GBPUSD: test sulle resistenzeGBPUSD ha recentemente provato a stampare un massimo relativo (appena sotto 1.36) che darebbe una svolta al trend di breve per coniugarsi al trend rialzista di medio termine con obiettivi sui massimi del 2025.
Tuttavia è da notare che il recente massimo relativo non è stato confermato in chiusura ma solo toccato in intraday. Attendere un close sopra 1.36 per assicurarmi di essere dentro un trend più robusto.
Allo stesso tempo ho indicato il primo livello di GAP (rettangolo) che non deve essere sfondato al ribasso (colmato si ma non oltre) affinchè possiamo continuare a costruire una fase di rialzo.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
GBPUSD
La sterlina estende il rally: GBP/USD vicino a 1,3600.La sterlina britannica (GBP) ha prolungato la sua dinamica positiva nei confronti del dollaro statunitense (USD) nel corso della settimana, portando il cambio GBP/USD a ridosso della soglia tecnica di 1,3600. Il movimento rialzista, che si inserisce in un trend plurigiornaliero, è stato sostenuto anche dal rafforzamento dei rendimenti dei Gilt decennali, saliti oltre il 4,70%—livelli osservati l’ultima volta a inizio giugno.
Dall’inizio di agosto, la coppia GBP/USD ha chiuso in calo solo in due sedute, apprezzandosi di oltre 400 pips dai minimi di area 1,3140 toccati il 1° agosto. Attualmente, il cambio si muove in prossimità del ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del ribasso tra luglio e inizio agosto, segnalando una fase tecnica di ribilanciamento.
La forza del “Cable” è stata alimentata in larga parte dalla rinnovata debolezza del dollaro statunitense, sotto pressione a causa di:
• Prospettive più accomodanti della Federal Reserve (Fed), con il mercato che prezza nuovi tagli dei tassi d’interesse;
• Tensioni politiche interne, in particolare le ripetute pressioni del Presidente Trump sull’indipendenza della Fed, che minano la fiducia nella coerenza della politica monetaria statunitense.
Fronte Regno Unito
il recente taglio dei tassi da parte della Bank of England (BoE) al 4,00% è stato interpretato dai mercati più come un aggiustamento tattico che come l’inizio di un ciclo accomodante aggressivo. Tale decisione sembra aver contribuito a rafforzare il sentiment sulla sterlina, almeno nel breve termine.
Tuttavia, la BoE si trova in una fase di notevole incertezza strategica, divisa tra due pressioni contrapposte:
• Debolezza del mercato del lavoro, penalizzato da un aumento delle imposte a carico dei datori di lavoro introdotto dalla cancelliera Rachel Reeves, nonché dalle ripercussioni della guerra commerciale innescata da Trump;
• Rischi inflazionistici persistenti, con la banca centrale che ha rivisto al rialzo le stime sull’inflazione attesa a settembre, ora vista al 4% (dal precedente 3,7%). L’aumento dei prezzi alimentari in particolare potrebbe riattivare richieste salariali e consolidare pressioni inflattive di lungo periodo.
La stessa BoE ha posticipato la previsione di ritorno dell’inflazione al target del 2% al secondo trimestre del 2027, tre mesi oltre le stime precedenti, segnalando un atteggiamento prudente ma ancora focalizzato sull’obiettivo della stabilità dei prezzi.
Il mercato ora incorpora circa 28 punti base di allentamento da qui alla riunione di marzo 2026, il che implica un possibile taglio dei tassi di 25 punti base nei prossimi sette mesi. La traiettoria dei tassi sarà comunque condizionata dai prossimi dati macroeconomici e dal contesto internazionale.
Tra i principali eventi in agenda:
• Dati sull’inflazione UK di luglio, che potrebbero confermare o smentire le recenti previsioni della BoE;
• PMI manifatturieri e dei servizi S&P Global, per un’indicazione preliminare sull’attività economica nel terzo trimestre;
• Il Simposio di Jackson Hole, dove sono attesi gli interventi chiave di Jerome Powell (22 agosto) e del governatore BoE Andrew Bailey (23 agosto);
• Verbali del FOMC relativi alla riunione del 29-30 luglio, che potrebbero offrire ulteriori indizi sulla direzione futura della politica monetaria USA.
I più recenti dati sul PIL del Regno Unito hanno sorpreso positivamente rispetto alle attese, mostrando una resilienza superiore al previsto dell’economia domestica.
Il prodotto interno lordo del Regno Unito relativo al secondo trimestre ha sorpreso positivamente, registrando una crescita dello 0,3% su base congiunturale, a fronte di una previsione di consenso più contenuta (+0,1%). Tale risultato rafforza l’ipotesi di una resilienza sottostante dell’economia britannica, nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico ancora caratterizzato da elevata incertezza.
Tuttavia, un’analisi più approfondita della composizione del PIL rivela che il contributo alla crescita proviene in larga parte da fattori meno sostenibili nel medio periodo. In particolare:
• La spesa pubblica ha svolto un ruolo rilevante nel sostenere l’attività economica, riflettendo in parte misure di stimolo ancora in atto e interventi discrezionali a livello settoriale.
• L’accumulo di scorte ha rappresentato un ulteriore supporto alla crescita, ma tale dinamica è da interpretarsi con cautela, poiché può riflettere strategie di gestione del rischio (inclusi i timori legati a future interruzioni delle catene di approvvigionamento) più che un reale aumento della domanda finale.
In controtendenza, i consumi privati hanno rallentato, segnando un modesto +0,1% t/t, un dato che riflette l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, penalizzate da livelli di inflazione ancora elevati e da condizioni finanziarie più restrittive. Ancora più significativo è stato il calo degli investimenti fissi lordi delle imprese, diminuiti del 4,0% nel trimestre, evidenziando un marcato deterioramento del sentiment aziendale, probabilmente connesso all’incertezza fiscale e regolatoria, nonché alla revisione al ribasso delle aspettative di crescita.
A livello settoriale, la componente dei servizi continua a rappresentare il motore principale dell’economia britannica, con una performance particolarmente brillante nel comparto “informazione e comunicazione” (+4,2%), trainato da innovazione tecnologica, servizi digitali e attività correlate all’intelligenza artificiale e ai media. Anche il settore delle costruzioni ha contribuito positivamente, nonostante condizioni finanziarie più rigide, beneficiando di alcuni progetti infrastrutturali pubblici e della resilienza della domanda abitativa in alcune aree urbane.
Al contrario, sia il commercio che la produzione industriale hanno esercitato un effetto frenante sulla crescita complessiva, confermando le difficoltà strutturali che affliggono il comparto manifatturiero e distributivo, anche in relazione ai costi elevati e alle persistenti frizioni post-Brexit.
Il settore privato continua a essere esposto a pressioni crescenti sui costi, legate principalmente a:
• Aumenti dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro;
• Incrementi del salario minimo, che pur sostenendo i redditi più bassi, hanno generato effetti collaterali sul costo del lavoro per le imprese, in particolare nei settori a bassa produttività.
Queste dinamiche, combinate con un contesto internazionale ancora fragile e una domanda interna in rallentamento, suggeriscono che l’attuale ripresa dell’economia britannica poggia su basi disomogenee e potenzialmente instabili.
In questo scenario, la Banca d’Inghilterra (BoE) dovrebbe proseguire lungo un percorso di allentamento monetario graduale, coerente con una strategia di bilanciamento tra il contenimento dell’inflazione e il sostegno all’attività economica. Le attese di mercato indicano almeno due ulteriori tagli dei tassi entro l’inizio del 2026, che porterebbero il tasso di riferimento al 3,50%, in linea con un processo di normalizzazione progressiva.
Le prospettive macroeconomiche, quindi, restano deboli, a causa di:
• Inflazione persistentemente elevata;
• Segnali di raffreddamento nel mercato del lavoro;
• Incertezze fiscali, con la cancelliera Reeves sotto pressione per le recenti misure restrittive.
In tale contesto, la BoE dovrebbe mantenere una postura cautamente restrittiva, evitando tagli prematuri che potrebbero compromettere la credibilità anti-inflazionistica.
Fronte U.S.A.
Sul fronte dell’inflazione, le rilevazioni più recenti evidenziano segnali iniziali di trasmissione delle pressioni derivanti dai dazi doganali. Tuttavia, permangono incertezze rilevanti sia circa l’effettivo grado di pass-through verso i consumatori finali, sia in merito alla tempistica con cui tali pressioni si rifletteranno pienamente sui prezzi al consumo. In questo contesto, le imprese sembrano adottare un approccio attendista, assorbendo parzialmente l’aumento dei costi per evitare un indebolimento della domanda, già fragile in alcune componenti.
I consumi privati, pur rallentando, continuano a sostenere l’attività economica. Le vendite al dettaglio di luglio hanno evidenziato una dinamica positiva (+0,5% m/m), rafforzata da revisioni al rialzo delle stime per giugno. Tuttavia, l’espansione appare disomogenea e riflette una crescente selettività nei comportamenti di spesa, con segnali di cautela da parte dei consumatori, in particolare nei comparti discrezionali.
L’indice generale dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato a luglio un incremento dello 0,2% su base mensile, coerente con le attese di consenso, mentre l’indice core – che esclude alimentari ed energia – è salito dello 0,3%, segnando l’aumento annualizzato più elevato da febbraio.
Tale dinamica, seppur non allarmante in termini assoluti, suggerisce una maggiore pervasività delle pressioni inflazionistiche, come testimoniato dalla crescita diffusa nei beni core (+0,2%) e nei servizi core (+0,4%). Questo pattern implica una persistenza dell’inflazione sottostante, che si allontana dalla narrativa della transitorietà prevalente nei mesi precedenti.
Su base tendenziale, l’indice CPI si attesta al 2,7% annuo, confermandosi all’interno di un range relativamente stabile (2,3%-3,0%) da oltre un anno. Questa relativa stabilità riflette finora la capacità delle imprese di contenere i trasferimenti dei costi a valle, ma gli ultimi dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI) indicano un progressivo irrigidimento delle strategie aziendali.
L’aumento del 2,0% nei servizi commerciali, considerato una proxy dei margini operativi di grossisti e retailer, segnala che le imprese stanno aumentando la resistenza alla compressione dei margini, con potenziali ricadute inflattive nel medio termine.
La crescita delle vendite al dettaglio nel mese di luglio è stata trainata dal comparto automobilistico, un settore notoriamente volatile e sensibile alle dinamiche tariffarie. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei beni durevoli – come mobili e articoli per il tempo libero – ha gonfiato i dati nominali, celando una crescita dei volumi più contenuta.
L’indicatore di controllo, che esclude componenti volatili (auto, energia, materiali edili e ristorazione), ha mostrato un incremento dello 0,4%, suggerendo un avvio positivo per i consumi nel terzo trimestre. Tuttavia, permangono elementi di fragilità, legati a un mercato del lavoro in graduale rallentamento, livelli di prezzo ancora elevati e un generale clima di incertezza che incide sulla fiducia dei consumatori.
Numerose aziende del comparto dei beni di consumo hanno segnalato difficoltà crescenti nel trasferire integralmente i costi ai clienti finali, confermando che il passaggio dell’inflazione lungo la catena del valore sarà graduale e incompleto.
Sul versante produttivo, i segnali di prudenza da parte delle imprese sono sempre più evidenti. La produzione manifatturiera è rimasta invariata a luglio, indicando che la spinta osservata nel primo trimestre era largamente attribuibile a fattori contingenti, tra cui l’anticipo di ordini per fronteggiare i rischi connessi ai dazi e alle tensioni nelle supply chain.
Attualmente, la combinazione di scorte elevate e domanda più debole potrebbe preludere a una fase di contrazione degli ordini industriali, accentuando la vulnerabilità ciclica del settore manifatturiero.
Nel complesso, l’economia statunitense conferma una solida resilienza strutturale, ma risente dell’impatto di uno scenario caratterizzato da elevata incertezza geopolitica e commerciale, oltre che da un contesto inflazionistico ancora irrisolto.
Sia i consumatori sia le imprese hanno in parte anticipato decisioni di spesa e investimento per attenuare l’impatto iniziale dei costi più elevati, ma tali strategie non appaiono sufficienti a neutralizzare completamente le tensioni sui prezzi.
L’inflazione, pur contenuta su base aggregata, mostra segnali di diffusione e persistenza, sollevando interrogativi sulla capacità del sistema di assorbire ulteriori aumenti dei prezzi nei prossimi mesi senza compromettere la dinamica dei consumi.
Conclusioni
• Regno Unito: la sterlina beneficia nel breve termine di un contesto favorevole sui tassi e di una BoE percepita come cautamente restrittiva, ma il quadro di fondo resta fragile. La crescita è sostenuta da elementi temporanei, mentre il rallentamento dei consumi e la contrazione degli investimenti pongono dubbi sulla sostenibilità della ripresa. L’inflazione rimane una sfida centrale, con un ritorno all’obiettivo del 2% ora previsto solo nel secondo trimestre del 2027.
• Bank of England: è probabile che adotti un approccio attendista, con tagli graduali dei tassi nei prossimi 12-18 mesi, purché l’inflazione non sorprenda al rialzo. Qualsiasi accelerazione del rallentamento economico o shock esterno potrebbe tuttavia indurre una risposta più decisa.
• Stati Uniti: l’economia americana resta resiliente ma si confronta con crescenti segnali di tensione. L’inflazione appare meno transitoria del previsto e inizia a propagarsi in modo più uniforme. Le imprese stanno diventando meno disposte ad assorbire i costi, suggerendo che nuove pressioni inflattive potrebbero emergere nei mesi a venire.
• Federal Reserve: il mercato sconta ulteriori tagli, ma la traiettoria futura dei tassi dipenderà fortemente dall’evoluzione dell’inflazione core e dei consumi. Un deterioramento del mercato del lavoro o un peggioramento della fiducia dei consumatori potrebbero accelerare l’allentamento monetario, ma la Fed si muoverà con cautela per non compromettere la propria credibilità nella lotta all’inflazione.
Analisi tecnica 📈- daily chart
La struttura tecnica del cambio GBP/USD continua a mostrare una solida impostazione rialzista. Il prezzo si mantiene stabilmente al di sopra delle medie mobili esponenziali a 100 e 200 periodi, indicando un momentum positivo consolidato e una netta dominanza degli acquirenti nel breve e medio termine. La distanza significativa da tali medie segnala, tuttavia, un possibile eccesso di estensione del movimento, che potrebbe preludere a una fase di consolidamento o a una correzione tecnica di breve periodo.
Canale di Range e Livelli Psicologici
L’azione dei prezzi si muove all’interno di un canale statico ben definito, delimitato dai livelli psicologici chiave di 1,3600 (resistenza) e 1,3400 (supporto). Questi livelli stanno attualmente fungendo da barriere di contenimento per la price action, conferendo un’impostazione di tipo range-bound nel breve termine. Un breakout deciso e confermato al di sopra della resistenza o al di sotto del supporto potrebbe costituire un segnale direzionale forte, con implicazioni rilevanti sulla struttura tecnica di medio periodo e sull’eventuale avvio di una fase di inversione o accelerazione del trend.
Zona di Confluenza Tecnica
In ottica correttiva, si individua una potenziale zona di reazione tecnica – evidenziata come “rettangolo rosso” – in cui convergono molteplici elementi di natura tecnica:
• Livelli di ritracciamento di Fibonacci, derivanti dal movimento impulsivo in atto;
• Punto Pivot P1, che rappresenta una soglia di equilibrio giornaliera rilevante dal punto di vista volumetrico;
• Concentrazione di volumi visibile attraverso analisi del Volume Profile, che indica un’area di forte interesse istituzionale.
Questa area di confluenza potrebbe agire da supporto dinamico in caso di ritracciamento e rappresentare una zona tecnica favorevole per valutazioni di rientro a favore di trend (buy-the-dip), qualora la price action confermasse segnali di inversione di breve.
Ichimoku Kinko Hyo
Sebbene il sistema Ichimoku venga generalmente applicato in presenza di trend ben definiti, alcuni segnali degni di nota emergono anche in questa fase di transizione:
• La Kumo (nuvola) si presenta sottile e piatta, e ha già intersecato la price action, elemento che evidenzia una perdita di forza direzionale del trend corrente.
• La Tenkan Sen ha recentemente effettuato un bearish crossover sulla Kijun Sen, che, pur non confermando ancora un segnale ribassista pienamente maturo, suggerisce una possibile debolezza temporanea nella struttura rialzista.
• La Chikou Span, posizionata al di sotto dell’attuale linea dei prezzi, mostra una mancanza di conferma del momentum bullish e, se dovesse rimanere sotto al prezzo per più sessioni, aumenterebbe la probabilità di una fase correttiva.
• Infine, il prezzo si è arrestato in prossimità della Senkou Span A, che in questo contesto potrebbe agire da resistenza dinamica nel breve termine.
Settimana bollente per la Sterlina, ti dico la miaBuon lunedì amici, diamo il via alla prima settimana di agosto! 🤟
Oggi vi porto un’analisi sulla Sterlina (GBP).
Partiamo col dire che la scorsa settimana è stata ricca di eventi macroeconomici, e si è visto: il mercato si è mosso tanto e in modo anche brusco. In pù abbiamo anche assistito alla chiusura della candela mensile di luglio.
La Sterlina non ha fatto eccezione, registrando una perdita massima del -2,3% da lunedì a venerdì mattina, per poi recuperare grazie ai dati NFP usciti venerdì pomeriggio, ma chiudendo comunque la settimana a -1,22%. 🧨
Per me la Sterlina rimane short: lo era la settimana scorsa e lo è anche questa!
La candela mensile di luglio è una Engulfing ribassista: ha preso i massimi della candela di giugno per poi chiudere con il corpo sotto i minimi dello stesso mese.
Ho evidenziato due aree di supply (viola) dove credo che il prezzo possa tornare prima di proseguire la discesa, con target almeno fino al 50% dell’area di Gap Monthly.
Attenzione anche alla riunione della BOE di giovedì: si prevede un taglio dei tassi dello 0,25%, che porterebbe il tasso di riferimento al 4%.
Quindi, come sempre, massima cautela perché potremmo assistere a un’altra settimana molto movimentata su GBP/USD.
Ho individuato due possibili livelli d’ingresso, ma ovviamente ne eseguirò solo uno (prediligo la seconda entrata)
Mi piacerebbe prima vedere come chiude la candela daily di oggi prima di prendere una decisione.
Al momento non ho ancora posizioni pendenti, proprio perché voglio osservare meglio l'evolversi della situazione.
Ad ogni modo cercherò di aggiornarvi qui sotto il prima possibile!
Cheers!
GBP/USD Ci troviamo su GBP/USD.
A fine aprile possiamo notare che è andato a testare il massimo 2024 del 26 settembre.
Ha dato una buona reazione a ribasso, formando un trend ribassista.
Oggi in apertura settimanale ha dato una spinta forte a rialzo rompendo la trendline a rialzo, influenzato da questioni geopolitiche.
Attenzione dobbiamo capire cosa vuole fare il dollaro in vista dei dati macro della settimana anche se, settimana abbastanza soft.
Dollaro è la valuta piu debole del mese, prossimamente potrà apprezzarsi, con conseguenza spinta ribasso del pair.
Settimana caratterizzata da:
MERCOLEDI
GBP inflazione prevista a rialzo
GIOVEDÌ
GBP pmi servizi
USD richieste iniziali sussidi disoccupazione
pmi settore terziario
vendite abitazioni esistenti
VENERDÌ
GBP vendite al dettaglio
USD vendite nuove abitazioni
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Buongiorno!
Chi ha seguito le dinamiche live durante il FOMC di ieri sera e gli outlook di lunedì e martedì, ha avuto buone occasioni da sfruttare.
Bene così, continuiamo!
Al momento sto valutando opzioni alternative di long, dopo lo short preso ieri, ma dopo le parole di powell bisogna stare molto attenti.
quindi salvo conferme a tf grandi con evidence non farò posizionamenti.
I livelli segnati restano zone interessanti, soprattutto il primo dove il prezzo si trova ora che coincide con un massimo weekly.
a livello daily sarebbe piu appetibile la zona sotto ai 3270.
ma cmq questo dei 3320 essendo un livello intrastrutturale potrebbe regalare emozioni forti. (forse)
attendo come sempre dopo le ore 14:00 prima di valutare qualcosa
Ora sarà importante capire se:
– romperà quel livello e farà un rientro
oppure
– terrà la rottura, aprendo la strada a nuovi long settimanali.
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💡GBPUSD Accordo Commerciale
UK–USA:
🔹Annuncio Atteso Giovedì
Trump si prepara ad annunciare un nuovo accordo commerciale con il Regno Unito. Sarebbe il primo paese a ridurre le tensioni sui dazi con gli Stati Uniti dopo l’introduzione dei dazi "Liberation Day" ad aprile.
🔹Parte di una Strategia Più Ampia
L'accordo UK è uno dei 17 accordi mirati che l’amministrazione Trump sta cercando di chiudere per dimostrare progressi nel ridurre l’instabilità commerciale globale.
🔹Pressione da Parte degli Investitori
Trump è sotto pressione per portare risultati concreti dopo che la sua politica dei dazi ha causato forti turbolenze sui mercati e vendite massicce di azioni.
🔹Possibili Tagli ai Dazi su Auto e Acciaio
Secondo le anticipazioni, l’accordo potrebbe sospendere o ridurre i dazi su esportazioni britanniche di auto e acciaio, compresi i dazi del 25% su alcuni prodotti industriali.
🔹Dettagli Ancora Incerti
Non è chiaro se sarà un accordo completo o solo un’intesa preliminare. Mancano info su quote e tempi di attuazione.
🔹Contesto di Mercato
Dopo aver innescato vendite globali con dazi fino al 50%, Trump ha ridotto la maggior parte delle tariffe a un livello base del 10% per 90 giorni, favorendo un leggero rimbalzo dei mercati.
🔹Implicazioni Geopolitiche
L’accordo con il Regno Unito manda un segnale: Washington vuole concludere accordi “a effetto annuncio” prima di affrontare trattative più difficili con Cina, India, Giappone ed UE.
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GBPUSD: Pronto per un ritracciamento?Dollar Index nelle ultime 2 settimane ha mostrato un rafforzamento.
GBPUSD ha raggiunto una zona resistiva che ha retto ai rialzi nelle ultime 2 settimane.
E' plausibile ora attendersi un movimento ribassista sino area rettangolare, che è la prima zona in cui può incontrare compratori.
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ad ogni correzione di gold vado a cercare opportunità di posizionamento a favore bias
buongiorno a tutti.
come indicato dal grafico, attendo presa di liquidità dei minimi weekly su zona dell apertura weekly per cercare un posizonamento Long.
tutto questo sarà preso in considerazione solo dopo le 14:00 sempre vicino ad orario news 14:30 ed apertura newyork.
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GBP/USD riparte: tregua sulle tensioni commerciali USALa coppia GBP/USD torna a salire fino in area 1,3270 nella giornata di giovedì, interrompendo così due sedute consecutive di cali. A sostenere il rimbalzo è stato l’allentamento delle preoccupazioni riguardo alle minacce tariffarie da parte del presidente americano Donald Trump, che ha spinto gli operatori a ridurre l’esposizione sul dollaro USA, dando slancio alla sterlina nel breve termine. Un segnale che il mercato potrebbe essere pronto a riposizionarsi.
GBP/USD: Ritracciamento o slancio in arrivo?Ciao ragazzi, diamo insieme uno sguardo veloce a cosa sta succedendo su GBP/USD!
Dopo un bel rally, la coppia sta vivendo una leggera fase di correzione verso l’area di supporto tra 1.313 e 1.308, in corrispondenza del livello di Fibonacci 0.618 e della media mobile EMA 34. Un bel punto di confluenza tecnica che potrebbe tenere, soprattutto se la domanda rimane solida – proprio come insegna la teoria di Dow.
Sul lato fondamentale, il trend rialzista resta sostenuto da due forze chiave:
👉 un dollaro americano in indebolimento, spinto da dati macro deludenti negli USA
👉 e l’aspettativa che la Bank of England mantenga una politica monetaria restrittiva ancora per un po’.
Occhi puntati ora su due eventi chiave di giornata:
– I dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione USA
– Il discorso del presidente della Fed, Jerome Powell
Se Powell manterrà un tono “soft” e i dati si riveleranno deboli, GBP/USD potrebbe riprendere forza e puntare verso quota 1.329 o oltre.
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📊 Analisi Swing GBP/USD
Attualmente monitoro un livello chiave su timeframe Mensile e Weekly, dove potrei valutare ingressi short solo con le giuste conferme
a livello daily c'è un livello che monitoro segnato.
Tengo d’occhio anche il DXY ed EURUSD visto che abbiamo una correlazione di +84.
rimango in attesa che mi combacino la zona d’interesse con le adeguate conferme.
Il dollaro resta debole, causa le tensioni commerciali tra USA e Cina
Dati occupazionali UK:
Il mercato del lavoro britannico mostra segnali di rallentamento, con una diminuzione delle offerte di lavoro, mentre la crescita salariale rimane solida al 5,9%.
Politica monetaria: La Banca d'Inghilterra è attesa a tagliare i tassi d'interesse di 25 punti base a maggio, con ulteriori riduzioni previste entro l'anno.
Per ora fino a martedi restiamo fermi, in attesa di movimenti chiari post-festività.
📅 Ci vediamo martedì pomeriggio per l’outlook settimanale, dove analizzeremo tutti i mercati nel dettaglio
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GBP/USD in focus: Price Action perfetta su 1.2800! Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all' articolo e seguire questo profilo.
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Buongiorno a tutti,
eccomi qui come sempre per l'analisi settimanale.
Quest'oggi andiamo sul cambio valutario Gbp/Usd.
La sterlina ho formato una ottima price action nell'ultima settimana in area chiave 1,2800.
Si è infatti presentato uno dei miei trigger operativi ben contestualizzati nella struttura di fondo ovvero un DMHC/FTW Combo.
Ora, a livello operativo, terrò ben monitorata la coppia nei prossimi giorni per cercare conferme operative su time frame daily/4H.
Un primario livello di attenzione è area 1,3000 dove un ritracciamento al ribasso dei prezzi potrebbe fermarsi e fornire informazioni di acquisto.
Ritorni al di sotto di 1,2700 darebbero conferma del fallimento dello scenario rialzista mentre il target di profitto è chiaramente stabilito in area 1,3400/1,3370 dove passano i massimi dello scorso settembre '24.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end un un buon TRADING SIMPLE!
GBPUSD - Nona Sinfonia - Time Frame 60 Minutinona sinfonia in opera
ingressi long e short definiti
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
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BANK OF ENGLANDIl board della Bank of England ha votato con una maggioranza di 8 a 1 per mantenere il tasso bancario al 4,5%.
Dalla precedente riunione dell'MPC, l'incertezza sulla politica commerciale globale si è intensificata e gli Stati Uniti hanno fatto una serie di annunci tariffari.
Anche altre incertezze geopolitiche sono aumentate e gli indicatori di volatilità dei mercati finanziari sono aumentati a livello globale.
Il governo tedesco ha annunciato piani per una riforma significativa delle sue regole fiscali.
Sebbene le stime di crescita del PIL del Regno Unito siano state leggermente superiori alle attese al momento della pubblicazione del Rapporto sulla politica monetaria di febbraio, gli indicatori delle inchieste sulle imprese continuano in generale a suggerire una debolezza della crescita e, in particolare, delle intenzioni per l'occupazione.
Sempre nella giornata odierna si sono riuniti altri due board: la banca centrale svizzera e la banca centrale cinese.
Buon trading a tutti
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Ingressi long e short definiti.
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siamo alla punta di un triangolo costruito con la trend line crescente dell'ultimo trend long e la trend line dell'ultimi trend short
la rottura long è già stata eseguita, vediamo ora se decide di continuare il long o di rompere short
ingressi long e short definiti
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
GBPUSD - Nona Sinfonia - Time Frame 60 Minutinona sinfonia in opera
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
Formazione di accumulo nel range di prezzo pressoche' uguale a quello della precedente formazione di nona sinfonia del 19/02
Ingressi short e long definiti
GBP/USD: Resistenza Chiave, il Ribasso Attualmente, sul grafico a 4 ore, la coppia GBP/USD continua a muoversi in un trend ribassista con massimi decrescenti (lower highs) e minimi decrescenti (lower lows) chiaramente definiti. Questo scenario è ulteriormente rafforzato dal prezzo che si trova sotto entrambe le medie mobili EMA 34 e EMA 89, confermando il momentum negativo nel mercato.
Il prezzo sta testando una zona di resistenza cruciale tra 1.2300 e 1.2350. Questa area rappresenta una forte barriera di vendita, supportata dalla convergenza con l'EMA 89 e i precedenti massimi. Se il prezzo non riuscirà a superare questa zona, le pressioni ribassiste potrebbero aumentare, portando il prezzo a ritestare il supporto a 1.2147. In caso di rottura di questo livello, il trend ribassista verrebbe ulteriormente confermato, con un obiettivo potenziale nella zona di 1.2100 o anche inferiore.
Al contrario, se i compratori riusciranno a prevalere e il prezzo chiuderà sopra 1.2350, potrebbe verificarsi uno scenario di rialzo a breve termine, con un target a 1.2400. Tuttavia, è importante sottolineare che il trend principale rimane ribassista e qualsiasi movimento al rialzo potrebbe essere solo una correzione temporanea.
La mia strategia di trading:
Posizioni short: Aspetterò un chiaro segnale di rifiuto del prezzo nella zona di resistenza 1.2300–1.2350 per aprire posizioni short. L'obiettivo sarà l'area di supporto a 1.2147, con un ulteriore calo possibile fino a 1.2100 in caso di rottura. Lo stop loss sarà impostato sopra 1.2360 per gestire il rischio.
Posizioni long: Considererò posizioni long solo se il prezzo supererà e chiuderà sopra 1.2350, con un obiettivo iniziale a 1.2400. Tuttavia, procederò con cautela, poiché il trend principale resta ribassista.
Dal mio punto di vista, l'azione dei prezzi nelle aree chiave, come la resistenza 1.2300–1.2350 e il supporto 1.2147, sarà determinante per il prossimo movimento del mercato. È essenziale per gli investitori rimanere pazienti e attendere chiari segnali di conferma prima di entrare nel mercato per garantire operazioni sicure ed efficaci.
NEWSLETTER#110: CPI UK Finalmente qualche buona notizia per il mercato obbligazionario UK.
L'inflazione britannica di dicembre, pubblicata questa mattina, ha rallentato più del previsto.
Il CPI dei servizi, su cui si concentra maggiormente la Banca d'Inghilterra, si è attestato al 4,4% contro il consenso del 4,8%.
Il CPI Core è rallentato dal 3,5% al 3,2% e quello headline dal 2,6% al 2,5%.
La sterlina sarebbe normalmente crollata sulla scia di un'inflazione debole, ma non sta mostrando nessuna direzionalità.
Questa è un'altra testimonianza che mostra il comportamento di GBP simile a quello di una valuta dei mercati emergenti, essendo più sensibile ai costi di finanziamento a lungo termine rispetto alle prospettive a breve termine della banca centrale.
Buon trading a tutti
STERLINA SOTTO PRESSIONE!La sterlina britannica continua a subire pressioni significative, perdendo terreno rispetto alle principali valute del G10.
L'incertezza economica e politica che avvolge il Regno Unito sta contribuendo a un contesto di crescente volatilità, con gli investitori che osservano attentamente gli sviluppi per individuare segnali di stabilità o ulteriori difficoltà.
Tra le questioni centrali, l'arrivo dei dati inflazionistici di mercoledì rappresenta un punto cruciale che potrebbe influenzare in modo sostanziale la direzione del mercato.
L'inflazione persistente rimane una delle principali preoccupazioni per la Banca d'Inghilterra, con impatti significativi sulle sue decisioni di politica monetaria.
Qualora i nuovi dati evidenziassero un rallentamento dell'inflazione, ad esempio con un calo del CPI dei servizi al di sotto del consenso attuale del 4,8% su base annua, i tassi d'interesse a breve termine del Regno Unito potrebbero registrare un ulteriore ribasso.
Tale dinamica rifletterebbe un riprezzamento da parte dei mercati, anticipando una politica monetaria più accomodante da parte della BoE.
Tuttavia, anche nel caso opposto, un'inflazione più alta del previsto potrebbe alimentare preoccupazioni sulla sostenibilità economica e rafforzare la percezione di vulnerabilità della sterlina.
Di fatto, la valuta britannica sembra essere intrappolata in una situazione di perdita, indipendentemente dalla direzione dei dati inflazionistici.
A complicare ulteriormente il quadro vi è l'attesa per le possibili decisioni fiscali del governo britannico.
Si prevede che il 26 marzo l'esecutivo potrebbe annunciare nuovi tagli alla spesa pubblica, una misura mirata a contenere il deficit ma che rischia di accentuare la narrativa di una politica fiscale più restrittiva.
Un simile scenario potrebbe esercitare ulteriore pressione sulla sterlina, generando aspettative di una combinazione di politiche monetarie più accomodanti e un contesto di debolezza economica complessiva.
Buon trading a tutti
GBP/USD si consolida sotto un importante livello di resistenzaSul grafico orario, GBP/USD è attualmente scambiato intorno a 1.2710 dopo essersi ripreso dalla zona di supporto vicino a 1.2660. Il prezzo oscilla sopra entrambe le linee EMA 34 e EMA 89, indicando che il momentum rialzista a breve termine persiste ma sta mostrando segni di stallo sotto il livello di resistenza a 1.2720.
Il recente recupero è dovuto principalmente all'indebolimento del dollaro USA, ma gli acquirenti sembrano perdere slancio quando raggiungono questa zona di resistenza. Le EMA 34 e EMA 89 stanno convergendo intorno a 1.2690, agendo come un importante supporto a breve termine. Se GBP/USD non riesce a superare 1.2720, la pressione di vendita potrebbe aumentare, spingendo il prezzo a ritestare la zona tra 1.2680 e 1.2660.
Credo che GBP/USD avrà difficoltà a superare il livello di 1.2720 e è probabile che ritorni alla zona di supporto vicino a 1.2680 nel prossimo periodo. Gli investitori dovrebbero prestare attenzione alle reazioni del prezzo in queste aree per determinare la tendenza successiva.