Il rapporto risk-rewardChe cos'è il rapporto risk-reward, e perchè è così importante?
Nelle scorse settimane ho introdotto concetti sull'importanza di avere un piano, differenze tra investimenti e trading, e differenza tra rischio specifico e rishio sistematico.
Oggi voglio parlarvi del rapporto risk-reward (anche detto rischio-rendimento, da adesso in poi R/R).
Il R/R definisce quanto rischio decidi di assumerti per ricevere un determinato guadagno.
Non c'è un valore assoluto sul quale fare affidamento, ogni strategia deve avere un suo R/R.
Ci sono però delle linee guida da poter seguire:
Se si opera con una strategia trend following è bene avere un R/R di almeno 1:2 in quanto statisticamente sono strategia che hanno un profittablità inferiore al 50%.
Se si opera con strategie counter trend si può avere anche un R/R di 1:1 in quanto hanno un' alta profittabilità.
Al prossimo aggiornamento!
Strategies
EURJPY: quando le cose semplici funziono...Buongiorno Traders,
ecco un esempio di come può essere semplice intercettare i movimenti che fanno incassare soldini.
Un'analisi semplice con un'inequivocabile segnale d'ingresso può aiutare chi ha mille dubbi o l'ansia di entrare in posizione.
Quando l'obiettivo è mantenere a bada le emozioni tossiche, i messaggi che la strategia restituisce devono essere PRECISI e di solo 2 tipi:
->entro a mercato
->non entro a mercato.
Questa strategia si chiama PDT e con poche, semplici e sopratutto REPLICABILI regole riesce a mettervi a mercato con rapporti rischio rendimento veramente notevoli.
Se vi interessa sapere come applicarla, chiedetemi tutto quello che volete nei commenti.
TREND O CONTRO TREND? Approccio decisionale nel trading.La scorsa settimana, nell’ articolo “Ftse Mib: fib is in the box” abbiamo visto come il future italiano TVC:FTMIB sia compresso in una “scatola” di lungo periodo, con i bordi che vanno da 23.700 punti circa per l’ alto e 15.000 pruni in media per l’ estremo inferiore.
Abbiamo anche visto come la forma che consente questo andamento sia una forma grafica probabilmente di rimbalzo, forse nella sua fase finale e che quindi induce a prudenza.
Molti in settimana ci hanno scritto per chiederci allora una sorta di “ratifica” per la loro volontà, viste le premesse, di entrare short.
Questa, come detto nell’ articolo della scorsa settimana, non può essere data, a nostra avviso, attualmente: manca qualcosa. Cosa manca? Un elemento semplicissimo: la conoscenza delle probabilità..
Mi spiego meglio. Il trading sembra così difficile ( e sicuramente lo è ) ma non lo è a livello decisionale.
A livello decisionale è banale perché ci sono sempre solo 3 cose che possono essere fatte in ogni momento, mai di più, ossia entrare long, entrare short, non entrare.
A seconda della tipologia di trader ( colui che opera contro trend e colui che opera in trend ) ci si troverà in una e una sola delle seguenti scelte.
Colui che opera contro trend:
a) sulle resistenze venderà e sui supporti comprerà; egli avrà probabilità basse di riuscita della singola operazione ma, SE, le poche operazioni che andranno in utile le farà correre e SE sarà bravo a uscire in piccola perdita nelle molte operazioni in cui perderà, potrà sperare di guadagnare. Colui che opera contro trend, in questa fase, è entrato short, a 21.500, ha perso, è rientrato short a 21.700, ha perso, è rientrato short a 22.000, ha perso, è entrato short, a 22.300, ha perso, è rientrato short a 22.500 punti.
Colui che opera in trend:
b) o comprerà sullo storno di trend rialzista sui supporti o all’ inversione da ribassista a rialzista ( inizio di un nuovo trend rialzista) e venderà sul rintracciamento di trend ribassista sulle resistenze o all’ inversione da rialzista a ribassista ( inizio di nuovo trend ribassista); egli avrà alta riuscita della singola operazione perché si troverà sempre ( statisticamente, naturalmente, quindi ammettendo possibilità di errore ) in trend. Nella fase attuale non fa niente: attende o lo storno sul supporto per comprare o la rottura del supporto per posizionarsi short all’ inizio di un nuovo trend ribassista di lungo periodo.
c) o comprerà in corso trend rialzista e venderà in corso di trend ribassista; andrà incontro a probabilità sconosciute con stop-loss tendenzialmente troppo larghi rispetto ai risultati positivi possibili ( rapporto rischio rendimento maggiore di uno ). In questa fase compra ai livelli attuali, con stop-loss distanti ( in questo momento i supporti di medio periodo sono quantomeno in area 22.000 ) e obiettivo sconosciuto.
La strategia a) è paragonabile a colui che cerchi di prendere al volo un coltello mentre cade o prova a salire al volo su un treno di passaggio andandogli incontro; prima di afferrare finalmente il coltello può rischiare di morire dissanguato, prima di salire sul convoglio rischia di finirgli sotto ; la strategia c) è simile a chi provi a cogliere il coltello mentre viene lanciato in aria: è possibile che lo prenda al volo ma può anche rimanervi infilzato; chi opera secondo la strategia b), seguendo la metafora, attende che il coltella si posi per terra per raccoglierlo o che il treno si fermi alla stazione e riparta.
E’ quindi una questione non di possibilità di prendere il coltello ( tutti e 3 i soggetti dell’ esempio hanno una possibilità di farlo ), ma di probabilità di prenderlo e di probabilità ( rischio ) di rimanere feriti.