[CICLO DI CONTINUITA'] - Paura delle perditeNuovo episodio della rubrica dove condivido i messaggi sul trading che ricevo giornalmente e le mie risposte, sperando possa essere utile a molti traders o aspiranti tali.
Nel grafico trovate il messaggio e nella descrizione dell'idea la mia risposta.
Quanto descritto dal nostro trader nel messaggio si chiama "CICLO DI CONTINUITÀ".
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Inizia tutto da un’operazione, in questo caso un’operazione con esito perdente.
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Non appena si entra in contatto con la prossima opportunità, il trader l’associa all’ultima operazione andata male.
L’associazione in questione rilascia energia negativa che si tramuta in condizionamenti negativi.
La nostra mente scherza con noi facendoci sembrare che la fonte di questa negatività sia la nuova opportunità, percependola come una minaccia, invece di viverla come quello che è: solo una nuova opportunità, diversa da quella del passato e da quella futura.
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Le emozioni che ne scaturiscono e il condizionamento negativo, bloccano il trader in un limbo di inoperatività.
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Il ciclo di continuità funziona anche con uno strike vincente, che al contrario può innescare condizionamenti positivi che ci fanno credere, senza nessun rigore di statistica, che la prossima operazione sarà un altro guadagno.
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Le emozioni che ne scaturiscono muovono il trader verso un over-operatività.
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Tuttavia il ciclo di continuità positivo non è del tutto un male, perché può far sviluppare, nel trader consapevole, la confidenza e necessaria all’attività.
Se questo ciclo viene accompagnato agli strumenti giusti e con i dati della strategia a supporto, può portare il trader ad essere in sincronia con il mercato.
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Ti è capitato di essere vittima del ciclo di continuità negativo o positivo?
USDCHF
L'IMPORTANZA DELLA GESTIONE DEL RISCHIO NEL TRADINGCiao ragazzi, oggi vi voglio parlare di quanto sia indispensabile nel trading avere una strategia che permetta di gestire al meglio il rischio; credo che molti trader perdano dei soldi proprio per il fatto che non calcolano mai il rischio a cui si espongono, bensì il più delle volte pensano solo ai possibili guadagni.
Per parlare di ciò, vi porto un esempio su un mio trade che è andato in stop loss qualche tempo fa, sul cambio USDCHF.
PERCHE' SONO ENTRATO LONG
Sono entrato long perchè qualche settimana fa il dollaro stava mostrando i muscoli contro praticamente tutte le altre valute di riferimento; ho preferito guardare il cambio contro il franco svizzero perchè esso è considerato una valuta rifugio, ossia un asset che va ad apprezzarsi in crisi economiche, guerre, problemi geopolitici e via dicendo; adesso che siamo in un quadrante di espansione economica, mi aspettavo che il franco perdesse il suo appeal di bene rifugio (un pò come l'oro) e iniziasse a scendere; così sono entrato in questo cambio e ho aspettato che il dollaro rompesse la struttura per me importante a 0,93665. La rottura è avvenuta, e io ho impostato la mia operazione, dal rischio rendimento 1/4, quindi buonissima, con stop loss sotto la candela di rottura della struttura. Il prezzo successivamente ha girato, ha toccato lo stop loss e l'operazione si è chiusa in perdita.
Io mi sono accontentato, è normale avere delle perdite, è fisiologico. Tanti trader però, sopratutto alle prime armi, non accettano di perdere, e quindi cosa fanno? Spostano sistematicamente lo stop loss, aumentando di conseguenza il rischio a cui si espongono; adesso immaginiamo che io abbia spostato sistematicamente lo stop loss quando il prezzo mi veniva contro; per farvi capire ho disegnato 2 rettangoli di diverso colore sotto lo stop loss reale, uno di colore arancio e uno nero; tornando a noi, immaginiamo che avessi spostato lo stop loss al livello 0,91917 (indicato nel grafico come stop loss 2): avrei rischiato di perdere 40 al posto di 10, ossia avrei aumentando il rischio del 40% e, immaginando che il conto fosse di 100€ per dire, avrei sicuramente perso il 40% del capitale (in un solo trade, gravissimo). Immaginiamo ancora che non volessi accettare una perdita di 40 e di conseguenza avessi spostato lo stop loss al livello 0,90518 (e quindi allo stop loss 3): a questo punto avrei ancora la posizione aperta e non avrei perso i 10 che ho perso il 6 aprile, ma rischierei di perdere 80, ossia l'80% che, in un conto da 1000€ (per dire) vorrebbero significare 800€. SI dice di non rischiare più del 2/3/5% del capitale totale in un solo trade, quindi riflettete bene. Perchè non accettate le perdite?
Perdere è fisiologico. E' capitato in passato ai migliori, capita ancora oggi e capiterà anche in futuro. Tutte le persone di successo si basano su grandi strategie ragazzi, dove chiaramente vengono calcolati sia i possibili profitti ma sopratutto le possibili perdite; per farvi capire, nella media un gran trader si preoccupa prima di capire il rischio a cui si espone e dopo quanto ci può guadagnare. Quindi, in conclusione, accettate le perdite, perchè è la strada fisiologica per il successo futuro.
Creando una strategia in cui andate a studiare il rischio a cui vi esponete, potrete perdere 6 volte e vincere 4, ma sarete comunque in profitto; questa è quella che viene definita un'ottima gestione del rischio.
Per chi ha difficoltà da questo punto di vista gli consiglio di leggere un libro di Alexander Elder (un trader di grande fama) intitolato "vivere di trading", che tocca molto da vicino queste cose.
Spero la mia idea vi possa essere servita. Accettate le perdite, massimizzate le vost
[PORTAFOGLIO] «Nessun piano sopravvive al contatto col nemico» ASSET attualmente a mercato con una visione "oltre l'analisi tecnica":
Long Argento in carico a $26,92 dal 01/03/21
Short EURUSD in carico a 1,1891 dal 09/03/21
Long NIKKEI 225 in carico a 30.104,20 dal 18/02/21
Long S&P500 in carico a 3.852,95 dal 01/03/21
Long NASDAQ in carico a 12.874,70 dal 10/03/21
Long USDCHF in carico a 0.9278 dal 16/03/21
Sono sempre più dell'avviso che pubblicare analisi sia assolutamente inutile ,
1) perché essendo molto spesso banalmente tautologiche ("se va su, va su; se va giù..." ecc, come pure "per arrivare a 3000 deve passare per 2900" e via così) non servono a niente ai fini operativi,
2) perché si troveranno almeno cento motivi/strategie/linee/disegni/indicatori per confermare la previsione come altrettanti/e per vederla in posizione diametralmente opposta in un inutile walzer di "sì, sono d'accordo" o "no, io la vedo per così..." con il finale tronfio di chi poi ha avuto la fortuna dalla sua.
Un identico grafico dato a traders diversi verrà interpretato da questi secondo i loro personali bias cognitivi generando stili di operatività altrettanto disparati: chi long, chi short, chi attendista, chi sul breve, chi sul lungo, chi scalpista o chi holdista ecc.
Se a causa della soggettività data da visioni, strategie, prospettive temporali, timming ecc tutte diverse tra loro, venissero messe a mercato altrettante operazioni, queste andrebbero ad influenzare (se si avesse la superbia di pensare che i retail abbiano il potere di muovere i prezzi) in maniera totalmente casuale invalidando di conseguenza la teoria auto-predittiva delle figure grafiche che sono alla base dell'analisi tecnica e quindi il motivo dell'analisi tecnica stessa!
A complicare ancora la reazione dei prezzi, c'è l'attuale conformazione del mercato che è profondamente cambiato da come è descritto nei libri di AT scritti 40 anni fa. Basti pensare ai derivati che siamo abituati, forse dandolo troppo per scontato, a tradare oggi che a quel tempo non esistevano.
Un conto è l'effetto che si può vedere sul prezzo comprando o vendendo azioni "vere", un altro è come può reagire tradando il suo CFD.
E' mia convinzione che oggi non servano indicatori segreti o pattern esoterici per avere il cosiddetto "vantaggio statistico" (specialmente in un mercato che tende sempre di più verso la " random walk "), ma che questo vada ricercato in una analisi ad ampio spettro che comprende le correlazioni e le interazioni tra mercati/strumenti al fine di identificare la "portante direzionale" nel gioco causa/effetto.
Se da una parte sono convinto che un trader principiante si debba iperspecializzare su un solo strumento con una sola strategia da ripetere in stile maestro Miyagi "dai la cera, togli la cera" (vedi il film Karate Kid), dall'altra che il trader moderno/evoluto abbia bisogno di capacità che lo portino alla GESTIONE dell'operazione e dell'intero portafoglio in maniera più sofisticata rispetto al solo STOP/PROFIT con l'obbligo di prendersi delle licenze sui dogmi dell'analisi graficistica, fondamentale o del money management mainstram.
Lo sviluppo di questo portafoglio nasce proprio con questo intento, perché puoi mettere in piedi tutti i piani di trading che vuoi, fare meditazione con la campana tibetana, avere tutto il supposto da amici/parenti/morose, ma quando il mercato ti va contro, tutto va in frantumi compresa la propria dignità.
Prendendo alla lettera von Moltke: «nessun piano sopravvive al contatto con il nemico», «la guerra è una questione di espedienti», voglio pensare che noi non siamo così diversi dal generale che deve gestire i suoi campi di battaglia con l'intento ultimo di vincere la guerra, abilità che alla fine viene rappresentata nient'altro che dalla EQUITY LINE del trader.
Perché l'analisi non è il fine di questo se lo si vuole considerare un mestiere.
Il fine lo è come va chiusa l'operazione!
E' meglio chiudere in gain una pessima operazione che il loss una meravigliosa analisi.
Aggiornerò via via chiusure e nuove aperture il più possibile in tempo reale con il solo limite della voglia di fare una cosa (pubblicare qui) che non mi porta alcun denaro se non una traccia nel mio CV.
IMPORTANTE: le idee espresse sono esclusivamente mie. Le analisi sono solo a scopo ludico/informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. La decisione di agire in base a quanto scritto è affare vostro e vi esorto a non replicare le operazioni non sapendo niente del mio metodo di MM. L'intento di pubblicare la mia operatività su questo sito è conseguenza solamente alla necessita di appagare il mio ego e dei vostri guadagni e/o perdite non me ne fregherebbe proprio niente.
HB
USD/CHF MARKET STRUCTURESetup molto interessante su USD/CHF nel daily!
La struttura e la dominante sono prettamente ribassiste.
Ci siamo ritrovati in una fase accumulativa per un bel periodo, susseguita dal markup.
A mio avviso è una trappola per indurre ancor più persone a comprare in modo che le banche acquisiscano più ordini di vendita da piazzare a mercato, anche perché, una chiara demand-zone
la troviamo in zona 0.86500.
L'ultima chiusura nel daily ci fa capire come gli ordini dei buyers siano stati bloccati nell'immediato, in concomitanza con quello che era il blocco principale e che determina la nostra seller domince principale.
Il mio non è un setup d'ingresso, tantomeno un segnale operativo, è semplicemente una mia idea e modo di vedere questa pair.
Un abbraccio,
Nicu
[GESTIONE DEL RISCHIO - 3 passi per posizionarti]Nel trading e negli investimenti, definisco la gestione del rischio come il processo di comprensione, identificazione e adeguamento di tutti i rischi potenziali a cui è esposto un conto o portafoglio.
Le tecniche di gestione del rischio sono essenziali e lavorano in modo da ridurre al minimo in primis l'entità delle perdite e in generale l'impatto negativo che potrebbero avere le tue scelte, così da abbassare sistematicamente il rapporto rischio rovina e consentire una redditività a lungo termine.
Gestire il rischio significa giocare in difesa nel business del trading e tutti quelli che pensano di non doversi difendere, perché sanno più del mercato o perché il loro ego è così grande che non glielo permette, ma nello stesso tempo stanno su questo social a leggere questo articolo; Stanno sbagliando.
Alcuni esempi di possibili rischi da tener conto per i portafogli di investimento e i conti di trading possono essere delle forti inversioni, le correlazioni delle posizioni, la presenza di gap nei prezzi, eventuali eventi politici, fallimenti societari, rapporti sugli utili, rapporti governativi, inflazione e politica monetaria.
In linea di massima, dovresti imparare a gestire il tuo rischio al meglio, così che qualsiasi evento catalizzatore di un movimento dei prezzi contrario rispetto alla tua posizione sarà limitato nelle sue dimensioni per il tuo conto.
Il primo passo da fare nella gestione dei rischi è appunto identificare i possibili rischi. 👇
Una volta che accetti i potenziali rischi associati ai mercati, sei in grado di pianificare ciò che potrebbe andare storto. Troppi traders su TradingView, vedono solo i potenziali guadagni che potrebbe darti il mercato senza realmente considerare e accettare i rischi connessi.
Il prossimo passo è capire la frequenza e l'entità di questi possibili rischi. 👇
Per esempio, nel mercato azionario le aziende riportano guadagni ogni trimestre, le banche centrali prendono decisioni sui tassi di interesse abbastanza spesso nell’ultimo periodo e c'è un ciclo di crisi circa una volta ogni dieci anni. Anche questi eventi fanno parte del rischio e dovrebbero essere previsti, proprio perché spesso sono prevedibili.
Il terzo passo riguarda il posizionamento su di uno strumento. 👇
Generalmente prima di entrare in qualsiasi posizione dovresti già sapere in anticipo dove uscirai se questa non funziona. In parole tecniche, tutti i trader dovrebbero sempre avere un livello di stop loss posizionato pensando ai prezzi che si muovono contro di te e non sulle tue sensazioni o su quanto deciderai di perdere in quel preciso momento.
Mentre gli investitori potrebbero, per esempio, avere un piano per uscire da un investimento se i fondamentali scendono e la tendenza delle vendite e degli utili di un'azienda cambia con decisione.
I consigli che posso darti sono in primis quello di scegliere la size del tuo trade o del tuo investimento in base al capitale che hai deciso di dedicare agli investimenti, in modo che sbagliare su una serie di posizioni non ti rovinerà.
Calcolare QUANTO acquisti è importante quanto QUELLO che acquisti.
Per questo non dovresti mai rischiare l'intero account o più di quanto hai prestabilito su una posizione, inoltre se hai diverse posizioni che sono correlate in un settore o che si muovono insieme, tutte queste posizioni si sommano e aumentano il rischio complessivo della tua esposizione.
L’ultimo consiglio che mi sento di dare nasce perché vedo molti, troppi traders, che si focalizzano sull’entrata, dimenticando che i profitti vengono fatti quando si esce, il fluttuante non conta se non hai bloccato e assicurato i tuoi profitti, quindi ritengo ancora più essenziale avere una strategia per sapere quando e dove uscire e quando e dove bloccare il guadagno.
Se vuoi altri consigli sulla gestione del rischio fammelo sapere commentando e scriverò altri articoli del genere 👇
Se ti è piaciuto e ti è stato utile l’articolo fammelo sapere un un like!
USDCHF Esempio di trade sfruttando break out di volatilitàBuongiorno,
Oggi vediamo un esempio di trade che sfrutta i break out di volatilità, (ed in questo caso il relativo ritracciamento), che ho chiuso questa settimana con circa 180 pips di profitto.
Siamo sul cross USD / CHF, e vediamo come il prezzo faccia sostanzialmente un movimento laterale, (linee arancioni), e quindi dovremo attuare l'insieme di strategie di cui disponiamo considerando che siamo in ambiente non direzionale.
Il rettangolo azzurro mostra una congestione che ha tenuto per tutta l'estate, a metà ottobre vediamo che avviene un'esplosione di prezzo verso l'alto.
(Notare il movimento anche sull'indicatore di volatilità in cui si era formato un trading range ben strutturato rotto poi al rialzo).
Se fossimo in ambiente direzionale, e quindi se avessimo un trend primario rialzista , coglieremmo l'occasione per entrare verso long ma avendo un ambiente non direzionale dobbiamo aspettare che si formi un nuovo massimo per trarre profitto dal ritorno del prezzo verso la media.
Le barre dichiaratamente direzionali, quindi con un range ampio e con le ombre molto ridotte, se non nulle, statisticamente sono al minimo 2 e al massimo 5 consecutive.
In questo caso vediamo che si sono formate solo 2 barre consecutive molto direzionali verso l'alto, subito dopo si è formato un triplo massimo.
Ci prepariamo quindi al trade volendo approfittare del ritracciamento verso il basso. Come punto di entrata short chiaramente scegliamo la rottura della barra ribassista che ha formato il triplo massimo, con stop loss pochi pips al di sopra di quel livello.
Come uscita scegliamo invece la zona in cui è partita l'accelerazione rialzista, considerando anche la media mobile a 20 periodi che è poi la linea mediana delle bollinger bands, zona abbastanza popolare di supporto. (Nel nostro caso è allo stesso livello dell'accelerazione rialzista e quindi è una conferma in più per l'operazione).
L'operazione raggiunge il rapporto di 1,5:1 di risk/reward ratio che in ambiente laterale può considerarsi buono. Nel mio caso mi ha fatto guadagnare circa 180 pips.
E' stata un'operazione di medio periodo durata un mesetto, ma che aveva buone probabilità di riuscita, ricordiamo che strutture di prezzo come doppi/tripli massimi/minimi o rotture di congestioni sono particolarmente forti in timeframe lunghi rispetto ai movimenti intraday, fossimo stati su timeframe piccoli probabilmente non sarei stato così convinto dell'entrata.
Il vantaggio del Forex è che usando i mini o i micro lotti anche con capitali molto ridotti possiamo operare in timeframe molto più sicuri e che seguano maggiormente le indicazioni dell'analisi tecnica stando all'interno di regole di money management ottimali.
(Timeframe lunghi sono più difficilmente manipolabili dai market mover e quindi dove possiamo è bene sfruttarli a nostro vantaggio, potendoli usare senza avere capitali enormi alle spalle).