Per valutare le performance di un mercato, è sempre utile andare a verificare come stanno comportandosi i componenti settoriali dell'indice, ma non bisogna trascurare anche l'importanza e la ponderazione dei singoli elementi all'interno dell'indice.
Sappiamo bene che l'S&P500, essendo guidato da logiche di capitalizzazione, tende ad essere fortemente influenzato dalle performances dei suoi principali componenti. Per riuscire ad isolare il peso di questi titoli e valutare l'andamento dell'indice rispetto ad un campione di aziende che rappresentano il tessuto economico statunitense (economia reale) ho messo in evidenza:
- Un indice formato dalle Big 5 che prende in considerazione le variazioni percentuali delle chiusure di Apple - Amazon - Microsoft - Meta - Google; - Indice S&P500; - Indice Russel.
Ovviamente i rendimenti isolati delle Big 5 sono decisamente maggiori dell'indice e dell'andamento del Russel. Mi aspettavo di trovare delle Divergenze tra le Big 5 ed il Russel, tuttavia seppur con differenze in termini di variazioni percentuali, c'è un'omogeneità di comportamento. Questa evidenza mi ha sorpreso e decido di approfondirla. Una salita dell'indice determinata solo da pochi titoli e non accompagnata anche da altri settori o aziende di altre dimensioni può essere "pericolosa" perchè non sana. Tuttavia da inizio febbraio anche il Russel sembra aver preso a camminare.
Spesso l'investimento nei Big5 viene visto anche in ottica di "assenza di alternative". Considerato il momento, si tende a preferire aziende solide, mainstream, con uptrend resilienti, in attesa di indicazioni più chiare da parte dei banchieri centrali.
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