Novo Nordisk: il peso del successoCreare qualcosa per primo è da visionari, continuare a innovare mentre tutti ti copiano è da leader. Novo Nordisk ha aperto la strada ma saprà restarci? 
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 L’impresa che ha battuto il PIL di un paese 
Fondata nel 1923,  Novo Nordisk  è passata da campione nazionale danese a colosso globale della farmaceutica. Alla fine del  2023 , ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di  $461,21 miliardi , diventando la società quotata più valutata d’Europa e superando — simbolicamente — persino il  PIL della Danimarca .
Il motore di questa ascesa è stato il successo straordinario dei farmaci agonisti del recettore  GLP-1  (Glucagon-Like Peptide-1), in particolare  Ozempic  e  Wegovy . Due nomi che hanno trasformato Novo Nordisk in un riferimento mondiale per il trattamento del diabete e dell’obesità, ridefinendo due mercati multimiliardari.
In particolare,  Wegovy  ha avuto un impatto dirompente, non solo sulle vendite ma anche sull'intero ecosistema societario. Il successo commerciale ha infatti permesso a  Novo Holdings  — l’azionista di controllo — di raddoppiare quasi il proprio reddito annuale, toccando un record di  $8,66 miliardi . Spinta dalla domanda esplosiva, la holding ha acquisito  Catalent  per $16,5 miliardi, cedendo poi tre impianti produttivi a Novo Nordisk per rafforzarne la capacità industriale e sostenere la scalabilità futura.
La combinazione tra leadership clinica, posizionamento strategico nei  GLP-1  e capacità di reinvestimento del capitale ha portato  Novo Nordisk  da “best in class” a simbolo macroeconomico, tanto da diventare un motore primario della crescita del  PIL danese  nel biennio  2022–2023 .
 Anche i pionieri devono correre: Essere primi ≠ Restare leader 
 Novo Nordisk  è stata, paradossalmente, vittima del proprio successo. Il focus vincente sui farmaci  GLP-1  ha trainato una crescita storica, ma ha anche accentuato la dipendenza da un unico segmento di business, esponendo l’azienda a vulnerabilità sistemiche — su tutte, la pressione competitiva da parte dei  “compounders” .
Si tratta di farmaci composti da farmacie autorizzate, che replicano i principi attivi dei prodotti di marca — come  Wegovy  — offrendo però un’alternativa  molto più economica . Mentre una confezione di Wegovy può costare oltre  $1.000 senza assicurazione sanitaria , i compounders vengono spesso venduti a una frazione del prezzo. Nonostante i tentativi della  FDA  di arginarne la diffusione, continuano a essere accessibili in molti stati americani.
Questo fenomeno ha messo sotto pressione i margini di  Novo Nordisk , rendendo più difficile difendere il prezzo premium dei propri prodotti. A ciò si è aggiunta una  saturazione parziale del mercato GLP-1 , che ha rallentato la conversione della domanda in vendite effettive. Attenzione: non si tratta di un calo di interesse da parte dei pazienti, bensì della crescente difficoltà per Novo di  mantenere volumi e prezzi contemporaneamente  in un mercato dove le alternative — tra compounders e competitor di marca — aumentano esponenzialmente.
Di fronte a questo scenario, Novo Nordisk ha tagliato le previsioni per l’intero anno fiscale 2025:
 -5% / -8% sulla crescita delle vendite attese 
 -6% / -8% sull’utile operativo 
La reazione del mercato è stata immediata e brutale. Il titolo ha perso quasi  -37% da inizio anno , toccando minimi che non si vedevano da tre anni, con un drawdown vicino al  -70% rispetto ai massimi di giugno 2024 . La revisione della guidance ha inoltre spinto analisti di riferimento come  Barclays  e  Bank of America  a declassare il rating sul titolo.
Il tutto si è consumato in un momento di transizione delicatissimo: a maggio 2025, Lars Fruergaard Jorgensen ha rassegnato le dimissioni da CEO. Il suo successore,  Maziar Mike Doustdar , assumerà formalmente il ruolo  domani, 7 agosto  — data della trimestrale. Le aspettative per il suo debutto operativo sono altissime: il mercato vorrà sentire parole chiare, piani concreti e strategie di riposizionamento.
Nel frattempo, la leadership aziendale continua a mantenere un tono relativamente  ottimista  riguardo alla minaccia dei compounders — una posizione che contrasta nettamente con la cautela espressa da  Wall Street . Questo scarto tra narrazione interna e percezione esterna evidenzia una frattura profonda nella valutazione del rischio.
Il nodo centrale resta questo:  Novo riuscirà a difendere la propria quota di mercato e i propri margini in un contesto di deflazione dei prezzi e concorrenza crescente?  La risposta a questa domanda sarà determinante per capire se la correzione del titolo rappresenti un reset sano… o l’inizio di un ridimensionamento strutturale.
 "Il paradosso USA: Eli Lilly mette in ombra Novo Nordisk?" 
Tra i principali sfidanti di  Novo Nordisk  nel mercato dei  GLP-1  c’è un nome ricorrente:  Eli Lilly . L’azienda americana, con sede negli Stati Uniti — il mercato più grande e competitivo per valore, popolazione e spesa sanitaria pro capite — ha saputo sfruttare la propria prossimità geografica, infrastrutturale e politica per scalare rapidamente nei trattamenti contro diabete e obesità.
Il punto di svolta è arrivato nel  novembre 2023 , con il lancio di  Zepbound  (tirzepatide): un farmaco che ha ricevuto un’attenzione straordinaria per l’efficacia clinica dimostrata. In soli pochi mesi, Zepbound ha superato  Wegovy  — lanciato da Novo Nordisk nel  giugno 2021  — nelle prescrizioni settimanali negli Stati Uniti, segno di una rapidità esecutiva fuori dal comune.
Zepbound ha registrato una perdita di peso media del  -20,9% in 72 settimane , rispetto al ~ 15% di Wegovy in 68 settimane , e ha ottenuto approvazioni aggiuntive per indicazioni come l’apnea ostruttiva del sonno, ampliando il proprio potenziale terapeutico. Il farmaco ha inoltre avuto un impatto diretto sulle  dinamiche di prezzo negli Stati Uniti , un contesto dove — a differenza dell’Europa — i  GLP-1  sono acquistati prevalentemente out-of-pocket o tramite assicurazioni private. In un sistema sanitario privatizzato, la  sostenibilità economica  per il paziente è un fattore determinante, e le strategie di prezzo aggressive di Eli Lilly, unite alla maggiore efficacia clinica, hanno iniziato a  erodere i margini e la quota di mercato di Novo Nordisk .
Ma l’attenzione non è rivolta solo a ciò che è già sul mercato.  Lilly  sta guidando anche la prossima generazione di terapie con  Retatrutide , un candidato tri-agonista (GLP-1, GIP e glucagone), che in  fase 2  ha mostrato una perdita di peso del  -24,2% in 48 settimane  — superiore a qualsiasi altro farmaco attualmente disponibile. I trial di  fase 3 sono già iniziati  e l’entrata nel mercato è attesa tra il  2027  e il  2028 , consolidando la percezione che Eli Lilly stia costruendo un vantaggio di seconda ondata difficilmente colmabile.
Sul fronte operativo, entrambe le aziende stanno investendo in capacità produttiva, ma Lilly ha già avviato espansioni in  Stati Uniti ,  Germania  e altri  hub strategici , con una pipeline industriale che le consente di rispondere rapidamente alla domanda globale.  Novo Nordisk  ha cercato di colmare il gap con l’acquisizione degli impianti  Catalent  per sostenere la produzione di  Wegovy , ma la differenza di velocità rimane evidente.
Nel  2022 , Novo deteneva oltre il  55% della quota di mercato globale dei GLP-1 . Oggi quella leadership è sempre più sotto pressione, non solo per la superiorità clinica percepita dei prodotti di  Lilly , ma per l’intera strategia: ricerca, accessibilità, pricing e velocità di esecuzione. L’effetto cumulativo ha costretto  Novo Nordisk  a rivedere in profondità la propria strategia, investendo in nuove formulazioni (come la versione  orale  del semaglutide), nuove molecole ( CagriSema, Amycretin ) e nuove indicazioni terapeutiche (come il trattamento cardiovascolare).
La competizione tra le due aziende si gioca su tre fronti fondamentali:
 Efficacia clinica superiore 
 Accessibilità economica  (amplificata dall’emergere dei “compounders”)
 Velocità di esecuzione in R&S e capacità produttiva globale 
Per restare competitiva, Novo dovrà differenziarsi non solo sull’efficacia assoluta, ma sul  valore percepito : ampliare le indicazioni terapeutiche, migliorare la tollerabilità, semplificare le modalità di somministrazione e proporre un pricing sostenibile. La guerra nel GLP-1 non è più tra “chi arriva per primo”, ma tra “chi offre di più — alle migliori condizioni”.
 La nuova guerra si gioca in laboratorio, non è in numeri, ma in milligrammi. 
Per Novo Nordisk, il futuro si gioca sulla pipeline. Dopo aver guidato il mercato con Wegovy e Ozempic, l’azienda si trova ora a rincorrere: la superiorità clinica percepita dei farmaci di  Eli Lilly  — soprattutto  Zepbound  e  Retatrutide  — ha rimesso in discussione il suo vantaggio da  “first mover” . Novo non può più contare sull’essere stata la prima: deve dimostrare di poter essere di nuovo la migliore, in un contesto altamente competitivo, dove l’innovazione non è più solo un’opportunità, ma una questione di sopravvivenza strategica.
 Fase 3:Test su larga scala pre-approvazione 
 CagriSema (cagrilintide + semaglutide) : in sviluppo per T2D e obesità. Risultati misti: –15.7% in uno studio, –20.4% in un altro (68 settimane), comparabili a Zepbound (–20.9%). L’approvazione è attesa per Q1 2026, ma Lilly potrebbe essere in vantaggio di 2 anni e mezzo con Retatrutide.
 Semaglutide orale 25/50 mg : promette una maggiore convenienza terapeutica, e potrebbe essere un farmaco più accessibile per tutti i pazienti che rifiutano la somministrazione iniettabile.
 Semaglutide orale per Alzheimer : due trial di fase 3 in corso (evoke / evoke+), con risultati attesi nel 2025. Se positivi, Novo potrebbe affermarsi nuovamente come innovatore di settore 
 Fase 2: Efficacia e tollerabilità 
 Amycretin (orale e sottocutanea) : considerato il futuro “core asset” per l’obesità. Studi iniziali mostrano una perdita di peso fino a –24.3% in 36 settimane (vs. –24.2% in 48 sett. per Retatrutide). Fase 3 in preparazione, possibile approvazione nel 2028.
 UBT251 : tri-agonista GGG, perdita di peso –15.1% in 12 settimane. Meccanismo innovativo, acquisito per $2 mld. Approvazione stimata non prima del 2029–2030. 
La strategia in corso è duplice: da un lato, estendere l’utilizzo dei GLP-1 su nuove indicazioni, dall’altro, sviluppare farmaci “next generation” più potenti, flessibili e competitivi. La pipeline di Novo è ampia e punta a soddisfare esigenze mediche ancora insoddisfatte, fra cui l'alzheimer o pillole anti obesità, invece che fiale. 
 Q2 2025: crescita confermata, ma outlook ridimensionato 
Novo Nordisk ha chiuso il secondo trimestre con una crescita solida su base annuale, ma ha rivisto al ribasso le attese per l’intero anno fiscale.
 Q2 solido. il futuro pesa di più? 
 +18%  vendite nette (CER)
 +40%  utile operativo (CER)
 +53%  cura dell’obesità (Wegovy +78%)
 +8%  GLP-1 per diabete
 +23%  EPS (DKK 12.49)
 DKK 33.6 mld  Free Cash Flow (in calo da DKK 41.3 mld) 
 Outlook FY 2025 rivisto al ribasso: 
 +8%-14%  crescita vendite (vs. +13%-21%)
 +10%-16%  utile operativo (vs. +16%-24%)
 DKK 35–45 mld  Free Cash Flow atteso (vs. DKK 56–66 mld) 
I tagli alla guidance sono attribuiti a tre fattori principali:  uso persistente dei compounders ,  espansione più lenta del previsto , e  pressione competitiva crescente  — soprattutto negli Stati Uniti su Wegovy e Ozempic. La revisione del Free Cash Flow riflette anche l’aumento degli investimenti in capacità produttiva e R&D.
 Leader ieri, sfidante oggi: tra pazienza del mercato e urgenza strategica 
Dopo aver guidato l’intero settore con farmaci rivoluzionari,  Novo Nordisk  si ritrova oggi ad affrontare la pressione del tempo, della concorrenza e della propria eredità. Le sfide non mancano: concorrenza aggressiva da parte di  Eli Lilly , espansione più lenta del previsto, proliferazione dei compounders e una pipeline che, sebbene promettente, deve ancora dimostrare la propria capacità di invertire il trend.
La trimestrale ha confermato la solidità del business, ma il taglio della guidance e l’erosione della leadership negli  Stati Uniti  hanno raffreddato il sentiment. Il prezzo del titolo riflette già parte di queste criticità, ma la fiducia del mercato resta legata a doppio filo alla capacità del  nuovo CEO  di agire rapidamente e in modo credibile.
Il futuro di Novo potrebbe cambiare direzione sulla base di pochi catalizzatori chiave:  dati clinici positivi, un’accelerazione regolatoria o una strategia commerciale vincente potrebbero riaccendere il momentum. Ma l’attesa del mercato ha un limite .
Come spesso accade con i grandi nomi del settore healthcare, il titolo potrebbe restare a lungo in una fase di stallo... oppure sorprendere quando il consenso sarà più scettico.  Il mercato ha visto Novo toccare il cielo, ora vuole capire se è in grado di rialzarsi dopo la caduta. 
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