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Spagna, utile netto trim4 BBVA a +18%, annunciato buyback per 983 mln euro

BBVA BBVA ha riferito che l'utile netto del quarto trimestre è aumentato del 18% rispetto all'anno scorso grazie a una solida performance in Spagna e ha presentato un nuovo buyback per un valore di 983 milioni di euro.

Nonostante un certo deprezzamento della valuta nei mercati sudamericani, il quinto più grande istituto di credito della zona euro per valore di mercato ha registrato un utile netto di 2,43 miliardi di euro nel periodo settembre-dicembre, superiore ai 2,23 miliardi di euro attesi dagli analisti intervistati da Reuters.

Complessivamente, l'utile netto per il 2024 è aumentato del 25% rispetto all'anno scorso, raggiungendo la cifra record di 10,05 miliardi di euro, grazie a un ricavo netto da interessi ancora più elevato, ovvero la differenza tra i guadagni sui prestiti e i costi sui depositi, soprattutto nella prima metà dell'anno.

Nel tentativo di rafforzare la propria posizione in Spagna, a maggio BBVA ha annunciato un'offerta pubblica di acquisto ostile per Sabadell del valore di oltre 12 miliardi di euro. L'operazione è attualmente sottoposta a una più lunga fase 2 di verifica antitrust che potrebbe estendersi fino al 2025.

La mossa di BBVA arriva mentre le banche spagnole sono alla ricerca di modi per aumentare i ricavi, poiché la spinta derivane dai tassi elevati comincia ad affievolirsi.

L'utile netto del trimestre in Spagna è salito del 44%, sostenuto da una solida crescita macroeconomica che ha consentito a BBVA di aumentare i ricavi da prestiti del 2,4%, in un momento in cui la banca spagnola cerca di ridurre la propria dipendenza dal Messico, suo mercato principale.

In Messico, l'utile netto è sceso del 7%, in parte a causa del deprezzamento del peso messicano, mentre il Paese si prepara a un possibile cambiamento radicale delle norme statunitensi in materia di dazi e immigrazione, che potrebbe danneggiare drasticamente le prospettive economiche.

Complessivamente, i ricavi da prestiti a livello di gruppo sono cresciuti del 22% nel trimestre, raggiungendo i 6,4 miliardi di euro e superando i 6,05 miliardi attesi dagli analisti, grazie anche a tassi di inflazione più bassi applicati nella contabilità dell'iperinflazione in Sud America, soprattutto in Argentina, e in Turchia.

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