Buonasera, eccoci ad aggiornarci dopo il Trump day dove, come immaginato, era meglio star fuori dai mercati.
Inizio con il dire che, come pensiero personale, le notizie e gli annunci o conferenze stampa in genere hanno effetto sui movimenti di breve del mercato, sul cosiddetto rumore mentre, riguardo al medio/lungo termine, sono altri i fattori che influenzano i movimenti del mercato.
Gli annunci di ieri e le prime decisioni del neopresidente hanno portato ad un aumento dell'euro nei confronti del dollaro che sembrerebbe confermato anche oggi; politiche di dazi solitamente potrebbero associarsi ad un dollaro forte, tuttavia, l'unica spiegazione che riesco a dare a questo aumento dell'euro, a livello macro, riguarda il fatto che stimoli fiscali e politica espansiva statunitense porterà ad un indebolimento del dollaro rispetto all'euro.
Ho fatto la precisazione a carattere personale all'inizio perchè ritengo che, alla luce dell'inflazione appiccicosa statunitense, non sarà facile mantenere una politica espansiva nel medio/lungo.
Parlando di analisi tecnica pura il mercato ha sempre ragione, quindi, perlomeno nel breve, va seguito il rimbalzo; già 1,043 è un primo ostacolo al rimbalzo che tuttavia, se superato, potrà proseguire la salita fino ad 1,05 e successivamente 1,058...difficile per ora ipotizzare un rimbalzo più in alto.
Al contrario, una mancata rottura della resistenza potrebbe riportare il cambio prima a 1,034 e successivamente al più solido supporto posto a 1,027.
In ultimo ci tengo ad evidenziare che la dashboard in basso a sinistra mi segnala un euro forte sui timeframe più reattivi ed un dollaro debole, in linea con il movimento registrato, ma nell'ultima ora euro si è colorato di rosso sul 15 min, forse a segnalare una prima pausa al recente rimbalzo.