Euro Dollaro - In recupero, ma la fiducia...
L'andamento del cambio Euro Dollaro, in virtù delle ultime dichiarazioni dei banchieri centrali,
sembra in forte ripresa, dopo il periodo di svalutazione della valuta nostrana, che ha portato per un certo periodo il cambio a galleggiare sotto la parità. Tale movimento era probabilmente dovuto all'aspettativa del mercato (confermata poi dai fatti) di una capacità della FED di incrementare maggiormente i tassi di interesse, cosa poi realmente avveratasi , con la fissazione dei tassi USA al 5.5% rispetto al 4.25% dell'Eurozona.
Adesso parrebbe esserci un movimento opposto, l'euro è in fase di risalita e tale movimento può essere determinato, ovviamente da diversi fattori:
- un Euro eccessivamente debole, rende lato Europa le importazioni più difficoltose e costose, dall'altro sfavorisce anche gli USA che vedrebbero nel vecchio continente una riduzione della quantità di domanda. Il recupero potrebbe essere determinato anche per le dinamiche di aggiustamento dei mercati esteri;
- Il mercato crede che i tassi nell'eurozona potranno restare più alti più a lungo. La nostra banca centrale, diversamente da quella americana, consegue come obiettivo quello della stabilità dei prezzi. La stabilità dei prezzi passa per l'inflazione che ha come primario strumento di governo proprio i tassi d'interesse.
La Fed cerca invece di perseguire un obiettivo di piena occupazione ed i tassi sono solo uno degli strumenti per favorirla in maniera indiretta.
A prescindere dalle motivazioni, sempre molto difficili da valutare se non ex post, il cambio Euro Dollaro negli ultimi anni ha trovato la sua "confort zone" nell'area 1,05 / 1,25, probabilmente ideale per favorire le attuali dinamiche di mercato tra i due continenti.
Nel grafico, oltre all'andamento del cambio sono riportati in arancione i tassi USA ed in celeste quelli Europei per poterne apprezzare le correlazioni e gli effetti sul cambio.
Euro dollaro negli ultimi anni non è stato un mercato semplicissimo da tradare nel breve termine e chissà che questo incremento di volatilità non ci dia modo di approfittare di alcuni vantaggi di mercato che personalmente sto approfondendo e che non mancherò di condividere.
sembra in forte ripresa, dopo il periodo di svalutazione della valuta nostrana, che ha portato per un certo periodo il cambio a galleggiare sotto la parità. Tale movimento era probabilmente dovuto all'aspettativa del mercato (confermata poi dai fatti) di una capacità della FED di incrementare maggiormente i tassi di interesse, cosa poi realmente avveratasi , con la fissazione dei tassi USA al 5.5% rispetto al 4.25% dell'Eurozona.
Adesso parrebbe esserci un movimento opposto, l'euro è in fase di risalita e tale movimento può essere determinato, ovviamente da diversi fattori:
- un Euro eccessivamente debole, rende lato Europa le importazioni più difficoltose e costose, dall'altro sfavorisce anche gli USA che vedrebbero nel vecchio continente una riduzione della quantità di domanda. Il recupero potrebbe essere determinato anche per le dinamiche di aggiustamento dei mercati esteri;
- Il mercato crede che i tassi nell'eurozona potranno restare più alti più a lungo. La nostra banca centrale, diversamente da quella americana, consegue come obiettivo quello della stabilità dei prezzi. La stabilità dei prezzi passa per l'inflazione che ha come primario strumento di governo proprio i tassi d'interesse.
La Fed cerca invece di perseguire un obiettivo di piena occupazione ed i tassi sono solo uno degli strumenti per favorirla in maniera indiretta.
A prescindere dalle motivazioni, sempre molto difficili da valutare se non ex post, il cambio Euro Dollaro negli ultimi anni ha trovato la sua "confort zone" nell'area 1,05 / 1,25, probabilmente ideale per favorire le attuali dinamiche di mercato tra i due continenti.
Nel grafico, oltre all'andamento del cambio sono riportati in arancione i tassi USA ed in celeste quelli Europei per poterne apprezzare le correlazioni e gli effetti sul cambio.
Euro dollaro negli ultimi anni non è stato un mercato semplicissimo da tradare nel breve termine e chissà che questo incremento di volatilità non ci dia modo di approfittare di alcuni vantaggi di mercato che personalmente sto approfondendo e che non mancherò di condividere.
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