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Bitcoin e la settimana decisivaLa situazione per il nostro amico si fa critica, come del resto risulterebbe critica la situazione finanziaria globale visti i dati che ci stanno fornendo, inoltre giá gira voce che Mercoledí Powell potrebbe fare un ulteriore giro di vite sull'aumento dei tassi di interesse, passando da 0.75 a 1 % !
Naturalmente non servirá un veggente per capire che questo non sará apprezzato dai mercati il che potrebbe generare il catalist per nuovi ribassi su larga scala!
L'evento delle streghe di Venerdí ha concluso il periodo turbolento di pump e dump dunque potremmo assistere a breve ad una nuova fase direzionale.
Dal punto di vista ciclico, ci troviamo in un nuovo ciclo Intermedio partito il 7 Settembre da quota 18.500 $ circa
Qualora andiamo a violare detto minimo, ci vincoliamo a ribasso e aumentano notevolmente le probabilitá di fare nuovi minimi relativi!
I volumi segnalano una forte area supportiva poco sotto 19500 $, ma una volta violata, non credo che il bottom relativo a 17.500 $ circa possa offrire supporto ed invertire la tendenza, visto il poco spazio che c'é dai prezzi attuali e il supporto!
Inoltre abbiamo anche una Hidden divergence sull'oscillatore che segnala una probabile continuazione della tendenza, che attualmente é ribassista!
btc - che fatica a recuperareSiamo prossimi a 60 gg dopo i minimi registrati il 18 giugno e da allora i prezzi stanno provando a recuperare il terreno perso ma facendo molta fatica. Dopo la rottura verso l alto e il test dei 20.8k i prezzi hanno spinto nuovamente verso l'alto toccando prima i 24.6k e in questo momento i 25.2k. Nonostante l'aggiornamento dei massimi comunque si nota porca forza dei compratori con presenza di prime divergenze tra prezzi ed indicatori/oscillatori. Dopo la rottura verso l'alto dei 23.8k le quotazioni sono un po bloccate dalle forti resistenze che trovano e faticano a strappare verso l 'alto. La vievw al momento non è cambiata: nel breve seppur con poca forza è possibile anche testare la resistenza successiva a 27.4k, vediamo come chiude oggi, ma successivamente mi aspetto una rispresa della discesa.
LA SCOPERTA STRAORDINARIA DELL'OSCILLATORE DEFINITIVO PER BTC!Salve! Oggi è un giorno fortunato? Forse sì, o forse no!
Ma ti faccio vedere l'ultimo degli indicatori per valutare il prezzo di Bitcoin. Non proprio l'ultimo per importanza eh, anzi!
Sul settimanale, questo indicatore può essere molto allettante. Osserva con attenzione:
Nella storia di questo indicatore e del prezzo di BTC, questo indicatore è solito indicare i bottom con dei doppi minimi. Proprio come sta accadendo! (freccia verde) E' straordinario!
Ti dico di più: in questo indicatore le zone sotto il 30 sono considerate iper-vendute e sopra il 70 iper-comprate. Siamo dunque ai minimi storici di 32! Mai visto cosi!
Ma come mai non si va mai sotto il 30 allora? E perchè nei top siamo oltre il 70 in alcuni casi?
E' semplice! La paura di rimanere fuori è molto alta, e non potendo prevedere il futuro, il compratore tende a comprare, anche troppo e senza nessuna strategia, stabilizzando l'indicatore ancor prima dei macro minimi.
Viceversa, l'euforia di guadagnare sempre di più non aiuta le vendite, anzi! In euforia si compra anche ed a prezzi gonfi! Ed è per questo che l'indicatore crea massimi più alti in proporzione alla sua scala di misurazione!
Beh, se questo indicatore ti è piaciuto puoi lasciarmi un like e visitare le altre mie idee qui su TV!
Cordiali saluti
Loris
it.tradingview.com
Un occhiata alla volatilitàIl VIX in alto a sx non ha più rinnovato i massimi di Gennaio inanellando una serie di massimi decrescenti, mentre i minimi sono stati crescenti fino al precedente ultimo (per ora) di venerdì, indicando una possibile pausa del trend negativo di S&P. La banda a 20 periodi e la tl dei minimi ci dice che qualche piccolo margine di discesa ci sarebbe ancora. Margine che tuttavia considero modesto per ora, in quanto il VVIX a destra, cioè la volatilità del VIX si trova ormai sulla banda medesima e vicino ai minimi del 2019. Attenzione quindi che se parte la VVIX la volatilità rischia di esplodere.
In basso a sx invece c'è lo Skew index che ci parla delle protezioni che i grandi operatori attuano sui loro portafogli azionari. Da Maggio è rimasto in laterale su un range molto stretto, cosa tra l'altro mai verificatasi così a lungo in passato. Questo significa grande indecisione ma anche poca volontà a scaricare ancora i portafogli, altrimenti sarebbe sceso con decisione.
L'ultimo grafico è la volatilità del Nasdaq, anche lei come S&P non ha rinnovato il massimo di inizio anno e ha messo a segno una regolare sequenza di massimi e minimi, ed ora, osservando gli oscillatori sembra pronta a risalire, pur mantenendo come gli altri indici un margine ulteriore di breve discesa.
La presente è la mia personale interpretazione e non rappresenta un sollecito ad operare.
TRX - discesa in vista?Dopo il -50% segnato dal 30 Maggio al 13 Giugno TRX è rimbalzato fino alla media mobile 100 periodi segnando un ulteriore 50% di performance. Adesso i bear potrebbero ritornare in controllo del mercato e affondare ulteriormente le quotazioni, interessante infatti il contesto tecnico. Possibile candela d'inversione sul settimanale in prossimità di forti resistenze tecniche statiche e dinamiche considerando appunto che potremmo trovarci nella fase conclusiva di un rimbalzo. Oscillatori ed indicatori impostati negativamente. Sul grafico la zona di domanda che si potrebbe testare.
ancora situazione bear poco chiaraOANDA:SPX500USD
dopo l'uscita da un momento di congestione il 24 giugno con una bella candela white non sopportata da volumi siamo di nuovo in congestione effettivamente l'obbiettivo ribassista di 3550-3500 è ancora integro .
Di fatto ad oggi non ci sono segnali di inversione a parte un importante DOPPIO MINIMO formatosi il 16 e 17 giugno. La resistenza dei 3909 (corrispondente al vecchio supporto del 19 maggio rotto al ribasso) ha tenuto e il mercato ha ripreso l'impulso ribassista sebbene dal 15 giugno ad oggi con VOLUMI BASSI.
Potrebbe essere un indizio. Non ho controllato su oscillatori se ci sono divergenze rialziste perché per l'esperienza (dopo 25 anni di trading) spesso danno risultati erratici.
Gli scenari?
1) si prosegue la fase short e se viene rotto il doppio minimo a 3630 il ribasso prosegue fino all'obbiettivo indicato da me in data 19 maggio vedi mio videocommento.
2) in caso di tenuta del doppio minimo e rimbalzo perché ci sia un vero cambiamento di tendenza è indispensabile superare (e con volumi importanti ) la super resistenza di 3950 in chiusura giornata e con conferma nelle giornate successive.
3) potrebbe essere pure possibile una fase di "accumulazione" per un certo periodo il range è sempre compreso tra 3630 (doppio minimo) e 3950 (resistenza).
Attualmente ho diverse posizioni long (da incrementare se arriva a target 3500) o al superamento di 3950.
LA NOSTRA CHIAVE DI LETTURA è IL COMPARTO OBBLIGAZIONARIO.BUONGIORNO FOREX del 24.06.2022
Prosegue il timido rialzo dei mercati azionari USA, con il Nasdaq che attacca le prime resistenze poste a 11855pnt e l’S&P che approda a 3830pnt. Per quanto la speranza e la tentazione di vedere un mercato che torni a segnare i massimi storici è alta, dobbiamo fare i conti ancora con uno scenario di più ampio respiro che vede gli Stati Uniti sull’orlo di una possibile recessione, cosa che non darebbe spazio ovviamente ad allunghi rialzisti del comparto equity.
il vero errore a nostro avviso resta l’attenzione che gli investitori pongono sull’azionario, nell’attesa di segnali di ripartenza, senza considerare che il primo comparto che darà questi input sarà invece l’obbligazionario.
La vera chiave di lettura rimane il debito sovrano americano, il quale vive rendimenti, parliamo del decennale , al 3.10%, il che ci fa capire quanto debbano essere sostenuti i rendimenti, a fonte di un’inflazione ancora alta per garantire l’appetibilità di questo asset.
L’inflazione attesa sullo stesso orizzonte temporale , ovvero dieci anni, inizia a calare, portandosi al 2.50% ed è questo il nostro vero parametro guida: un calo dell’inflazione attesa , e quindi una fiducia nell’azione intrapresa dalla FED, sia essa con esito soft che con esito hard, porterebbe come ultimo risultato il calo dell’inflazione e in ovvia conseguenza un calo, o comunque uno stabilizzarsi dei rendimenti obbligazionari.
Il temine della corsa a rialzo dei rendimenti, sarebbe contestuale ad un arresto della caduta dei prezzi, e preludio ad una ripartenza degli stessi, ancora prima che l’economia reale sia in una fase di ripartenza vera.
Pertanto , come letteratura macroeconomica vuole, la ripartenza del mercato obbligazionario dovrebbe avvenire molto prima della ripartenza del mercato azionario, che potrebbe ancora scontare prospettive pessimiste sulle prossime trimestrali aziendali.
Se è vero che la prima preoccupazione per le economie occidentali è l’inflazione, sarà anche vero che i primi risultati positivi nella lotta contro la stessa, dovranno generare un contenimento dei rendimenti obbligazionari e una ripartenza dei prezzi, portando ad una risposta più rapida di quella espressa dal comparto equity, anche considerato il fattore aspettative. intendiamo con questo ribadire il concetto chiave che i mercati anticipano sempre, e lavorano sull’aspettativa futura, pertanto non saranno le pubblicazioni di dati positivi a far ripartire i mercati equity, ma sarà sufficiente avere l’aspettativa di ripartenza futura, l’aspettativa di potenziali trimestri nuovamente positivi, per dare il via al nuovo ciclo rialzista, che a nostro parere sarà anticipato dal comparto obbligazionario.
Decennale -aspettativa decennale
S&P
Ritornando all’aspetto puramente tecnico dei mercati, valutiamo i 3830 pnt di S&P come prima resistenza atta a frenare la ripartenza,l’eventuale break out porterebbe i mercati al test delle successive aree poste a 4129 e 4200pnt, area di precedenti massimi , dove confluisce la mm100 periodi daily.
Un’eventuale ripartenza ribassista porterebbe i prezzi sulle aree di minimo prima a 3740pnt e poi ai 3645, area di minimi per questo 2022.
Silver
Per il comparto commodities, ancora pesanti i metalli, special modo quelli industriali, che scontano ora il ritardo del comparto sul ciclo economico ribassista, zavorrando tutte le possibilità di ripartenza. Il silver al momento alle prese con i supporti di 20.88$ punta ai minimi di 20.474$, nella chiara intenzione di proseguire in un ciclo ribassista sul quale incide anche la forza del biglietto verde.
Dollar index
Ancora fase di congestione per il dollaro americano, che resta confinato in una serei di candele daily inside, comprese tra 105.086 e 103.80, senza per ora dare spazio a chiare direzionalità. L’oscillatore stocastico sembra voler incrociare a rialzo, e dare cosi il via ad un nuovo ritmo pro dollaro, ma tuttavia ricordiamo che gli indicato restano strumenti non predittivi dell’andamento di mercato, ma frutto del prezzo dell’asset analizzato, pertanto poniamo in secondo piano questo tipo di analisi.
Analisi retail
In ovvia conseguenza resta stabile il sentiment dei traders retail sul dollaro americano, con un 70% short, in perfetta linea con i dati di ieri. Aumentano di un 4% le posizioni long sul basker euro, portandosi dal 53% di ieri al 57% long attuale. Non segue la dinamica dell’Euro, la sterlina dove i retail riducono la loro posizione lunga dal 66% di ieri al 63% di oggi. Si riducono le posizioni long sullo yen giapponese, grande focus di questi giorni, passando da un 76% long di ieri ad un 74% attuale. Si ribilancia il sentiment sulle commodities currencies, con il dollaro neozelandese che vede i retail passare dal 70% long al 59% attuale. Stabile il dollaro australiano che resta al 64% long. Incrementano le posizioni long sul dollaro canadese che passa dal 52% long di ieri al 57% attuale.
Eurusd
Passando ai singoli asset, resta tutto sommato poco variata la dimanica di eurusd, che vede i retail long al 62% senza dare grandi spunti direzionali, ma lasciano i prezzi ancorati al range compreso tra 1.06 e 1.0480. solo la caduta del dollaro americano, come valuta prediletta dagli investitori potrebbe dare spazio ad una ripartenza della moneta unica, che tuttavia dovrebbe rompere a rialzo le resistenza sopra citate, poste a 1.0580 prima e 1.0610 poi.
Usdjpy
Grande attenzione in questi giorni per lo yen giapponese, ed in ovvia conseguenza per il cambio principe usdjpy, che dopo la corsa rialzista delle ultime settimane, si è portato a 136.25-137 figura. Chiave di lettura per la price action sarà la chiusra settimanale, che sta ponendo le basi per un hammer di indubbio peso su un asset che ha percorso in breve tempo , prezzi che di nosma ha visto in un’intero anno di contrattazione.
Usdjpy h4
Nostro malgrado dobbiamo notare che il posizionamento dei traders retail ancora non mostra i chiari segnali di mean reverting, che darebbero maggiore affidabilità a posizionamenti contrarian. Il mondo dei traders retailcontinua ad incrementare le posizioni corte, mentre è ancora latitante un sentiment long, che potrebbe essere segnale di prese di profitto della controparte del mercato retail. Sara importante a questo punto seguire le dimaniche della prossima settimana, per carpire i primi cedimenti del sentiment contrarian short dei retail e coglierne nel caso le occasioni di trading.
Usdchf
Interessante la dimanica di usdchf, che si trova a ridosso dei supporti chiave posti a 0.9550, con i retail che iniziano a sbilanciarsi long al 52% in cerca della tenuta dei minimi. Se cosi non dovesse essere , e si dovessero verificare break out dei supporti, la stada potenziale a ribasso sarebbe davvero interessante, fino alle aree di 0.9450prima e 0.9375 poi.
Gbpcad
Tra i vari corss attira la nostra attenzione gbpcad, che dopo i pesanti affondi ribassisti delle scorse settimane che lo hanno portato a testare i minimi di 1.5490, vede la nascita dio un lento sentiment short, in concomitanza dei minimi di periodo, il che ci fa propendere per la ricerca di posizionamenti long, per approdi potenziali fino alle aree di 1.6180 prima 1.65 figura poi
Audchf
Interessanti eccessi infine li troviamo su audchf, che vede il 93% dei retail in posizione long, alle prese con i supporti di 0.66 figura , che se viuolati aprirebbero la strada a ribassi fino alle aree di 0.6560 prima e 0.65 figura poi. Indiscussa la condizione di eccesso su questo asset, che tuttavia ancora non presenta le caratteristiche ideali per posizioanemti di mean reverting, che preferiamo a questo punto attendere.
Btc
Resta alta la correlazione tra btc e azionario americano, generando cosi interessanti ripartenze della crypto valuta, che attacca le prime resistenze poste a 21725$, rotte le quali si potrebbe approdare a 23300$. Condizione sine qua non , la rinascita di un sentiment di risk on, che al momento crediamo difficile, pertanto consideriamo uno scenario ugualemnte possibili quello ribassista, che troverebbe conferma nel breal out dei supporti a 20200 prima e 19700 poi, il che porterebbe ad approdi fino alle aree di 17900$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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A2A al test del supporto dinamicoIl titolo A2A ha chiuso la seduta effettuando il test del supporto dinamico che transita a 1,28 Euro, una sua tenuta potrebbe riportare il prezzo del titolo verso l'area statica dei 1,46 Euro, viceversa a ribasso il titolo potrebbe scendere velocemente verso 1,20 Euro e successivamente verso la soglia psicologica di 1 Euro.
Oscillatore MFI in ipervenduto.
Titolo da monitorare nelle prossime sedute in attesa di una reazione o perdita del supporto dinamico.
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ENI - col petrolio ai massimi che fare?Con il petrolio che continua a quotare a livelli elevati e con possibilità di ulteriori allunghi, ENI può rappresentare una buona occasione per valutare long?
Premesso che il petrolio a questi livelli non è sostenibile e mina la crescita globale già in difficoltà per gli effetti dei colli di bottiglia sui processi produttivi, cerchiamo di valutare eni dal punto di vista tecnico. I prezzi dopo aver registrato quasi un X3 dal minimo di marzo 2020 ora si trovano di fronte ad un livello di resistenza storicamente esteso. In aggiunta con indicatori e oscillatori prossimi ad un inversione. Conclusione->Valuterai altri titoli su cui investire in questo momento.
UNA STATEGIA DI TRADING A FAVORE DEI CROLLI DEI MERCATI AZIONARIBuongiorno ragazzi, il 20 maggio pubblicavo un’analisi dal titolo “La mia visione ribassista sull’azionario USA spiegata con gli indici di forza relativa” in cui spiegavo la mia visione bearish giustificata dalla combinazione di diversi grafici di prezzo che indicavano il sentiment del mercato.
Ho ricevuto tanti messaggi in cui diversi di voi esprimevamo le loro perplessità riguardo la loro attività di trading recente; ho per questo motivo deciso di svelarvi l’idea che ho avuto io stesso per speculare sui ribassi del mercato azionario, attraverso un’operazione in spread in cui ho acquistato e venduto allo stesso tempo sei aziende sfruttando i coefficienti beta delle stesse. Spiegherò in maniera dettagliata tutti i motivi che mi hanno portato ad entrare a mercato attraverso lo studio di particolari asset, indici di volatilità e indici di forza relativa. Detto ciò, questo non è assolutamente da intendere come un invito ad investire.
Per capire in maniera chiara ed esaustiva questa strategia, vi consiglio caldamente di rileggere l’ultima analisi che trovate al link:
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Ci tengo comunque a fare un breve riepilogo!
Buona lettura.
RISK OFF E CAMBIO DI CICLO ECONOMICO
Siamo in risk off! Ebbene si ragazzi, siamo in quel particolare momento in cui gli investitori iniziano ad essere più prudenti dal momento che investire e fare trading è considerato più rischioso. Lo stesso è confermato dal cambio di ciclo economico e da diversi indici di forza relativa che ho avuto il piacere di condividere con voi.
Riferendoci al cambio di ciclo facciamo riferimento ad una panoramica più ampia; ci troviamo ora all’interno della quinta fase dello stesso:
La fase 5 è quella particolare fase nella quale le performance dell’azionario e dell’obbligazionario sono negative a differenza delle materie prime, che continuano a rimanere positive (aiutate anche dall’inflazione, territorio in cui esse registrano buone performance):
Il cambio di ciclo economico ha impattato sul sentiment degli investitori, portandoli verso una strada di incertezza; ciò è testimoniato dall’indice di forza relativa tra S&P500 e VIX e tra il Nasdaq e il VXN (ossia tra due dei principali mercati azionari statunitensi e i loro rispettivi indici di volatilità):
Come ho spiegato nella precedente analisi, essendo gli indici di volatilità considerati “indici di paura”, ne consegue il fatto che se sono essi a sovraperformare gli indici ai quali sono associati, si può affermare che la “paura” è più forte della “certezza”; viceversa, a parti alternate, saranno le certezze a superare le paure. La condizione emotiva in cui riversa in questo momento il mercato è ben spiegata nella grafica che segue:
L’incertezza degli investitori è alta, testimoniata dal triangolo discendente nell’indice SPX/VIX e dal canale discendente parallelo nell’indice NASDAQ/VXN.
E’ importante considerare una cosa: l’incertezza non è episodica bensì tendenziale; essa in questo momento non dà segni di una possibile inversione.
A questo punto come hanno reagito gli investitori? Hanno iniziato a ruotare i loro capitali.
In particolare, hanno pian piano scaricato le loro posizione considerate a “rischio”, infatti:
Dal lato obbligazionario, hanno iniziato a scaricare più obbligazioni “junk” considerate rischiose rispetto ad altre meno rischiose e ciò è ben rappresentato dallo spread obbligazionario high yield; interessante notare la correlazione tra lo stesso è il VIX: maggiore è l’incertezza (tanto più sale il VIX), maggiore sarà la vendita di obbligazioni rischiose, più lo spread si allargherà correlandosi quindi positivamente con lo stesso indice di volatilità (link in cui tratto dettagliatamente questo spread: ).
Ricordate: in risk on, ossia quando gli investitori sono disposti a rischiare, le obbligazioni ad alto rendimento sono tra gli asset preferiti in quanto, appunto, offrono un rendimento alto a dispetto di un’esposizione al rischio maggiore.
Il fatto che gli investitori stiano scaricando bond ad alto rischio è ben rappresentato dal sell-off sull’ETF HYG che replica l’andamento di un paniere di junk bond a lunga scadenza:
Dal lato azionario, quali sono stati i settori più colpiti dal sell-off?
Il settore ciclico per eccellenza, ossia quello dei beni discrezionali, ha subito una perdita del -33.71% e quello tecnologico un -29.36%.
I migliori sono stati invece l’energetico (spinto chiaramente dal prezzo del petrolio) con una performance dal +37.34% e il settore difensivo delle utilities, con un modesto +2.79%.
Vi mostrerò ora gli indici di forza relativa tra i settori dei beni discrezionali e tecnologico con quello delle utilities (non andrò a considerare quello energetico dal momento che non è utile ai fini della strategia):
E’ ben visibile la maggior forza dei settori tecnologico e ciclico da marzo 2020 a novembre 2021 così come la maggior forza del settore utilities rispetto agli stessi dalla stessa data ad oggi.
L’IMPORTANZA DEI COEFFICIENTI BETA
Come ho specificato nell’ultima analisi, in clima di risk on sono i settori “aggressivi” a sovraperformare il mercato di riferimento; al contrario, sono invece quelli “difensivi” ad avere la meglio. In base a cosa si esprime l’aggressività di un titolo? Attraverso i coefficienti beta, che attraverso un valore che oscilla intorno ad 1 identificano il grado di rischio di un titolo.
Come avevo specificato nella precedente analisi, i settori o i titoli con beta superiore ad 1 sono quelli considerati rischiosi vista la loro volatilità, mentre quelli con beta inferiore ad 1 sono quelli considerati “difensivi”; infatti:
• Un titolo con un beta superiore ad 1, ad esempio 1.5, tenderà a muoversi 1.5 volte rispetto al suo mercato di riferimento, sia al rialzo che al ribasso
• Un titolo con un beta inferiore ad 1, ad esempio 0.5, tenderà a muoversi 0.5 volte rispetto al suo mercato di riferimento, al rialzo o al ribasso
Ho appena considerato il settore tecnologico, dei beni discrezionali e delle utilities. I loro beta sono:
• Settore Tech: 1.05
• Settore Consumer Discretionary: 1.18
• Settore Utilities: 0.38
Questo significa che ad una performance dell’S&P500 pari al +1.3%, la performance attesa dai tre settori sarà:
• Settore tech: 1.05 x 1.3 = 1.365%
• Settore Consumer Discretionary: 1.18 x 1.3 = 1.534%
• Settore Utilities: 0.38 x 1.3 = 0.49%
Ad una performance negativa da parte dell’S&P500 pari al -3%, le diverse performance settoriali saranno invece:
• Settore tech: 1.05 x (-3) = -3.15%
• Settore Consumer Discretionary: 1.18 x (-3) = -3.54%
• Settore Utilities: 0.38 x (-3) = -1.14%
I coefficienti beta, dunque, spiegano la diversa aggressività dei settori:
• Il tech e quello dei consumi discrezionali sono considerati settori “risk on” in quanto tendono a performare meglio del benchmark di rifermento quando gli investitori sono appunto disposti a rischiare
• Quello delle utilities è considerato “difensivo” in quanto tende a reggere meglio gli urti durante possibili crolli di mercato (infatti, come vediamo nell’esempio, a un -3% da parte del riferimento appartiene un -1.14% da parte del settore) ma tende a performare peggio rispetto ad altri settori con beta superiori quando il clima di mercato è risk-on.
LA PIANIFICAZIONE DELLA STRATEGIA
PARTE 1: I SEGNALI CHE MI HANNO FATTO ENTRARE A MERCATO
Ho avuto i primi segnali di una possibile inversione dei mercati azionari americani a metà novembre 2021 e, successivamente, altri che hanno confermato la mia visione.
1. Il primo segnale è giunto dal mercato obbligazionario ad alto rendimento:
Quando a metà novembre la media ad un mese (30 periodi) è passata al di sotto di quella a 200 periodi ho avuto il primo segnale di un possibile cambiamento di umore. Infatti, come dico sempre, gli stessi bond tendono ad avere buone performance quando il clima è risk on.
2. Il secondo segnale è giunto dagli indici di forza relativa tra benchmarks e indici di volatilità:
Come spiego all’interno della grafica, i massimi segnati dagli indici tra fine dicembre 2021 e inizi gennaio 2022 si sono dimostrati decrescenti rispetto ai precedenti; sintomo di debolezza che, tradotto, significava “forza dell’incertezza” dal momento che più gli indici sono ribassisti, maggiore sarà la forza degli indici di volatilità!
3. Il terzo segnale: il rimbalzo dell’etf HYG sulla media a 200 periodi
Negli stessi giorni in cui i massimi segnati dagli indici di forza S&P500/VIX E NASDAQ/VXN si dimostravano decrescenti rispetto ai precedenti, l’ETF HYG rimbalzava sulla media a 200 periodi, ulteriore segnale ribassista.
A questo punto ho considerato gli indici di forza settoriali in maniera da vedere se ci fosse una rotazione di capitali da settori rischiosi a difensivi.
4. Il quarto segnale: la rotazione dei capitali dai settori più rischiosi a quelli meno rischiosi
La quarta conferma di un cambiamento di sentiment è arrivata quando ho visto che al 5 gennaio 2022 era già iniziata una rotazione di capitali da settori “rischiosi” a settori “difensivi”; in particolare, gli investitori chiudevano operazioni sul tecnologico e sul consumer discretionary per posizionarsi su quello delle utilities.
PARTE 2: PERCHE’ HO PENSATO DI SFRUTTARE I COEFFICIENTI BETA
Arrivato a questo punto, la mia visione era chiaramente diventata ribassista, non solo per i motivi elencati nell’ultimo paragrafo, ma anche per la questione riguardante i cicli economici di cui ho parlato a inizio articolo.
Vista la rotazione dei capitali e vista la mia visione pessimista, ho quindi pensato: perché non vendere 3 titoli e acquistarne altri tre, aprendo quindi un’operazione in spread?
La mia idea era quella di vendere 3 titoli che statisticamente avrebbero sofferto di più di altri e acquistarne 3 che avrebbero invece performato bene o comunque avrebbero ammortizzato gli urti di un possibile crollo.
Tradotto, che significa ciò?
• I titoli che avrei venduto avrebbero dovuto avere un beta superiore a 1 in quanto sarebbero scesi in maniera più aggressiva rispetto all’S&P500 e al Nasdaq (vista la mia visione ribassista sugli indici), facendomi quindi guadagnare di più
• I titoli che avrei acquistato avrebbero dovuto avere un beta inferiore ad 1 in quanto se gli indici azionari avessero registrato delle brusche discese (dal momento della mia idea al futuro più “vicino”) i settori avrebbero comunque perso meno, ma allo stesso tempo avrebbero potuto avere delle performance positive vista la rotazione di capitali da settori aggressivi a difensivi osservata prima
PARTE 3: L’INDICE DI FORZA RELATIVA TRA L’ETF AD ALTO BETA (SPHB) E QUELLO A BASSO BETA (SPLV)
Vista la mia idea di aprire un’operazione in spread vendendo 3 titoli aggressivi e acquistando 3 titoli difensivi, ho utilizzato l’indice di forza relativo tra SPHB (ETF contenente al suo interno aziende ad alto beta) ed SPLV (ETF contenente invece aziende a basso beta) per analizzare se anche in questo caso fosse avvenuta la stessa rotazione di capitali di cui ho parlato prima:
La rotazione dei capitali da aziende aggressive ad aziende difensive era avvenuto agli inizi di gennaio, ossia nella stessa data in cui avevo ricevuto dagli altri grafici condivisi precedentemente dei segnali “risk off”.
PARTE 4: GLI ETF SPLV ED SPHB
Avendo constatato che la rotazione dei capitali era avvenuta, ho “spacchettato” i due etf in maniera tale da capire quale fosse la loro allocazione settoriale e i primi titoli che componevano essi per peso percentuale.
INVESCO S&P500 LOW VOLATILITY ETF
Come potete osservare dalla grafica, il 26.19% del peso dell’ETF è costituito dal settore delle Utilities, confermando quindi la sua natura “difensiva” di cui parlavo prima. Ho dunque deciso che le 3 aziende difensive che avrei scelto per la strategia sarebbero appartenute allo stesso settore visto il suo peso all’interno dell’ETF.
INVESCO S&P500 HIGH BETA ETF
Il maggior peso di questo etf (66.83%) è detenuto dal settore tecnologico (42.51%) e dal consumer discretionary (24.32%). Nonostante il peso maggiore sia rappresentato dal settore tecnologico, ho deciso che 2 delle 3 aziende da vendere sarebbero appartenute al settore dei beni discrezionali mentre solo una al settore tecnologico. Perché? Arriviamo ora all’ultimo punto e lo capirete.
PARTE 5: L’INDICE DI FORZA RELATIVA TRA SETTORI TECNOLOGICO E CONSUMI DISCREZIONALI/SETTORE UTILITIES
L’ultimo segnale che mi mancava per entrare a mercato era dato dalla rotazione di capitali che doveva avvenire tra i settori tecnologico e consumer discretionary con quello delle utilities. Perché? Perché l’operazione in spread era chiaramente basata, tra le altre cose, sulla rotazione dei capitali tra gli stessi tre settori!
Ho quindi applicato ai due indici di forza relativa due medie mobili:
• Una media veloce a 30 giorni
• Una media lenta a 200 giorni
Il passaggio della media mobile veloce al di sotto di quella lenta mi avrebbe dato il segnale di entrata a mercato:
Come potete osservare dalle due grafiche, ho avuto dei segnali di entrata a mercato a metà febbraio per quanto riguarda lo spread tra XLY e XLU e ad inizi di marzo tra XLK e XLU.
Ho quindi preso la decisione di entrare a mercato dapprima a metà febbraio acquistando due aziende del settore XLU e vendendone due del settore XLY e successivamente aspettare ad inizi marzo per acquistarne una del settore XLU e venderne una del settore XLK.
Avete capito ora il motivo per il quale non ho scelto due aziende tecnologiche bensì solo una nonostante lo stesso settore rappresentasse il 42.51% totale del peso dell’ETF “high beta”? Perché volevo entrare a mercato il prima possibile! Esiste inoltre un ulteriore motivo, che spiegherò nel prossimo paragrafo.
PARTE 5: LA SCELTA DEI TITOLI AGGRESSIVI E DIFENSIVI
Per semplificare la ricerca dei titoli su cui speculare ho “spacchettato” i due etf SPLV e SPHB come ho mostrato prima.
La scelta delle 3 aziende del settore utilities è ricaduta su:
• DUKE ENERGY CORP (DUK), con beta 0.33
• DTE ENERGY CORP (DTE), con beta 0.63
• NISOURCE INC (NI), con beta 0.33
La scelta delle due aziende del settore dei beni discrezionali è stata:
• Caesars Entertainment (CZR), con beta 2.85
• PVH Corp (PVH), con beta 2.07
La scelta dell’azienda tecnologica è stata:
• Nvidia Corp (NVDA), con beta 1.59
L’altro motivo per il quale ho scelto due aziende di XLY e non di XLK deriva dal beta: le aziende del settore XLY presentano dei coefficienti ben più alti rispetto al settore tech e, come vi spiegavo, la ricerca dei titoli da vendere era orientata sull’aggressività che gli stessi dovevano presentare!
Se vi state chiedendo il motivo per il quale non ho allora deciso direttamente di vendere 3 titoli di XLY, vi rispondo che mi piace diversificare.
PARTE 6: LE PERFORMANCE ATTUALI DELLA STRATEGIA
Il 15 febbraio, ossia il giorno in cui si è verificato il “death cross” sull’indice di forza XLY/XLU, ho acquistato Duke Energy e Dte Energy e venduto Caesars Entertainment e Pvh Corp; le performance, ad oggi 26 maggio, sono:
Due settimane dopo, il 2 marzo, giorno in cui è avvenuto il “death cross” sull’indice di forza relativa XLK/XLU, ho venduto Nvidia e acquistato NiSource Inc. Ad oggi le performance sono:
CONCLUSIONI
Ad oggi le performance della strategia parlano chiaro, non credo ci siano da aggiungere ulteriori considerazioni. Vi terrò comunque aggiornati.
Ultimamente, spesso, mi è stato chiesto se utilizzassi soltanto le medie mobili nel mio processo di trading, e la risposta che voglio dare, ma soprattutto un concetto che vorrei trasmettere, è questo: non è tanto lo strumento, l’indicatore o l’oscillatore che utilizzi per investire che fa la differenza, tanto le idee che applichi che ti fanno raggiungere il risultato atteso.
Spero abbiate apprezzato il lavoro. Per qualsiasi domanda, chiarimento o semplice opinione contattatemi pure o commentate la strategia, non abbiate problemi. Un saluto!
Matteo Farci
Nasdaq - Onde correttive e divergenza Il Nasdaq sembra voler continuare il proprio movimento correttivo, che al momento sta continuano a seguire la struttura ABC.
Vedremo se il downtrend continuerà superando il target. Nel frattempo rileviamo due situazioni di divergenza. Mentre il Nasdaq continua la sua discesa, gli oscillatori RSI e lo Stocastico divergono rispetto all'indice, confermando i loro livelli senza aggiornare i minimi.
Al momento il Nasdaq ha stornato del 30% circa rispetto ai suoi precedenti massimi, ritracciamento sicuramente importante.
$NDX, test sul supporto, reggerà anche questa volta??Dopo una giornata di sell-off (-5.06%) siamo tonrati sul livelli indicato qualche giorno fa.
Il livello è dato dal 50% FIBO del vettore minimo marzo '20 - ATH, perciò lo ritengo uno spartiacque.
Dal punto di vista tecnico non ci sono ancora segni di inversione, ne oscillatori ne indicatori, questo farebbe pensare ad una continuazione del tredn in corso.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini
$NDX l'indice dei tecnologici ancora in discesa Importantissima correzione anche da parte dell'indice NASDAQ, ormai a -27% dai massimi storci, ormai tutti i mercati stanno pagando maggiormente la situazione, tra guerra, pandemia e politiche economiche che hanno l'obiettivo di frenare l'inflazione galoppante.
Dal punto di vista tecnica, come per $SPX la discesa sembra continuare, con la possibile zona di atterraggio nel rettangolo rosso, sul 50% FIBO del vettore minimi marzo '20-massimi storici.
DMI in aumento e gli altri oscillatori tecnici non offrono segnali di inversione.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini.
$SPX Finiti i $ finiti i massimi storiciL'indice più importante al mondo sta perdendo il 17% da i propri massimi, la FED sta smettendo di pompare $ nel sistema e sta aumentando il costo del denaro.
Dal punto di vista tecnico, non ci sono ancora segnali di inversione, anzi il trend si sta rafforzando, come evidenziato dal DMI, in crescita ormai dal 21 aprile.
Gli oscillatori tecnici sono tutti distesi verso il basso, ma senza apparenti segnali di inversione.
Nel grafico sono evidenziate le prossime resistenze, date dal vettore minimo di marzo '20-massimo storico.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini
$BTC divergenze sul daily, da tenere d'occhio!La ripartenza di Bitcoin tarda ancora ad arrivare, e dopo aver chiuso un aprile in rosso, sta trovando una zona di accumulazione/distribuzione nella zona 37.500-40.000.
Sul grafico giornaliero siamo ancora in trend ribassista i sia i minimi che i massimi continuano a decrescere.
L'ichimoku è girato al ribasso, ovviamente, senza segnali di inversione di trend, per ora.
Il livello secondo me cruciale potrebbe essere la zona 40.000, dato anche dalla Kijun, sapendo che quando è piatta attira sempre i prezzi a se, ed essendo sempre una resistenza forte, la sua rottura sarebbe un bel segnale di forza.
Il superamento dei 40.000 sarebbe però solo un primo segano di forza, dato che subito sopra ci sono tante aree di resistenza.
Il superamento della Kijun potrebbe portare il prezzo al tentativo di superamento della Kumo, magari nella zona dove quest'ultima è più piccola (segnata con l'ellisse pre comodità di lettura).
Oscillatori tecnici:
-RSI, presenta una divergenza
-MACD ha rotto al rialzo la signal line
Vediamo se rispetta questa previsione.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini.
$LUNA, sempre più nella nuvola, cosa succederà?Andiamo a vedere nel dettaglio cosa combina $LUNA, la crypto della chain Terra.
Nell'ultimo periodo ha fatto nuovi ATH e ha tenuto molto bene, nonostante i volumi di scambio in leggera flessione (in linea con tutto il settore crypto).
Ichimoku: offre segnali bearish, ma mancano conferme:
-bisogna aspettare che il prezzo esca dalla nuvola (potrebbe metterci qualche giorno per farlo, dato che la nuvola è molto ampia)
Oscillatori tecnici:
-MACD non offre segnali
-RSi non offre segnali
-DMI evidenzia assenza di trend
-Coefficiente di correlazione con Bitcoin in diminuzione negli ultimi giorni
Cosa mi aspetto?
-dopo il rimbalzo sulla SPAN A (zona 97$) , mi aspetto un nuovo giro in zona SPAN B (zona 83$), questa volta con il rischio di romperla al ribasso.
Operatività:
-farei attenzione a posizioni long vista la candela Marobozu evidenziata nel grafico
-se il prezzo arriva sul supporto evidenziato in zona 83$ penserei al long, ovviamente con i giusti segnali e con SL sotto la nuvola.
Qualsiasi commento e confronto di idee è ben accetto!
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini
$CRO, prezzi in compressione, pericolo di nuova discesaUna delle Crypto che maggiormente ha performato nel 2021 rischia di andare ad aggiornare i minimi di gennaio, vediamo in questa analisi approfondita perché c'è questa possibilità:
DEATH CROSS
L'incrocio della MA 50 sulla MA 200 indica il trend ribassista in corso, che ha portato il prezzo sotto gli 0,40$
MEDIE MOBILI
Tutte le MA di breve e medio periodo (10, 20, 50) sono girate verso il basse, posizionate in trend ribassista, inoltre il prezzo di trova sotto di esse, altro segnale di trend ribassista
OSCILLATORI TECNICI
Sono tutti girati al ribasso, senza nessun segnale di inversione, unico vicino alla zona di iper-venduto è l'RSI, però non lo possiamo considerare un segnale
Cosa mi aspetto?
Mi aspetto che il triangolo di "compressione" venga rotto al ribasso, continuando la discesa del prezzo, con possibile supporto in zona 0,36$, anche se un ulteriore ribasso di $BTC potrebbe portare $CRO ad aggiornare i minimi.
Bisogna fare molta attenzione perché ci troviamo in una fase molto delicata per tutto il comparto, dato che $BTC non sta ancora reagendo, e la BTC.DOMINANCE sale, questo vuol dire che le alt stanno soffrendo maggiormente di $BTC.
A livello fondamentale l'ecosistema Cronos / Crypto.com continua a crescere sempre di più, questo può tenere il prezzo su livelli non troppo allarmanti, anche se la crescita del mondo Crypto.com non sta portando grossi benefici al prezzo, data la situazione del mercato crypto, e non solo.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini.
Meta Platform: opportunità rialzista o trappola?Analizzando il titolo con un grafico weekly è possibile notare una evidente divergenza rialzista con l'oscillatore CCI che potrebbe fornirci un ottimo spunto rialzista...a mio avviso per il breve termine.
Notate che in data 4 aprile lo spike ribassista dalla media a 200 è deciso e importante tanto da far crollare Meta fino ai suoi minimi assoluti da 7 mesi. Questo è un forte segnale ribassista che potrebbe spingere il titolo fino ai minimi a 140$.
E' plausibile, dunque, ipotizzare un re-test della media nel breve periodo ma, se la soglia dei 235 dollari non dovesse essere rotta al rialzo, allora sarà possibile vedere un primo target al prezzo su citato.
Qualora riuscisse a violare tale soglia al rialzo, sarà possibile assistere a un ulteriore allungo fino a 300-310$.
Natural Gas: ritracciamento in attoIl Natural Gas, con timeframe daily, sembra essere intenzionato a prolungare il ritracciamento. Un primo target visibilmente raggiungibile potrebbe essere la soglia dei 6.4 dollari sia perchè coincide con il primo ritracciamento di fibonacci, sia perchè rappresenterebbe un primo test fondamentale con la media a 20 periodi. Inoltre In andrebbe a confermare un re-test con una precedente e datata resistenza creatasi il 6 ottobre 2021.
Scendendo ad un time frame H4 è possibile anche notare 2 cose importanti:
1. la media a 20 è in procinto di incrociare quella a 50 (conferma di un trend ribassista)
2. la formazione della quinta (ed ultima) onda ribassista
In ultima analisi è da tenere in considerazione la divergenza ribassista con l'oscillatore CCI che potrebbe portare a una correzione del prezzo in modo repentino.
Gold - break e retestSul Gold potrebbe essere avvenuta fase di rottura e retest del triangolo pluriennale rappresentato. Sul settimanale infatti dopo la pin pan disegnata dopo aver raggiunto i 2.070$/oz i prezzi sembrerebbero aver ripreso la strada del rialzo con indicatori ed oscillatori impostati positivamente. I target a rialzo oltre i recenti massimi possono essere le zone 2.1k$/oz - 2.2k$/oz.
Nasdaq100 - Rising three methodsOttima giornata per l’indice Nasdaq con una performance vicina al 2% che conferma, almeno sul breve, i segnali di ripresa dopo aver fatto segnare un ritracciamento del 20% circa.
Dopo quasi un trimestre di storno, da metà marzo l’indice fa registrare una performance del 17% circa, con rottura di trendline di breve, divergenza rialzista sui principali oscillatori, rottura per la prima volta del soffitto del supertrend.
Le ultime 5 sedute di contrattazione, creano un pattern assimilabile al rising three methods, con implicazioni rialziste.
Il mercato USA conferma la sua robustezza anche in tempi di difficoltà, probabilmente favorito anche dalla distanza dal conflitto Russia-Ucraina e dalle minori implicazioni in termini di crisi energetica e rallentamento economico, rispetto ad altri mercati.