Analisi sul XAUUSD in riflesso al "One Big Beatifu Deal" Il prezzo dell’oro ha interrotto la fase correttiva avviata dal massimo settimanale di 3.366 dollari, beneficiando di un rinnovato interesse da parte degli investitori durante le contrattazioni asiatiche di venerdì. La ridotta liquidità, dovuta alla festività negli Stati Uniti, potrebbe contribuire ad accentuare la volatilità delle quotazioni nel breve termine.
In un contesto di bassa liquidità dovuto alla festività del 4 luglio negli Stati Uniti, il prezzo dell’oro mostra segnali di inversione rispetto ai massimi settimanali, mentre il rafforzamento del dollaro statunitense sembra perdere slancio. A pesare sul biglietto verde sono le rinnovate incertezze legate al cosiddetto "One Big Beautiful Bill"**, la maxi-legge fiscale e di spesa fortemente voluta dal presidente Donald Trump.
Giovedì, la Camera dei Rappresentanti ha approvato il provvedimento con una maggioranza risicata di 218 voti favorevoli contro 214 contrari, evidenziando le divisioni interne anche tra le fila repubblicane. La legge, che include tagli fiscali radicali e misure di contenimento della spesa pubblica, rappresenta un pilastro dell’agenda economica dell’amministrazione Trump e potrebbe avere implicazioni significative sui mercati valutari e sulle aspettative di politica monetaria.
La persistente cautela degli investitori riflette le preoccupazioni circa l’impatto fiscale del disegno di legge promosso dall’amministrazione Trump, che potrebbe incrementare il debito pubblico statunitense di ulteriori 3.400 miliardi di dollari, portandolo a superare i 36.200 miliardi. Tale prospettiva alimenta i timori di un deterioramento degli equilibri di bilancio, contribuendo a frenare la ripresa del dollaro statunitense.
A ciò si aggiungono le rinnovate tensioni commerciali, alimentate dalle dichiarazioni del presidente Trump in merito a possibili dazi, che rappresentano un ulteriore elemento di pressione sul biglietto verde, favorendo al contempo la domanda di oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio.
Nella giornata di giovedì, il metallo prezioso ha evidenziato un andamento volatile: dopo aver toccato nuovi massimi settimanali e mantenuto tali livelli nella prima parte della seduta, ha subito un marcato ritracciamento in seguito alla pubblicazione di un report sul mercato del lavoro statunitense sorprendentemente positivo, che ha temporaneamente rafforzato le aspettative di una politica monetaria più restrittiva.
Nel mese di giugno, il dato principale sulle buste paga non agricole negli Stati Uniti ha registrato un incremento di 147.000 unità, superando le attese di consenso fissate a 110.000 e la precedente revisione di 144.000. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 4,1%, al di sotto sia della previsione del 4,3% sia del dato di maggio pari al 4,2%.
La solidità del mercato del lavoro ha contribuito a ridimensionare le aspettative di un allentamento aggressivo della politica monetaria da parte della Federal Reserve nel corso dell’anno. Tali dati rafforzano la posizione attendista della banca centrale, rendendo più plausibile una conferma dei tassi di interesse ai livelli attuali nel breve termine.
Ad un’analisi più approfondita, i dati sul mercato del lavoro statunitense si sono rivelati meno solidi di quanto suggerissero le cifre principali. Sebbene l’economia abbia registrato un incremento di 147.000 posti di lavoro non agricoli nel mese di giugno, una quota significativa di tali assunzioni è riconducibile al settore dell’istruzione pubblica, tradizionalmente considerato un indicatore meno affidabile della dinamica occupazionale sottostante e della sostenibilità della crescita economica.
Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente dal 4,2% al 4,1%, contro attese di un rialzo al 4,3%. Tuttavia, tale calo è stato in larga parte determinato da una contrazione della forza lavoro, con circa 130.000 individui che hanno abbandonato il mercato del lavoro, attenuando così il segnale positivo del dato.
Pertanto, sebbene i numeri aggregati abbiano inizialmente suggerito una performance robusta, l’analisi dei dettagli evidenzia un quadro più eterogeneo.
D’altro canto, come segnalato all’inizio della settimana, le revisioni al rialzo dei dati occupazionali dei mesi precedenti hanno sorpreso positivamente. Tuttavia, la dinamica salariale ha mostrato segnali di rallentamento: le retribuzioni orarie medie hanno registrato una flessione sia su base mensile che annuale, segnando il ritmo di crescita più contenuto dallo scorso anno. Questo sviluppo rappresenta un elemento favorevole per la Federal Reserve nel suo percorso di disinflazione, contribuendo ad allentare le pressioni sui prezzi.
Secondo il FedWatch Tool del CME Group, la probabilità implicita di un taglio dei tassi da parte della Fed nel meeting di settembre è scesa al 68%, rispetto a circa il 72% registrato prima della pubblicazione dei dati. I mercati, tuttavia, continuano a prezzare con elevata probabilità un primo intervento espansivo già nel mese di luglio.
Il repentino cambiamento delle aspettative di politica monetaria da parte della Federal Reserve, in direzione più restrittiva, ha innescato un ampio rally di sollievo del dollaro statunitense. Tale movimento ha esercitato una pressione ribassista sul prezzo dell’oro, penalizzato in contesti di rafforzamento del biglietto verde e di tassi d’interesse più elevati, ma tale reazione si è subito raffreddata.
Analisi tecnica del prezzo dell'oro: daily chart
Come si può ben vedere, la media mobile (EMA) a 50 periodi sta fungendo da supporto dinamico al prezzo dell'asset, con un andamento rialzista.
Dopo circa tre settimane al di sopra della Kijun Sen, il prezzo è sceso al di sotto e si è tenuto nel range tra la Kijun e la Tenkan Sen, a dimostrare un lieve raffreddamento dell'impulso rialzista. Il continuo intersecarsi delle predette linee dell'indicatore Ichimoku delinea un trend che da rialzista inizia ad avere qualche sfumatura di neutralità. Nonostante tutto, affinché la price action rimane al di sopra della kumo e sopra la EMA a 50 periodi, rimarrà la propensione al rialzo.
Una chiusura settimanale al di sopra della Tenkan Sen, potrebbe aprire spazi a nuovi massimi nella prossima settimana.
** Il provvedimento è stato approvato definitivamente dal Congresso degli Stati Uniti. Si tratta della principale misura economica del secondo mandato di Trump e ha suscitato un ampio dibattito politico e sociale.
Di seguito un breve flash riepilogativo del predetto provvedimento:
Tagli fiscali permanenti per le fasce di reddito più alte e per imprese/investitori.
Riduzioni alla spesa pubblica, in particolare:
Tagli a Medicaid e ad altri programmi sanitari.
Tagli ai fondi per energia pulita e incentivi alle auto elettriche.
Aumento del debito pubblico stimato in circa 3.300 miliardi di dollari in 10 anni.
Altri ambiti toccati: immigrazione, spesa militare, esplorazione spaziale, politica commerciale (con possibili nuovi dazi).
Il provvedimento è oggetto di dibattito acceso tra analisti e democratici dell'opposizione in quanto:
la legge è vista come un vantaggio per i ricchi, con rischi per la copertura sanitaria di milioni di cittadini;
la legge porterà ad ulteriori disagi al debito pubblico.