Dopo aver mostrato i muscoli da ottobre 2022, con gli operatori che probabilmente cominciavano a scontare un possibile atteggiamento meno aggressivo da parte delle banche centrali, l'S&P 500 sembra esser caduto in una fase di "pigrizia" come se fosse in attesa di qualche driver in grado di determinarne un cambiamento.
Le ultime settimane (precisamente 7) ci hanno mostrato un indice letteralmente "intrappolato" tra l'area 4200 e 4100 con tentativi di rottura al rialzo o al ribasso puntualmente riassorbiti.

L'indice continua a restare al di sopra della sua media a 52 periodi (su base settimanale), analizzando uno dei più semplici indicatori di trend, notiamo che l'S&P si trova in corrispondenza del "tetto" del supertrend. Il momentum, calcolato su base settimanale a 10 periodi sembra essere in un'impostazione abbastanza favorevole al momento.

Difficile essere ottimisti, sapendo che potrebbe esserci una recessione più pesante del previsto, che la crisi Ucraina potrebbe peggiorare e che i prezzi potrebbero non ridursi nel breve periodo, tuttavia il mercato sembrerebbe quasi "stanco" di testare nuovi ribassi.

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