Dopo un Luglio devo dire molto piatto, l'ora torna a muoversi in maniera nervosa.
Partiamo da un analisi della congiuntura: infatti le riunioni delle Banche centrali si sono mostrate, per quanto riguarda l'Europa e gli Stati Uniti, aperte alla possibilità di prendersi una pausa dal rialzo dei tassi. Si parla però di pause, non si parla di tagli: questo è un aspetto che le stesse Banche centrali hanno voluto chiarire fin da subito e che bisogna avere bene in mente. E pause non significano fine dei rialzi.
Specialmente nella parte finale di Luglio abbiamo assistito ad un rialzo del Dollaro, che quindi essendo più appetibile in termini di rendimento, pensiamo abbia generato un sell-off sull'oro, suo bene sostitutivo.
Non sembra aver prodotto grande impatto invece la notizia secondo cui Fitch ha portato il giudizio sul debito USA da AAA a AA+, allineandosi così al giudizio che un’altra agenzia di rating, S&P, ha da molti anni. Solo Moody’s al momento mantiene la tripla A per gli Stati Uniti.
Ad ogni modo, l'oro in trend di breve discendente si dirige verso un area di supporto identificata tra i 1925,50 e i 1912,4. Riteniamo che se l'area di 1944-1955 dovesse essere raggiunta e superata, gli obiettivi per l'oro potrebbero essere quelli di 1970-1981.
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