di ribassi settimanali dal settembre 2022, a causa dei timori che gli Stati Uniti possano entrare in recessione, in un contesto che vede il rischio di un default storico all'inizio di giugno.

** "Con la riapertura irregolare della Cina e i timori che gli Stati Uniti stiano affrontando un rallentamento della crescita in un momento in cui la "data X" per il tetto del debito si sta rapidamente avvicinando, accompagnata da un rally del dollaro americano, il sentiment del mercato verso il greggio rimarrà tiepido nella migliore delle ipotesi", ha detto Tony Sycamore, analista di Ig.

** Tuttavia, le forniture globali di greggio potrebbero restringersi nel secondo semestre, poiché il gruppo Opec+, l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, tra cui la Russia, sta effettuando ulteriori tagli alla produzione che ne stanno riducendo la disponibilità.

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