Dax future: livelli chiave per la settimanaChiusura di settimana festosa e spumeggiante sui mercati azionari internazionali con il Dax future che riconquista dopo sole sette sedute i massimi relativi a 12.485 punti.
Il ritorno di fiducia sui mercati azionari è giustificato dalla possibilità concreta di nuovi accordi non soltanto in materia di dazi, ma anche sul fronte di hard brexit, con la speranza infine che il nuovo piano annunciato da Powell di acquisti per 60 miliardi di dollari al mese, il ciclo economico americano possa riprendere il percorso di crescita.
Dal punto di vista strettamente tecnico i corsi recuperano in una sola giornata ben tre livelli di resistenza 12.280 12.390 12.470, allungando la spirale rialzista a 12.554 punti, massimo relativo dal 4 luglio scorso.
Adesso mancano una manciata di punti per aggredire il livello fondamentale di 12600/650, (a seconda delle scadenze considerate) puntando ad obiettivi che non si vedevano da agosto 2018 ad oltre i 12.730 punti.
Grazie alla formazione tra mercoledì e giovedì di una piercing pattern e alla una long white di venerdì sì completa una fase di stabilizzazione dei supporti crescenti che ha reso possibile l'exploit rialzista.
A questo si aggiunge il doppio minimo crescente dell' indicatore di trend cci che già in chiusura di giovedì a -43 punti, segnalava un'impennata della pressione rialzista confermata sul grafico orario dalla stabilizzazione dei supporti a 12.080 e 12.150 punti.
Ciò a sua ha riportato l'indicatore su valori quasi d'ipercomprato e le prospettive per la prossima settimana dunque si fanno decisamente positive, nonostante lo strappo dei prezzi verso l'alto verificatosi un'apertura di venerdì.
Infatti anche se dovesse verificarsi la stabilizzazione di livelli di supporto intraday come 12.340 e 12.420, la struttura rialzista di insieme risulterà comunque consolidata e intatta e la probabilità di raggiungere nuovi massimi oltre 12.560 punti rimane molto alta.
Lo scenario più avverso per questa settimana sarà probabilmente legato alla sostenibilità di due supporti fondamentali quali 12.370 e 12.250 punti, che rappresentano lo spartiacque tra una tendenza rialzista di brevissimo termine e la ripresa delle vendite a medio termine.
I venditori cercheranno a tutti i costi di ampliare la controffensiva spingendo i corsi al di sotto di 12.000 punti, rinnovando prospettive assolutamente deleterie di ulteriori ribassi sotto quota 11.800, scenario al momento decisamente improbabile.
Strategie operative sul DAX future
Per le posizioni long: attendere con pazienza il consolidamento dei supporti intraday a 12.320 e 12.280 che rappresentano buoni punti di ingresso al rialzo, con un rischio contenuto a 12.195 e prospettive di target superiori ai 12.470 punti.
Con un profilo di rischio maggiore attendere già per lunedì o martedì il test di quota 12.370, che potrebbe rivelarsi un buon punto di ingresso, con target immediato 12.530, stop a 12.305 punti, con un rapporto rischio/rendimento più sbilanciato.
Per le posizioni short: attendere la conferma della resistenza più alta a 12.560, inoltre verificare la sostenibilità del livello apparentemente consolidato come 12.470 punti.
Questo cuscinetto di 100 pt è l'ideale per effettuare ingressi a basso rischio su grafici più dinamici a 15 e 5 minuti, con prospettive di target sotto 12.340 pt.
Mentre vendita al ribasso a prezzi più bassi espongono a rischi di stop loss elevati ed in questo caso è meglio usufruire di strumenti complementari al future come ETF, opzioni sul Dax30 e turbo certificates.
Hardbrexit
GBP/USD: attenzione a dare per spacciata la SterlinaTornano le vendite sul cambio Sterlina/Dollaro che purtroppo interrompe anzitempo l'ottimo recupero effettuato con il break out di quota 1.2240, dello scorso 4 settembre.
Adesso la struttura ribassista di medio termine esercita tutto il suo peso grazie alla trendline passante per 1.3380 e 1.3170, che sovrasta i massimi relativi recenti passando per 1.2610$.
Infatti il 20 settembre scorso per una manciata di pips il Cable sfiora il colpaccio, rischiando d'invertire anche la tendenza medio termine dopo quella di breve, ora invece in procinto di essere ribaltata.
Sfortunatamente l'engulfing bullish completato mercoledì annulla i progressi effettuati con il consolidamento del supporto di 1.2320, che a sua volta ha dato lungo alla violazione degli sbarramenti a 1.2380 e 1.2440$.
L'andamento a "dente di sega" dell'indicatore di trend cci ha confermato l'arrivo delle vendite a ridosso del top oltre 1.2560, facendo corrispondere alla serie di massimi crescenti dei prezzi, la propria serie decrescente fino a raggiungere valori di poco negativi.
Le prospettive sebbene si facciano più negative con il rischio di un netto aumento della volatilità, dovute all'imminenza della programmata "hard brexit", non escludono un scenario positivo oltre 1.24 sebbene meno probabile.
Gli scenari contrapposti infatti potrebbero prefigurare per la prossima ottava una evoluzione prima positiva, con la verifica della resistenza a 1.2380, oppure anticipare il test di quota 1.2210$.
Da questo livello non si possono escludere ripartenze verso la soglia d'inversione di breve termine a 1.2440, sebbene sia necessario prestare fede ai dati oggettivi del momento che indicano andamento ribassista verso il test di quota 1.22 prima e 1.2150 a seguire.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long: attendere per la prossima ottava, per esempio già da martedì prossimo il test di quota 1.2250/80 per ingressi con target 1.2380 prima e 1.2420$, con stop a 1.2170$.
Con un profilo di rischio maggiore iniziare ad accumulate piccole quantità al prezzo corrente, distribuendo più ordini lungo i livelli 1.2260 e 1.2170 con lo scopo di valorizzare a 1.2480 il tutto, rischiando uno stop sulla media delle posizioni di massimo 80 pips.
Per le posizioni short: ai prezzi correnti aprire ordini al ribasso apprendista tardivo è più rischioso visto il tasso di volatilità in aumento.
Meglio collocare lungo quota 1.2380 e 1.2440 ordini pendenti , con stop unico di massimo 80 pips e target sotto 1.2320$ prima e 1.2240 a seguire.
La Sterlina accumula potenziale rialzista contro DollaroLa Sterlina/Dollaro da circa due settimane cerca disperatamente di difendere la fascia di supporto compresa tra il minimo a 1.2375 e il livello intermedio a 1.2440, nel tentativo di conquistare almeno qualche chiusura oltre la soglia dei 1.2520.
Ciò consentirebbe quanto meno di spezzare il dominio ribassista del Dollaro USA, che presenta debolezze evidenti solo nei confronti dello Yen tra i cambi maggiori.
È evidente che gli operatori stiano riducendo la propensione a vendere la Sterlina, preferendo aspettare nuovi sviluppi lungo il pessimo canale ribassista consolidatosi a partire da giugno, con un lento ma inesorabile declino da 1.2785 usd.
Questa resistenza rappresenta adesso l'obiettivo più ambizioso per i compratori che cercano adesso conferme di un cambio di trend dopo il netto calo della pressione in vendita.
Calo ben percepito dall'indicatore cci che recupera nettamente terreno, avvicinandosi con forza lungo la linea dello zero a meno 59 punti, prospettando quanto meno il test entro la prossima settimana di quota 1.2530 usd.
Naturalmente l'evoluzione ribassista dei prezzi non è stata in alcun modo messa in discussione, ma é altrettanto innegabile che il fronte dei venditori comincia a disunirsi con la possibilità di vedere centrati i target a rialzo fino a quota 1.2620 usd.
Da questo livello con l'ausilio di una media mobile settata a 30 periodi sarà possibile valutare nuovi ingressi al ribasso a prezzi vantaggiosi, con un profilo di rischio contenuto e prospettive di nuove discese verso quota 1.2450, nel pieno rispetto della tendenza ribassista di medio termine.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long: iniziare ad accumulare piccole porzioni a rialzo ai prezzi correnti, approfittando di eventuali ribassi limitati a quota 1.2430, con un rischio massimo di 70 pips ed un target oltre 1.2570 usd per la prossima settimana.
Per le posizioni short: per nuovi ingressi al ribasso posizionarsi lungo quota 1.2580 e 1.2630 in attesa del pullback rialzista segnalato dagli indicatori più sensibili.
Il rischio non deve superare i 70 pips di stop ed target almeno sotto quota 1.2470 usd.
Con un profilo di rischio maggiore collocare lungo la forte resistenza intraday a 1.2550 i primi ordini di vendita pendenti, con uno stop cumulato con le altre posizioni fino a 1.2630 ed un target sotto 1.2440 USD.