Ftsemib, fumo negli occhi. L'importanza di un metodo.Ebbene sì: come scritto negli articoli delle scorse settimana “Ftse Mib: il tramonto del rialzo” e “Ftse Mib: panta rei”, tutto finisce.
E tutto muta nel suo opposto.
Per quanto ci riguarda, dunque, con la rottura della trend line rialzista il trend, da rialzista è diventato ribassista .
Ma se la legge vale per il rialzo vale anche per il ribasso: anch’ esso finisce e muta nel suo opposto.
E’ possibile quindi che il movimento ribassista partito a 23.100 punti sia terminato in area 22.000 – 21.900 ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Tutto finisce, tutto muta, tutto riprende, tutto cessa.
Anche se dunque il ribasso dovesse continuare, non ci si può certamente attendere che un movimento lungo in direzione negativa non subisca le sue interruzioni e i suoi rimbalzi . Inoltre, a dire tutta la verità, per ora il movimento di ribasso, oggettivamente, non ( ancora ? ) si può ancora classificare come “ di lungo periodo” ma solo di breve .
Insomma, come al solito, all’ inizio di un eventuale forte movimento in qualsiasi direzione, il mercato deve gettare un po’ di fumo negli occhi di tutti, tramite movimenti intermedi difficili da interpretare o fuorvianti.
E’ quasi impossibile assistere al contrario, ovvero ad un movimento forte che inizia in maniera repentina e inequivocabile. Iniziano tutti “alla chetichella”.
L’ unica cosa che chiunque sa per certo sono i livelli: 21.900 – 22.000 è il primo obiettivo di QUESTO movimento ribassista, 21.870 è il livello di rottura affinché il mercato sia considerato ribassista di lungo periodo, 22.400 è il livello oltre il quale il mercato tornerebbe rialzista per, eventualmente, mirare ai 23.700 punti di obiettivo rialzista di lungo periodo oppure da dove ripartirebbe al ribasso in caso di rimbalzo.
Fuori da tutta questa nebbia di prezzi e oscillazioni, l’ unica cosa che può guidare un operatore professionista è la sua guida, ossia il metodo.
Il metodo ti dice se entrare o non entrare, con quanto entrare, entro quanto tempo entrare ( minuti o ore o giorni ), a quale prezzo preciso, dove mettere gli stop- loss, in base a quale criterio modificarli, dove uscire, entro quanto uscire, ogni quanto osservare i prezzi, quando non osservarli, ecc.. ecc..
Siamo dunque entrati short? Sì, assolutamente: la guida ci ha detto di entrare.
Siamo pronti ad uscire? Sì assolutamente, seguiremo la guida.
Sappiamo dove? No, assolutamente! ( e questo è molto importante: non possiamo saperlo ). Ci guiderà la nostra guida fuori dalla nebbia. Se dovremo uscire per poi rientrare lo faremo, se dovremo rimanere perché ci verrà così indicato dalla guida, lo faremo.
Ci fidiamo di chi ci guida: il metodo .
Come dico sempre: “il futuro non lo conosci, il contortamente giusto da adottare, sì”.
Quindi, nonostante ci sia nebbia, è tutto molto chiaro
Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici.
Probability
TREND O CONTRO TREND? Approccio decisionale nel trading.La scorsa settimana, nell’ articolo “Ftse Mib: fib is in the box” abbiamo visto come il future italiano TVC:FTMIB sia compresso in una “scatola” di lungo periodo, con i bordi che vanno da 23.700 punti circa per l’ alto e 15.000 pruni in media per l’ estremo inferiore.
Abbiamo anche visto come la forma che consente questo andamento sia una forma grafica probabilmente di rimbalzo, forse nella sua fase finale e che quindi induce a prudenza.
Molti in settimana ci hanno scritto per chiederci allora una sorta di “ratifica” per la loro volontà, viste le premesse, di entrare short.
Questa, come detto nell’ articolo della scorsa settimana, non può essere data, a nostra avviso, attualmente: manca qualcosa. Cosa manca? Un elemento semplicissimo: la conoscenza delle probabilità..
Mi spiego meglio. Il trading sembra così difficile ( e sicuramente lo è ) ma non lo è a livello decisionale.
A livello decisionale è banale perché ci sono sempre solo 3 cose che possono essere fatte in ogni momento, mai di più, ossia entrare long, entrare short, non entrare.
A seconda della tipologia di trader ( colui che opera contro trend e colui che opera in trend ) ci si troverà in una e una sola delle seguenti scelte.
Colui che opera contro trend:
a) sulle resistenze venderà e sui supporti comprerà; egli avrà probabilità basse di riuscita della singola operazione ma, SE, le poche operazioni che andranno in utile le farà correre e SE sarà bravo a uscire in piccola perdita nelle molte operazioni in cui perderà, potrà sperare di guadagnare. Colui che opera contro trend, in questa fase, è entrato short, a 21.500, ha perso, è rientrato short a 21.700, ha perso, è rientrato short a 22.000, ha perso, è entrato short, a 22.300, ha perso, è rientrato short a 22.500 punti.
Colui che opera in trend:
b) o comprerà sullo storno di trend rialzista sui supporti o all’ inversione da ribassista a rialzista ( inizio di un nuovo trend rialzista) e venderà sul rintracciamento di trend ribassista sulle resistenze o all’ inversione da rialzista a ribassista ( inizio di nuovo trend ribassista); egli avrà alta riuscita della singola operazione perché si troverà sempre ( statisticamente, naturalmente, quindi ammettendo possibilità di errore ) in trend. Nella fase attuale non fa niente: attende o lo storno sul supporto per comprare o la rottura del supporto per posizionarsi short all’ inizio di un nuovo trend ribassista di lungo periodo.
c) o comprerà in corso trend rialzista e venderà in corso di trend ribassista; andrà incontro a probabilità sconosciute con stop-loss tendenzialmente troppo larghi rispetto ai risultati positivi possibili ( rapporto rischio rendimento maggiore di uno ). In questa fase compra ai livelli attuali, con stop-loss distanti ( in questo momento i supporti di medio periodo sono quantomeno in area 22.000 ) e obiettivo sconosciuto.
La strategia a) è paragonabile a colui che cerchi di prendere al volo un coltello mentre cade o prova a salire al volo su un treno di passaggio andandogli incontro; prima di afferrare finalmente il coltello può rischiare di morire dissanguato, prima di salire sul convoglio rischia di finirgli sotto ; la strategia c) è simile a chi provi a cogliere il coltello mentre viene lanciato in aria: è possibile che lo prenda al volo ma può anche rimanervi infilzato; chi opera secondo la strategia b), seguendo la metafora, attende che il coltella si posi per terra per raccoglierlo o che il treno si fermi alla stazione e riparta.
E’ quindi una questione non di possibilità di prendere il coltello ( tutti e 3 i soggetti dell’ esempio hanno una possibilità di farlo ), ma di probabilità di prenderlo e di probabilità ( rischio ) di rimanere feriti.