#AN025: Gaza, tregua e fine delle ostilità e impatto Forex
Dopo due anni di guerra, la tregua tra Israele e Hamas ha retto per più giorni consecutivi e i leader internazionali stanno incardinando un percorso politico che, nelle parole del presidente USA Donald Trump, “segna la fine della guerra”. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
Il pacchetto comprende scambi di ostaggi e prigionieri, graduali ritiri israeliani, un summit per la ricostruzione e un’architettura di governance transitoria per Gaza. Le colonne dell’aiuto umanitario si stanno rimodulando: il Regno Unito ha annunciato nuovi fondi, l’ONU prepara un aumento dei convogli e alcune infrastrutture di distribuzione “parallele” vengono smantellate sotto l’ombrello della tregua.
La parentesi navale: che cos’era la “Sumud Flotilla” e come si è chiusa
Nel 2025 una coalizione di reti civili (Freedom Flotilla Coalition, Global Movement to Gaza e altre) ha coordinato la Global Sumud Flotilla, un tentativo su larga scala di aprire un corridoio marittimo verso Gaza e aggirare il blocco israeliano. Le imbarcazioni sono state ripetutamente intercettate in alto mare dalla marina israeliana; decine di attivisti sono stati fermati e poi trasferiti fuori dal Paese, mentre gli ultimi natanti sono stati bloccati a inizio ottobre. La campagna, battezzata “ṣumūd” (resilienza), si è quindi esaurita di fatto con l’intercettazione dell’ultimo nucleo, mentre sul terreno prendeva forma la tregua.
Perché rileva per i mercati? Perché la somma di tregua + stop alla dimensione navale “di rottura” ha compresso in pochi giorni il “risk premium Medio Oriente” prezzato in valute, azioni e petrolio—uno dei driver che negli ultimi due anni aveva alimentato fasi di avversione al rischio.
Reuters
Effetti di breve periodo sul Forex
-Shekel (USD/ILS)
La prima (e più intuitiva) reazione è arrivata sullo shekel: la notizia dell’accordo di cessate il fuoco e del percorso politico ha innescato un rafforzamento deciso dell’ILS, con contestuale rimbalzo della Borsa di Tel Aviv. La narrativa di “truce dividend”—beneficio da tregua—si è affermata rapidamente sui desk.
-Valute rifugio (JPY, CHF) e USD
Quando il rischio geopolitico si raffredda, il “parcheggio” nei rifugi tende ad alleggerirsi. In questa finestra, il quadro su JPY è complicato da fattori domestici (politica economica e BoJ) che hanno pesato più del segnale “ceasefire”, mantenendo la valuta debole/volubile nonostante un marginale calo dell’avversione al rischio. CHF ha risentito meno del tema mediorientale ed è rimasto guidato soprattutto da flussi europei e rendimenti. Il dollaro USA ha avuto una reazione mista: minore bid “safe haven”, ma supporti ciclici legati a rendimenti e dati USA.
-Petrolio e valute “oil-linked” (CAD, NOK)
La tregua ha tolto parte del premio di rischio dal Brent/WTI, spostando il focus su temi macro (domanda globale, OPEC+, trade USA-Cina). La scivolata recente del greggio—solo in parte rimbalzata—ha allentato il sostegno ciclico a CAD e NOK, con reazioni divergenti a seconda dei rendimenti locali e dei dati.
Israel
Petrolio sotto pressione ma...Petrolio sta sotto la soglia dei 65 dollari che ha tenuto fino al 2024. É stato un anno volatile prima per i dazi e poi per le tensioni iran-israele.
Non sono amante degli energetici e commodities in genere. Se dovessi scegliere tra buy e Sell preferirei sempre la ricerca di un buy perché gli eventi "inattesi" solitamente portano sempre un incremento di volatilità e di prezzo.
Il trend di lungo é stato ribassista ma gli "shock" finanziari e geopolitici potrebbero riportare interesse rialzista.
Questo é un mio parere personale.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
NEWSLETTER#71: EURO E ISRAELEEUR DEBOLE?
L’EUR/USD da inizio settimana ha perso oltre l’1,43%.
I fattori principali sono 2: dati europei deboli e FED meno accomodante.
Ieri sono stati pubblicati i dati relativi l’inflazione europea ed è la prima volta, da luglio 2021, che il CPI è inferiore al 2%.
La componente Core è scesa al 2,7%. Powell ha annunciato pubblicamente che sarà difficile vedere un ulteriore taglio da 50 punti base nelle prossime riunioni.
L’insieme di questi avvenimenti stanno cambiando i driver nell’asset EUR/USD.
GEOPOLITICA
Ieri nel tardo pomeriggio Teheran ha lanciato 180 missili balistici verso Israele.
Le forze armate israeliane hanno comunicato di aver intercettato quasi tutti i missili, aiutati anche dalle difese americane.
L’attacco arriva pochi giorni dopo che Israele ha ucciso il leader di Hezbollah.
Israele ha annunciato che risponderà agli attacchi.
Il petrolio sale da 67$ al barile a oltre 70.
Notizie macroeconomiche della giornata
- CINA FESTA
- Tasso di disoccupazione (11:00) (EUR)
- ADP employment (14:30) (USD)
Buon trading a tutti
GUERRA IN ISRAELE, NFP e ORO!L’aumento delle tensioni geopolitiche sta pesando sulla propensione al rischio, in seguito all’attacco di Hamas contro Israele nel fine settimana.
I prezzi del petrolio sono balzati del 4%, con il greggio scambiato appena sotto la soglia degli 88 dollari al barile, dopo aver terminato la scorsa settimana appena sopra gli 84 dollari al barile.
I futures sui titoli del Tesoro sono aumentati, riflettendo una certa avversione al rischio a seguito degli eventi di questo fine settimana in Medio Oriente.
Il rapporto sull'occupazione di settembre ha fornito un'enorme sorpresa al rialzo per le buste paga del settore non agricolo, con l'NFP che ha quasi raddoppiato la stima di consenso a +336.000, mentre i mesi precedenti sono stati rivisti al rialzo.
Ciò aggiunge ulteriore benzina sul fuoco a sostegno della posizione “più alta per più tempo” della Fed.
Detto questo, i dettagli del rapporto sono stati contrastanti, poiché la retribuzione oraria media ha sorpreso al ribasso con un secondo aumento consecutivo dello 0,2% su base mensile che ha visto il tasso su base annua scendere dal 4,3% al 4,2%; il tasso di disoccupazione ha sorpreso al rialzo, dati i deboli guadagni occupazionali di soli 86.000 unità nel sondaggio sulle famiglie.
Inoltre, c'è da evidenziare che le revisioni al rialzo per il NFP di agosto sono state interamente guidate dalle buste paga governative, poiché le buste paga private sono state in realtà riviste leggermente al ribasso.
Al di fuori dei dati, bisogna tenere d'occhio la situazione a Washington.
Anche se per ora lo shutdown del governo è stato scongiurato, rimane una possibilità a metà novembre.
Quanto più si protrae la ricerca da parte della Camera di un nuovo relatore, tanto maggiore diventa il rischio.
Il calendario questa settimana è ricco di dati importanti, con il rapporto CPI di settembre, insieme al PPI e ai prezzi di importazione/esportazione.
In agenda ci sono anche la fiducia dei consumatori e i verbali della riunione del FOMC di settembre.
Sul fronte della Fed, i verbali della riunione del FOMC di settembre dovrebbero ribadire un forte sostegno all’orientamento “rialzista più a lungo”, come è stato evidenziato nel recente discorso della Fed.
Le ultime escalation della guerra in Israele hanno portato a rialzo i futures di diverse materie prime, tra cui l'oro.
Il futures dell'oro ha aperto con un GAP di oltre 100 pips a rialzo.
Perchè la guerra in Israele influenza l'oro?
L’aumento del rischio geopolitico spinge l’acquisto di asset come l’oro e al contempo aumenta la domanda di titoli del Tesoro statunitensi.
A preoccupare gli investitori è l’ipotesi di un conflitto più ampio a causa delle accuse di un coinvolgimento di Teheran negli attacchi.
Una valutazione che riguarda anche il dollaro che, in passato, ha tratto beneficio dalle crisi internazionali.
Il dollaro e lo yen sono infatti rimbalzati in scia alla recrudescenza delle tensioni in Medio Oriente, che hanno spinto i mercati anche verso le valute cosiddette rifugio.
Il gap rimane un'ottima occasione di trading, ma attenzione alle instabilità di breve termine.
L'oro dopo aver raggiunto i livelli segnalati la scorsa settimana a 1810$ l'oncia ha dato qualche segnale di possibile riassorbimento.
Nonostante questo i posizionamenti istituzionali rimangono ribassisti.
Buon trading a tutti



