Rotazione settoriale, come si struttura? (seconda parte)Si è parlato molto di rotazione settoriale nelle ultime settimane e questo è un argomento che interessa tutti i protagonisti dei mercati finanziari, che puntualmente registrano la loro asset allocation o ribilanciano i portafogli a seconda di come si muovono i mercati. Essendo la rotazione settoriale una sorte di ponte tra economia reale e mercati finanziari in questo post voglio analizzare dove ci troviamo ora in Italia, in modo da poter riconoscere il contesto economico e i settori che trainano e traineranno(?) il nostro Ftse Mib.
Cominciamo analizzando un punto preciso di partenza ovvero lo shock economico 2020 con la pandemia Covid19, che ha affossato il nostro listino facendogli perdere dall’ultima settimana di febbraio 2020 in tre settimane circa il 37%. Possiamo dunque affermare che lo shock possa essere un punto di partenza da cui i mercati si sono mossi nella ripartenza. C’è da precisare che all’interno dei cicli settoriali si sviluppano altri cicli di breve-medio termine dettati da altri fattori non prettamente legati all’economia reale.
Essendo ad inizio ciclo teoricamente avremmo dovuto vedere come già spiegato il settore bancario, assicurativo, servizi energetici e telecomunicazioni guidare la prima fase di ripresa, e infatti per i primi due è stato proprio così.
Come da previsione il settore bancario grazie anche alla grandissima mole di liquidità parcheggiata nei conti ha registrato un +87% tornando quasi ai livelli pre-pandemici (prendo in considerazione etf settore bancario ITLB). Probabilmente questo è stato il settore migliore assieme a quello assicurativo, ma se vediamo i recuperi delle aziende sul nostro listino principale noteremo come gli unici ad avere ancora spazio per arrivare ai livelli pre-covid siano le utilities e il settore telecomunicazioni. Nella mia visione è propri in questi settori che troveremo opportunità.
Hanno fatto molto bene alcuni titoli legati alla tecnologia, che come sappiamo hanno beneficiato nel 2020 dello stay-at-home lavorativo e studentesco ma ora questi titoli sono vittime di prese di beneficio, dato che il loro P/B è schizzato alle stelle superando spesso il fair value di queste aziende.
Altro fenomeno interessante è l’ottima performance di alcuni titoli ciclici che scontano le riaperture future e sono stati acquistati “ a sconto” a partire da novembre in previsione della ripresa dei consumi.
Altro settore che si è cominciato a muovere in ritardo rispetto ai ciclici è quello industriale che avevo sotto controllo già da gennaio, è che anch'esso si è mosso scontando le riaperture e l'arrivo dei vaccini.
Ricapitolando:
Bancario e assicurativo: mi aspetto ulteriori crescite ma dopo una pausa, consiglio di aspettare per entrare eventualmente su ritracciamententi (investire ora è come prendere un coltello mentre cade).
Utilities: tanti motivi (già spiegati nelle mie analisi) per credere nella loro crescita, da seguire con attenzione.
Telecomunicazioni: anche qui il supporto dato allo sviluppo tecnologico non può che vedere un loro rialzo, ma essendo titoli solitamente molto volatili occorre prudenza.
Ciclici e industriali: da acquistare in debolezza, avranno il loro riscontro nell'economia reale ma i mercati hanno già scontato questo facendo salire i prezzi di non poco.
Tecnologia: per ora short di breve termine, da acquistare una volta passata l'euforia sul tech e con condizioni di ripresa reale economica.