AGGREGATI MONETARI EUROEurozona: rallenta la crescita monetaria a giugno 2025
La Banca Centrale Europea ha pubblicato il 25 luglio 2025 i dati relativi agli aggregati monetari dell’area euro, evidenziando un rallentamento della crescita.
L’aggregato monetario ampio M3 ha registrato un incremento annuo del 3,3% a giugno, in calo rispetto al 3,9% di maggio.
La media trimestrale si attesta al 3,7%.
Anche la crescita dell’aggregato M1, che include la moneta in circolazione e i depositi a vista, è scesa al 4,6%, dal precedente 5,1%.
I depositi a breve termine (M2–M1) hanno mostrato una contrazione dell’1,1% su base annua, mentre gli strumenti negoziabili (M3–M2) sono cresciuti del 10,4%, pur rallentando rispetto all’11,5% del mese precedente.
A livello settoriale, i depositi delle famiglie sono cresciuti del 3,3%, quelli delle imprese non finanziarie dell’1,5%, mentre i fondi d’investimento non monetari hanno segnato un +13,1%.
Dal lato delle controparti, le esposizioni verso il settore privato hanno contribuito con +2,6 punti percentuali, le attività nette sull’estero con +2,4 punti, mentre le passività a lungo termine e altre controparti hanno avuto un impatto negativo.
Complessivamente, i prestiti corretti alle famiglie e alle imprese hanno mostrato segnali di moderata ripresa, sostenendo una crescita delle esposizioni del 2,0% su base annua.
--Chart di Capital.Com--
Fundamental-analysis
INDICE DEI SERVIZI UKSecondo l’indagine flash PMI di luglio, l’economia del Regno Unito mostra segnali di rallentamento, con una crescita stimata appena allo 0,1% su base trimestrale.
Le cause principali sono il calo degli ordini, la fiducia imprenditoriale debole e l’aumento dei costi, tutti fattori aggravati dalle misure di bilancio introdotte lo scorso autunno e dalle tensioni geopolitiche.
Preoccupano in particolare gli effetti negativi del bilancio sull’occupazione: le aziende, alle prese con costi del personale in aumento e una domanda debole, continuano a ridurre il numero di dipendenti.
Luglio ha registrato un ulteriore calo marcato dell’occupazione.
Alla luce di questa situazione, cresce la pressione sulla Banca d’Inghilterra affinché tagli nuovamente i tassi nella riunione di agosto.
Le prospettive di crescita e occupazione stanno ora superando l’allarme inflazione, spingendo i responsabili della politica monetaria a concentrarsi sul rilancio economico.
--Chart di Capital.com--
INDICE DEI SERVIZI EUROPare che l'economia dell'eurozona stia riprendendo gradualmente vigore.
La recessione nel settore manifatturiero sta terminando e l’espansione nel settore dei servizi è risultata a luglio leggermente più rapida.
La previsione a brevissimo termine del PIL, mostra per il terzo trimestre una forte crescita
economica.
Per cinque mesi consecutivi, la produzione manifatturiera è timidamente cresciuta.
La Germania in questo senso sta svolgendo un ruolo fondamentale e, insieme ad altri paesi, ha più che compensato la debolezza della Francia.
Tuttavia, affinché il settore manifatturiero dell'eurozona torni a crescere notevolmente nel lungo termine, anche l'industria francese deve ritrovare una stabilità, anche se l'attuale incertezza politica di Parigi è certamente un ostacolo in tal senso.
Per luglio in Germania è prevista una leggera espansione economica, mentre la Francia dovrebbe registrare una leggera contrazione.
Tale differenza è probabilmente in parte attribuibile alla situazione politica, che in Francia è caratterizzata dal piano di forti tagli al bilancio e da un incombente voto di sfiducia contro il primo ministro François Bayrou.
In Germania, invece, l'economia può sperare in una spesa pubblica maggiore, accompagnata possibilmente da forti investimenti privati e pubblici.
Lo stato d’animo attuale della Francia si riflette nelle prospettive future, che nel settore manifatturiero hanno registrato uno straordinario calo netto di circa otto punti.
In Germania, l'indice corrispondente è sceso solamente di due punti.
Arrivano però buone notizie per la BCE, giacché la tendenza alla disinflazione ha continuato ad estendersi nei servizi, settore osservato con grande attenzione.
A luglio, il prezzo dei beni non è calato ulteriormente, ma l'euro più forte e i dazi
statunitensi potrebbero esercitare nei prossimi mesi pressioni al ribasso piuttosto che al rialzo sull’inflazione.
--Chart di capital.com--
INFLAZIONE UKA giugno 2025, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) nel Regno Unito è aumentato del 3,6% su base annua, in rialzo rispetto al 3,4% di maggio, segnando il livello più alto da gennaio 2024.
Su base mensile, l’inflazione è cresciuta dello 0,3%, rispetto allo 0,1% registrato nello stesso mese dell’anno precedente.
Considerando anche i costi abitativi (CPIH), l’inflazione annua ha raggiunto il 4,1%, con una variazione mensile dello 0,3%.
L’inflazione core, che esclude energia, alimentari, alcol e tabacco, è salita al 3,7%
I trasporti, in particolare veicoli a motore e carburanti, hanno contribuito in modo rilevante all’aumento complessivo, con un’inflazione annuale dell’1,7%.
Anche i servizi abitativi e domestici restano su livelli elevati, al 6,7%, pur mostrando un lieve rallentamento rispetto al mese precedente.
--Chart di Capital.Com--
INDICE DI FIDUCIA DEL MICHIGANIl sentiment dei consumatori è rimasto invariato rispetto a giugno, salendo di circa un punto indice a 61,8.
Sebbene il sentiment abbia raggiunto il valore più alto degli ultimi cinque mesi, rimane sostanzialmente inferiore del 16% rispetto a dicembre 2024 ed è ben al di sotto della media storica.
Le condizioni economiche a breve termine sono migliorate di circa l'8%, mentre le finanze personali attese sono scese di circa il 4%.
È improbabile che i consumatori riacquistino la loro fiducia nell'economia a meno che non si sentano sicuri che è improbabile che l'inflazione peggiori, ad esempio se la politica commerciale si stabilizza nel prossimo futuro.
In questo momento, le interviste rivelano poche prove che altri sviluppi politici, tra cui la recente approvazione della legge sulle tasse e sulla spesa, abbiano spostato molto l'ago della bilancia sul sentiment dei consumatori.
Le aspettative di inflazione a termine sono scese per il secondo mese consecutivo, precipitando dal 5,0% del mese scorso al 4,4% di questo mese.
Le aspettative di inflazione a lungo termine sono diminuite per il terzo mese consecutivo, scendendo dal 4,0% di giugno al 3,6% di luglio.
Entrambe le letture sono le più basse da febbraio 2025, ma rimangono al di sopra di dicembre 2024, indicando che i consumatori percepiscono ancora un rischio sostanziale che l'inflazione aumenti in futuro.
--Chart di Capital.Com--
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 14-18 luglioRiassunto della settimana 14-18 luglio:
- La produzione industriale annuale europea sale al 3,7%
- L'inflazione USA aumenta più delle aspettative al 2,7%
- L'inflazione UK aumenta più delle aspettative al 3,6%
- Il surplus commerciale europeo aumenta a 16 miliardi
- I prezzi alla produzione USA diminuiscono al 2,3%, rispetto il 2,7% precedente
- Il tasso di disoccupazione australiano aumenta al 4,3%
- Le vendite al dettaglio USA aumentano dello 0.6% su base mensile
- Indice di fiducia del Michigan sale alle al 61,8
Andamento delle valute:
- USD è stata la top perfomer della settimana
- AUD è stata la valuta più debole della settimana
--Chart di Capital.Com--
PRUDENZA!A giugno, la redditività delle piccole imprese è cresciuta dell’1,8% su base annua, il miglior livello dell’anno grazie ai ricavi robusti.
Tuttavia, emergono segnali di raffreddamento: i pagamenti alle agenzie di assunzione sono diminuiti del 3,4% annuo, mentre anche le assunzioni stagionali in ristorazione risultano in calo tra il primo e il secondo trimestre.
La cautela è palpabile: molte aziende rimandano l’assunzione in attesa di maggiore certezza economica.
Sul fronte del credito, le banche irrigidiscono gli standard e le imprese ricorrono maggiormente alle carte di credito, con tassi di utilizzo in aumento; tuttavia, è diminuita la quota di conti con pagamenti minimi
In sintesi, pur restando redditizie, le piccole imprese adottano un approccio prudente su occupazione e spese.
--Chart di Capital.Com--
SURPLUS CINESENel primo semestre 2025, la crescita del commercio estero cinese ha mostrato segnali di ripresa grazie a una temporanea de-escalation tariffaria con gli Stati Uniti.
Le esportazioni hanno registrato un’accelerazione, contribuendo a un surplus commerciale record che sostiene la crescita economica.
Sebbene le vendite verso gli USA restino in calo, si osserva un rallentamento della contrazione, mentre aumentano le esportazioni verso altre aree come ASEAN, India e Africa.
Le importazioni restano deboli, riflettendo una domanda interna ancora fragile.
Gli economisti sottolineano che la solidità di questo slancio dipenderà in gran parte dall’evoluzione dei rapporti commerciali con Washington e da eventuali nuove tensioni geopolitiche o regolamentari nei mercati globali.
--Chart di Capital.com--
ORO...CHE SPINTA!Nel primo semestre del 2025, gli ETF sull’oro fisico hanno registrato flussi in entrata ai massimi degli ultimi cinque anni, sostenuti dall’aumento della domanda in un contesto di incertezza economica globale.
Le sottoscrizioni sono state guidate principalmente dagli investitori nordamericani, seguiti da quelli asiatici, mentre l’Europa ha mostrato segnali di ripresa dopo un periodo di deflussi.
Le giacenze complessive sono salite ai livelli più alti dal 2022, accompagnate da un forte incremento nei volumi di scambio giornalieri.
A rafforzare l’interesse per l’oro ha contribuito il rally del prezzo spot, spinto da tensioni geopolitiche e aspettative sui tassi di interesse.
L’oro si conferma quindi un asset rifugio strategico per la protezione del capitale in fasi di volatilità.
--Chart di Capital.com--
BRICS e CINADonald Trump ha proposto di imporre dazi del 10% ai paesi BRICS, con l’obiettivo di penalizzare Russia, Iran e altre economie emergenti.
Tuttavia, analisti britannici evidenziano che questa mossa potrebbe avvantaggiare la Russia, rafforzandone la posizione nel mercato energetico e incentivando la produzione interna.
Le tensioni tra USA e Cina potrebbero inoltre consolidare la cooperazione tra i BRICS, spingendoli a usare circuiti alternativi a SWIFT.
Infine, la Cina potrebbe guidare una possibile coalizione “anti-dazi”, coinvolgendo anche paesi europei contrari alle politiche protezionistiche americane.
--Chart di Capital.com--
Trump....Ancora!Oggi il Presidente Trump ha pubblicato su Truth Social le comunicazioni ufficiali (“tariff letters”) indirizzate a Giappone e Corea del Sud, annunciate per entrare in vigore dal 1° agosto.
Le lettere stabiliscono un dazio del 25 % su tutte le importazioni da entrambi i Paesi, richiamando l’obiettivo di riequilibrare deficit commerciali e pratiche considerate “non reciproche”.
L’amministrazione americana ha inoltre avvertito che qualsiasi risposta tariffaria asiatica verrà “aggiunta” al dazio di base del 25 %.
Queste misure rientrano in un pacchetto più ampio rivolto a 12–15 partner commerciali, con l’intento di incentivare nuove intese e negoziazioni prima del termine del 9 luglio.
L’annuncio ha già suscitato preoccupazioni sui mercati, soprattutto per la sua potenziale distorsione delle catene globali e delle alleanze economiche tradizionali.
Dopo l'annuncio Tesla perde oltre il 7%.
--Chart di capital.com--
EUR/USD, BCE e BNSLa Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente mostrato maggiore attenzione alla forza dell'euro, in particolare se l’EUR/USD dovesse scendere rapidamente sotto 1,20.
Sebbene la BCE non persegua un obiettivo di cambio, teme che un euro troppo forte possa comprimere l'inflazione al di sotto del target e giustificare ulteriori tagli dei tassi.
Tuttavia, è improbabile un intervento diretto per limitare l'apprezzamento.
La coppia EUR/USD dovrebbe mantenersi tra 1,1810 e 1,1720, anche se il dollaro USA resta vulnerabile a eventuali sviluppi tariffari.
Il franco svizzero continua a rafforzarsi, con la BNS riluttante a ridurre i tassi o intervenire massicciamente sui cambi, vista la pressione disinflazionistica interna e i negoziati commerciali in corso.
Un calo dell’EUR/CHF verso l’area 0,9200/0,9250 potrebbe spingere la BNS ad agire.
--Chart di Capital.Com--
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 30-4 luglioRiassunto della settimana 30-4 luglio:
- Il PIL UK cresce all'1,3% su base annuale
- Il PMI manifatturiero non registra nessuna crescita nel mese di giugno
- L'inflazione europea cresce al 2%
- I prezzi ISM rimangono sui massimi del 2023
- Il tasso di disoccupazione europeo sale al 6,3%
- L'indice dei servizi sale a 50.5 dal 49.7 precedente
- L'indice Non Farm Payroll aumenta di 147.000 unità nel mese di giugno
- Il deficit commerciale USA sale a 71,5 miliardi
- I prezzi alla produzione europei calano del -0.6% nel mese di maggio
Andamento delle valute:
- CAD è stata la top perfomer della settimana
- USD è stata la valuta più debole della settimana
Approfondimento:
Otto nazioni produttrici di petrolio dell'alleanza OPEC+ hanno concordato sabato di aumentare la loro produzione collettiva di greggio di 548.000 barili al giorno, mentre continuano a ridurre una serie di tagli volontari all'offerta.
Inizialmente avevano deciso di aumentare la loro produzione di 137.000 barili al giorno ogni mese fino a settembre 2026, ma hanno mantenuto questo ritmo solo ad aprile.
--Chart di Capital.Com--
PMI SERVIZI EURO E NFPPMI SERVIZI EURO:
Dallo scorso aprile, il settore terziario è stato grossomodo stagnante.
Uno sguardo alla tendenza di lungo periodo rivela che è dall’estate 2021 che il tasso di crescita risulta inferiore alla media complessiva delle indagini PMI.
Ciò indica una crescita piuttosto debole, e con la più lunga durata nel corso di 27 anni di dati PMI.
Le due ultime recessioni del settore dei servizi, dovute alla crisi del mercato finanziario nel 2008/2009 e alla crisi dell’euro nel 2012, si sono avute dopo un rallentamento piuttosto rapido della crescita ed è difficile che queste dinamiche si ripetano.
Il motivo potrebbe essere legato ad un aspetto strutturale della carenza di manodopera, resasi evidente dai tempi del Covid.
Questo significa che, diversamente dal passato, le aziende evitano di licenziare anche durante trimestri scarsi.
Per questo, è dal 2021 che il consumo delle famiglie, motore principale della crescita dei servizi, non crolla drasticamente.
Anzi, a giugno le aziende hanno addirittura fatto più assunzioni di maggio, con una recessione che nel prossimo futuro potrebbe addirittura essere evitata.
La questione è quanto sia lontanamente possibile una forte ripresa, dopo gli ultimi anni di debolezza del terziario.
Per l’intera eurozona sarà probabilmente difficile, ma per la sua più grande economia, la Germania, è sicuramente probabile, visto lo straordinario pacchetto di stimoli che il nuovo governo sta mettendo in atto.
In ogni caso, le aspettative dell’eurozona per i prossimi 12 mesi sono migliorate, anche se i valori restano inferiori alla media di lungo termine.
La Banca Centrale Europea non accoglierà positivamente il più aggressivo aumento dei prezzi di vendita del settore terziario di giugno e il nuovo forte incremento dei costi.
Non Farm Payroll
Le buste paga non agricole sono aumentate di 147.000 unità a giugno.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, mentre gli economisti avevano previsto un aumento al 4,3%.
Il forte rapporto sull'occupazione ha anche stimolato un'impennata dei rendimenti del Tesoro e ha ridotto le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
I trader di futures sui Fed funds stanno attualmente valutando una probabilità di circa il 95% che la banca centrale mantenga i tassi stabili alla riunione di fine mese.
--Chart di Capital.Com--
PIL USANel Q1 2025, il PIL reale statunitense è stato rivisto a −0,5 % (su base annua), rispetto al preliminare −0,2 %, indicando una contrazione più marcata.
Il calo riflette una crescita del solo +0,5 % della spesa dei consumatori (da +1,2 %), e una forte impennata delle importazioni, dovuta all'acquisto anticipato di beni prima dell'entrata in vigore di nuovi dazi, che ha sottratto circa 4–5 punti percentuali al PIL.
La domanda interna di base è cresciuta al +1,9 % (da +2,5 %), mentre la spesa pubblica ha registrato un calo significativo (−4,6 % annualizzato).
Dal lato del reddito, i profitti societari sono migliorati moderatamente, sostenendo la crescita del reddito nazionale lordo (+0,2 %) .
Pur attesa una forte ripresa nel Q2, molti economisti mettono in guardia dai possibili effetti distorsivi causati dal commercio e dall’accumulo di scorte.
--Chart di Capital.Com--
INFLAZIONE CANADESEL'indice dei prezzi al consumo Canadese è aumentato dell'1,7% su base annua a maggio, eguagliando l'aumento dell'1,7% di aprile.
Rispetto all'anno precedente, a maggio un minore aumento dei prezzi degli affitti e un calo dei viaggi hanno esercitato una pressione al ribasso sul CPI.
La benzina ha guidato il calo dei prezzi dell'energia al consumo anche questo mese, con un calo del 15,5% su base annua a maggio dopo un calo del 18,1% ad aprile.
I prezzi della benzina a maggio sono rimasti al di sotto dei livelli di maggio 2024, principalmente a causa della rimozione della tassa sul carbonio ai consumatori.
I prezzi delle nuove autovetture sono aumentati del 4,9% su base annua a maggio, dopo essere aumentati del 4,6% ad aprile. Questa crescita più rapida dei prezzi è stata trainata principalmente dall'aumento dei prezzi di alcuni veicoli elettrici.
--Chart di Capital.Com--
TRUMP ATTACCA L'IRANLa notte tra il 21 e il 22 giugno 2025, gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco aereo contro tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz e Isfahan.
Gli attacchi sono stati effettuati con bombe bunker-buster e missili Tomahawk, distruggendo in modo significativo le infrastrutture nucleari iraniane.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato che l’operazione è stata un “successo militare spettacolare”, con l’obiettivo di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari.
Le forze iraniane hanno risposto con una dichiarazione di forte condanna, accusando gli Stati Uniti di aver violato il diritto internazionale e di aver causato danni irreversibili.
Teheran ha fatto sapere di "riservarsi tutte le opzioni" per difendersi e contrattaccare, ma al momento non sono stati forniti dettagli su come reagiranno.
Attenzione ai potenziali CLIMAX di apertura dei mercati di questa sera.
--Chart di Capital.Com--
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA 16-20 giugnoRiassunto della settimana 16-20 giugno:
- LA BOJ mantiene i tassi d'interesse allo 0,5%
- La fiducia dell'indice ZEW sale a 35, i massimi del 2024
- Le vendite al dettaglio USA calano più delle aspettative, -0.9% su base mensile
- L'inflazione UK scende al 3,4%, dal 3,5% precedente
- L'inflazione Euro scende all'1,9%, dal 2,2% precedente
- La FED mantiene i tassi invariati al 4,5%
- La BNS taglia i tassi di 25 punti base
- La Bank of England mantiene i tassi al 4,25%
Andamento delle valute:
- USD è stata la top perfomer della settimana
- JPY è stata la valuta più debole della settimana
--Chart di Capital.Com--
BANK OF ENGLANDNella riunione conclusasi il 18 giugno 2025, il comitato di politica monetaria ha votato con una maggioranza di 6 a 3 per mantenere il tasso bancario al 4,25%.
Tre membri hanno preferito ridurre il tasso bancario di 0,25 punti percentuali, portandolo al 4%.
"La crescita sottostante del PIL del Regno Unito sembra essere rimasta debole e il mercato del lavoro ha continuato ad allentarsi, portando a segnali più chiari di un margine di capacità inutilizzata che si è aperto nel tempo.
Le misure di crescita delle retribuzioni hanno continuato a moderarsi e, come a maggio, il Comitato prevede un rallentamento significativo nel resto dell'anno".
L'inflazione CPI a dodici mesi è salita al 3,4% a maggio dal 2,6% di marzo, in linea con le aspettative del Rapporto sulla politica monetaria di maggio.
L'aumento è dovuto in gran parte a una serie di prezzi regolamentati e ai precedenti aumenti dei prezzi dell'energia.
L'inflazione dei prezzi al consumo dovrebbe rimanere sostanzialmente ai tassi correnti per tutto il resto dell'anno prima di scendere verso l'obiettivo l'anno prossimo.
--Chart di Capital.Com--
INFLAZIONE USAA maggio 2025, l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è aumentato dello 0,1%, con un’inflazione annua al 2,4%, leggermente sotto le attese.
Anche l’inflazione core (esclusi alimentari ed energia) è salita dello 0,1% mensile e del 2,8% annuo.
I costi dell’alloggio restano la principale fonte di inflazione (+3,9% su base annua), mentre i prezzi di abbigliamento e veicoli sono diminuiti, suggerendo un impatto limitato delle tariffe commerciali.
Tuttavia, preoccupano le carenze di personale al Bureau of Labor Statistics, che hanno ridotto la raccolta dati in alcune città e cancellato diversi indici.
--Chart di Capital.com--
NOTIZIE DELLA SETTIMANAPrincipali notizie della settimana:
MARTEDI'
- Tasso di disoccupazione (08:00) (GBP)
MERCOLEDI'
- INFLAZIONE USA (14:30) (USD)
GIOVEDI'
- PIL UK (08:00) (GBP)
- Prezzi alla produzione (14:30) (USD)
VENERDI'
- Produzione industriale (11:00) (EUR)
- Indice Michigan (16:00) (USD)
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Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che entro la metà del 2026 il dollaro USA si indebolirà fino a raggiungere i livelli visti l'ultima volta durante la pandemia di COVID-19.
La scorsa settimana, gli strateghi di MS hanno peggiorato le loro prospettive ribassiste sul dollaro, consigliando agli investitori di spostare invece la loro attenzione sullo yen, l'euro e il dollaro australiano.
Buon trading a tutti
--Chart di capital.com--
LA BCE TAGLIA!--Chart di Capital.Com--
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
L’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo.
Nello scenario di base delle nuove proiezioni degli esperti dell’Eurosistema, l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,0% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e al 2,0% nel 2027.
Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo, di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026, riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro.
Gli esperti si attendono che l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 2,4% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e nel 2027, sostanzialmente invariata da marzo.
Pe quanto riguarda la crescita del PIL in termini reali, secondo gli esperti si collocherebbe in media allo 0,9% nel 2025, all’1,1% nel 2026 e all’1,3% nel 2027.
La proiezione di crescita invariata per il 2025 riflette un andamento nel primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese associato a prospettive più deboli per il resto dell’anno.
INDICE NMI SERVIZI--CHART DI CAPITAL.COM--
Sono cinque i mesi consecutivi in cui l’economia dell’eurozona segna una crescita, ma la sua interpretazione richiede un certo livello di buona volontà visto che l’indice complessivo di 50.2 è solo marginalmente superiore alla soglia di espansione ed anche il tasso di crescita è lievemente rallentato nel mese di maggio.
Questa evoluzione è dovuta al leggero declino dell’attività terziaria, mentre la produzione manifatturiera ha mostrato la stessa crescita moderata del mese scorso.
Per il resto dell’anno, c'è una certa fiducia che nuovi tagli ai tassi di interesse di riferimento fatti dalla BCE e stimoli fiscali, soprattutto in Germania, sarebbero sufficienti a contrastare gli effetti negativi delle maggiori tariffe e di un’incertezza crescente.
La Banca Centrale Europea non sarà certamente soddisfatta dai dati PMI sui prezzi.
Nel settore terziario, la cui tendenza inflazionistica è monitorata attentamente, il tasso di incremento dei prezzi di vendita è di nuovo diminuito.
La situazione è tuttavia in qualche modo peggiorata visto l’aumento dei costi, già relativamente alti.
Tutto questo probabilmente non impedirà un nuovo abbassamento dei tassi di interesse di riferimento da parte della BCE nella prossima riunione del 5 giugno, in parte a causa del calo del prezzo dei beni e ad un tasso accelerato.
L’Europa meridionale sta garantendo che l’’intero settore terziario non subisca un crollo.
La solida crescita dei servizi in Italia ed il tasso di espansione più debole ma pur sempre positivo in Spagna hanno aiutato a controbilanciare il lieve declino dell’attività in Francia ed il crollo relativamente forte in Germania.
Se i paesi sud-europei riescono a mantenere un certo slancio, mentre il terziario tedesco inizia a trarre beneficio dalla politica fiscale espansionistica, una ripresa di questo settore
nel corso di quest’anno potrebbe essere ancora possibile.
La fiducia che questo accada è lievemente aumentata, ma non è ancora particolarmente forte rispetto agli standard storici.