Spy – Momentum come filtro.Settimana particolarmente tranquilla dal punto di vista del mio portafoglio gestito in stock picking. Determinanti per la decisione di non entrare a mercato con nuove operazioni sono sia gli indicatori di volatilità, tutti alti ed estesi, sia gli indicatori di momentum.
Ho spesso dedicato idee riferite al mio processo decisionale per la selezione dei settori e delle azioni in cui investire. Stasera vorrei dedicare tempo ad un piccolo trucco che utilizzo per valutare le condizioni di mercato ideali per entrare in posizione.
In particolare, oltre al pannello volatilità (del quale ho parlato in altre occasioni, sotto trovate il link all'idea), utilizzo la strategia “multimomentum” per definire se sui mercati ci sono condizioni adeguate a strategie trend following di medio periodo.
Nel grafico sopra trovate - oltre alle quotazioni dello Spy - anche la costruzione di tre grafici contenenti indicatori di momentum, ovvero il ROC (Rate of Change).
Il Rate of change, per la sua modalità di calcolo, misura il tasso di accelerazione dei prezzi rispetto ad un determinato riferimento temporale.
Qualora dovesse essere crescente sopra lo zero, indica che è in corso una tendenza, qualora dovesse decrescere, il trend è in fase di indebolimento in quanto i prezzi crescono con minore decisione.
I segnali operativi sono dati dall’incrocio con la linea dello zero.
Per filtrare i segnali è possibile, come nell’esempio sopra, costruire il ROC su diversi orizzonti temporali, in questo caso 30/60/90 sedute.
In generale sarò pronto a cogliere operazioni long quando sull’indice preso in considerazione, il ROC è positivo su tutti gli indicatori temporali.
In questo caso, possiamo osservare come il ROC sia positivo solo sull’orizzonte temporale a 90 periodi, mentre negativo sui 30 e 60. Osserverò settimanalmente gli indicatori per scorgere l’eventualità della nascita di una tenedenza su tutti gli orizzonti, cercando di filtrare pertanto gli ingressi.
ROC
Analisi momentum dell'S&P500Durante questa fase di incertezza, può essere interessante affiancare alla price action, l’ausilio di indicatori, che manipolando i prezzi, sono in grado di fornire indicazioni aggiuntive.
In particolare, per aver chiara la forza del movimento dei prezzi, trovo utile valutare il movimento di uno strumento finanziario unitamente agli indicatori di momentum.
Particolarmente adatto alla nostra analisi è il ROC, ovvero il rate of change, un indicatore che esprime in termini percentuali la differenza tra il prezzo di oggi e quello di N periodi fa. Per valutare un trend ed avere conferme, è possibile analizzarlo su diversi periodi, nel nostro caso ho utilizzato la combinazione 50/100/200.
Possiamo notare come da ottobre 2020 a settembre 2021, i 3 ROC siano stati superiori a zero, mantenendo un livello mediamente costante e confermando il trend rialzista in atto. Da agosto 2021 abbiamo visto ridursi il momentum su tutti i ROC, in particolare quello a 50, negli ultimi periodi, ha assunto valori lievemente negativi (proprio come accaduto ad ottobre 2020).
L’utilizzo di Roc su diversi orizzonti temporali, permette di avere una visione con prospettiva di breve, medio e medio/lungo periodo. Più la nostra visione ed il nostro stile di trading sono orientati sul lungo periodo, minore è l’importanza degli indicatori settati su brevi periodi e maggiore sarà la nostra esigenza di filtrare il “rumore di fondo” del mercato.
Premesso che andrò a considerare esaurito il trend solo nel caso in cui dovesse realizzarsi un’inversione con aggiornamento al ribasso dei minimi, qualora dovessi riscontrare che gli indicatori di momentum fossero tutti negativi, prenderei questo segnale come conferma di prezzi che non riescono più a spingere ed alimentare il trend.