P911 / PORSCHE PoV - Da Cavallina Rampante a Cavallina ZoppataIl Gruppo Porsche: Dalle Origini al Mito
Fondata nel 1931 a Stoccarda da Ferdinand Porsche come studio di consulenza per l’ingegneria automobilistica, Porsche è diventata un’icona globale dell’automobile. Inizialmente nota per la progettazione della Volkswagen Beetle su incarico del regime nazista, la casa tedesca lanciò la sua prima vettura a marchio proprio solo nel secondo dopoguerra.
Il vero salto di qualità avvenne nel 1964 con l’introduzione della Porsche 911, un’auto sportiva che sarebbe diventata il simbolo della casa. Nei decenni successivi, Porsche ha saputo reinventarsi, lanciando SUV di lusso come il Cayenne e il Macan, berline sportive come la Panamera e, più recentemente, modelli elettrici come la Taycan. Oggi, Porsche rappresenta un punto di riferimento nel mercato delle auto sportive e di lusso, con una forte presenza globale e un’immagine di marca tra le più prestigiose al mondo.
L'Avventura in Borsa e il Rallentamento Improvviso
Il 29 settembre 2022, Porsche ha debuttato in borsa con una delle IPO più grandi della storia europea, raggiungendo una valutazione iniziale di circa 75 miliardi di euro. La quotazione è avvenuta alla Borsa di Francoforte, mentre il gruppo Volkswagen ha mantenuto il 75,4% delle azioni, esercitando un controllo diretto sulla strategia e le operazioni.
Tuttavia, nel corso del 2024, il valore delle azioni ha subito un tracollo, perdendo circa il 27% e dimezzando la capitalizzazione rispetto ai massimi del 2023. Le previsioni di margine operativo per il 2025 sono state riviste al ribasso (10-12%), principalmente a causa dell’aumento dei costi per nuovi modelli e per la produzione di batterie. Questo ha sollevato dubbi tra gli investitori sulla governance e sulla reale autonomia della casa automobilistica.
Le Cause della Crisi
La fase di difficoltà in cui versa oggi Porsche è il risultato di una combinazione di fattori:
Costi elevati: Il lancio simultaneo di nuovi modelli, sia a combustione che ibridi plug-in, ha generato un’escalation nei costi di sviluppo e produzione.
Domanda in calo: La stagnazione della domanda in Europa e la crescente concorrenza dei produttori cinesi hanno ridotto la redditività.
Vincoli strategici: L’influenza di Volkswagen ha limitato la flessibilità di Porsche nel rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato.
Ritardi sull'elettrico: A fronte di una domanda crescente per veicoli elettrici, Porsche non è riuscita ad accelerare lo sviluppo della sua gamma in maniera competitiva.
Queste criticità hanno minato la fiducia degli investitori e messo in discussione la visione strategica a lungo termine dell’azienda.
L'Innovazione come Speranza: eFuels e Tecnologia
Nonostante le difficoltà, Porsche è impegnata in una serie di progetti innovativi che potrebbero segnare una svolta positiva:
eFuels: Porsche ha avviato, insieme a HIF Global, un progetto pionieristico in Cile per la produzione di carburanti sintetici (eFuels). Il sito di Punta Arenas sfrutta energia eolica per produrre idrogeno, che viene poi combinato con CO₂ atmosferica per creare un carburante sintetico a basse emissioni. Questa tecnologia potrebbe consentire ai motori a combustione esistenti di funzionare in modo quasi neutro in termini di CO₂.
Neutralità climatica entro il 2030: Porsche si è posta l’ambizioso obiettivo di diventare carbon neutral lungo tutta la catena del valore entro il 2030. L’azienda vede l’e-mobility e i carburanti alternativi come approcci complementari per raggiungere questo obiettivo.
b] Ipotesi di Ripresa: Le Scelte per il Futuro
Per uscire dalla crisi, Porsche potrebbe adottare una serie di strategie mirate:
1. Maggiore indipendenza gestionale: Allentare i vincoli imposti dal gruppo Volkswagen, aumentando l’autonomia decisionale, soprattutto in ambiti di sviluppo tecnologico e strategia commerciale.
2. Riposizionamento premium: Rafforzare il focus su veicoli ad alte prestazioni, limitando la sovrapposizione con prodotti mass-market e puntando su versioni esclusive a margini elevati.
3. Espansione degli investimenti green: Potenziare la produzione di eFuels e sviluppare ulteriormente la gamma elettrica, per conquistare segmenti sensibili alla sostenibilità ambientale.
Porsche si trova oggi in una fase delicata della sua storia. Dopo un debutto euforico in borsa, le aspettative deluse e le difficoltà strutturali hanno causato un rallentamento che mette a rischio la sua posizione nel mercato premium. Tuttavia, l’azienda conserva un marchio fortissimo, competenze ingegneristiche all’avanguardia e una chiara visione green. Se sarà in grado di correggere il tiro e sfruttare al meglio i progetti legati all’innovazione e alla sostenibilità, Porsche potrà non solo riprendersi, ma anche ridefinire il concetto stesso di auto sportiva nel XXI secolo.
Personalmente sono di parte. Amo Porsche ed Aston Martin. Compro azioni e le rinfozo ogni 10 dollari di ribasso, da questi prezzi, mi aspetto una ripresa sui entrambe nel lungo periodo.
Elettrico
Tesla - Uno sguardo ai fondamentali.NASDAQ:TSLA
Tesla negli ultimi tre anni è sicuramente stata un tema d'investimento, che grazie allo spirito imprenditoriale di Musk, ma sopratutto all'inseguimento di un megatrend secolare (la trasformazione della trazione dei mezzi di trasporto), ha regalato agli investitori che hanno saputo applicare un buon timing, ottime performance. Il 2022, come per tutto il mercato, anche per Tesla si è rilevato particolarmente difficile con il titolo che ad oggi fa segnare un deciso -46% rispetto alle quotazioni di inizio anno. L'analisi dell'andamento del prezzo di borsa di Tesla, ci farebbe pensare ad un'azienda molto sopravvalutata, debole e magari con "economics" in deterioramento.
Di recente c'è stata la pubblicazione dei risultati trimestrali che, dal punto di vista dei fondamentali dell'azienda, in realtà non fanno intravedere situazioni particolarmente preoccupanti.
Iniziando proprio dagli utili, essi sono superiori rispetto alle aspettative degli analisti, in crescita rispetto alla precedente rilevazione con un Q3 2022 che fa segnare circa 5,38 miliardi, rispetto ai 3.66 dello stesso trimestre del 2021.
Il fatturato continua a correre, con un Q3 2022 da ben 21.4 miliardi rispetto ai 13.7 di Q3 2021.
La disponibilità liquida segnalata dall'azienda è pari a 19 miliardi di dollari, sostanzialmente stabile, mentre molto interessante è il dato del debito, in contrazione rispetto agli esercizi precedenti. Il debito totale oggi ammonta a 5,8 miliardi, rispetto agli oltre 10 di un anno fa.
Equilibrio gestionale, partecipazione istituzionale all'azienda per il 43%, previsione di crescita degli utili per il prossimo anno del 36% , con crescita prevista per i prossimi 5 anni superiore al 48% (si tratta di stime, l'importante è comprendere il sentiment degli analisti circa la prospettiva di crescita).
Può sembrare una banalità, magari anche l'investitore alle prime armi controlla Tesla quotidianamente, ma questi dati, la dominanza sul mercato (che comunque oggi incontra una concorrenza importante), le stime di crescita del settore della trazione elettrica, fanno di Tesla un titolo da mantenere in watchlist. Al momento ho un atteggiamento neutrale, che tuttavia in presenza di segnali particolari e di distensione macro, potranno portare a valutare un ingresso.