Andamento principale Asset ClassIn conclusione dei primi cinque mesi dell'anno, vediamo con questo post di aggiornamento come stanno andando tre principali asset class. In rosso abbiamo l'oro (essendo un etf senza copertura cambio, è influenzato anche dall'andamento eur/usd) che si mantiene con una buona performance da inizio anno, circa +8% nonostante l'indebolimento partito a marzo. In azzurro si vede l'azionario globale rappresentato dall'indice Msci World, che si riporta al di sopra della performance della linea rosa (obbligazionario governativo euro). Azionario che perde poco più dell'8% e bond che lasciano un ulteriore punto percentuale sul terreno rispetto all'azionario.
ORO
Oro alle prese con una resistenza molto "particolare"Sul grafico del metallo giallo si può osservare l'interazione dei prezzi nei confronti di un livello statico di supporto/resistenza che coincide con un importante massa volumetrica e Poc mensile.
Da studiare e memorizzare!
Buon trading!!!
GOLD (XAU/USD) - Si rafforzaIl GOLD (XAU/USD) sul time frame giornaliero dopo aver raggiunto un'area di domanda/supporto rappresentata in figura dal rettangolo verde ha mostrato una reazione da parte dei compratori formando una candela pin bar rialzista nella giornata del 16 Maggio.
Le giornate successive hanno visto il metallo giallo rafforzarsi sino ad effettuare il break out al rialzo della media (SMA) a 200 periodi (linea grigia nel grafico) che fornisce un'ulteriore conferma di volontà di rialzo.
La settimana si è chiusa con un consolidamento del prezzo al di sopra della media a 200 periodi e ci sono i presupposti per una continuazione sino al raggiungimento di un'area di offerta/resistenza (rettangolo rosso in figura) che potrebbe arrestare il movimento.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
EUR-USD, OCCHIO AL WEEKLY!!L'attuale debolezza del dollaro ha favorito un movimento di rialzo del Eur-Usd che ha generato sicuramente una mini tendenza rialzista nel time frame giornaliero ma la stessa, guardando il grafico settimanale, appare chiaramente come un movimento correttivo del down trend di medio termine. In quest' ottica sarebbe bene che lo storno weekly continui fino alla zona di resistenza 1,08 (area centrale del canale discendente e con la EMA21 in arrivo dall'alto in qualità di resistenza dinamica) per poi mostrarci un chiaro segnale di Price Action ribassista che potrebbe darci la possibilità di elaborare una strategia di vendita con target di profitto sul supporto 1,0350!
Per non perderti questo eventuale segnale di trading, così come quelli sulle altre coppie Forex, Cfd e titoli azionari, dai un'occhiata al mio profilo Tradinview!
Maurizio
BITCOIN, LO SHORT SI AVVICINA?!Come abbiamo visto nell'articolo di una settimana fa, la tendenza continua ad essere ribassista e la fase attuale di pausa/accumulazione. Il movimento di correzione, stile bandiera, non si è verificato (se non parzialmente a metà maggio) ed il prezzo procede in fase di lateralità per cui continuo a cercare segnali di trading in vendita o in area $31.200 nel caso di un'eventuale momentanea ripresa oppure sulla zona attuale della quotazione sfruttando l'avvicinamento della media mobile come resistenza dinamica. Target di presa di profitto è la zona di supporto $34.000.
Maurizio
Resistenza a 1853 da monitorare per l'OroIl 1853 potrebbe essere un livello in grado di dare importanti indicazioni operative per il grafico del Gold nella prossima settimana
Buon trading!!!
Sesta settimana di ribassi. E' ora d una pausa? 13.05.2022Si conclude una settimana storica con SP500 che si allunga verso il basso per la sesta settimana consecutiva, cosa che non avveniva da diversi anni.
Il Nasdaq raggiunge l'area 11.500 che avevamo individuato come target la settimana scorsa e da li rimbalza vigorosamente.
Apple rompe al ribasso la struttura rialzista su scala settimanale, ultimo fra i FAAMG.
La settimana finisce con figure di hammer, il che lascia aperta la strada, dopo 6 settimane ininterrotte di ribassi, ad una fase di consolidamento e qualche rally correttivo importante sui titoli tecnologici.
Prudenza in ogni caso perché a questo punto i canali di regressione sono molto ben delineati.
Si rigirano al ribasso rame e argento. Vediamo il quadro.
Per l'Oro da monitorare il supporto a 1780Il supporto a 1780 è decisivo per i prezzi dell'Oro che però ricordiamo, in questo momento è anche vittima di un Dollaro molto forte!
Buon trading!!!
SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO: LA SUA IMPORTANZA Salve lettori! Prosegue la guida al mercato obbligazionario iniziata il 16 febbraio 2022. I temi trattati sono stati:
• Introduzione al mercato obbligazionario
• Move Index e le sue correlazioni
• Correlazione tra obbligazioni e dollaro americano in diversi scenari economici finanziari
• Correlazione tra mercato obbligazionario e mercato azionario
• Forza e debolezza di uno stato espresso dai ratings e dalle obbligazioni
• Indice di forza relativo capace di anticipare un segnale di recessione
• La correlazione tra obbligazioni e materie prime
• Obbligazioni societarie: investment grade e high yield
Spero di aver trattato i diversi argomenti in maniera chiara e semplice, in maniera da fornirvi una visione più semplice e chiara dei mercati finanziari (dopotutto, l’obiettivo primo è proprio questo).
In questa analisi mi concentrerò su un argomento riagganciandomi all’ultima analisi in cui trattavo le obbligazioni societarie: lo spread obbligazionario ad alto rendimento.
E’ un argomento che potrebbe creare qualche problema di comprensione, per cui cercherò di trattarlo in maniera semplice. Per qualsiasi dubbio, contattatemi pure.
Iniziamo!
COS’E’ UNO SPREAD OBBLIGAZIONARIO?
Come spesso ho spiegato, uno spread non è altro che una differenza; se si tratta di spread obbligazionario, sarà una differenza tra i rendimenti di due obbligazioni diverse tra loro; in particolare esse:
• Possono appartenere alla stessa classe dello stesso Paese emittente (esempio: titoli di stato del tesoro americano, come lo spread “US10Y-US02Y”)
• Possono appartenere alla stessa classe ma derivare da emittenti statali diversi (come ad esempio il famoso spread “btp-bund”)
• Possono appartenere a diversa classe, derivanti da emittenti diversi (obbligazioni statali e obbligazioni corporate).
Gli spread sono espressi in termini di punti percentuali o punti base.
SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO: CHI IL MINUENDO E CHI IL SOTTRAENDO DELLA DIFFERENZA?
Uno spread obbligazionario ad alto rendimento è la differenza tra il rendimento di un’obbligazione ad alto (minuendo) e una a basso rendimento (sottraendo).
Per l’uguaglianza di cui parlo spesso “RISCHIO = RENDIMENTO”, sarà quindi il differenziale tra un’obbligazione rischiosa ed una meno rischiosa; infatti, tenete bene a mente:
• Più è alto il rischio che un emittente non riesca ad onorare il compito di debitore (più è alta la possibilità che un emittente non riesca a ripagare l’interesse dell’obbligazione) più il creditore (un investitore, ad esempio) richiederà un alto rendimento per essersi assunto tale rischio
• Più è alta la possibilità che l’emittente riesca a onorare l’obbligazione assunta, minore sarà il rendimento richiesto dal creditore.
Ricordo brevemente:
• Le obbligazioni ad alto rendimento sono quelle che tipicamente vengono definite “junk bonds” (obbligazioni spazzatura), ai quali emittenti appartengono ratings da BB+ a D (emittenti considerati “poco capaci” di rispettare i propri doveri di debitori)
• Le obbligazioni a basso rendimento sono quelle che vengono definite “investment grade”, ai quali emittenti appartengono ratings AAA fino ad arrivare a BBB- (emittenti considerati in linea generale “capaci” di rispettare le obbligazioni assunte)
Gli emittenti di obbligazioni high yield sono rappresentati tipicamente da società o da Paesi Emergenti, mentre quelli di obbligazioni investment grade da Paesi come Stati Uniti e Germania.
In questa analisi prenderò in considerazione lo spread tra obbligazioni high yield emesse da società americane e obbligazioni del tesoro americano.
RISK ON E RISK OFF
Nella precedente analisi che trovate qui su tradingview dal titolo "obbligazioni societarie: investment grade e high yield" elencavo alcuni etf che replicavano il movimento di obbligazioni high yield a diversa scadenza.
Questi erano l’ISHARES 0-5 YEAR HIGH YIELD CORPORATE BOND ETF (SHYG):
e l’ISHARES IBOXX $ HIGH YIELD CORPORATE BOND ETF (HYG):
Avevo giustificato le recenti discese dei due etf basandomi sul concetto di risk-off dei mercati: quando l’avversione al rischio da parte degli investitori è bassa, essi tipicamente ruotano i loro capitali da asset più rischiosi ad asset meno rischiosi; era quindi piuttosto normale che si sarebbe verificato un deflusso di capitali da questi etf replicanti movimenti di obbligazioni molto rischiose, non credete?
Questo è solo uno dei tantissimi modi per capire quale sia il sentiment del mercato. Un altro è quello di paragonare tra loro i rendimenti di obbligazioni con stessa scadenza appartenenti a diversa classe, emesse da diversi emittenti, con diverso rischio, attraverso uno spread.
E’ possibile costruirne uno prendendo in considerazione obbligazioni high yield societarie e obbligazioni investment grade emesse dal governo statunitense? Si. L’ICE BofA US High Yield
ICE BOFA US HIGH YIELD: LO SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO
Lo spread ICE BofA US High Yield, con ticker “BAMLH0A0HYM2”, esprime il differenziale tra i rendimenti di obbligazioni high yield di società americane e i rendimenti del tesoro americano (con tutte le obbligazioni con scadenze superiori all’anno solare). Possiamo esprimere il segno “-“ della differenza come metro di paragone tra i due termini dello spread; molti di voi si chiederanno:
”che senso avrebbe paragonare i rendimenti obbligazionari societari con quelli dei titoli di stato”?
La spiegazione è da ricercare nell’affidabilità di debitore degli Stati Uniti: i suoi titoli di stato vengono considerati dal mercato come “esenti da ogni rischio” (avendo l’USA come rating AAA) vista la forza economica dello Stato e l’inesistente possibilità di default da parte sua; il rischio praticamente assente si riflette sui rendimenti che, per l’uguaglianza RISCHIO = RENDIMENTO, saranno bassi. Ciò fa degli stessi rendimenti un ottimo strumento di riferimento, in particolare come sottraendo dello spread.
Come minuendo dello spread vengono invece utilizzati gli high yield delle società americane che, in questo modo, vengono paragonati ai rendimenti dei titoli del tesoro:
• Se lo spread sale verso l’alto (ossia si “allarga”) significa che i rendimenti delle obbligazioni societarie stanno sovraperformando i rendimenti dei titoli di stato USA
• Se lo spread scende verso il basso (ossia si “contrae”) significa che i rendimenti delle obbligazioni societarie stanno sottoperformando i rendimenti dei titoli di stato USA
Come tutti sappiamo, il rendimento di un’obbligazione è correlato inversamente al suo prezzo, per cui:
• Se lo spread si allarga significa che c’è una maggior vendita di junk bonds societari rispetto alla vendita di titoli di stato USA. Ciò è da interpretare come una preferenza del mercato verso obbligazioni più sicure (US Treasury Bonds) rispetto a quelle high yield
• Se lo spread si restringe, significa che c’è una preferenza in acquisto di junk bonds rispetto a titoli di stato USA. Gli acquisti si concentrano più su strumenti ad alto rischio che su quelli a basso rischio (dal momento che il rendimento delle obbligazioni societarie scende maggiormente rispetto a quello delle obbligazioni statali)
Capire questi ultimi 4 punti è di fondamentale importanza, in quanto:
• Se il mercato si concentra su strumenti a più alto rischio rispetto ad altri a meno rischio, possiamo affermare il fatto di essere in clima di risk-on; graficamente, tale situazione viene rappresentata dal restringimento dello spread:
• Se il mercato si concentra su strumenti a più basso rischio rispetto ad altri a più alto rischio, possiamo affermare il fatto di essere in clima di risk-off; graficamente, tale situazione viene rappresentata dall’allargamento dello spread:
Per certificare queste mie ultime due affermazioni, correlo lo spread all’andamento dell’S&P500, utilizzando come etf l’SPX:
Osservate: ogni qualvolta il mercato preferisce acquistare junk bonds societari rispetto a titoli di stato, l’S&P500 tende ad avere ottime performance: il motivo è da ricercare nel clima risk-on, ossia quella particolare condizione in cui gli investitori si concentrano su asset finanziari rischiosi che offrono alti rendimenti. E in clima di risk off?
Quando l’avversione al rischio è bassa, gli investitori preferiscono concentrarsi su strumenti a più basso rischio (come titoli di stato) lasciando da parte strumenti ad alto rischio: è cosi che, in tale situazione, lo spread si allarga, con conseguenti discese più o meno brusche da parte del benchmark azionario (fatta eccezione per il periodo 1997-2000, in cui questo evento non si è verificato).
I grafici in cui correlo lo spread e il benchmark azionario sono utili per capire un qualcosa di necessario:
• Più lo spread si allarga raggiungendo percentuali sempre più alte, più l’avversione al rischio da parte degli operatori di mercato diminuisce
• Più lo spread si restringe raggiungendo percentuali sempre più basse, più l’avversione al rischio degli investitori aumenta
Per spiegare in maniera ancora più semplice questi ultimi due concetti mi servirò di una grafica in cui andrò a ricreare quattro situazioni di rischio diverse:
1. Grafico 1
Nel piano cartesiano rendimento (asse y) e tempo (asse x) ritroviamo i rendimenti dei titoli del tesoro (1%) e gli high yields dei junk bonds (4%). Lo spread, calcolato come differenza, è:
SPREAD AD ALTO RENDIMENTO = RENDIMENTO JUNK BONDS – RENDIMENTO TITOLI DI STATO
SPREAD AD ALTO RENDIMENTO = (4 – 2)% = 2%
Il grafico 1 riporta quella particolare condizione in cui gli operatori a mercato sono più avversi al rischio, in quanto lo spread è il più ristretto di tutti i quattro che vedremo
2. Grafico 2
In questo caso lo spread si allarga, raggiungendo valori del 3.6%, infatti:
SPREAD AD ALTO RENDIMENTO = RENDIMENTO JUNK BONDS – RENDIMENTO TITOLI DI STATO
SPREAD AD ALTO RENDIMENTO = (6 – 2.4)% = 3.6%
Con uno spread in aumento di 1.6 punti percentuali rispetto al caso precedente, il mercato inizia ad avere meno appetito al rischio
3. Grafico 3
Spread al 6.4%, in aumento di 4.4 punti percentuali rispetto al caso 1 e di 2.8 rispetto al caso 2. Allargandosi lo spread, l’appetito al rischio inizia a restringersi sempre di più
4. Grafico 4
Esso descrive la situazione tra le quattro diverse in cui gli operatori sono meno propensi a concentrarsi su strumenti ad alto rischio, visto lo spread a valori di 8 punti percentuali.
Spero di essere stato ancora più chiaro con questi ultimi 4 esempi.
ALCUNE CORRELAZIONI INTERMARKET
• CORRELAZIONE TRA SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO E PIL POCO PRIMA E IMMEDIATAMENTE DOPO UNA RECESSIONE
Sapete quanto io reputi importante l’analisi intermarket e la correlazione tra le varie asset classes.
Ragionando sul fatto che il mondo obbligazionario è strettamente legato all’economia di un Paese, ho pensato che probabilmente potesse esistere una correlazione tra lo spread discusso in questa analisi e il pil statunitense; la forte correlazione è presto ritrovata intorno alle aree ombreggiate di color celeste, che indicano le recessioni americane dal 1997 ad oggi:
• Ogni qualvolta lo spread si è mosso al di sopra dei 9 punti percentuali (tutti i punti temporali sono stati cerchiati di rosso) siamo stati protagonisti di una recessione
• Aiutato da delle frecce di color nero e arancio, vi ho indicato come il dato macroeconomico e lo spread si correlino in maniera indiretta immediatamente prima e immediatamente dopo una recessione: osservate come ai crolli del prodotto interno lordo del 2000, 2008 e 2020 lo spread si sia mosso in maniera inversa, in particolare verso l’alto; al contrario, durante le successive riprese economiche, osservate il suo restringimento; perché ciò è accaduto?
Lo spread si è allargato durante i crolli economici in quanto, come ho detto prima, gli investitori in risk-off preferiscono strumenti meno rischiosi che più rischiosi; una massiccia vendita di obbligazioni high yield si riflette sui relativi rendimenti che “esplodono” verso l’alto, con effetto diretto sullo spread, che va ad allargarsi. Caso contrario per quanto riguarda le successive riprese economiche, in cui abbiamo assistito ad un restringimento visti gli acquisti di strumenti rischiosi ai danni di quelli meno rischiosi.
• CORRELAZIONE TRA SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO E INDICE DI VOLATILITA’ DEL MERCATO AZIONARIO VIX
A metà analisi analizzavo la correlazione tra lo spread e l’S&P500, sottolineando come l’allargamento dello spread trascinasse al ribasso il benchmark e il suo restringimento lo riaccompagnasse al rialzo; la stessa correlazione appare molto più chiara correlando allo stesso spread il VIX, ossia l’”indice di paura” dell’S&P500. La correlazione tra i due appare diretta, per cui possiamo affermare che:
• Una preferenza di obbligazioni meno rischiose rispetto ad altre più rischiose coincide con un momento di incertezza e “paura” degli operatori: ciò si riflette sul VIX che in questo modo aumenta in valor percentuale, con la conseguente discesa del benchmark azionario
• Una preferenza di obbligazioni più rischiose rispetto ad altre meno rischiose coincide con un momento di “tranquillità” degli operatori: ciò si riflette in un ribasso del VIX con conseguente salita del benchmark
• CORRELAZIONE TRA SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO E INDICE DI FORZA TRA SETTORE DEI BENI DI PRIMA NECESSITA’ E DEI BENI DISCREZIONALI
Possiamo ritrovare un’ulteriore correlazione diretta se paragoniamo lo stesso asset protagonista dell’analisi all’indice di forza relativa tra il settore dei beni di prima necessità e quello dei beni discrezionali:
Il motivo sta nella diversa natura dei due settori azionari:
• Quello dei beni di prima necessità ha natura difensiva e tipicamente sovraperforma quello dei beni discrezionali in momenti di risk-off, ossia quando si verifica l’allargamento dello spread. Al contrario, quello dei beni discrezionali, avendo natura ciclica (ossia essendo più dipende dal corso economico) ha la meglio in risk-on, ossia quando il rischio percepito dal mercato diminuisce, testimoniato dal restringimento dell’Ice BofA US High Yield
• CORRELAZIONE TRA SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO E INDICE DI FORZA TRA ORO ED S&P500
Applicando gli stessi concetti espressi nella precedente correlazione, ritroviamo un’altra correlazione diretta, stavolta utilizzando come metro di paragone l’indice di forza tra oro ed S&P500:
Questa correlazione positiva nasce dal momento che l'oro, essendo un asset risk-off, va ad apprezzarsi all'allargamento dello spread obbligazionario, spingendo l'indice di forza al rialzo; contraria la situazione per l'S&P500 che, essendo un asset risk-on, va ad apprezzarsi invece al restringimento dello stesso spread, spingendo al ribasso l'indice di forza.
IL RAPPORTO TRA LO SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO E LO SPREAD TRA I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO DEL TESORO AMERICANO A 10 E 2 ANNI
Esiste un modo per anticipare l’allargamento dello spread obbligazionario con successiva recessione? Osservando la grafica che segue, sembrerebbe di si. E’ necessario utilizzare come metro di riferimento lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato del tesoro americano a 10 e 2 anni. Perché?
La discesa dello spread US10Y-US02Y al di sotto dello 0% (ossia quando la curva dei rendimenti ha invertito) è stata sempre seguita dall’allargamento dell’ICE BofA US High Yield , culminata poi con periodi di recessione evidenziati nella grafica con dei rettangoli di color azzurro.
Si dimostra quindi utile il paragone tra i due spread, in quanto sembra che l’uno possa anticipare le successive mosse dell’altro.
L’analisi termina qua. E’ abbastanza lunga, ma volevo essere preciso in tutti i diversi paragrafi discussi.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
Il Gold ha rotto il supportoL'oro inizia la settimana con un -1,08% mentre scrivo, andando a rompere su base weekly il supporto che indicato già in una precedente analisi che risale al 16 Marzo che allego.
La situazione può sorprendere qualcuno, ma oltre la guerra in questi ultimi giorni è sopravvenuto un fattore che sposta un po' l'asse dell'interesse e che rivede la risalita rendimenti del mondo obbligazionario. Al momento l'aspetto verso i 1800$ prima di far ragionamenti su acquisti.
AUD-NZD: UN SEGNALE E...LONG!!Il cross neozelandese è senz'altro uno di quelli che ci mostra lo scenario più lineare e continuo nel mercato Forex. A partire infatti dal novembre dello scorso anno il prezzo ha iniziato una tendenza rialzista, con una correzione un po' più marcata tra febbraio e marzo di quest'anno, mantenendosi quasi sempre al di sopra della Ema21 e violando da poco l'importante area di resistenza 1,1030.
Lo scenario è rialzista anche nel time frame settimanale, per cui si potrebbe approfittare dell'attuale correzione di breve periodo in essere per cercare nuovi segnali di Price Action long nella zona precedentemente menzionata (da un punto di vista "giornaliero") o, meglio ancora, in avvicinamento alla media mobile in area 1,0980 (più interessante da un punto di vista "settimanale"). Il target di prezzo, guardando il canale rialzista, potrebbe essere collocato anche sul livello chiave 1,1270.
Attendiamo ovviamente segnali di prezzo nei prossimi giorni e vedremo che strategia utilizzare.
Maurizio
Xau - in attesa di segnali positiviI supporti a 1.850$/oz, zona con forte domanda, si sono fatti sentire consentendo il recupero delle quotazioni ed ulteriori discese. Nonostante il contesto inflazionistico e le incertezze a livello il geopolitico le quotazioni dell'oro soffrono il rialzo dei tassi nominali US e il rafforzamento del dollaro. Contesto incerto sull'oro, in caso di ulteriori allunghi possibile test 1.830$/z, verso l'alto bisognerebbe recuperare resistenza a 1.920$/oz come buon segnale di recupero.
PETROLIO: BASTA FALSI BREAKOUT?!Dopo l'inizio del conflitto bellico in Ucraina e la forte spinta rialzista che aveva portato, nel giro di una settimana, la quotazione del Petrolio WTI dai $92 ai $125, è iniziata una fase laterale di medio periodo con una serie di "rimbalzi" al ribasso e al rialzo che hanno formato una sorta di grande triangolo rialzista di continuazione di analisi tecnica. Nonostante questa lateralità di medio termine, evidente nel grafico daily con l'appiattimento della media mobile violata in continuazione nel corso degli ultimi due mesi, nel brevissimo periodo vi è un' impostazione leggermente più rialzista; di fatto la tendenza nel settimanale continua ad essere Long e quindi l'idea è proprio quella di ricercare delle opportunità rialziste, possibilmente con la rottura "definitiva" della zona di resistenza $108 che è già stata oggetto di falsi breakout, a fine marzo, il 18 aprile e nella sessione di ieri. Vediamo se oggi o comunque nei prossimi giorni si formerà un valido setup di Price Action long per tradare la rottura di tutta l'area $108/109 e rivedere quindi la quotazione sui massimi dei primi di marzo!
Per conoscere tutta la mia attività nel Forex e Azionario leggete il mio profilo Tradingview!
Maurizio
Analisi domenica 1 maggio Forex, Eur usd : Trend di lungo termine che mostra ancora una debolezza di euro contro dollaro. Dopo aver rotto a ribasso diversi supporti il prezzo sembra orientato ad andare verso 1,0340 supporto che risale ai minimi del 2016. L’attuale minimo di 1,0470 è il minimo battuto nel 2015. Destinazione del prezzo se vengono rotti tutti i minimi? Potenzialmente potremmo vedere l’euro verso 1,0150 prima, la parità poi e sotto il $. Questo dipenderà tutto dalla BCE se la Lagarde prenderà iniziative per correggere questo trend oppure no. Eventuali riprese di ripreso a rialzo dell’euro potremmo iniziare a vederle in area 1,0640 circa, valutando quindi minimi e massimi crescenti in h4\daily.
Gbp usd: trend ancora ribassista per la sterlina che dopo aver toccato il minimo a 1,2410 ha rimbalzato di oltre 150 punti chiudendo a 1,2570 circa. Questo forse perché il mercato sconta in anticipo eventuali rialzi dei tassi della BOE previsti a rialzo tra 1% punto e 0,75 %. Questo però potrebbe non essere sufficiente nel breve a vedere un rialzo del cambio, ricordando che l’attuale differenziale di rendimento dei tassi tra £ e $ è a favore del primo. Tornando quindi all’analisi di base sulla price action eventuali ripartenze e strappi rialzisti sono possibili sopra 1,2580 seguendo con cautela l’evoluzione del prezzo e un fallimento del superamento di 1,2670 potrebbe far tornare il cambio sotto pressione. A rialzo le resistenze sono 1,2670\1,12770 con strappi a rialzo su 1,2850 . Continuazioni a ribasso sotto 1,2480/1,2370/1,2245.
Usdj Jpy: sembra non voler terminare la fase rialzista di usd jpy che dopo aver piazzato un massimo a 131,20 ha iniziato una importante correzione verso 126,90 andando nuovamente a rialzo e chiudendo sopra 129,50 livello settimanale. Il cambio sembra orientato a rialzo verso 131,90\133,80\136. A ribasso potremmo vedere riprese e giro di trend sotto 126,90 verso 125,60\123,20\120,90.
Aud Nzd Cad seguono la price action di SP500: livello chiave 4450 sotto questo livello mercato risk off carry trade vendute.
Aud Usd: dopo essersi mosso in maniera precisa verso area 0,7060/0,7080 circa bisogna attendere evoluzioni del prezzo per capire dove va il mercato.. Rotto quest’ultimo supporto potremmo vedere il cambio fino a 0,6970. A rialzo invece per rivedere riprese del cambio sopra 0,7090 circa potrebbe riportare il prezzo con tendenze rialziste ma il fallimento del superamento di 0,7140 potrebbe rigettare il cambio a ribasso.
Nzd Usd: Trend del cambio sembra essere orientato decisamente a ribasso. Dopo ave rotto il supporto di 0,6530 importante livello chiave che aveva visto il cambio salire si è fermato sopra un supporto importante a 0,6450. Supporti chiave a ribasso sono 0,6380 I livelli tondi di 0,63/0,62 e a step fino a 0,6160. A rialzo solo chiusure giornaliere sopra 0,6530 potrebbero portare il cambio a rialzo.
Aud Jpy: la chiusura sotto 91,90 del cross potrebbe iniziare a indicare un cambio di trend che potrebbe portare il prezzo verso 90,20\89\ fino ad area 87,80\87,20. Personalmente vedo rialzista soltanto una price action che ci porta le chiusure sopra 92.
Nzd Jpy: chiusura del prezzo sopra 83,30 area dove si è battuto un minimo settimanale può indicare una momentanea pausa della fase ribassista del cross. Il mancato superamento nel breve termine di 84,30 potrebbe indicare ulteriori aprofondimenti del cross verso 91,90/80,50/79,10. A rialzo riprese dopo la resistenza di breve di 84,30 verso 85,80\87,30\91,80\94.
Cad Jpy: dopo la cavalcata con strappo rialzista da 91,20 il cross si è fermato in area 102,50 dove ha iniziato a mostrare debolezza. Eventuali retest a ribasso di 101 area potrebbero riportare il cross verso i minimi di 99 fino anche ad area 96,70\95\90. A rialzo abbiamo 102,10\103,60\105,30\106,40.
Eur nzd: il trend di lungo periodo rimane decisamente ribassista. Livelli chiave resistenze in area 1,6325/1,6525/1,6650. Supporti 1,6220/1,6160/1,6060/1,5880.
Eur Aud: il trend di lungo periodo è ribassista ma con la chiusura dei presi sopra 1,45 il trend di medio breve termine ha girato a rialzo. Supporti chiave in area 1,4890\1,48 dove si potrebbero vedere strappi ribassisti fino ai minimi di 1,4690 fino a 1,4590 da qui ulteriori discese potrerebbero a rotture ribassiste oltre 1,43. A rialzo se l’area di presso di 1,48 dovesse tenere potremmo vedere importanti rialzi verso 1,5050\1,5160\1,5320.
Gbp aud: dopo il rimbalzo a 1,7175 il cross ha tentato di girare a rialzo senza ancora confermare. Supporti 1,7390/1,75/1,7650. Resistenze:1,7930/1,8070/1,8170 Sopra questo potremmo vedere accelerazioni di prezzo verso 1,8380 e 1,85. Livello chiave per giro di trend a rialzo di lungo termine rimane 1,7930.
Gbp nzd: supporti: 1,9360/1,9180/1,9110/1,9050/1,8940/1,8850/,1,88. Eventuali riprese rialziste sopra l’ultimo massimo a 1,9360 verso 1,9560/9680/1,9790/1,9840 da qui i prezzzi potrebbero essere attratti verso 2,0
Sp500: Dopo aver toccato i target di breve sp (4222\4140) si è mosso in maniera abbastanza precisa a ribasso dove sembra orientato verso una price action ribassista su 4126\4106\4063\4039 e target di 4000 tondo. Fino a che rimarremo sotto i 4450 potrebbe rimanere uno scenario da risk Off.
Copio incollo i livelli di oro e Petrolio americano fin’ora rispettati dal mercato.
Usoil: il trend rimane rialzista sopra i 100 dollari soglia molto importante. Supporti in area di 94 dollari. Livelli chiave 102,15/104/107,10/112,80/117/129,40.
Oro/$: rimango dell’idea che fino a che oro rimane sopra 1914/1888,30/1877,97 il trend rimanre rialzista per vedere ulteriori rialzi del metallo prezioso.
Oro tra i 1917 ed i 1877!!!L'area di supporto a quota 1917 è stata violata e adesso i prezzi si trovano compressi tra due importanti riferimenti grafici.
Buon trading!!!
EUR-USD: CORREZIONE E SHORT!La coppia principale del Forex continua ad evidenziare una chiara tendenza ribassista nel grafico giornaliero ma anche nel time frame settimanale, come abbiamo visto in precedenti articoli e video di analisi.La correzione tecnica che riportò il prezzo in zona 1,1150 a fine di marzo ha lasciato poi spazio ad un netto e continuo movimento discendente che ha spinto il prezzo sotto la EMA21 e, poche sedute fa, sotto l'area 1,08. L'idea è ovviamente quella di entrare in questo downtrend e quindi attenderò una momentanea correzione tecnica sul livello appena menzionato per vendere Eur-Usd con un target in zona 1,05. Attendo quindi ritracciamento e segnale di Price Action short.
Maurizio
Analisi settimanale domenica 24 aprile ForexEur usd: Trend di lungo termine che mostra ancora una debolezza di euro contro dollaro. Fino a che si sta sotto 1,0950 difficilmente si potranno vedere rialzi importanti sulla moneta unica. Strappi rialzisti sopra 1,1180 area. A ribasso possiamo vedere delle discese abbastanza importanti sotto 1,0760 fino a 1,0640/1,0570 e ulteriori break fino a 1,0340 passando per punti intermedi di figure tonde come 1,040.
Gbp Usd: cable molto debole contro il dollaro dove ha rotto supporti importanti e il livello psicologico di 1,30. Approdi di prezzo a step passanti per 1,2730/1,12650 . Per vedere ora dei ritorni a rialzo del cambio possiamo solo attendere evoluzioni del prezzo sopra 1,29 in h4 con massimi e minimi crescenti.
Aud Usd: Ribassi molto importanti sul cambio hanno portato ad approfondimenti dell’aussie. Target di questo movimento rimangono in area 0,7160/0,7080 circa. Rotto quest’ultimo supporto potremmo vedere il cambio fino a 0,6970.
Nzd Usd: nonostante il tasso di cambio favorevole il kiwi è legato a doppio filo economico all’australiano . Entrambe le economie dipendono molto dalle esportazioni anche verso la cina per la quale ora il lockdown sembra pesare. Target del movimento ribassista potrebbe portare il cambio fino a 0,6530 ultimo livello sotto la quale potremmo vedere nuovamente nuovi strappi a ribasso verso 0,6380 area. Eventuali rialzi potrebbero iniziare a crearsi sopra 0,6730 in h4.
Usd Cad: nonostante il rialzo dei tassi della BOC il cambio continua a mantere una certa direzionalità. Toccati i minimi in area 1,2410 circa ha ripreso la rizalita in maniera abbastanza decisa. Target rialzisti area 1,2790 con fallimento di nuovi massimi sopra 1,30 potrebbero riportare il cambio in area 1,25 portando quindi a un periodo di lateralità compressa.
Yen : Cambi molto stirati ma ottime opportunità.
Usd Jpy: resistenze 129,40/130,40/132,25/133,80. Potremmo anche rivedere i massimi assoluti intorno area 137,25 a questo punto prima di rivedere eventuali discese.
Gbp Jpy: la sterlina rientra tra i cross yen che potrebbero essere più interessanti. Dopo il fallimento di chiusura sopra 167 potrebbe indicare una debolezza del cross più per debolezza di sterlina che non di yen. Possibili approdi verso area 163,80/161 e 158 poi. Strappi rialzisti a step sopra 168 fino a 170,40/174,90/180
Eur Jpy: Cross orientato a rialzo. Resistenze verso 140,90/142,10/144,10/147,20. Eventuali ribassi verso area 136 prima e 134 poi potrebbero invece indicare un giro del tren a ribasso.
cad jpy: interessante movimento anche di questo cross che potrebbe non aver terminato la spinta rialzista verso 103,20/104/106,40. A ribasso sotto 101 fino a 99. Eventuali accelerazioni fino a 96,80/95,90 fino a 94,20. Sotto questo livello potremmo rivedere riprese ribassiste di lungo termine.
Oceaniche Deboli
Aud jpy: fallimento dei massimi sopra 96 ha portato il cambio a un giro abbastanza importante di quasi 300 punti. A Step a ribasso potremmo vedere i supporti di 90,75/89/87,80 fino anche a 86.
Nzd Jpy: analoga situazione dell’aussie.La chiusura del prezzo sul valore di 85,20 è un segnale abbastanza importante. Rappresenta infatti la settimana di rialzo del 19\03. Da qui il cross ha stentato a salire verso massimi oltre 87,50. Resistenze 85,70/86,40/87,50. Supporti 84,25/83,70/82,50
Eur nzd: il trend di lungo periodo rimane ribassista anche se i prezzi hanno toccato dei minimi importanti in area 1,5640. resistenze in area 1,6325/1,6525/1,6650. Supporti 1,6220/1,6160/1,6060/1,59
Eur aud: il trend di lungo periodo è ribassista. Il rimbalzo di 1,4225 ha riportato i prezzi sopra 1,45. Resistenze 1,516/1,526,/1,5360 fino a 1,55. Supporti 1,4890/1,48/1,4750/1,4560.
Gbp aud: dopo il rimbalzo a 1,7175 il cross ha tentato di girare a rialzo senza ancora confermare. Supporti 1,7390/1,75/17650. Resistenze:1,7930/1,8070/1,8170 Sopra questo potremmo vedere accelerazioni di prezzo verso 1,8380 e 1,85.
Gbp nzd: supporti: 1,9360/1,9180/1,9110/1,9050/1,8940/1,8850/,1,88. Eventuali riprese rialziste sopra l’ultimo massimo a 1,9360 verso 1,9560/9680/1,9790/1,9840 da qui i prezzzi potrebbero essere attratti verso 2,0
Sp500: indice girato a ribasso con target di movimento nel breve di 4222 verso i minimi visti in area 4141 e 4106. Ulteriori strappi potrebbero portare il prezzo su 4000.
Usoil: il trend rimane rialzista sopra i 100 dollari soglia molto importante. Supporti in area di 94 dollari. Livelli chiave 102,15/104/107,10/112,80/117/129,40.
Oro/$: rimango dell’idea che fino a che oro rimane sopra 1914/1888,30/1877,97 il trend rimanre rialzista per vedere ulteriori rialzi del metallo prezioso.
Buon trading a tutti
Gold verso i 1917... sollevate gli scudi!L'area supportiva a 1917 è stata di notevole importanza per i prezzi dell'Oro nell'ultimo periodo.
In caso di foratura ribassista l'attenzione dev'essere massima perchè nei passati tentativi di violazione sono subentrati violenti acquisti a certificare una notevole sensibilità degli operatori verso tali quote.
Buon trading!!!
GOLD: effetti del Taper Tantrum nel 2013Buongiorno a tutti,
quest'analisi vuole mettere in evidenza gli effetti che la Crisi Finanziaria 2007-2008 e la Crisi Pandemica 2020 hanno avuto sul sistema finanziario mondiale ed in particolare sul GOLD in qualita' di "bene rifugio". (sul grafico questi due eventi sono stati riportati in colore rosso e segnalati da una bandierina)
Benche' siano eventi distinti, l'elemento che li collega è la PAURA. In entrambe le occasioni è stata infatti la paura per la gravita' degli eventi e per la risposta delle Banche Centrali ad innescarne l'apprezzamento.
Nel primo caso, dallo scoppio della bolla immobiliare americana, passando per la crisi dei subprime, per il salvataggio di Bear Stearns ed il fallimento Lehman Brothers, il GOLD è passato da un valore di 600$ fino a raggiungere un massimo di $2000 nell'Agosto 2011.
Nel secondo caso, dallo scoppio della pandemia, il metallo prezioso ha iniziato ad apprezzarsi da $1400 mantenendo tuttavia lo stesso punto di arrivo di 10 anni fa, cioe' $2000.
E' importante notare come, in entrambe i casi, per contrastarne gli effetti negativi e riportare la calma sui mercati finanziari la Federal Reserve, oltre ad aver azzerato i tassi d'interesse, abbia implementato i seguenti programmi di "Quantitative Easing" o QE:
QE1) Alla fine di novembre 2008 ha iniziato ad acquistare 600 miliardi di dollari in MBS (Mortgage Backed Securities);
QE2) Nel novembre 2010 ha annunciato un secondo round di quantitative easing acquistando $600 miliardi di Treasury Bonds;
QE3) Il 13 settembre 2012 ha lanciato un programma di acquisto di obbligazioni a tempo indeterminato da 40 miliardi di dollari al mese. Contestualmente il Federal Open Market Committee (FOMC) annuncio' che probabilmente il tasso sui fondi federali sarebbe rimasto vicino allo zero "almeno fino al 2015".
QE Infinite) La Federal Reserve ha annunciato il 15 marzo 2020 che avrebbe acquistato 700 miliardi di dollari di obbligazioni del debito pubblico e titoli garantiti da ipoteca. Ha raggiunto 8,36 trilioni di dollari USA a partire dal 7 settembre 2021.
(suddette misure di supporto all'economia sono sempre state accompagnate da tassi di interesse pari a ZERO)
Adesso che il quadro della situazione è chiara Vi invito a concentrarvi sul periodo post raggiungimento del livllo $2000 nel 2011 e nel 2020.
Fra l'Agosto 2011 e Aprile 2013 il GOLD si è stabilizzato sopra $1500 finche' la FED di Bernanke non annuncio' il Taper Tantrum con lo scopo di ritornare verso livelli di normalita'. Dal grafico si puo' notare come, a seguito di questo annuncio, il Gold abbia rotto il supporto 2011-2013 per stabilizzarsi in un range fra $1000 e $1500 per un periodo di 6 anni finche' non e' scoppiato la Pandemia.
Apparentemente direi che ci troviamo in una situazione molto simile se non identica a quella 2011-2013 in cui il GOLD sta sviluppando un pattern con massimi decrescenti in pressione su un supporto in previsione di un imminente annuncio di un nuovo Taper Tantrum da parte della FED.
Secondo Voi quali potrebbero essere i prossimi movimento del metallo giallo?
Spero la mia analisi sia abbastanza chiara ma se avete delle domande non esitate a chiedere.
Grazie e buon lavoro a tutti
Be good
Cozzamara
Oro ancora nessun segnaleSon passati 20 giorni dall’ultima volta che ho parlato dell’oro, ma per quanto riguarda posizioni di lungo nulla è cambiato.
Dopo la chiamata sullo short “ Oro su Weekly segnale di inversione ” del 12 Marzo e la presa del relativo target, c’è stato un movimento in trading range , infatti l’oro non ne rotto il supporto ne la resistenza.
Dal punto di vista ciclico mi aspetto ancora un gamba rialzista verso un doppio massimo, per poi iniziare a correggere, ma al momento non abbiamo segnali, per cui resto alla finestra, però con una posizione ancora long sulle miniere aurifere.
Eur-Usd: controtrend o "in trend"?!Il continuo movimento rialzista del Dollar Index ha favorito una discesa dell'Eur-Usd che, nel giro di un paio di settimane, è passato dall' area di resistenza 1,1150 al recente livello di supporto 1,0770. Da un punto di vista strettamente operativo sarebbe possibile sia approfittare di un momentaneo movimento controtrend, in caso di segnale long sul supporto appena menzionato oppure (è meglio ancora!) attendere un movimento di correzione rialzista di qualche giorno per rivedere la quotazione sulla zona intermedia di resistenza (sia statica che dinamica) 1,09 per verificare la presenza di un segnale di Price Action short e quindi valutare una strategia di vendita che potrebbe avere come possibile target di presa di profitto l'area 1,05 .
Attendiamo ovviamente segnali in tal senso.
Buona settimana di trading. Maurizio