SAIPEM istituzionali tentano il SELLSAIPEM
Saipem (SPM.MI), quotata a Milano, si conferma un attore chiave nei servizi per il settore oil & gas. Recentemente, la società ha siglato un contratto da 155 milioni di euro con Enilive (Eni) per l’espansione della bioraffineria di Gela, rafforzando il focus sulla transizione energetica. Inoltre, Norges Bank ha acquisito una partecipazione del 3,47% nel capitale, segnalando fiducia degli investitori istituzionali.
Dal grafico e dal confronto con le Posizioni Nette Corte pubblicate dalla Consob si evidenzia una fase in cui gli istituzionali tendono ad andare Short. Vorranno di nuovo affondare il titolo?
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AMPLIFON accanimento short da parte degli istituzionaliAMPLIFON: pubblico la tabella delle posizioni short degli istutuzionali (pubblicata e aggiornata da consob italiana ogni giorno) in cui si evidenzia una fase di accanimento al ribasso da parte di alcuni istituzionali sul titolo. Stanno scommettendo sul ritorno al ribasso dei prezzi.
Non sempre hanno ragione ma ciò che mi ha incuriosito è la pressione che stanno mettendo sul titolo a distanza di pochi giorni... come notate dalla tabella che ho incollato.
In caso di ribasso penso che potrebbero far scivolare il prezzo tra 17-18 euro.
In caso di errore, l'uscita degli istituzionali (in perdita) potrebbe portare il titolo al recupero della resistenza in area 23.
E' un caso didattico da seguire che può farci imparare tante cose.
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Dollaro USA: Trump ce l'ha fatta!Dall'inizio del 2025, il dollaro USA è diventato la valuta principale più debole sul mercato Forex, con un calo di oltre l'11% rispetto a un paniere di valute principali. Se estendiamo il periodo di riferimento per includere il ritorno di Donald Trump alla presidenza, la caduta raggiunge addirittura il 12%. Questa spettacolare caduta non è un caso, ma il frutto di una strategia deliberatamente attuata dall'amministrazione Trump. L'obiettivo dichiarato è chiaro: ripristinare la competitività commerciale delle aziende americane, rilanciare le esportazioni e restituire un vantaggio di prezzo ai prodotti made in USA. Da questo punto di vista, il calo del dollaro USA sul mercato valutario ha raggiunto il suo scopo. Possiamo ora prevedere un punto di minimo per il dollaro USA sul FX?
1) Con il dollaro USA, la battaglia per la competitività valutaria è stata vinta per le aziende statunitensi, e questo dovrebbe avere un impatto favorevole sui risultati del secondo trimestre delle società dell'S&P 500 pubblicati a luglio
. Il calo del dollaro si traduce direttamente in un ambiente molto più favorevole per i gruppi esportatori, in particolare quelli che generano la maggior parte delle loro vendite in Europa o in Asia. La conversione delle valute estere in dollari aumenta automaticamente i ricavi e i margini. Per molte multinazionali, questo fattore contribuirà probabilmente a generare forti utili nel secondo trimestre, il cui periodo di riferimento si svolgerà quest'estate. Al di là dell'impatto immediato sui conti delle imprese, il deprezzamento del biglietto verde favorisce anche una tendenza più strutturale alla reindustrializzazione e al sostegno della produzione interna. Gli effetti di questa tendenza sono già visibili in alcuni segmenti manifatturieri, che stanno recuperando quote di mercato a livello internazionale. Tuttavia, questo scenario non è privo di aspetti negativi: un dollaro debole rende più costose le importazioni, in particolare di materie prime, e pesa sulle aziende che dipendono da fattori produttivi esteri. Nel complesso, però, la politica di cambio attuata da gennaio rappresenta una scommessa riuscita di Donald Trump per rilanciare la competitività degli Stati Uniti.
2) Analisi tecnica: possiamo prevedere un punto di minimo per il dollaro USA?
La domanda cruciale oggi è se il dollaro USA possa scendere ancora o se si stia delineando un punto di minimo tecnico e fondamentale. Dal punto di vista dell'analisi tecnica, l'indice DXY, che misura il valore del dollaro rispetto a un paniere di valute ponderato per il 57% dall'euro e per il 13% dallo yen, rimane ancorato a una tendenza al ribasso. Alcuni degli obiettivi teorici suggeriti dall'analisi eliottista sono stati raggiunti, ma non tutti. Tuttavia, sui grafici mensili appaiono dei supporti di lungo periodo: una linea di tendenza rialzista, visibile in particolare sulla scala aritmetica, potrebbe svolgere un ruolo di stabilizzazione nel breve termine. Si noti che una potenziale divergenza rialzista è possibile anche sul timeframe settimanale. Ma non c'è ancora un modello di inversione rialzista per parlare di un punto di minimo importante, quindi non mettiamo il carro davanti ai buoi.
3) Scenari e sfide per il dollaro USA su FX
Al di là delle considerazioni tecniche, la persistente debolezza del dollaro USA rivela le tensioni tra politica commerciale e stabilità finanziaria. Da un lato, un dollaro sotto pressione è una leva potente per sostenere le esportazioni e consolidare la crescita statunitense in un contesto globale incerto. Dall'altro lato, un calo prolungato del biglietto verde alimenta le preoccupazioni sulla fiducia internazionale nelle attività denominate in dollari e rende le importazioni più costose, il che potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche. Questo dilemma è al centro dei prossimi compromessi tra la Casa Bianca e la Federal Reserve.
Per gli investitori e le società esposte al forex, si prospettano diversi scenari possibili. Se l'agenda politica degli Stati Uniti porterà a un compromesso commerciale e se le pubblicazioni del secondo trimestre confermeranno la solidità dell'economia statunitense, è probabile che il dollaro trovi un pavimento tecnico intorno ai supporti individuati sul DXY. In questo scenario, una fase di stabilizzazione, o addirittura un moderato rimbalzo, potrebbe instaurarsi nella seconda metà dell'anno. Al contrario, se la politica di stimolo commerciale è accompagnata da un inasprimento delle relazioni con l'Europa e la Cina, o se la Fed è lenta a reagire, la tendenza al ribasso potrebbe prolungarsi.
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Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
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Trump....Ancora!Oggi il Presidente Trump ha pubblicato su Truth Social le comunicazioni ufficiali (“tariff letters”) indirizzate a Giappone e Corea del Sud, annunciate per entrare in vigore dal 1° agosto.
Le lettere stabiliscono un dazio del 25 % su tutte le importazioni da entrambi i Paesi, richiamando l’obiettivo di riequilibrare deficit commerciali e pratiche considerate “non reciproche”.
L’amministrazione americana ha inoltre avvertito che qualsiasi risposta tariffaria asiatica verrà “aggiunta” al dazio di base del 25 %.
Queste misure rientrano in un pacchetto più ampio rivolto a 12–15 partner commerciali, con l’intento di incentivare nuove intese e negoziazioni prima del termine del 9 luglio.
L’annuncio ha già suscitato preoccupazioni sui mercati, soprattutto per la sua potenziale distorsione delle catene globali e delle alleanze economiche tradizionali.
Dopo l'annuncio Tesla perde oltre il 7%.
--Chart di capital.com--
#AN016: I mercati si preparano ai dazi, Reazione Forex
Questa settimana i mercati hanno assunto un tono cauto, con gli investitori che stanno digerendo i nuovi sviluppi sul commercio globale e sulle prospettive delle banche centrali. Un mix di minacce tariffarie statunitensi, una maggiore produzione di petrolio OPEC+ e un sentiment degli investitori della zona euro sorprendentemente forte sta plasmando i flussi valutari.
Sono il Trader Forex Andrea Russo e voglio ringraziare anticipatamente il nostro Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per l'aiuto nella realizzazione di questo articolo.
La fiducia degli investitori nella zona euro è salita a luglio raggiungendo il massimo triennale. Questo sentiment positivo riduce il margine di manovra della Banca Centrale Europea per un ulteriore taglio dei tassi, nonostante l'inflazione rimanga sotto controllo.
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Trump ha ordinato lettere che minacciavano dazi fino al 70% per le nazioni che non avrebbero concluso accordi commerciali entro il 1° agosto, creando nuova incertezza negli ambienti diplomatici e commerciali.
I mercati asiatici e le valute dei BRICS hanno già mostrato segni di debolezza, mentre i future statunitensi si sono indeboliti a causa della minaccia.
Anche i mercati petroliferi hanno reagito bruscamente all'annuncio dell'OPEC+ di un aumento della produzione superiore alle aspettative, di circa 550.000 barili al giorno a partire da agosto, che ha spinto il Brent sotto i 68 dollari e il greggio statunitense sotto i 66 dollari.
Sul fronte dell'inflazione europea, la BCE sta optando per rinviare ulteriori tagli dei tassi. Il ministro dell'Estone Madis Müller ha confermato che la BCE può permettersi di sospendere l'allentamento della politica monetaria, data l'inflazione stabile e la solida crescita.
reuters.com
Impatto sul Forex – Cosa dovrebbero monitorare i trader
La combinazione di un forte sentiment nell'eurozona e di imminenti tensioni commerciali sta determinando significative dinamiche valutarie questa settimana:
EUR/USD: L'euro ha margini di ulteriore rafforzamento. L'ottimismo del sentiment e una pausa dalla BCE rafforzano la propensione rialzista, ma le incertezze sui dazi potrebbero innescare una domanda di USD come bene rifugio.
Coppie USD/JPY e CHF: Il dollaro potrebbe trovare supporto in un contesto di avversione al rischio globale, spingendo al rialzo JPY e CHF.
Valute legate alle materie prime (CAD, AUD, NOK): Sottoposte a una doppia pressione: una maggiore offerta di petrolio e l'aumento dei rischi commerciali potrebbero gravare sui cambi legati al greggio.
Valute dei mercati emergenti: Le valute dei BRICS potrebbero rimanere sotto pressione a causa delle minacce di dazi aggiuntivi da parte degli Stati Uniti; la rupia indiana e altre valute potrebbero subire un ulteriore deprezzamento.
Bande di Bollinger: come fermarsi in base ai mercatiBande di Bollinger: come fermarsi in base ai mercati
Le Bande di Bollinger sono un indicatore di analisi tecnica ampiamente utilizzato nel trading per valutare la volatilità degli asset finanziari e prevedere l'andamento dei prezzi. Sviluppate da John Bollinger negli anni '80, consistono in tre linee sovrapposte al grafico dei prezzi:
La banda centrale: una media mobile semplice, solitamente calcolata su 20 periodi.
La banda superiore: la media mobile a cui vengono aggiunte due deviazioni standard.
La banda inferiore: la media mobile a cui vengono sottratte due deviazioni standard.
Queste bande formano un canale dinamico attorno al prezzo, allargandosi durante i periodi di elevata volatilità e restringendosi durante i periodi di calma. Se un prezzo tocca o attraversa una banda, a seconda del contesto di mercato, può segnalare una situazione di ipercomprato o ipervenduto, oppure una possibile inversione o continuazione del trend.
A cosa servono le Bande di Bollinger? Misurano la volatilità: maggiore è la distanza tra le bande, maggiore è la volatilità.
Identificazione di zone di supporto e resistenza dinamiche.
Rilevamento di eccessi di mercato: un prezzo che tocca la banda superiore o inferiore può indicare un eccesso temporaneo.
Anticipazione di inversioni o consolidamenti: un restringimento delle bande spesso segnala un imminente aumento della volatilità.
Perché il timeframe a 2 ore è così ampiamente utilizzato e rilevante?
Il timeframe a 2 ore (H2) è particolarmente apprezzato da molti trader per diversi motivi:
Perfetto equilibrio tra rumore e rilevanza: il timeframe H2 offre un compromesso tra timeframe molto brevi (spesso troppo rumorosi, che generano molti falsi segnali) e timeframe lunghi (più lenti a reagire). Questo consente di catturare movimenti significativi senza essere sopraffatti da piccole fluttuazioni.
Adatto per lo swing trading e il trading intraday: questo timeframe consente di mantenere una posizione per diverse ore o giorni mantenendo una buona reattività per sfruttare i trend intermedi.
Interpretazione più chiara dei pattern grafici: i pattern tecnici (triangoli, doppi massimi, onde di Wolfe, ecc.) sono spesso più chiari e affidabili sul timeframe H2 rispetto ai timeframe più brevi, facilitando il processo decisionale.
Meno stress, migliore gestione del tempo: sul timeframe H2, il monitoraggio costante dello schermo non è necessario. Un monitoraggio ogni due ore è sufficiente, ideale per i trader attivi che non vogliono dipendere dal mercato.
Rilevanza statistica: numerosi backtest dimostrano che i segnali tecnici (come quelli delle Bande di Bollinger) sono più robusti e meno soggetti a falsi segnali su questo timeframe intermedio.
In sintesi, il timeframe di 2 ore è spesso considerato "eccezionale" perché combina la precisione del trading intraday con l'affidabilità dello swing trading, fornendo segnali superiori per la maggior parte delle strategie tecniche, in particolare quelle che utilizzano le Bande di Bollinger.
In sintesi: le Bande di Bollinger misurano la volatilità e aiutano a identificare aree di ipercomprato/ipervenduto o potenziali inversioni di tendenza.
L'intervallo di tempo di 2 ore è molto apprezzato perché filtra il rumore di mercato pur rimanendo sufficientemente reattivo, il che lo rende particolarmente utile per l'analisi tecnica e il processo decisionale di trading.
XAUUSD: Analisi di supporto e resistenza per la prossima settimaXAUUSD: Analisi di supporto e resistenza per la prossima settimana
Ecco la mia ultima analisi strutturale
e importanti supporti e resistenze per l'oro per la prossima settimana.
Resistenza 1: area 3356 - 3368
Resistenza 2: area 3391 - 3403
Resistenza 3: area 3443 - 3452
Resistenza 4: area 3493 - 3501
Supporto 1: area 3230 - 3274
Supporto 2: area 3120 - 3177
Considerate queste strutture per il trading in fase di pullback/breakout.
Settimana decisiva: dazi, petrolio e fuga dal dollaro
Salve sono il trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi della settimana ricca di tensioni e opportunità nei mercati valutari globali. Le nuove minacce tariffarie dagli Stati Uniti, le mosse strategiche dell’OPEC+ e la crescente instabilità sul mercato dei titoli di stato britannici stanno scuotendo l’intero panorama Forex, con implicazioni dirette su USD, AUD, CAD, GBP e JPY. Ringrazio anticipatamente il Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella realizzazione di questo articolo.
La notizia più esplosiva riguarda la possibile imposizione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, con una scadenza fissata al 9 luglio. L’amministrazione americana, secondo fonti Reuters, è pronta ad attivare tariffe fino al 70% su alcune categorie di importazioni strategiche se non verranno siglati nuovi accordi bilaterali entro fine mese. Il mercato ha reagito con cautela, ma i segnali di rischio sistemico iniziano a filtrare: i future USA sono in calo, i capitali si spostano verso i beni rifugio, e il dollaro inizia a perdere terreno in modo strutturale.
Il calo del petrolio ha aggiunto ulteriore pressione. L’OPEC+ ha annunciato l’inizio di un aumento della produzione da agosto, con circa 550 mila barili al giorno in più rispetto alla soglia attuale. Questo ha colpito duramente il Brent e il WTI, che ora stazionano entrambi sotto i 68 dollari. Le valute fortemente correlate alle commodity, come CAD e NOK, stanno subendo una fase di indebolimento, soprattutto in assenza di una reazione monetaria da parte delle rispettive banche centrali.
Nel frattempo, il Regno Unito affronta un momento delicato. I rendimenti dei gilt decennali sono saliti al massimo da aprile, con un sell-off che ha costretto la Bank of England a rivedere il ritmo di dismissione dei propri asset. L’instabilità del debito britannico mette sotto pressione la sterlina, già provata da un’inflazione che fatica a rientrare e da un mercato immobiliare in stagnazione. La coppia GBP/USD resta estremamente volatile, mentre EUR/GBP si muove lateralmente in attesa di una direzionalità più netta.
Ma la protagonista della settimana è l’Australia. L’AUD ha messo a segno l’ottava settimana consecutiva di guadagni, sfruttando sia la debolezza del dollaro che le attese su un futuro taglio dei tassi più graduale da parte della RBA. Il cross AUD/USD ha rotto i massimi di novembre 2024 e punta ora ai livelli di 0.67-0.68. Lo stesso vale per NZD/USD, anch’esso in fase di consolidamento rialzista. Il dollaro americano ha invece registrato il peggior inizio d’anno dal 1973: una combinazione di incertezza politica, instabilità fiscale e calo della fiducia sta erodendo la domanda globale per l’USD, spingendo molti gestori a diversificare in valute emergenti o legate alle materie prime.
Infine, la Federal Reserve prende tempo. Powell ha dichiarato che l’andamento dei tassi sarà strettamente legato all’evoluzione delle tensioni commerciali. La Fed, quindi, appare più attendista rispetto a quanto previsto, rinviando un eventuale taglio al terzo trimestre. Questo lascia il dollaro esposto a pressioni ribassiste, in particolare se nel frattempo l’inflazione dovesse rallentare ulteriormente.
In sintesi, questa settimana offre scenari estremamente interessanti per i trader Forex. I flussi istituzionali sembrano privilegiare valute alternative al dollaro, mentre il sentiment resta fragile su GBP e CAD. AUD, NZD e JPY emergono come potenziali vincitori, almeno fino a nuovi sviluppi macro o rotture tecniche rilevanti.
La parola d’ordine è: selezione. Con la volatilità in aumento e il contesto geopolitico in rapida evoluzione, solo chi saprà leggere in anticipo i movimenti delle banche centrali e delle istituzioni potrà sfruttare appieno le occasioni offerte dai mercati.
FED: 5% di probabilità di un taglio dei tassi il 30 luglio1) Il mercato del lavoro statunitense rimane resiliente secondo l'ultimo rapporto NFP, una buona notizia per la situazione macroeconomica
La scorsa settimana il mercato del lavoro statunitense ha dimostrato la sua resilienza, rendendo improbabile un taglio dei tassi da parte della FED mercoledì 30 luglio: il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% della forza lavoro, dopo diversi mesi di stabilità intorno al 4,2%. Questo calo della disoccupazione suggerisce che, nonostante la stretta monetaria iniziata due anni fa e le attuali incertezze macroeconomiche, l'economia statunitense continua a mostrare una certa resistenza nella sua capacità di creare posti di lavoro. Si tratta quindi di una buona notizia per la crescita economica, ma ritarda il prossimo taglio dei tassi da parte della Fed.
Cliccando sul link sottostante, è possibile rileggere la nostra analisi dello S&P 500 dopo l'aggiornamento di giovedì dell'ultimo rapporto NFP.
2) La probabilità di un taglio dei tassi il 30 luglio è stata ridotta quasi a zero, a meno che non ci siano grosse sorprese da qui ad allora su inflazione, occupazione o diplomazia commerciale
Finora, la maggior parte degli investitori si aspettava una decisione anticipata, il 30 luglio, in occasione della prossima riunione del Comitato di politica monetaria. Ma la comunicazione cauta dei funzionari della Fed ha ridimensionato queste aspettative. Jerome Powell e diversi governatori hanno ribadito di voler attendere prove “durature” di un ritorno dell'inflazione all'obiettivo del 2% prima di impegnarsi. Il calo del tasso di disoccupazione al 4,1% introduce una sfumatura: conferma che l'economia non si sta contraendo bruscamente, consentendo alla Fed di attendere ancora qualche settimana senza correre il rischio di rallentare la crescita più del necessario. Allo stesso tempo, gli ultimi indicatori di fiducia dei consumatori e i dati sull'attività manifatturiera suggeriscono un leggero rallentamento, più vicino a un atterraggio controllato che a un arresto.
Va notato che questa settimana, la scadenza di mercoledì 9 luglio per gli accordi commerciali fornirà maggiori informazioni sul futuro impatto delle tariffe sull'inflazione, modificando ulteriormente le aspettative di politica monetaria della FED. Al momento della stesura del presente documento, la probabilità di un cambio di rotta da parte della FED il 30 luglio è inferiore al 5%.
3) Ecco le date chiave che saranno decisive da qui alla decisione di politica monetaria della FED di mercoledì 30 luglio
Mercoledì 9 luglio: l'attuale scadenza per la diplomazia commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Il livello finale delle tariffe sarà decisivo per le aspettative di inflazione degli Stati Uniti.
Martedì 15 luglio: inflazione CPI statunitense, l'ultimo dato importante sull'inflazione USA da aggiornare prima della decisione di politica monetaria della FED del 30 luglio.
Le richieste iniziali e in corso di disoccupazione settimanali negli Stati Uniti vengono pubblicate il giovedì di ogni settimana e avranno un impatto sulla probabilità che la FED agisca il 30 luglio, ma solo marginalmente.
Salvo eventi eccezionali, è quindi improbabile che la Fed riprenda a tagliare il tasso dei federal funds il 30 luglio.
I prossimi dati PCE e NFP sono previsti dopo la FED (31 luglio e 1° agosto) e avranno quindi un impatto sulla decisione di politica monetaria della FED del 17 settembre.
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Cambiamenti chiave negli USA con il "Big Beautiful Bill"Buona Domenica a tutti i trader, in questa videoanalisi andiamo ad analizzare la nostra watchlist dell'azionario americano, dove i protagonisti sono sicuramente NVDA con nuovi massimi ed interessanti AAPL e GOOGL che erano rimaste indietro, mentre Trump ha firmato la nuova legge e lunedì penso se ne vedranno delle belle, attenzione sicuramente sul VIX. La maxi-legge fiscale firmata da Donald Trump, denominata "Big Beautiful Bill", racchiuderebbe molte delle sue promesse elettorali.
Facciamo a step che cosa c'è in questa legge.
Politica Fiscale e Tasse:
Tagli fiscali permanenti: La legge renderebbe permanenti la maggior parte dei tagli fiscali introdotti dal Tax Cuts and Jobs Act del 2017. Questo significa che le aliquote fiscali ridotte per individui e aziende (ad esempio, l'aliquota sulle società al 21%) non sarebbero più soggette a scadenza, offrendo stabilità fiscale a lungo termine, soprattutto per le imprese e i redditi più alti.
Ricchezza per la classe media: Secondo Trump, la legge creerebbe "ricchezza per la classe media", suggerendo che i tagli fiscali dovrebbero tradursi in maggiori disponibilità economiche per le famiglie americane.
Spesa Pubblica e Sicurezza:
Aumento della spesa per la sicurezza dei confini: Ci sarebbero maggiori fondi destinati a iniziative e infrastrutture legate alla sicurezza dei confini, in linea con l'impegno di Trump per una politica migratoria più restrittiva. Questo potrebbe includere finanziamenti per la costruzione di barriere o l'aumento del personale di frontiera.
Aumento della spesa per la difesa: La legge prevedrebbe un incremento dei fondi per il settore della difesa, rafforzando la capacità militare degli Stati Uniti.
Spesa per la produzione energetica: Verrebbero allocati più fondi per sostenere e stimolare la produzione energetica interna, probabilmente con un focus sulle fonti fossili, in linea con la politica di "dominanza energetica" di Trump.
Programmi Sociali:
Tagli a Medicaid: Il programma federale-statale Medicaid, che fornisce assistenza sanitaria ai cittadini a basso reddito, subirebbe dei tagli. Questo potrebbe portare a una riduzione dei servizi o dell'accesso all'assistenza sanitaria per milioni di americani.
Tagli ai sussidi alimentari: Anche i sussidi alimentari (come il Supplemental Nutrition Assistance Program - SNAP) verrebbero ridotti, il che potrebbe avere un impatto significativo sulle famiglie a basso reddito che dipendono da questi aiuti per l'acquisto di generi alimentari.
In sintesi, la firma di questo "Big Beautiful Bill" segnerebbe un'ulteriore virata verso una politica economica orientata alla riduzione delle tasse a lungo termine e a un aumento della spesa in settori chiave come la difesa e la sicurezza dei confini, a discapito di importanti programmi di welfare sociale. Trump la vede come l'inizio di una nuova "età dell'oro" per l'America, con un focus sul rafforzamento interno e sulla prosperità economica della classe media.
Con questo e tutto vi auguro una buona Domenica, un abbraccio e grazie.
Ciao a tutti
Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
EUR/USD, BCE e BNSLa Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente mostrato maggiore attenzione alla forza dell'euro, in particolare se l’EUR/USD dovesse scendere rapidamente sotto 1,20.
Sebbene la BCE non persegua un obiettivo di cambio, teme che un euro troppo forte possa comprimere l'inflazione al di sotto del target e giustificare ulteriori tagli dei tassi.
Tuttavia, è improbabile un intervento diretto per limitare l'apprezzamento.
La coppia EUR/USD dovrebbe mantenersi tra 1,1810 e 1,1720, anche se il dollaro USA resta vulnerabile a eventuali sviluppi tariffari.
Il franco svizzero continua a rafforzarsi, con la BNS riluttante a ridurre i tassi o intervenire massicciamente sui cambi, vista la pressione disinflazionistica interna e i negoziati commerciali in corso.
Un calo dell’EUR/CHF verso l’area 0,9200/0,9250 potrebbe spingere la BNS ad agire.
--Chart di Capital.Com--
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 30-4 luglioRiassunto della settimana 30-4 luglio:
- Il PIL UK cresce all'1,3% su base annuale
- Il PMI manifatturiero non registra nessuna crescita nel mese di giugno
- L'inflazione europea cresce al 2%
- I prezzi ISM rimangono sui massimi del 2023
- Il tasso di disoccupazione europeo sale al 6,3%
- L'indice dei servizi sale a 50.5 dal 49.7 precedente
- L'indice Non Farm Payroll aumenta di 147.000 unità nel mese di giugno
- Il deficit commerciale USA sale a 71,5 miliardi
- I prezzi alla produzione europei calano del -0.6% nel mese di maggio
Andamento delle valute:
- CAD è stata la top perfomer della settimana
- USD è stata la valuta più debole della settimana
Approfondimento:
Otto nazioni produttrici di petrolio dell'alleanza OPEC+ hanno concordato sabato di aumentare la loro produzione collettiva di greggio di 548.000 barili al giorno, mentre continuano a ridurre una serie di tagli volontari all'offerta.
Inizialmente avevano deciso di aumentare la loro produzione di 137.000 barili al giorno ogni mese fino a settembre 2026, ma hanno mantenuto questo ritmo solo ad aprile.
--Chart di Capital.Com--
Videoanalisi Crude Oil (CL1!), Gold (GC1!) e Silver (SI1!)
Buon sabato a tutti i trader, in questo video andremo ad analizzare i livelli di prezzo e volume del crude oil, oro e argento, e possibili scenari. Avevo già fatto un video precedente che metto in allegato.
Partiamo dal Crude Oil (CL1!). Avevamo già individuato un possibile pattern a testa e spalle rovesciato e, dopo la rottura della neckline, il prezzo è volato fino a 77$ in seguito all'attacco americano contro l'Iran. Tuttavia, subito dopo un allentamento delle tensioni, il prezzo è rientrato altrettanto velocemente fino a 64$. Questo livello, non a caso, coincide perfettamente con il supporto della neckline. Personalmente, ho l'impressione che il prezzo voglia testare la SMA a 200 periodi. Non so quando avverrà, ma visto come il livello di supporto a 64$ sta tenendo bene, non credo che il prezzo scenderà ulteriormente. Vedremo come si evolverà la situazione.
Passando al Gold (GC1!), si trova attualmente in una fase di trading range, così come l'Argento (SI1!). Entrambi i metalli preziosi si trovano all'interno del loro cluster volumetrico di periodo e, finché non mostreranno una chiara forza direzionale, è probabile che continuino a oscillare in quest'area di consolidamento.
Per quanto riguarda il Silver (SI1!), lo vedo leggermente più deciso, con la possibilità di una rottura del livello di 37.200$, che potrebbe portare a un target di 37.800$.
Con questo e tutto, buon weekend un abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Bitcoin inverso T-2i fuori Tempo Short Confermato!Stiamo monitorando il ciclo T-2i (inverso), che ha superato la sua durata media teorica.
Siamo oltre le 65 barre da 45 minuti, quindi fuori dalla finestra ottimale di chiusura.
➡️ Questo implica che il massimo ciclico inverso è stato segnato, e ci troviamo nella prima fase del nuovo T-2i, teoricamente ribassista.
Nel frattempo, il ciclo indice mostra:
3° T-3 in scarico
Nessuna rottura dei massimi precedenti
Compressione tra EMA 20 e 200
🧠 Cosa significa ciclicamente?
Se il T-2i ha già chiuso, siamo ora in fase di discesa inversa, il che implica un minimo di indice imminente, o al massimo una falsa ripartenza prima della discesa.
RSI piatto sotto 50, senza forza
Prezzo respinto dall’EMA 20 in più occasioni
Triangolo simmetrico con minimi e massimi discendenti
Tendenza angolare negativa confermata (-22°)
🎯 Target primario: 107.400
📉 Estensione possibile: 106.200 / 105.000
❌ Invalidazione: chiusura sopra 109.300
#AN015: Telefonata TRUMP-PUTIN e 4 luglio, mercati chiusi
In un’inaspettata telefonata avvenuta a margine della Festa dell’Indipendenza americana, Vladimir Putin e Donald Trump – in piena campagna per la sua potenziale rielezione – hanno avuto una conversazione riservata che ha rapidamente catturato l’attenzione dei mercati globali, pur in un giorno di chiusura per Wall Street.
Salve, sono il Trader Andrea Russo e oggi voglio parlarvi delle ultime notizie di queste ore. Ringrazio anticipatamente il nostro Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella realizzazioene di questo articolo.
📉 Wall Street chiusa, ma il Forex è sempre aperto
Mentre le borse USA restano ferme per la festività del 4 luglio, il mercato valutario – per sua natura decentralizzato e globale – non si ferma mai del tutto. Ed è proprio in questi momenti di bassa liquidità che le mosse geopolitiche possono avere un impatto amplificato.
☎️ Cosa si sono detti Putin e Trump?
Le fonti ufficiali parlano di una “discussione cordiale” sui temi della sicurezza globale, l’Ucraina, e il futuro dei rapporti energetici tra USA e Russia. Tuttavia, secondo indiscrezioni trapelate da Mosca, Putin avrebbe espresso apertura a un nuovo negoziato energetico in caso di un ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Tradotto in linguaggio Forex? Questo potrebbe significare:
Rischio geopolitico inferiore su USD nel lungo termine (Trump è visto come più favorevole al dialogo con Mosca)
Pressione sull’Euro se i negoziati con la Russia venissero dirottati su un asse Washington–Mosca
Forza momentanea del RUB in caso di spiragli di allentamento delle sanzioni energetiche
📊 Impatto sui cross valutari chiave
Confrontando i movimenti post-notizia su alcuni cross:
USD/RUB: resta piatto per ora, ma pronto a scattare nel weekend se arrivano conferme
EUR/USD: debolezza latente, anche a causa del calo dell’ISM e della resilienza dell’inflazione europea
USD/JPY: stabile, ma con sentiment pro-dollaro sullo sfondo (Trump è percepito come economicamente espansivo)
⏱️ Cosa aspettarsi nelle prossime 24 ore?
Con la liquidità in ripresa già da stanotte (Tokyo), i mercati potrebbero iniziare a prezzare la narrativa geopolitica del ritorno di Trump. Questo scenario favorisce:
USD leggermente più forte nel breve
Attenzione a breakout falsi su bassa volatilità (tipici del 4 luglio)
PMI SERVIZI EURO E NFPPMI SERVIZI EURO:
Dallo scorso aprile, il settore terziario è stato grossomodo stagnante.
Uno sguardo alla tendenza di lungo periodo rivela che è dall’estate 2021 che il tasso di crescita risulta inferiore alla media complessiva delle indagini PMI.
Ciò indica una crescita piuttosto debole, e con la più lunga durata nel corso di 27 anni di dati PMI.
Le due ultime recessioni del settore dei servizi, dovute alla crisi del mercato finanziario nel 2008/2009 e alla crisi dell’euro nel 2012, si sono avute dopo un rallentamento piuttosto rapido della crescita ed è difficile che queste dinamiche si ripetano.
Il motivo potrebbe essere legato ad un aspetto strutturale della carenza di manodopera, resasi evidente dai tempi del Covid.
Questo significa che, diversamente dal passato, le aziende evitano di licenziare anche durante trimestri scarsi.
Per questo, è dal 2021 che il consumo delle famiglie, motore principale della crescita dei servizi, non crolla drasticamente.
Anzi, a giugno le aziende hanno addirittura fatto più assunzioni di maggio, con una recessione che nel prossimo futuro potrebbe addirittura essere evitata.
La questione è quanto sia lontanamente possibile una forte ripresa, dopo gli ultimi anni di debolezza del terziario.
Per l’intera eurozona sarà probabilmente difficile, ma per la sua più grande economia, la Germania, è sicuramente probabile, visto lo straordinario pacchetto di stimoli che il nuovo governo sta mettendo in atto.
In ogni caso, le aspettative dell’eurozona per i prossimi 12 mesi sono migliorate, anche se i valori restano inferiori alla media di lungo termine.
La Banca Centrale Europea non accoglierà positivamente il più aggressivo aumento dei prezzi di vendita del settore terziario di giugno e il nuovo forte incremento dei costi.
Non Farm Payroll
Le buste paga non agricole sono aumentate di 147.000 unità a giugno.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, mentre gli economisti avevano previsto un aumento al 4,3%.
Il forte rapporto sull'occupazione ha anche stimolato un'impennata dei rendimenti del Tesoro e ha ridotto le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
I trader di futures sui Fed funds stanno attualmente valutando una probabilità di circa il 95% che la banca centrale mantenga i tassi stabili alla riunione di fine mese.
--Chart di Capital.Com--
#AN014: Sfiducia Ursula von der Leyen, Crisi nel mercato?
Salve, sono Andrea Russo, trader Forex e oggi voglio concentrarmi su una notizia esplosiva che ha colpito Bruxelles nelle ultime 24 ore: la mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Ringrazio anticipatamente il Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella realizzazione di questa analisi.
Il fatto: mozione di sfiducia al Parlamento Europeo
Nella giornata del 1° luglio, diversi eurodeputati provenienti da gruppi sia di destra conservatrice che di estrema sinistra hanno formalmente presentato una mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen, accusandola di: Accordi non trasparenti con Emmanuel Macron, Gestione opaca del nuovo “Patto per l’Europa”, Condizionamento delle nomine chiave all’interno della Commissione e del Consiglio e soprattutto la violazione del principio democratico di equilibrio tra i poteri.
Sebbene la mozione sembri non avere i numeri per passare, rappresenta un attacco diretto alla legittimità politica della presidente uscente, proprio nel momento in cui sta cercando di ottenere un secondo mandato.
Il sospetto è che questa mossa non sia tanto per far cadere von der Leyen, quanto per: Indebolirne la posizione negoziale, Costringerla a fare concessioni politiche e riaprire la partita sulle nomine strategiche UE 2024–2029.
Questa crisi interna arriva nel peggior momento possibile. Una crisi di legittimità interna in questo contesto può minare la stabilità istituzionale e rallentare tutte le riforme economiche attese dai mercati.
Impatto sul Forex
1. EUR sotto pressione
Il rischio politico europeo è tornato al centro dell’attenzione. Anche se non c’è stato uno shock immediato sull’euro, le sale trading istituzionali stanno già pricingando una maggiore instabilità interna. Questo si traduce in:
Pressione al ribasso su EUR/USD, soprattutto se la mozione riceverà più voti del previsto (anche se non passa).
EUR/CHF a rischio ritracciamento, dato che il franco svizzero viene visto come valuta rifugio in caso di crisi istituzionali EU.
EUR/GBP con potenziale perdita di forza, specie se Londra approfitterà della crisi per rilanciare accordi bilaterali.
2. Spinta per valute rifugio
JPY, USD e CHF hanno mostrato movimenti anomali nelle ultime ore: l’incertezza politica spinge i trader a cercare porti sicuri. Anche la curva dei futures su EUR/USD mostra un leggero riprezzamento verso il basso.
3. Prossimi eventi da monitorare
La vera minaccia sarà se il numero di voti favorevoli alla sfiducia supererà il 30–35% del Parlamento → in quel caso, anche se la mozione non passa, von der Leyen ne uscirà delegittimata.
L’euro, in tal caso, potrebbe subire una correzione tecnica estesa fino a 1.0650, specie se accompagnata da dati macro deboli.
Seguitemi, se vi va, per altri aggiornamenti.






















