Dopo un periodo estivo molto duro per i nostri BTP, i dati sull'inflazione ed i giudizi di rating delle principali agenzie, tutti stabili e con un buon outlook, sembrerebbero aver dato il giusto respiro ed al momento sembrano premiare chi ha creduto che certi rendimenti fossero troppo alti persino per il nostro paese.
La riduzione dei rendimenti (ed il conseguente incremento del prezzo dei BTP) hanno portato ad un movimento dal doppio minimo alle attuali quotazioni del 5,90% circa.
Andando ad analizzare invece l'andamento di alcuni BTP a lunga scadenza, 2072 (duration modificata 22) Var% +10% circa; 2045 (duration modificata 16) Var% +8,5% circa.
Se prendiamo in considerazione la nozione accademica della duration modificata in qualità di strumento in grado di stimare la variazione percentuale del titolo a fronte di una prospettiva di movimento dei tassi dell'1% , potremmo quasi considerare che su queste scadenze, i movimenti siano stati coerenti ad una prospettiva di variazione in riduzione dello 0,50% circa.
Ovviamente può essere incauto affermare qualcosa del genere, tuttavia bisognava aspettarsi che prima o poi gli investitori tornassero forti sui nostri titoli, in uno scenario di riduzione dell'inflazione e di stabilità della nostra economia.
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