GBPUSD: quando l'analisi tecnica è chirurgica. Analisi macroeconomica sul cross
Fronte U.S.A.
Nel mese di luglio, le vendite di abitazioni esistenti hanno registrato un incremento del 2,0% su base mensile, recuperando sostanzialmente il calo osservato a giugno. Tale rimbalzo, sebbene incoraggiante, non modifica il quadro di fondo: il ritmo annualizzato destagionalizzato si attesta a 4,0 milioni di unità, in linea con la media registrata dall’inizio del 2025, confermando così una dinamica laterale del mercato.
Il persistere di condizioni di accessibilità sfavorevoli — tassi ipotecari elevati e prezzi delle abitazioni storicamente alti — continua a mantenere l’attività su livelli ben inferiori rispetto alle medie di lungo periodo. Parallelamente, l’offerta sta mostrando segnali di accumulo: a luglio, lo stock disponibile ha raggiunto 1,36 milioni di unità, massimo dal 2020. L’aumento dell’inventario riflette una domanda strutturalmente debole, con effetti diretti sulla dinamica dei prezzi. Infatti, il prezzo mediano delle abitazioni unifamiliari ha segnato un incremento marginale dello 0,3% su base annua, il ritmo più contenuto degli ultimi due anni, segnalando un significativo raffreddamento dell’apprezzamento immobiliare.
Sul fronte dell’edilizia residenziale, i dati mostrano un quadro misto. A luglio, i nuovi cantieri edili sono cresciuti del 5,2%, trainati da una ripresa sia nel segmento unifamiliare sia in quello multifamiliare. Tuttavia, il trend di medio periodo rimane debole: gli avvii unifamiliari risultano in calo del 6% da inizio anno, mentre i permessi edilizi segnano un arretramento del 12%. La resilienza dimostrata negli anni recenti dal comparto unifamiliare, sostenuta in passato da incentivi ai costruttori e da un’offerta di rivendita limitata, sta ora venendo meno, con vendite di nuove abitazioni che non riescono a tenere il passo con le nuove consegne.
Il deterioramento del sentiment è ben rappresentato dall’indice NAHB Housing Market Index (HMI), che ad agosto si è attestato su livelli prossimi ai minimi osservati durante la fase acuta della pandemia. Tale contesto suggerisce che i costruttori siano orientati a una ulteriore contrazione della produzione, con impatti negativi sugli investimenti fissi residenziali, già in contrazione nella prima metà del 2025 e destinati a rappresentare un freno alla crescita del PIL.
Il quadro macroeconomico appare ulteriormente complesso se si considera l’effetto di spillover del settore immobiliare: la correlazione positiva tra compravendite immobiliari e consumi in beni durevoli (materiali edili, arredamento) implica rischi al ribasso per la spesa delle famiglie. Inoltre, il potenziale rallentamento dell’occupazione nel comparto edilizio potrebbe amplificare gli effetti negativi sulla dinamica occupazionale complessiva, in un momento in cui il mercato del lavoro mostra segnali di progressivo indebolimento. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, pur restando su livelli relativamente bassi, evidenziano un trend di incremento che suggerisce crescenti difficoltà per i lavoratori disoccupati a reinserirsi rapidamente nel mercato.
Alla luce di questi elementi, la Federal Reserve appare sempre più orientata verso un allentamento della politica monetaria. I verbali del FOMC di luglio hanno evidenziato l’attenzione dei policymaker ai rischi al ribasso derivanti dal settore immobiliare, mentre nel recente Simposio di Jackson Hole il Presidente Powell ha sottolineato la disponibilità a intervenire qualora l’indebolimento del mercato del lavoro e la decelerazione della crescita dovessero accentuarsi. Le aspettative di mercato prezzano con probabilità crescente un taglio dei tassi di 25 punti base già nella riunione di settembre, con ulteriori riduzioni attese entro fine anno.
Sul piano strategico, la Fed ha inoltre aggiornato il proprio quadro di riferimento di politica monetaria, abbandonando formalmente il regime di Flexible Average Inflation Targeting (FAIT) introdotto nel 2020 e rafforzando la simmetria tra i due mandati di stabilità dei prezzi e massima occupazione. Questo implica una maggiore prontezza ad agire preventivamente in risposta a eventuali nuove pressioni inflazionistiche, pur mantenendo la flessibilità necessaria a sostenere il mercato del lavoro.
In sintesi, il settore immobiliare continua a rappresentare un punto critico per la crescita statunitense, incidendo sia direttamente sugli investimenti residenziali sia indirettamente sui consumi e sull’occupazione. In tale contesto, la politica monetaria rimane il principale strumento di mitigazione dei rischi macroeconomici, ma l’efficacia degli interventi dipenderà dalla capacità della Fed di bilanciare l’obiettivo di stabilità dei prezzi con la necessità di preservare la resilienza del mercato del lavoro.
Fronte Regno Unito
Nel Regno Unito, i dati sull’inflazione di luglio hanno sorpreso al rialzo, delineando uno scenario più complesso per la politica monetaria della Bank of England (BoE). L’indice dei prezzi al consumo (CPI) headline è accelerato al 3,8% su base annua, in aumento rispetto al 3,6% di giugno e oltre le attese di consenso per un incremento al 3,7%. Parallelamente, l’inflazione core si è attestata anch’essa al 3,8%, mentre l’inflazione dei servizi – componente particolarmente monitorata dai decisori di politica monetaria – è salita al 5,0% dal 4,7% precedente.
A trainare la dinamica inflattiva sono stati i costi dei trasporti, con le tariffe aeree che hanno registrato l’aumento più marcato per il mese di luglio dal 2001, riflettendo la concomitanza con le vacanze scolastiche. Sebbene le letture siano sostanzialmente in linea con le proiezioni della BoE pubblicate ad agosto, i dati confermano il rischio che le pressioni inflazionistiche possano protrarsi più a lungo del previsto. In tale contesto, un’inflazione prossima al 4% rende politicamente ed economicamente complesso giustificare ulteriori tagli dei tassi nel breve termine.
Il nostro scenario di base continua a prevedere due ulteriori riduzioni del tasso di riferimento di 25 pb ciascuna – una a novembre e una a febbraio – con un target al 3,50% entro l’inizio del 2026. Tuttavia, la persistenza delle pressioni inflattive o la resilienza del mercato del lavoro rappresentano fattori di rischio che potrebbero ritardare l’attuazione di tale percorso.
Sul fronte congiunturale, gli indici PMI di agosto hanno offerto un quadro eterogeneo. Il PMI composito si è attestato a 53,0, segnando il ritmo di crescita più sostenuto dell’ultimo anno, trainato dalla componente dei servizi (53,6 da 51,8), mentre il PMI manifatturiero ha evidenziato ulteriore debolezza, scivolando a 47,3. La solidità del settore dei servizi suggerisce che le pressioni inflazionistiche potrebbero rimanere persistenti, inducendo i policymaker più restrittivi a considerare l’attuale resilienza economica come ragione per rinviare ulteriori misure espansive.
Nel complesso, sebbene i recenti tagli abbiano contribuito a sostenere l’attività, la combinazione di una crescita più robusta nei servizi e di un’inflazione ancora elevata riduce sensibilmente le probabilità di un allentamento aggiuntivo nel corso del 2025. È verosimile che la BoE preferisca attendere segnali più convincenti di disinflazione prima di procedere con ulteriori riduzioni dei tassi.
Analisi tecnica sul cross
Nell'analisi tecnica pubblicata la settimana scorsa avevamo sottolineato zone di prezzo in cui il prezzo avrebbe potuto reagire in quanto zone ad alta confluenza. Richiamiamo, dunque, di nuovo l'attenzione all'analisi scorsa ripartendo da li, con un focus sul daily chart.
Come anticipato nella precedente analisi – alla quale si rimanda per un quadro contestuale più ampio – l’andamento dei prezzi ha confermato la rilevanza tecnica della Senkou Span A dell’Ichimoku Kinko Hyo, che sta attualmente agendo come resistenza dinamica. Dopo ripetuti test di tale livello, il mercato ha avviato una fase di correzione tecnica durante la settimana, culminata nella sessione di giovedì con un minimo intraday a 1,34056, in prossimità della soglia psicologica di 1,3400.
Tale area, precedentemente identificata come zona di alta confluenza tecnica, risultava già evidenziata nella nostra ultima analisi, poiché coincide con:
- il livello di Pivot Point S1;
- un’area di concentrazione di volumi (price action significativa);
- il ritracciamento di Fibonacci compreso tra 0,382 e 0,50, tipico punto di potenziale inversione o consolidamento.
Successivamente, il rimbalzo dei prezzi è stato sostenuto anche dal contesto macro-finanziario: in particolare, le dichiarazioni a tono dovish del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Simposio di Jackson Hole hanno contribuito a ridimensionare le aspettative di ulteriori rialzi aggressivi dei tassi di interesse. Ciò ha generato un sentiment più favorevole al rischio e ha offerto supporto alla valuta.
Nella sessione di venerdì il prezzo ha infatti messo a segno un recupero significativo, registrando una performance giornaliera del +0,85%, con massimi a 1,3544 e chiusura a 1,3527, recuperando integralmente le perdite accumulate nel corso della settimana.
Dal punto di vista tecnico, sebbene il prezzo non sia ancora riuscito a superare la resistenza dinamica fornita dalla Senkou Span A, il quadro grafico conserva una propensione rialzista. La conferma di tale scenario avverrebbe con la rottura della suddetta resistenza, seguita dal superamento del livello psicologico chiave a 1,3600.
Sul piano degli indicatori, l’RSI si attesta a 55,31, valore che indica un margine residuo di spinta al rialzo senza segnali di ipercomprato, coerente con una potenziale prosecuzione del movimento ascendente.
In sintesi, il mercato si trova in una fase di consolidamento positivo, con livelli tecnici ben definiti:
- supporto primario in area 1,3400;
- resistenza dinamica sulla Senkou Span A;
- target successivo a 1,3600 in caso di breakout confermato.
Il posizionamento rimane quindi orientato verso un possibile rafforzamento della tendenza rialzista, pur in un contesto in cui gli sviluppi della politica monetaria statunitense continueranno a giocare un ruolo determinante nel breve termine.
ANALISI DEL COT
Analisi del COT su BRITISH POUND - CHICAGO MERCANTILE EXCHANGE
Vige meno pessimismo speculativo, in quanto il net short dei non-commercial passa a −25,2k grazie a short covering (−6,3k short) e nuovi long (+7,6k). Il rapporto short/long degli speculatori (~1,31) resta ribassista, ma in rientro. Con OI in aumento, la riduzione del net short è credibile (non dovuta solo a contrazione del mercato). I commercial restano net long (+20,8k) ma ridimensionano la posizione (−14,7k w/w), segnale di maggiore copertura contro apprezzamenti della sterlina. La forte polarizzazione tra gli Asset Manager e i Leveraged Founds aumenta drasticamente il rischio di movimenti direzionali più ripidi. Un proseguimento del rafforzamento della GBP potrebbe innescare ulteriori ricoperture da parte degli Asset Manager; viceversa, shock macro sfavorevoli porterebbero i fondi leva a liquidare long con effetto amplificante.
Analisi del COT sul Dollaro Americano - Chicago Mercantile Exchange
il bias speculativo resta ancora ribassista, ma in attenuazione, con i non-commercial che restano net short per 5.988 contratti; tuttavia, la riduzione più marcata degli short rispetto ai long (-1.629 vs -1.370) ha alleggerito la posizione ribassista di circa +259 contratti. In termini di intensità, il netto speculativo equivale a circa -20,7% dell’OI (-5.988 / 28.891), segnale di pessimismo moderato, non estremo.
Il calo dell’open interest (-1.519 w/w) insieme al taglio di posizioni su entrambi i lati nei non-commercial suggerisce riduzione del rischio in attesa di catalizzatori macro (prossimi dati su inflazione/PCE, mercato del lavoro USA, comunicazione Fed). Un OI in flessione può amplificare i movimenti di prezzo al sopraggiungere di sorprese macro, aumentando il rischio di short-covering in caso di rimbalzo del dollaro.
In conclusione, l'interesse speculativo resta ribassista sul dollaro americano, ma meno aggressivo rispetto alla settimana precedente. Ulteriori segnali di raffreddamento macro USA e guidance dovish, emersa nel corso della settimana conclusasi, rafforzerebbero la tesi di un USD debole, con possibile incremento degli short speculativi dopo il de-grossing attuale.
In conclusione, la sterlina mostra segnali di una possibile ripresa del sentiment rialzista: il net short è diminuito, la partecipazione è aumentata e gli hedger restano fortemente long. Tuttavia, la forte concentrazione espone il mercato a potenziali shock in caso di aggiustamenti repentini dei grandi operatori. il dollaro americano ha ancora speculatori short, ma in misura minore rispetto alla settimana precedente. Con gli hedger ancora long, il dollaro conserva una base difensiva. Tuttavia, il calo dell’open interest segnala un potenziale indebolimento della partecipazione e un rischio di reazioni brusche in caso di news rilevanti.
Il de-grossing sulla sterlina con speculatori che riducono gli short unito a una partecipazione attiva suggerisce potenziale spazio per un rafforzamento del GBP. Il dollaro, pur conservando una posizione più difensiva, mostra iniziali segnali di indebolimento sia dal sentiment che dalla riduzione dell’open interest.
Si ricorda che i dati COT CFTC, futures-only, sono aggiornamenti settimanali basati su posizioni a mercato chiuso del martedì, pubblicati il venerdì. Vanno integrati con analisi tecnico-macroeconomica per valutare scenari futuri. Il COT non è un segnale di breve periodo, ma un indicatore di posizionamento e flussi potenziali (hedging vs speculazione).
Cable
La sterlina estende il rally: GBP/USD vicino a 1,3600.La sterlina britannica (GBP) ha prolungato la sua dinamica positiva nei confronti del dollaro statunitense (USD) nel corso della settimana, portando il cambio GBP/USD a ridosso della soglia tecnica di 1,3600. Il movimento rialzista, che si inserisce in un trend plurigiornaliero, è stato sostenuto anche dal rafforzamento dei rendimenti dei Gilt decennali, saliti oltre il 4,70%—livelli osservati l’ultima volta a inizio giugno.
Dall’inizio di agosto, la coppia GBP/USD ha chiuso in calo solo in due sedute, apprezzandosi di oltre 400 pips dai minimi di area 1,3140 toccati il 1° agosto. Attualmente, il cambio si muove in prossimità del ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del ribasso tra luglio e inizio agosto, segnalando una fase tecnica di ribilanciamento.
La forza del “Cable” è stata alimentata in larga parte dalla rinnovata debolezza del dollaro statunitense, sotto pressione a causa di:
• Prospettive più accomodanti della Federal Reserve (Fed), con il mercato che prezza nuovi tagli dei tassi d’interesse;
• Tensioni politiche interne, in particolare le ripetute pressioni del Presidente Trump sull’indipendenza della Fed, che minano la fiducia nella coerenza della politica monetaria statunitense.
Fronte Regno Unito
il recente taglio dei tassi da parte della Bank of England (BoE) al 4,00% è stato interpretato dai mercati più come un aggiustamento tattico che come l’inizio di un ciclo accomodante aggressivo. Tale decisione sembra aver contribuito a rafforzare il sentiment sulla sterlina, almeno nel breve termine.
Tuttavia, la BoE si trova in una fase di notevole incertezza strategica, divisa tra due pressioni contrapposte:
• Debolezza del mercato del lavoro, penalizzato da un aumento delle imposte a carico dei datori di lavoro introdotto dalla cancelliera Rachel Reeves, nonché dalle ripercussioni della guerra commerciale innescata da Trump;
• Rischi inflazionistici persistenti, con la banca centrale che ha rivisto al rialzo le stime sull’inflazione attesa a settembre, ora vista al 4% (dal precedente 3,7%). L’aumento dei prezzi alimentari in particolare potrebbe riattivare richieste salariali e consolidare pressioni inflattive di lungo periodo.
La stessa BoE ha posticipato la previsione di ritorno dell’inflazione al target del 2% al secondo trimestre del 2027, tre mesi oltre le stime precedenti, segnalando un atteggiamento prudente ma ancora focalizzato sull’obiettivo della stabilità dei prezzi.
Il mercato ora incorpora circa 28 punti base di allentamento da qui alla riunione di marzo 2026, il che implica un possibile taglio dei tassi di 25 punti base nei prossimi sette mesi. La traiettoria dei tassi sarà comunque condizionata dai prossimi dati macroeconomici e dal contesto internazionale.
Tra i principali eventi in agenda:
• Dati sull’inflazione UK di luglio, che potrebbero confermare o smentire le recenti previsioni della BoE;
• PMI manifatturieri e dei servizi S&P Global, per un’indicazione preliminare sull’attività economica nel terzo trimestre;
• Il Simposio di Jackson Hole, dove sono attesi gli interventi chiave di Jerome Powell (22 agosto) e del governatore BoE Andrew Bailey (23 agosto);
• Verbali del FOMC relativi alla riunione del 29-30 luglio, che potrebbero offrire ulteriori indizi sulla direzione futura della politica monetaria USA.
I più recenti dati sul PIL del Regno Unito hanno sorpreso positivamente rispetto alle attese, mostrando una resilienza superiore al previsto dell’economia domestica.
Il prodotto interno lordo del Regno Unito relativo al secondo trimestre ha sorpreso positivamente, registrando una crescita dello 0,3% su base congiunturale, a fronte di una previsione di consenso più contenuta (+0,1%). Tale risultato rafforza l’ipotesi di una resilienza sottostante dell’economia britannica, nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico ancora caratterizzato da elevata incertezza.
Tuttavia, un’analisi più approfondita della composizione del PIL rivela che il contributo alla crescita proviene in larga parte da fattori meno sostenibili nel medio periodo. In particolare:
• La spesa pubblica ha svolto un ruolo rilevante nel sostenere l’attività economica, riflettendo in parte misure di stimolo ancora in atto e interventi discrezionali a livello settoriale.
• L’accumulo di scorte ha rappresentato un ulteriore supporto alla crescita, ma tale dinamica è da interpretarsi con cautela, poiché può riflettere strategie di gestione del rischio (inclusi i timori legati a future interruzioni delle catene di approvvigionamento) più che un reale aumento della domanda finale.
In controtendenza, i consumi privati hanno rallentato, segnando un modesto +0,1% t/t, un dato che riflette l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, penalizzate da livelli di inflazione ancora elevati e da condizioni finanziarie più restrittive. Ancora più significativo è stato il calo degli investimenti fissi lordi delle imprese, diminuiti del 4,0% nel trimestre, evidenziando un marcato deterioramento del sentiment aziendale, probabilmente connesso all’incertezza fiscale e regolatoria, nonché alla revisione al ribasso delle aspettative di crescita.
A livello settoriale, la componente dei servizi continua a rappresentare il motore principale dell’economia britannica, con una performance particolarmente brillante nel comparto “informazione e comunicazione” (+4,2%), trainato da innovazione tecnologica, servizi digitali e attività correlate all’intelligenza artificiale e ai media. Anche il settore delle costruzioni ha contribuito positivamente, nonostante condizioni finanziarie più rigide, beneficiando di alcuni progetti infrastrutturali pubblici e della resilienza della domanda abitativa in alcune aree urbane.
Al contrario, sia il commercio che la produzione industriale hanno esercitato un effetto frenante sulla crescita complessiva, confermando le difficoltà strutturali che affliggono il comparto manifatturiero e distributivo, anche in relazione ai costi elevati e alle persistenti frizioni post-Brexit.
Il settore privato continua a essere esposto a pressioni crescenti sui costi, legate principalmente a:
• Aumenti dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro;
• Incrementi del salario minimo, che pur sostenendo i redditi più bassi, hanno generato effetti collaterali sul costo del lavoro per le imprese, in particolare nei settori a bassa produttività.
Queste dinamiche, combinate con un contesto internazionale ancora fragile e una domanda interna in rallentamento, suggeriscono che l’attuale ripresa dell’economia britannica poggia su basi disomogenee e potenzialmente instabili.
In questo scenario, la Banca d’Inghilterra (BoE) dovrebbe proseguire lungo un percorso di allentamento monetario graduale, coerente con una strategia di bilanciamento tra il contenimento dell’inflazione e il sostegno all’attività economica. Le attese di mercato indicano almeno due ulteriori tagli dei tassi entro l’inizio del 2026, che porterebbero il tasso di riferimento al 3,50%, in linea con un processo di normalizzazione progressiva.
Le prospettive macroeconomiche, quindi, restano deboli, a causa di:
• Inflazione persistentemente elevata;
• Segnali di raffreddamento nel mercato del lavoro;
• Incertezze fiscali, con la cancelliera Reeves sotto pressione per le recenti misure restrittive.
In tale contesto, la BoE dovrebbe mantenere una postura cautamente restrittiva, evitando tagli prematuri che potrebbero compromettere la credibilità anti-inflazionistica.
Fronte U.S.A.
Sul fronte dell’inflazione, le rilevazioni più recenti evidenziano segnali iniziali di trasmissione delle pressioni derivanti dai dazi doganali. Tuttavia, permangono incertezze rilevanti sia circa l’effettivo grado di pass-through verso i consumatori finali, sia in merito alla tempistica con cui tali pressioni si rifletteranno pienamente sui prezzi al consumo. In questo contesto, le imprese sembrano adottare un approccio attendista, assorbendo parzialmente l’aumento dei costi per evitare un indebolimento della domanda, già fragile in alcune componenti.
I consumi privati, pur rallentando, continuano a sostenere l’attività economica. Le vendite al dettaglio di luglio hanno evidenziato una dinamica positiva (+0,5% m/m), rafforzata da revisioni al rialzo delle stime per giugno. Tuttavia, l’espansione appare disomogenea e riflette una crescente selettività nei comportamenti di spesa, con segnali di cautela da parte dei consumatori, in particolare nei comparti discrezionali.
L’indice generale dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato a luglio un incremento dello 0,2% su base mensile, coerente con le attese di consenso, mentre l’indice core – che esclude alimentari ed energia – è salito dello 0,3%, segnando l’aumento annualizzato più elevato da febbraio.
Tale dinamica, seppur non allarmante in termini assoluti, suggerisce una maggiore pervasività delle pressioni inflazionistiche, come testimoniato dalla crescita diffusa nei beni core (+0,2%) e nei servizi core (+0,4%). Questo pattern implica una persistenza dell’inflazione sottostante, che si allontana dalla narrativa della transitorietà prevalente nei mesi precedenti.
Su base tendenziale, l’indice CPI si attesta al 2,7% annuo, confermandosi all’interno di un range relativamente stabile (2,3%-3,0%) da oltre un anno. Questa relativa stabilità riflette finora la capacità delle imprese di contenere i trasferimenti dei costi a valle, ma gli ultimi dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI) indicano un progressivo irrigidimento delle strategie aziendali.
L’aumento del 2,0% nei servizi commerciali, considerato una proxy dei margini operativi di grossisti e retailer, segnala che le imprese stanno aumentando la resistenza alla compressione dei margini, con potenziali ricadute inflattive nel medio termine.
La crescita delle vendite al dettaglio nel mese di luglio è stata trainata dal comparto automobilistico, un settore notoriamente volatile e sensibile alle dinamiche tariffarie. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei beni durevoli – come mobili e articoli per il tempo libero – ha gonfiato i dati nominali, celando una crescita dei volumi più contenuta.
L’indicatore di controllo, che esclude componenti volatili (auto, energia, materiali edili e ristorazione), ha mostrato un incremento dello 0,4%, suggerendo un avvio positivo per i consumi nel terzo trimestre. Tuttavia, permangono elementi di fragilità, legati a un mercato del lavoro in graduale rallentamento, livelli di prezzo ancora elevati e un generale clima di incertezza che incide sulla fiducia dei consumatori.
Numerose aziende del comparto dei beni di consumo hanno segnalato difficoltà crescenti nel trasferire integralmente i costi ai clienti finali, confermando che il passaggio dell’inflazione lungo la catena del valore sarà graduale e incompleto.
Sul versante produttivo, i segnali di prudenza da parte delle imprese sono sempre più evidenti. La produzione manifatturiera è rimasta invariata a luglio, indicando che la spinta osservata nel primo trimestre era largamente attribuibile a fattori contingenti, tra cui l’anticipo di ordini per fronteggiare i rischi connessi ai dazi e alle tensioni nelle supply chain.
Attualmente, la combinazione di scorte elevate e domanda più debole potrebbe preludere a una fase di contrazione degli ordini industriali, accentuando la vulnerabilità ciclica del settore manifatturiero.
Nel complesso, l’economia statunitense conferma una solida resilienza strutturale, ma risente dell’impatto di uno scenario caratterizzato da elevata incertezza geopolitica e commerciale, oltre che da un contesto inflazionistico ancora irrisolto.
Sia i consumatori sia le imprese hanno in parte anticipato decisioni di spesa e investimento per attenuare l’impatto iniziale dei costi più elevati, ma tali strategie non appaiono sufficienti a neutralizzare completamente le tensioni sui prezzi.
L’inflazione, pur contenuta su base aggregata, mostra segnali di diffusione e persistenza, sollevando interrogativi sulla capacità del sistema di assorbire ulteriori aumenti dei prezzi nei prossimi mesi senza compromettere la dinamica dei consumi.
Conclusioni
• Regno Unito: la sterlina beneficia nel breve termine di un contesto favorevole sui tassi e di una BoE percepita come cautamente restrittiva, ma il quadro di fondo resta fragile. La crescita è sostenuta da elementi temporanei, mentre il rallentamento dei consumi e la contrazione degli investimenti pongono dubbi sulla sostenibilità della ripresa. L’inflazione rimane una sfida centrale, con un ritorno all’obiettivo del 2% ora previsto solo nel secondo trimestre del 2027.
• Bank of England: è probabile che adotti un approccio attendista, con tagli graduali dei tassi nei prossimi 12-18 mesi, purché l’inflazione non sorprenda al rialzo. Qualsiasi accelerazione del rallentamento economico o shock esterno potrebbe tuttavia indurre una risposta più decisa.
• Stati Uniti: l’economia americana resta resiliente ma si confronta con crescenti segnali di tensione. L’inflazione appare meno transitoria del previsto e inizia a propagarsi in modo più uniforme. Le imprese stanno diventando meno disposte ad assorbire i costi, suggerendo che nuove pressioni inflattive potrebbero emergere nei mesi a venire.
• Federal Reserve: il mercato sconta ulteriori tagli, ma la traiettoria futura dei tassi dipenderà fortemente dall’evoluzione dell’inflazione core e dei consumi. Un deterioramento del mercato del lavoro o un peggioramento della fiducia dei consumatori potrebbero accelerare l’allentamento monetario, ma la Fed si muoverà con cautela per non compromettere la propria credibilità nella lotta all’inflazione.
Analisi tecnica 📈- daily chart
La struttura tecnica del cambio GBP/USD continua a mostrare una solida impostazione rialzista. Il prezzo si mantiene stabilmente al di sopra delle medie mobili esponenziali a 100 e 200 periodi, indicando un momentum positivo consolidato e una netta dominanza degli acquirenti nel breve e medio termine. La distanza significativa da tali medie segnala, tuttavia, un possibile eccesso di estensione del movimento, che potrebbe preludere a una fase di consolidamento o a una correzione tecnica di breve periodo.
Canale di Range e Livelli Psicologici
L’azione dei prezzi si muove all’interno di un canale statico ben definito, delimitato dai livelli psicologici chiave di 1,3600 (resistenza) e 1,3400 (supporto). Questi livelli stanno attualmente fungendo da barriere di contenimento per la price action, conferendo un’impostazione di tipo range-bound nel breve termine. Un breakout deciso e confermato al di sopra della resistenza o al di sotto del supporto potrebbe costituire un segnale direzionale forte, con implicazioni rilevanti sulla struttura tecnica di medio periodo e sull’eventuale avvio di una fase di inversione o accelerazione del trend.
Zona di Confluenza Tecnica
In ottica correttiva, si individua una potenziale zona di reazione tecnica – evidenziata come “rettangolo rosso” – in cui convergono molteplici elementi di natura tecnica:
• Livelli di ritracciamento di Fibonacci, derivanti dal movimento impulsivo in atto;
• Punto Pivot P1, che rappresenta una soglia di equilibrio giornaliera rilevante dal punto di vista volumetrico;
• Concentrazione di volumi visibile attraverso analisi del Volume Profile, che indica un’area di forte interesse istituzionale.
Questa area di confluenza potrebbe agire da supporto dinamico in caso di ritracciamento e rappresentare una zona tecnica favorevole per valutazioni di rientro a favore di trend (buy-the-dip), qualora la price action confermasse segnali di inversione di breve.
Ichimoku Kinko Hyo
Sebbene il sistema Ichimoku venga generalmente applicato in presenza di trend ben definiti, alcuni segnali degni di nota emergono anche in questa fase di transizione:
• La Kumo (nuvola) si presenta sottile e piatta, e ha già intersecato la price action, elemento che evidenzia una perdita di forza direzionale del trend corrente.
• La Tenkan Sen ha recentemente effettuato un bearish crossover sulla Kijun Sen, che, pur non confermando ancora un segnale ribassista pienamente maturo, suggerisce una possibile debolezza temporanea nella struttura rialzista.
• La Chikou Span, posizionata al di sotto dell’attuale linea dei prezzi, mostra una mancanza di conferma del momentum bullish e, se dovesse rimanere sotto al prezzo per più sessioni, aumenterebbe la probabilità di una fase correttiva.
• Infine, il prezzo si è arrestato in prossimità della Senkou Span A, che in questo contesto potrebbe agire da resistenza dinamica nel breve termine.
GBP/JPY: Strategia F.T.W. su Daily Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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Questo fine settimana noto il formarsi di una interessante F.T.W. sul cross Gbp/Jpy.
Il mio segnale di trading creatosi lo scorso giovedì indica possibilità di continuazione del trend rialzista su cui lavorerei sul ritracciamento.
Attenderò quindi la convalida della F.T.W. attraverso la rottura del massimo di giovedì per poi successivamente andare a posizionare un ordine pendente buy limit in area 50% del trigger ovvero zona 196,73.
A questo punto il primo target più interessante da ricercare è area 199,75 che corrisponde con il 161,80% della F.T.W. e confluente con i massimi di ottobre '24.
Il fallimento della view avverrebbe con il ritorno al di sotto di zona 195,30.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: Il prezzo si trova in un'area importanteSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all' articolo e seguire questo profilo.
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Buongiorno a tutti,
eccomi qui come sempre per l'analisi settimanale.
Quest'oggi il mercato sotto la lente è Gbp/Usd.
Il cambio infatti si trova in una zona importante nel medio termine e credo sia interessante discuterne insieme.
Graficamente notiamo minimi crescenti partendo da marzo '23 per poi unirsi con ottobre '23 e aprile '24 che si congiungono in una trend line perfetta dove anche in queste ultime settimane i prezzi si stanno appoggiando.
Questo deve essere per noi forex trader un punto dove capire cosa può accadere osservando più da vicino la coppia su time frame come il daily e il 4H.
Personalmente infatti cercherò di seguire l'evolversi delle dinamiche di prezzo cercando di poter cogliere un possibile rimbalzo verso area 1,2800/1,2850 o una possibile rottura sotto con obiettivo area 1,2370/1,2300.
Rimango aperto operativamente parlando a conferme short e long in base alla price action che si potrebbe creare nei prossimi giorni stando molto attento anche al periodo ( festività natalizie ) che per la minor liquidità potrebbe offrire maggiore volatilità oltre a rollover più pesanti in overnight.
SOLO quindi su conferme di qualità si può pensare di fare trading in questi giorni altrimenti è meglio lasciar stare e studiare!
Per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un FELICE NATALE a tutti voi e alle vostre famiglie!
Gbp/Usd: Area calda a 1,3000Buongiorno a tutti,
eccomi come sempre con l'appuntamento con i mercati e la price action nuda e cruda.
Quest'oggi vorrei vedere il cable.
Siamo infatti in una tendenza rialzista di medio periodo dove si leggono chiaramente i massimi e i minimi crescenti con i prezzi che da 1,2400 lo scorso aprile hanno toccato i massimi di periodo a 1,3400 a fine settembre.
La volatilità nelle ultime due settimane si è notevolmente abbassata con l'arrivo sempre più vicino alla zona di domanda 1,3000, vero spartiacque tra compratori e venditori.
La volatilità ci da spesso grandi informazioni "nascoste".
Per i prossimi giorni la mia operatività si concentrerà nel capire le dinamiche di prezzo che si creeranno su time frame a 4/6 ore: un trigger dei miei potrebbe darimi il giusto timing per un long.
Non mi nego però nemmeno possibili short qualora la price action sempre su time frame con il 4/6 ore dimostrerà chiara debolezza e annullerà la zona 1,3000 al ribasso.
Al momento però l'idea è più "buy" e la zona più calda dove trovare dei trigger è area 1,3030/1,3020.
Nel medio periodo i prossimi livelli di domanda sono posizionati a 1,2700 mentre quelli di offerta in zona 1,3200.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: Continuazione del trendBuongiorno a tutti,
eccoci arrivati al classico appuntamento con la price action naked e un mercato interessante su cui porre l'attenzione in settimana.
Si tratta del cable, cambio che ha creato un'ottima P.A. per i prossimi giorni.
Già su grafici con time frame a 4 ore nelle scorse sedute di contrattazione si era creata una pin bar con falsa rottura dei minimi che poteva aver già creato un buon deal per i trader più attenti: il mercato ha poi chiuso la settimana bullish con una FTW Power perfettamente allineata con il contesto strutturale.
A livello operativo, nei prossimi giorni, si potrebbe attendere delle conferme operative su t.f. come il daily in combutta con il 6/4 ore per cavalcare ulteriormente un possibile allungo ulteriore che avrebbe come primissimo obiettivo l'area di massimi posti a 1,3100/3150.
Personalmente, nelle ultime settimane ho fatto dei buoni deals in varie situazioni che si sono create su alcuni differenti mercati e questa della sterlina potrebbe essere un'ulteriore occasione di qualità ( sempre qualora si dovessero creare conferme su tf più bassi ).
Per oggi è tutto, vi auguro un buon fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: Forte cambio di volatilitàBuongiorno a tutti,
come sempre eccomi qui puntuale con l'analisi di un mercato nel fine settimana.
Quest'oggi ritorno sul cable dove nelle settimane passate avevo scritto come potesse avvenire un buon ritracciamento verso il basso, in realtà mai avvenuto.
Personalmente avevo anche imbastito un trade short negli ultimi 10 giorni ma che ho dovuto chiudere forzatamente a costo proprio venerdì pomeriggio quando ho visto che la sterlina aveva reale forza rispetto al dollaro americano.
Ora, il forte cambio di volatilità con una direzionalità precisa in una struttura che ora appare rialzista in maniera limpida sia nel breve che nel medio periodo,il cable è da comprare.
Cosa comprare?
Personalmente valuterò i primi segnali di forza che mi arriveranno dal grafico daily/6H per portare i corsi dei prezzi verso 1,2860 ma che, visto la struttura di medio periodo, possono portare verso 1,3100 ( chiusure settimanali dello scorso Luglio 2023 ).
Il fallimento della mia view si avrebbe con ritorni sotto 1,2600.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona domenica e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: Pin Bar in area 1,2770Buongiorno a tutti,
eccoci arrivati al piano di fine settimana.
Quest'oggi vi porto il cable ovvero il cambio valutario Gbp/Usd.
Il prezzo ha mostrato una Pin Bar a fine di questa settimana su grafico weekly arrivata perfettamente nell'area di vendita 1,2770.
A questo punto, nei prossimi giorni si può cercare di trovare conferme di dinamiche short attraverso trigger con time frame daily/6H.
L'obiettivo diventa area tra 1,2600 e 1,2550, non mi spingerei oltre visto il box laterale che costringe cable ma anche euro e aussie ( correlati ) da svariate settimane.
Il fallimento della mia view si avrebbe con chiusure weekly al di sopra di area 1,2800.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e ovviamente un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: In attesa di un triggerBuongiorno a tutti,
eccomi con il classico appuntamento del fine settimana.
Quest'oggi ritorno su Gbp/Usd su cui 10 giorni fa ho fatto un super trade long che avevo "chiamato" in queste mie analisi settimanali.
Il cable ora è in fase di ritracciamento verso il basso dove potrebbero ritornare i compratori visto l'area chiave tra 1,2700 e 1,2800.
Da un punto di vista operativo quindi durante i prossimi giorni rimarrò in attesa di qualcuno dei trigger del mio metodo di trading su questa zona esclusivamente su time frame daily o 6 ore.
Ritorni in vola alta al di sotto di 1,2700 mi farebbe rivedere il mio piano long attendendo la chiusura della settimana prossima.
Se si dovessero creare i presupposti per un nuovo long invece il target naturale passa tra 1,3030 e 1,3100.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: Conferma su time frame dailyBuongiorno a tutti, eccomi qui come di consueto per la classica analisi di fine settimana.
Il mercato preso in considerazione è sempre il cable.
Rimane l'idea di trading postata la settimana scorsa ma questa volta abbiamo il corretto timing grazie ad un trigger di conferma su daily chart.
Infatti durante i giorni scorsi si è verificato un ritracciamento non violento dei prezzi andato a baciare perfettamente la zona 61,80% della leg bullish che vede i suoi minimi il 14 febbraio e i massimi lo scorso 22 febbraio.
Da qui, proprio venerdì, si è ripartiti con la formazione in close di giornata di una Tail Bar, trigger operativo confermativo del mio piano long.
A questo punto l'idea di trading: si valuterebbe la price action lunedì mattina tra le 7 e le 9 per inserire un ordine pendente buy in area 1,2668 e che ha come primo target la zona 1,2765 e poi 1,2815.
Essendo l'impostazione buona anche su weekly gli obiettivi più di ampio respiro diventano successivamente 1,2990 e 1,3130.
Il posizionamento dello stop loss in prima battuta potrebbe essere in zona 1,2565.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!!!
Gbp/Usd: Falsa rottura e tenuta di area 1,2630Buongiorno a tutti,
eccomi come sempre per l'analisi di fine settimana attraverso il mio approccio al trading di sola Price Action Naked.
Il mercato preso in considerazione oggi è Gbp/Usd.
Il cambio valutario infatti negli ultimi giorni ha mostrato un' interessante struttura a trading range ovvero i prezzi sono rimasti all'interno di un box tra 1,2800 e 1,2630.
Mercoledì 17 gennaio si è poi creata una falsa rottura al ribasso che ha creato delle conferme operative tra giovedì 18 e venerdì 19.
A questo punto si potrebbe impostare un'operatività LONG ad inizio settimana.
Personalmente attenderò per vedere dove sarà il cambio nella mattinata di lunedì e, se ci saranno ancora i presupposti tecnici, potrei mettermi lungo con obiettivo iniziale area 1,2800.
Successivo a questo livello chiave c'è poi il livello 1,3100.
Il fallimento della mia view si avrebbe con un ritorno al di sotto di 1,2600 in chiusura di giornata.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e soprattutto un buon TRADING SIMPLE!
GBP/USD SHORTL'analisi di lungo periodo OANDA:GBPUSD
Sul timeframe di lungo periodo, la coppia sta proseguendo il trend rialzista. Ho notato che il rialzo sta proseguendo in modo molto ordinato e che ogni volta che il prezzo giunge su un area di supply individuata nel timeframe H4, vi è sempre una reazione ed una breve correzione al ribasso che può essere sfruttata per generare un profitto con un trade intra-day in controtendenza.
Timeframe operativo M15
Il timeframe operativo M15, svela un ottima (e quasi completa) schematica di distribuzione di Wyckoff. Tale schematica ha visto il formarsi anche delle fasi di Up Thrust (UT) e di Up Thrust After Distribution (UTAD). Inoltre si è verificato anche un primo Sign of Weakness (SOW) stasera intorno alle ore 20:00. L'efficacia della schematica è molto probabile in quanto essa si sta verificando all'interno di una zona di supply (rettangolo giallo) e nei pressi di un numero mezzo tondo, ovvero il 1.25500.
Cosa mi aspetto per il futuro
Mi aspetto una prosecuzione della schematica con l'eventuale formazione di un ulteriore SOW, seguito dal retest nella fascia di supporto (trendline di colore azzurro) e dal Jump The Creek (JTC). Valuterò, quindi, un entrata short.
Impostazione dei livelli di TP e SL
SL aggressivo sopra la candela che ha causato l'impulso che ha rotto la fascia di supporto o conservativo all'altezza della supply (rettangolo giallo). TP1 a 1.24800, zona in cui si è verificata una demand nel timeframe di breve periodo. Come sempre, al raggiungimento di TP1, chiuderò metà della posizione lasciando aperta l'altra metà ed andrò ad azzerare il rischio, spostando lo SL a breakeaven. Per quanto riguarda TP2, possiamo tenerlo largo, ed andare a swingare il trade. Ne parleremo una volta raggiunto TP1.
Un idea operativa per entrare a mercato in maniera furba
L'ordine pendente non è sempre la soluzione migliore, in quanto il prezzo potrebbe attivare quest'ultimo, attraverso una lunghissima ombra (wick) e quindi senza fornire un canclestick pattern che possa essere interpretato da segnale di ingresso. Il pendente dovrebbe essere solo l'ultima strada da percorrere qualora non si possano osservare i grafici molte ore al giorno. Per chi disponesse di più tempo, invece, suggerisco di impostare gli alert. La versione gratuita dell'abbonamento di Tradingview ne fornisce 5 se non ricordo male. Possiamo sfruttarli in maniera intelligente affinchè si possa osservare il formarsi della schematica con calma, prima di un eventuale entrata a mercato.
Nel caso specifico, imposterei un alert sulla trendline azzurra inferiore, così da essere notificato quando il prezzo sta iniziando la fase di SOW e comprendere meglio quando il prezzo torna a retestare la stessa area per eseguire l'entrata short in maniera più accurata. Questo metodo permette di limitare molto il drowdown dell'account, utile nel caso in cui stiamo ad esempio affrontando la challenge di una Prop Firm.
Spero che questo articolo vi sia stato utile. Buon trading.
Marco.
Gbp/Usd: Continua la fase di trendBuongiorno a tutti,
ben trovati per l'appuntamento settimanale di analisi operativa.
Quest'oggi il mercato che trovo più interessante per i prossimi giorni è il cable.
Il cambio ha mostrato nell'ultimo periodo segni di continuazione del trend in atto dai massimi dello scorso luglio.
Nelle ultime settimane infatti si sono formate svariate price action che confermano la possibilità di vedere la sterlina a livelli più bassi di quelli attuali nel prossimo futuro.
Personalmente ho una posizione corta da qualche giorno con prezzo di carico a 1,2150 che vorrei accompagnare almeno fino ad area 1,2000 anche se la zona realmente più importante dove possono tornare seri interessi di acquisto si trova a 1,1850.
Il fallimento della mia view short si avrebbe con un ritorno al di sopra di zona 1,2320.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: Tenuta di area 1,2640Buongiorno a tutti.
Eccomi qui con la solita analisi settimanale.
Questa volta vado su Gbp/Usd.
Negli ultimi giorni, mentre molte valute quotate con USD scendevano per la forza di quest'ultimo, la sterlina si è mantenuta sopra il pavimento a 1,2640 formando una Pin Bar il 14 agosto e un'altra venerdì scorso.
Nei prossimi giorni probabilmente attenderò delle dinamiche di conferma su time frame 4H o daily per entrare long.
Un livello su cui essere molto attenti sarà 1,2800 dove passano i massimi dello scorso 10 agosto.
Un ritorno in debolezza sotto 1,2640 fallirebbe la mia view anche se, come detto in precedenza, ora si ha bisogno di conferma long per un trade.
Sopra 1,2880 si aprirebbero spazi per ritest dei massimi a 1,3140 visto che verrebbe convalidata la Inside Fake Out su grafico weekly.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona domenica e un buon TRADING SIMPLE!
Gbp/Usd: FTW chiama area 1,1900 nei prossimi giorniBuongiorno a tutti,
come di consueto eccomi qui per la classica idea settimanale.
Da un punto di vista operativo ci sono delle cose interessanti sui vari mercati principali che seguo e qui voglio soffermarmi sul cable.
Gbp/Usd infatti dopo la difficoltà nel superare area di interesse 1,2400 è stata spinta al ribasso con una price action chiaramente short almeno nell'ottica di breve termine.
Sempre in una fascia temporale di breve respiro, troviamo su daily chart la formazione di una FTW Power in area 1,2100 con picco nei pressi di 1,2200.
Al momento area 1,1900 diventa il primo punto di supporto quindi di target dei prossimi giorni mentre il fallimento della mia view si avrebbe con il superamento di area 1,2300 in close di giornata.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un bel week end e un buon TRADING SIMPLE!
GBP\USD possibile SHORT area 1.21500, 6 confluenze valide ;)Ricordo che lo stop loss indicato sul grafico è solo indicativo in quanto basato sulla volatilità che c'era al momento della registrazione del video ma potrebbe variare nel tempo, pertanto ognuno scelga il suo stop loss :). Io punterò a prendere un primo TP sull'1:1 per poi puntare col resto della posizone all'1:2. Ciaooooo.