Giappone e BoJ 🇯🇵💴A fine del 2023, il PIL reale del Giappone è diminuito dello 0,7%, segnando la prima contrazione di PIL dal terzo trimestre del 2022, e questo pone in dubbio la possibilità di un rialzo dei tassi da parte della BOJ entro aprile, come previsto da molti analisti.
L’inflazione annuale è scesa al 2,6% a dicembre 2023, il livello più basso da luglio 2022, principalmente per il calo dei prezzi alimentari.
La produzione industriale è diminuita dello 0,65% a dicembre 2023, mentre il PMI manifatturiero è rimasto in contrazione e il PMI servizi è stato rivisto a rialzo a 53,1.
Il tasso di disoccupazione è sceso a livelli marginali del 2,4% e la Banca del Giappone ha mantenuto il tasso di interesse a breve termine al -0,1%.
L'impennata del mercato azionario Giapponese ha fatto salire il valore delle partecipazioni della Banca del Giappone in ETF a un nuovo record di circa 70 trilioni di yen (466 miliardi di dollari), livello paragonabile alle entrate fiscali nazionali annuali.
In questo modo la BOJ diventa il più grande singolo detentore di azioni giapponesi, diventando il più grande vincitore sul mercato, almeno sulla carta. Il valore delle attività rappresenta un altro grattacapo per il Governatore Kazuo Ueda, alle prese con la complessità di uscire dalla politica ultra-accomodante della banca.
La BOJ ha iniziato ad acquistare ETF nel 2010 per ridurre il premio al rischio nei mercati finanziari, e lo ha fatto solo tre volte nel 2023, in un primo segnale di allontanamento da misure non convenzionali, stimando che un terzo delle partecipazioni siano legate al Nikkei 225, mentre il resto all'indice Topix.
La questione su come gestire queste partecipazioni è troppo complessa per una decisione unilaterale della BOJ, e richiederà un'ampia discussione tra le parti, compreso il governo e le autorità finanziarie, ma il nodo da sciogliere è quali benefici potranno trarre i cittadini giapponesi da queste partecipazioni.
L'economia giapponese è in calo, evidenziando una preoccupante stagnazione, dove secondo l'economista Shinke è dovuta alla mancanza di una forza trainante per la crescita. In questo contesto la BoJ si trova davanti al dilemma, dove, qualora aumentasse i tassi d'interesse per contrastare l'inflazione potrebbe indebolire l'economia, mentre mantenerli bassi rischierebbe di prolungare la stagnazione.
La crescita dei salari, che non riesce a tenere il passo, potrebbe fare da motore propulsivo spingendo la BoJ a cambiare l’attuale politica monetaria, anche se molti analisti rimangono scettici chiedendo una base economica più solida, lasciando l’economia giapponese in una fase critica.
Anche i prezzi faticano a decollare, tranne nelle località sciistiche guidate dal turismo dove turisti stranieri pagano prezzi elevati per lo sci, portando a salari più alti in alcune aree. L'afflusso di denaro turistico porta svantaggi alla gente del posto, facendo aumentare la disuguaglianza rendendo quest’attività sempre più elitaria.
Il Giappone potrebbe offrire sconti e sistemi di prezzi duali che soddisfano sia i turisti che i cittadini locali, bilanciando la crescita dei salari, e assicurarsi che i benefici vadano oltre le specifiche regioni, impegnandosi a sviluppare una visione più ampia del turismo oltre le stazioni sciistiche.
Nonostante il potenziale, con la spesa dei turisti stranieri che può aumentare i salari in aree specifiche, diviene fondamentale gestire questo afflusso con attenzione per evitare di esacerbare la disuguaglianza e garantire che i benefici raggiungano una popolazione più ampia. Bilanciare lo sviluppo economico con la stabilità sociale e l'inclusività rimane una sfida chiave.
Seppur il turismo e le esportazioni siano in crescita, risulterebbe non abbastanza per compensare il calo dei consumi interni dovuti alla debole domanda, per cui potrebbero non essere sostenibili a lungo termine. Questo complica le intenzioni della Banca del Giappone di porre fine alla politica dei tassi di interesse negativi in vigore dal 2016, ponendo di fatto il Giappone come quarta economia al mondo, superata dalla Germania 🇩🇪, dove l’economia tedesca non è molto migliore al momento; entrambe le economie dovrebbero essere sorpassate dall'India nei prossimi anni. 🇮🇳
Allora ci si chiede: “Come mai il Nikkei225 è a un passo dai massimi storici dal 1989 se il Giappone è in recessione?”
La risposta potrebbe essere che il mercato azionario sembra più concentrato su cambiamenti a lungo termine come una migliore governance aziendale che hanno portato forti utili aziendali, complice il rallentamento economico della Cina che spinge gli investitori verso il Giappone, e uno yen debole che aumenta i profitti degli esportatori. Aggiungiamo anche che una serie di decisioni vantaggiose per gli azionisti da parte delle autorità sta guidando gli afflussi verso Tokyo. E il nuovo interesse di Warren Buffet sarà stato un altro catalizzatore?
Lo yen si è indebolito contro il dollaro anche a causa dell'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti e delle aspettative di tassi d'interesse americani più alti più a lungo, chiamato “higher for longer”.
La BOJ esita ad aumentare i tassi per evitare di soffocare la crescita dei salari e danneggiare gli investitori al dettaglio che beneficiano del yen debole, creando un potenziale conflitto: aumentare i tassi per combattere l'inflazione ma il desiderio di mantenere un yen debole per ragioni economiche e sociali.
Un improvviso riavvolgimento dei carry trade (prestiti in Giappone a basso interesse per investire in attività ad alto rendimento) potrebbe essere innescato da una volatilità crescente, creando un pericolo per i mercati finanziari, permettendo a uno yen forte di danneggiare gli investitori al dettaglio che traggono profitto dai carry trade, causando instabilità finanziaria. Al tempo stesso ci si trova in un limbo politico, ritardare i rialzi dei tassi potrebbe peggiorare l'inflazione ed erodere la fiducia.
Gli analisti prevedono un 67% di possibilità che la BOJ ponga fine ai tassi negativi entro aprile, ma l’impatto effettivo dipenderà dalle comunicazioni della BOJ e dalle decisioni della FED. L’abbandono dei tassi negativi, sommato a un eventuale indebolimento dello yen, potrebbe spingere i rendimenti obbligazionari oltre l’1%, mettendo in discussione il controllo della curva dei rendimenti (YCC).
Avendo il Giappone il secondo più grande stock di obbligazioni governative al mondo, dopo gli Stati Uniti, gli spostamenti del rendimento obbligazionario decennale potrebbero avere ripercussioni sull'economia reale, sul sistema finanziario e sui flussi globali di investimenti, generando volatilità nel mercato obbligazionario.
Le sfide per la BoJ rimangono incentrate a mantenere bassi i tassi per sostenere la ripresa economica, ma al contempo contrastare l'inflazione crescente che erode il potere d'acquisto delle famiglie.
Gli scenari all’orizzonte sono che la banca centrale potrebbe optare per misure non convenzionali per stimolare l'economia senza alzare i tassi, magari sostenendo la domanda interna che potrebbe accelerare la normalizzazione della politica monetaria, mentre una recessione prolungata potrebbe avere conseguenze negative sull'economia globale.
Ueda sembra più concentrato sull'inflazione e sui salari a lungo termine che sulla crescita economica a breve termine, sottolineando di voler vedere un "circolo virtuoso" di aumento di salari e prezzi rimanendo in attesa di negoziazioni salariali che portino a guadagni maggiori rispetto allo scorso anno, facendo entrare in gioco anche i sindacati che chiedono aumenti più elevati sostenuti dal Primo Ministro del governo.
La recessione ha indotto alcuni operatori di mercato a posticipare le previsioni di fine dei tassi negativi, ma Ueda non sembra cambiare, ribadendo che riconsidererà la necessità di politiche monetarie accomodanti solo al raggiungimento dell'obiettivo di inflazione del 2%, ma rimanendo ottimista sull'andamento dei salari, prevedendo una loro crescita reale graduale e addirittura superiore all'inflazione al netto dei prodotti freschi nell'anno fiscale a partire da aprile 2025.
Gli investitori e le imprese dovranno prepararsi a un possibile aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Il governo e la BOJ potrebbero dover agire di concerto per mitigare gli effetti negativi della recessione e continueranno a collaborare per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%.
Conclusioni:
La recessione in Giappone pone la BOJ di fronte a scelte difficili. La banca dovrà trovare un equilibrio tra il sostegno alla crescita e la lotta all'inflazione, mentre tiene conto dei rischi per la stabilità finanziaria. I prossimi mesi saranno cruciali per capire come la BOJ gestirà questa situazione delicata, e osservare quali saranno le implicazioni significative per l'economia giapponese e per i mercati finanziari globali.
L'economia giapponese rimane in una fase critica. Il futuro dell'economia dipenderà da vari fattori, tra cui l'inflazione globale, la politica monetaria della BOJ e le riforme strutturali del governo. La posizione economica futura del Giappone rimane incerta, con fattori sia interni che esterni in gioco.
Graficamente, il futures dello Jen Giapponese, ticker 6J, si trova in una posizione al quanto scomoda, a poco più dell’ 1% dai minimi storici, segnando di fatto un triplo minimo dopo il quale entreremo in mondi inesplorati.
Al tempo stesso il cross USD/JPY si trova a circa l’1% dai massimi storici, dove la stessa BoJ potrebbe intervenire per difendere lo Yen come già fatto in passato facendo massicci acquisti della propria valuta.
Alla luce di quanto descritto sopra e con un medio orizzonte temporale si potrebbero valutare molteplici strumenti finanziari traendo profitto dall’apprezzamento dello YEN Giapponese
Fonte:
Raccolta dati
Letture approfondite
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USDJPY
EURUSD | Arriverà un nuovo aumento dei tassi a settembre?Il tasso di cambio EUR/USD ha mostrato una ripresa sopra 1,0750, dopo aver toccato un minimo giornaliero vicino a 1,0730 durante la sessione americana. Questo movimento è stato influenzato dai dati provenienti dagli Stati Uniti, che hanno indicato un aumento dell'inflazione dei produttori a gennaio, superiore alle previsioni, e un miglioramento marginale della fiducia dei consumatori all'inizio di febbraio. Nonostante ciò, l'EUR/USD si mantiene in una fase di consolidamento sopra 1,0750 venerdì, dopo aver chiuso in territorio positivo nei due giorni precedenti.
Le uscite miste di dati macroeconomici dagli Stati Uniti e il cambiamento positivo nel sentiment del rischio hanno reso difficile per il Dollaro statunitense (USD) mantenere la sua posizione, permettendo all'EUR/USD di estendere il suo recupero. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un calo dello 0,8% su base mensile a gennaio, mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese a 212.000 da 220.000. Secondo lo strumento CME FedWatch, i mercati stanno attualmente prezzando con una probabilità vicina al 70% che la Federal Reserve (Fed) lasci invariato il tasso di interesse alle prossime due riunioni di politica monetaria. Inoltre, l'euro (EUR) ha mostrato un movimento di ritiro dopo aver toccato un nuovo massimo di due giorni, poiché una misura dell'inflazione nel settore dei produttori negli Stati Uniti (US) suggerisce che il lavoro della Federal Reserve degli Stati Uniti non è ancora finito. L'EUR/USD ha oscillato intorno all'intervallo 1,0770-1,0730 dopo i dati sull'IPP, stabilizzandosi poi ai tassi di cambio attuali. Inoltre, sul fronte della banca centrale europea, c'è stata un'osservazione da parte di un membro del Consiglio direttivo, Isabel Schnabel, sulla necessità di una politica monetaria restrittiva, date le preoccupazioni per un possibile rimbalzo dell'inflazione. Analizzando un grafico H4 si evince come il prezzo sia in zona zona di inversione (precedente zona di demand), all'interno di un canale ribassista, ho individuato un possible punto si svolte al livello 1.0824 dove il prezzo potrebbe ruotare e invertire la sua rotta verso il livello 1.0650 e il livello 1.0520 il minimo di novembre 2023. Vedremo come il prezzo reagirà in settimana e come saranno i sentiment degli operatori verso la fed. Auguro a tutti un buon weekend, un saluto da Nicola.
USD/JPY: Strategie Redditizie in una Fase di Turbolenza di MercaLo yen giapponese si è rafforzato leggermente in risposta all'intervento verbale delle autorità giapponesi. Il grafico giornaliero mostra un'ascesa della coppia, con 151,00 come prossimo livello di resistenza, seguito dal massimo di 151,91 dell'anno scorso. L'USD/JPY ha raggiunto un picco di tre mesi a 150,81 dopo che il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha riportato un'ulteriore conferma che l'inflazione si mantiene sopra il 3%, seppur con un rallentamento. Il tasso di inflazione di gennaio è risultato superiore alle stime, con un aumento del 3,1% rispetto al 3,4% del mese precedente. Escludendo gli elementi volatili, il Core CPI è rimasto stabile al 3,9% rispetto al mese precedente. Dopo questi dati, l'USD/JPY ha continuato la sua ascesa, superando i 150,00, sostenuto dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Il CME FedWatch mostra che gli operatori sembrano ignorare la possibilità di un taglio dei tassi a marzo e maggio, concentrandosi invece su giugno. Nel frattempo, la BoJ ha mostrato incertezza riguardo alla sua politica monetaria. Anche se i dati indicano una possibile inflazione sostenuta, l'incertezza persiste. La Banca del Giappone potrebbe ritardare l'uscita dai tassi negativi. Le autorità giapponesi sono pronte ad intervenire nel mercato dei cambi se necessario, come ribadito da Masato Kanda e dal Ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki. L'indice CPI negli Stati Uniti ha superato le aspettative, portando gli investitori a riconsiderare i loro progetti di taglio dei tassi e intervento sui mercati. Vedremo cosa ci riservano i prossimi dati, nel frattempo, buon trading a tutti.
Usd/Jpy: Continuazione di trendBuongiorno a tutti.
Anche questo fine settimana ci sono price action interessanti sui maggiori mercati della mia watchlist.
Questa volta prendo il cambio valutario Usd/Jpy.
Tra fine dicembre e inizio di gennaio il mercato ha fatto tappa in area 141,00 dove ha creato un minimo con aumento di volatilità riportando interesse venditore su yen.
I minimi sono sempre stati comprati riportando la struttura in ambiente long per il dollaro USA con una buona costruzione di fasi accumulative e spinte al rialzo.
Nelle ultime giornate si è creata una price action long che vede i minimi a 146,00 come primo livello di confine tra domanda e offerta.
Personalmente nei prossimi giorni seguirò l'evolversi della situazione cercando spunti buy dati da time frame daily o 6 ore su ritracciamenti o fasi di consolidamento che tengano area 147,70/148,00 dove passa la prima zona di domanda di brevissimo termine.
L'obiettivo è area 152,00.
Ritorni perentori sotto area 145,50 cambierebbero invece la mia view operativa.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
GBPAUD: Potenziale Short in direzione 1.9280GBPAUD mostra una struttura rialzista in H4 con il prezzo che è tornato a testare la zona di offerta. Qui, il prezzo potrebbe invertire la direzione verso 1.9280, dove troviamo una forte liquidità corrispondente a un minimo giornaliero su M15 e a un minimo di oscillazione su H4.
Personalmente, sto aspettando un cambiamento nella struttura su M15 per entrare nel mercato. Vi terrò aggiornati sulla situazione. Saluti da Nicola e buona giornata a tutti.
AUDUSD sta aspettando di prendere liquidità prima del rally!L'AUD/USD mantiene leggeri guadagni al di sopra di 0,6500 dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione cinese, che sono stati contrastanti. A gennaio, l'indice dei prezzi al consumo (IPC) della Cina è sceso dello 0,8%, rispetto al -0,5% previsto. Il dollaro statunitense ha registrato ulteriori perdite dopo aver raggiunto un nuovo massimo annuale sopra 104,00 nell'Indice del Dollaro Statunitense (DXY) all'inizio della settimana, in un contesto di riallineamento degli investitori su un possibile taglio dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve (Fed), sia a maggio che a giugno.
Tornando al panorama nazionale, l'andamento dell'AUD è rimasto supportato dalle valutazioni degli operatori finanziari sulla recente decisione sui tassi d'interesse della Reserve Bank of Australia (RBA), che ha mantenuto i tassi invariati al 4,35% con un tono favorevole, lasciando aperta la possibilità di un futuro aumento dei tassi. Inoltre, la RBA ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del PIL per il futuro prevedibile, riflettendo principalmente una visione meno ottimistica della spesa dei consumatori e degli investimenti immobiliari nel breve termine.
Inoltre, a livello giornaliero, si segnala la possibilità di una correzione al ribasso del prezzo fino al livello di 0,6450, considerando che si trova già in zona di domanda. Si ritiene che il prezzo possa avere un potenziale significativo per un'operazione long con l'obiettivo di testare nuovamente la trendline bullish rotta dall'ultima discesa verso la zona di 0,67. Buona giornata a tutti e buon trading.
XAUUSD Nuovi minimi in arrivo a $2010In seguito a una tranquilla sessione europea vicino a $2.020 martedì, l'oro ha virato al rialzo e ha superato i $2.030. Dopo il deciso aumento di lunedì, il rendimento del titolo di Stato USA decennale di riferimento è sceso di più dell'1% nella giornata, consentendo a XAU/USD di salire ulteriormente. I mercati finanziari sono tutti orientati ai tagli dei tassi ritardati dopo che i banchieri centrali di tutto il mondo hanno smorzato le aspettative degli investitori su politiche monetarie più stringenti. Martedì è stato il turno della Reserve Bank of Australia (RBA) di aderire alla posizione cauta, poiché i policymaker hanno deciso di lasciare aperta la porta a ulteriori rialzi qualora le condizioni lo richiedano. Nel frattempo, solidi dati macroeconomici statunitensi hanno ulteriormente minato le probabilità di un taglio della Federal Reserve (Fed). Di conseguenza, i rendimenti dei titoli di Stato sono saliti, sostenendo il dollaro statunitense. Inoltre, a livello grafico si nota un'incerta ripresa dell'oro, che potrebbe tornare in area $2050 per riprendere liquidità al livello 0.705 di Fibonacci prima di scendere fino alla zona $2010. Questa è la mia aspettativa a H4, monitorerò con attenzione i cambiamenti di questa coppia. Un saluto e un buon trading a tutti.
EURUSD | La situazione è cruciale dopo gli NFPEUR/USD ha recuperato fino alla zona di 1,0750 e si è stabilizzato durante la giornata dopo essere sceso verso 1,0720 nella sessione europea di martedì. Il dollaro statunitense mantiene la sua forza su tutto il mercato valutario, nonostante il momentum si sia attenuato insieme alla corsa dei rendimenti dei titoli di Stato. I mercati finanziari stanno ancora elaborando i ritardi globali nei tagli dei tassi, i quali non arriveranno tanto presto quanto previsto. All'inizio in Asia, la Reserve Bank of Australia (RBA) ha annunciato la sua decisione di politica monetaria, lasciando i tassi invariati come ampiamente previsto. Tuttavia, i policymaker locali si sono uniti al treno della prudenza e hanno affermato che non si possono escludere ulteriori rialzi. Le azioni asiatiche hanno registrato scambi misti, con gli indici cinesi sostenuti dall'intervento governativo. Sul fronte dei dati, la Germania ha segnalato che gli ordini alle fabbriche sono aumentati dell'8,9% mese su mese a dicembre, superando le aspettative del mercato. Al contrario, l'Eurozona ha comunicato che le vendite al dettaglio sono diminuite dell'1,1% mese su mese nello stesso mese, peggio del previsto. A livello grafico, si segnala la rottura di un canale ribassista ad H4 con un retest del prezzo, il quale potrebbe protrarsi ulteriormente al ribasso, anche se nelle prossime sessioni sono previste poche mosse in assenza di news; sarà difficile aspettarsi grosse sorprese. Il mercato potrebbe rintracciare al livello 1.0714, che corrisponde al 62% di Fibonacci, o al livello 1.0650, ovvero al livello 0,705% di Fibonacci. Quindi mi aspetto di iniziare a valutare un long in quella zona. Un saluto e una buona serata a tutti.
EURUSD | Nuovo minimo a 1.0750 prima della ripresa!L'EUR/USD, dopo aver superato una zona di domanda compresa tra 1.07 e 1.0790, sta ora dirigendosi verso un'altra area di domanda al livello 1.075, coincidente anche con il minimo del canale ribassista. Questa zona potrebbe essere significativa per un'inversione al rialzo del prezzo, con un possibile ritorno verso 1.09. Sarà cruciale valutare l'andamento del prezzo all'apertura di Londra questa mattina, specialmente considerando la reazione ai dati NFP dopo la brusca caduta di venerdì.
Dal punto di vista fondamentale, il Dollaro statunitense si sta rafforzando mentre il presidente della Fed, Jerome Powell, ritarda eventuali tagli ai tassi. Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente stanno ulteriormente sostenendo il Dollaro. Attendiamo i dati Sentix dell'UE e l'ISM PMI degli Stati Uniti. Nella conferenza stampa post-incontro di mercoledì, Powell ha dichiarato che "un indebolimento inatteso del mercato del lavoro ci porterebbe a tagliare i tassi prima del previsto".
Secondo lo strumento CME FedWatch, c'è una probabilità del 37,5% che la Fed riduca il tasso di politica del 25 bps al 5%-5.25% a marzo, mentre questa probabilità sale al 60% per maggio. Un cordiale saluto e buon trading a tutti.
USOIL | Attenzione al livello $71-$72!Il petrolio ha trovato supporto in una zona di domanda, con un retest di una trendline rialzista e del 0,62% di Fibonacci, suggerendo la possibilità di una ripresa verso nuovi massimi. Nel grafico, ho identificato un box giallo dove il prezzo potrebbe consolidarsi, attingendo liquidità sotto lo swing low prima di riprendere la salita. Per quanto riguarda l'analisi fondamentale:
Il Qatar sta attivamente lavorando per mediare una tregua temporanea a Gaza, facilitando gli scambi di ostaggi. Il costante successo del Qatar nel negoziare tra le parti coinvolte nel conflitto sta influenzando il prezzo del greggio, specialmente in un contesto di attenuazione delle tensioni geopolitiche.
L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) si troverà di fronte a una sfida a lungo termine nel 2024 e nel 2025, cercando di limitare la produzione globale al di fuori dell'OPEC. Impongono vincoli rigorosi alla produzione per i paesi membri, mentre i produttori al di fuori dell'OPEC, come gli Stati Uniti, superano i limiti di estrazione dell'OPEC.
Le occupazioni non agricole degli Stati Uniti (NFP) hanno registrato un aumento significativo a gennaio, toccando il massimo degli ultimi dodici mesi con 353.000 nuovi posti di lavoro, ben al di sopra delle previsioni medie di mercato di 180.000. Con l'economia statunitense che continua a dimostrare una notevole resilienza e il mercato del lavoro negli Stati Uniti che rimane ai massimi storici, le probabilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti a sostegno del mercato continuano a diminuire.
Un saluto e un augurio di un buon fine settimana a tutti.
USD/JPY | Nuovi massimi e minimi con la rottura del canale!Sul fronte dell'USDJPY, emerge nuovamente la potenzialità di un'analisi di tipo swing, evidenziata dalla recente incursione nella zona di offerta. In particolare, i livelli di swing si rivelano altamente sensibili, delineando con precisione le aree effettive di liquidità che il prezzo raggiunge. Attualmente, il prezzo si attesta a 148.39 dopo aver superato con forza, dopo i dati NFP, il lato superiore di un canale ribassista. Ora ci si aspetta un ritracciamento per testare nuovamente il canale, considerando l'alta sensibilità del prezzo nella zona di offerta. Successivamente, si prevede un possibile movimento al rialzo verso quota 149.50, superando la prima area di offerta e rimbalzando nella seconda area di offerta indicata nel grafico, dove potrebbe verificarsi una significativa vendita capace di riportare il prezzo verso quota 144.
Passando all'analisi fondamentale, i dati relativi ai Nonfarm Payrolls negli Stati Uniti sono risultati eccezionali, con la creazione di 353.000 nuovi posti di lavoro, superando le previsioni di 180.000 e superando al rialzo i numeri di dicembre, rivisti da 216.000 a 333.000. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato rispetto ai dati del mese precedente, stabilendosi al 3,7%. A seguito di questo rapporto, il rendimento del titolo del Tesoro decennale statunitense, fortemente correlato con la coppia USD/JPY, è salito dal 3,90% al 4%, registrando un aumento di oltre dieci punti base (bps). L'indice del dollaro statunitense (DXY), che traccia il valore del dollaro rispetto a un paniere di valute, ha registrato un incremento dell'0,67%, attestandosi a 103,76, dopo essere sceso a un minimo di 102,90. Nel frattempo, una posizione falconiana della Banca del Giappone (BoJ) ha aumentato le probabilità che il Governatore Kazuo Ueda e il suo team mettano fine al ciclo dei tassi negativi. Un saluto a tutti e buon fine settimana.
L'EURUSD tornerà a 1.0810?L'EUR/USD sta estendendo i guadagni verso quota 1.0900 nelle prime ore del mattino europeo di venerdì. Il dollaro statunitense sta faticando a trovare solidità, consentendo all'euro di salire ulteriormente in un clima ottimista. Tutti gli occhi sono ora puntati sul rilascio dei dati sull'occupazione non agricola (NFP) degli Stati Uniti. Per quanto riguarda il dollaro, l'indice del dollaro USA (DXY) è rimasto all'interno della consolidata gamma multigiornaliera mentre i partecipanti al mercato continuavano a elaborare gli ultimi sviluppi dell'evento FOMC del 31 gennaio. Su quest'ultimo punto, è utile ricordare che Powell ha dichiarato che la Federal Reserve è pronta a mantenere il tasso di politica attuale per un periodo prolungato, se necessario. Ha sottolineato che gli avanzamenti consistenti nell'inflazione sono incerti e ha accennato alla possibilità di avviare riduzioni dei tassi in qualche momento di quest'anno. Powell ha sottolineato la stretta del mercato del lavoro riconoscendo anche l'impatto potenzialmente negativo sull'economia se la riduzione dei tassi fosse ritardata. Ha enfatizzato che le decisioni saranno prese su base riunione per riunione, esprimendo la convinzione che il tasso di politica ha probabilmente raggiunto il suo picco e suggerendo allo stesso tempo che una riduzione dei tassi a marzo sembrava improbabile. In futuro, ci si aspetta che il dibattito degli investitori tenga ancora aperta la possibilità del primo taglio dei tassi a marzo o maggio, con una probabilità di circa il 37% e il 60%, rispettivamente, secondo lo strumento FedWatch di CME Group. NFP dovrebbe fornire ulteriori dettagli sul momento delle eventuali future decisioni sui tassi di interesse. Su questo punto, un altro solido dato sugli occupati a gennaio dovrebbe lasciare invariata l'idea di un mercato del lavoro stretto e dovrebbe rafforzare la percezione di un atterraggio morbido in mezzo a un'economia ostinatamente resiliente, sostenendo alla fine l'idea di un taglio dei tassi a maggio da parte della Fed e quindi sostenendo il dollaro statunitense così come i rendimenti almeno a breve termine. Per quanto riguarda la previsione a livello tecnico, mi aspetto in mattinata di Londra una presa di liquidità del prezzo sopra i massimi di Asia al livello 1.09 con cambio strutturale al ribasso ad M5 e configurazione di un FVG che sarà il nostro punto di ingresso per un trade short fino a 1.081. Un saluto e un buon trading a tutti da Nicola.
GBPNZD deve fare una scelta! 2.06 o 2.094Attualmente, GBPNZD presenta una struttura ribassista evidenziata da questo canale bearish. Al momento, il prezzo, dopo essersi rimbalzato sul fondo di questo canale, si trova in un punto cruciale. L'ultima reazione rialzista ha portato alla formazione di una zona di domanda, compresa tra 2.0760 e 2.0940.
Se il trend ribassista dovesse mantenere la sua forza, è possibile che il prezzo scenda per rompere la zona di domanda, arrivando fino al livello di 2.06. A questo livello si intersecano il lato inferiore del canale e la zona di domanda. Personalmente, mi aspetto una possibile inversione rialzista in questo punto specifico, ed è proprio lì che cercherò un punto di ingresso ad H4.
Vi terrò aggiornati. Un saluto e buon trading a tutti, da Nicola.
EURJPY | Idea Short dopo la FEDEURJPY ha rotto al di sotto di 159 nelle ore che precedono la riunione della FED, come da manuale, lo yen ha guadagnato forza prima dell'evento più atteso del mese. Ora il prezzo si trova in una zona di inversione, precisamente intorno ai livelli di Fibonacci 62-78, e prevedo un ritracciamento al livello 160, dove è appena stata creata una zona di offerta dopo la rottura di un cruciale swing low. Quando il prezzo tornerà al livello 160, valuterò una posizione short se il mercato sul grafico H4 ritraccia verso i livelli cruciali di Fibonacci, formando picchi ben definiti e se sul grafico M15 il prezzo rompe strutturalmente al ribasso. Tenendo sempre presente la presenza di un indicatore midnight posizionato alle spalle del trade, entrerò nel mercato solo se vi sarà un margine di profitto di almeno l'1,5%, con un rischio del 1%. Pertanto, sarà fondamentale valutare se la discesa è priva di vincoli di liquidità. Un saluto e un buon trading a tutti; ci aspetta la riunione della FED.
AUDUSD | E' tempo di andare Long con obiettivo a 0.67L'AUD/USD mira a mantenere una condizione stabile al di sopra del livello 0,6600 in una settimana ricca di eventi. Una diminuzione dell'inflazione in Australia potrebbe portare un certo sollievo alla Reserve Bank of Australia (RBA). L'Indice del Dollaro USA (DXY) ha registrato un aumento a circa 103,64, spinto dall'accentuarsi delle tensioni geopolitiche che ne hanno accresciuto l'attrattiva come rifugio sicuro. Tuttavia, i rendimenti dei titoli di Stato decennali degli Stati Uniti hanno registrato un calo a circa 4,12%. Gli investitori si aspettano che la Federal Reserve mantenga invariati i tassi d'interesse nell'intervallo tra il 5,25% e il 5,50% per la quarta volta consecutiva. Fino ad ora, i responsabili delle decisioni della Fed hanno sottolineato che tagli prematuri dei tassi sono da evitare fino a quando non acquisiscono fiducia in un ritorno sostenibile dell'inflazione al target del 2%. Tagli anticipati potrebbero generare una crescita complessiva della domanda, con conseguenti pressioni sui prezzi. Oltre alla politica della Fed, l'attenzione sarà rivolta a indicatori economici come le offerte di lavoro JOLTS, il cambiamento nell'occupazione ADP e i dati dell'ISM Manufacturing PMI. Per quanto riguarda il Dollaro Australiano, gli investitori sono ansiosi di conoscere i dati sull'inflazione previsti per mercoledì. Le previsioni indicano un aumento delle pressioni sui prezzi dell'8% nell'ultimo trimestre del 2023, rispetto alla crescita del 1,2% osservata nel trimestre luglio-settembre. Un attenuarsi delle pressioni inflazionistiche potrebbe apportare sollievo ai decisori della Reserve Bank of Australia (RBA). Dopo un inizio positivo il 6 dicembre con la rottura di alcune zone di resistenza e la formazione di un orderbock al livello 0,6550, il mercato ha raggiunto un massimo al livello 0,6870 per poi tornare indietro dopo circa un mese e mezzo. Da quel momento, il prezzo ha iniziato a formare una struttura rialzista e potrebbe procedere a rompere il FVG con obiettivo 0,67. Un saluto e buon trading a tutti.
GBP/USD Forma un Triangolo Rialzista con Target a 1.25 Il cross valutario GBP/USD sta avendo difficoltà a trovare una direzione decisa nel breve termine e oscilla all'interno di un noto intervallo di trading. Le scommesse ridotte su un imminente taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra sostengono la Sterlina britannica (GBP) e forniscono un certo sostegno alla coppia valutaria. Sebbene la prospettiva tecnica nel breve termine debba ancora evidenziare una costruzione di momentum ribassista, gli acquirenti potrebbero rimanere scoraggiati a meno che la coppia riesca a riconquistare 1.2700. I dati macroeconomici positivi provenienti dagli Stati Uniti hanno dato impulso al Dollaro statunitense (USD) durante la sessione americana di giovedì. Il Bureau of Economic Analysis (BEA) ha riportato che il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti è cresciuto a un tasso annuale del 3,3% nel quarto trimestre (prima stima). Questo dato ha superato le aspettative di mercato per una crescita del 2% e ha contribuito a far performare meglio l'USD rispetto ai suoi concorrenti. Il rapporto sul PIL ha mostrato giovedì che l'Indice dei Prezzi delle Spese di Consumo è aumentato del 2% su base trimestrale nel quarto trimestre, in linea con l'incremento del trimestre precedente e con le aspettative di mercato. Personalmente, ho ipotizzato su un possibile ribasso della sterlina nel grafico giornaliero, evidenziando una zona di offerta al livello 1.271, che è un forte punto di resistenza, e due zone di domanda ravvicinate che potrebbero agire come supporto tra i livelli 1.256 e 1.259. Inoltre, ho tracciato due trendline, una ribassista e una rialzista, formando complessivamente un triangolo rialzista. Nonostante ciò, attualmente il prezzo si trova sul lato superiore del triangolo. Pertanto, secondo la mia opinione, è pronto per una discesa verso 1.25, considerando anche il supporto dell'EMA21. I dati macroeconomici di questa settimana saranno interessanti con la FED in vista, specialmente dopo che gli acquisti di EUR e GBP in abbinata al dollaro sembrano essere stagnanti da oltre due settimane, una situazione di mercato veramente bloccata. Saluti e una buona giornata di trading a tutti da Nicola.
XAUUSD | Analisi Fondamentale e TecnicaL'oro continua a oscillare intorno a $2.020 nel secondo semestre della giornata di venerdì, mantenendo la sua posizione nonostante il ritiro al 4,1% del rendimento del benchmark del titolo del Tesoro USA a 10 anni, causato dai dati sull'inflazione PCE di dicembre. Il prezzo dell'oro si trova in un range limitato, la Fed è attenta all'andamento dell'inflazione, e l'esito del PCE influenzerà la sua posizione restrittiva sui tassi di interesse. Nonostante la resilienza economica degli Stati Uniti, il prezzo dell'oro potrebbe beneficiare di un rallentamento delle pressioni inflazionistiche. La probabilità di un taglio dei tassi a marzo è salita al 50%, ma persistono le sfide per la Fed, poiché l'economia statunitense rimane robusta, con una crescita del PIL del 3,3% nel quarto trimestre 2023. La Fed è attesa per mantenere i tassi invariati, ma gli investitori saranno attenti ai segnali riguardo a eventuali tagli futuri. Il prezzo dell'oro mostra un pattern interessante, con un canale principale ribassista e uno appena formato al rialzo. Le prospettive indicano un possibile movimento iniziale a seguire il trend ribassista verso la zona dei $2000, seguito da un rialzo sostenuto dal nuovo trend al rialzo. Tuttavia, è importante valutare l'opzione di uno scenario short in zona $2000 e monitorare gli sviluppi successivi agli annunci della Fed. Un saluto da Nicola e una buona giornata a tutti.
EURUSD | Prima della FED 1.08 e dopo 1.102L'EUR/USD si mantiene intorno a 1.0850 durante la sessione americana di venerdì, con il dollaro statunitense in difficoltà a trovare domanda. Il supporto critico si trova al livello di retracciamento Fibonacci del 50% dell'impennata da ottobre a dicembre. Se il cross scende al di sotto di questo livello e lo utilizza come resistenza, potrebbe trovare supporto a 1.0740 prima di 1.0700. Sul lato positivo, le resistenze immediate sono a 1.0830, 1.0865 e 1.0900. Dopo la chiusura negativa giovedì, l'EUR/USD ha esteso il ribasso, toccando il minimo da metà dicembre sotto 1.0850. L'outlook tecnico a breve termine suggerisce un accumulo di momentum ribassista, con possibili ulteriori perdite se il supporto a 1.0800 cedesse. La BCE ha mantenuto i tassi invariati e ha espresso cautela riguardo ai tagli dei tassi. Nonostante la resilienza iniziale dell'euro, la tendenza è stata influenzata dalla situazione di mercato avversa al rischio, che ha favorito il dollaro statunitense. Altri dati indicano una crescita del PIL statunitense oltre le stime degli analisti, rafforzando ulteriormente il dollaro. L'euro sembra essersi spostato dalla zona di lateralizzazione 1.09-1.10, con possibilità di ritorno a 1.08 prima di un potenziale recupero verso 1.10. Un grafico illustra il possibile movimento e le zone chiave. Buon weekend a tutti da Nicola.
USDJPY | Operazione Short con Target a 146.80Il Giappone sta attraversando una fase di consolidamento nei confronti del dollaro statunitense, in mezzo a segnali fondamentali contrastanti. Il tono più morbido del Tokyo Core CPI, insieme a un'atmosfera di rischio positiva, sta indebolendo lo Yen giapponese (JPY). Nonostante un'azione dei prezzi più contenuta dell'USD, manca slancio prima dei dati sulla PCE degli Stati Uniti. La coppia USD/JPY ha ridotto alcuni dei suoi guadagni intraday, oscillando intorno a 147,60 durante le ore di trading europee di giovedì. Tuttavia, ha cercato di recuperare le perdite della sessione precedente dopo i dati positivi sull'indice PMI degli Stati Uniti. Il saldo commerciale del Giappone a dicembre è stato superiore alle aspettative, contribuendo al rafforzamento dello JPY. La Banca del Giappone (BoJ) ha confermato i tassi di interesse esistenti e la politica di controllo della curva dei rendimenti, ma il governatore Ueda ha indicato un impegno per raggiungere l'obiettivo del 2,0% di inflazione. L'indice PMI globale degli Stati Uniti S&P ha registrato un aumento a gennaio, superando le previsioni. La cautela del mercato in vista della decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve degli Stati Uniti il 31 gennaio ha alimentato la domanda di dollari. Nonostante la speculazione di nessun cambiamento nei tassi a gennaio, le probabilità di un taglio a marzo sono notevolmente diminuite rispetto al mese precedente. I trader sono in attesa dei dati sul PIL annuale degli Stati Uniti (Q4) per ottenere ulteriori indicazioni sulla traiettoria dei tassi di interesse della Fed. Grafico H4: mi aspetto un rimbalzo nella zona di fornitura all'interno del box evidenziato in bianco, corrispondente al livello 62-79 di Fibonacci, da cui cercherò una conferma ribassista strutturale a M15. Eventuali aggiornamenti seguiranno. Un saluto e una buona giornata a tutti da parte di Nicola.
Oro: Spiegazione del Canale Ribassista con Obiettivo a 1981!L'oro ha subito pressioni ribassiste e ha invertito la sua tendenza durante la sessione americana di mercoledì, scendendo al di sotto dei 2.020 dollari. I dati positivi degli PMI provenienti dagli Stati Uniti hanno favorito il rimbalzo del rendimento del decennale Treasury statunitense, influenzando negativamente XAU/USD. Quest'ultimo potrebbe quindi diventare vulnerabile all'accelerazione del ribasso verso il supporto intermedio di 1.988 dollari, prima di potenzialmente scendere alla media mobile semplice a 100 giorni (SMA), attualmente intorno alla zona di 1.972 dollari, con l'obiettivo successivo della SMA a 200 giorni, nei pressi della regione di 1.964-1.963 dollari. Tuttavia, un possibile persistere degli acquisti potrebbe neutralizzare la prospettiva ribassista a breve termine e innescare un rally di copertura breve. Di conseguenza, il prezzo dell'oro potrebbe risalire fino alla zona di 2.077 dollari, con l'obiettivo di riconquistare la soglia psicologica di 2.100 dollari.
Il metallo prezioso rimane, tuttavia, confinato in un range di trading familiare che si è mantenuto nei giorni precedenti, situandosi al di sotto della zona di approvvigionamento di 2.040-2.042 dollari. Nel frattempo, le tensioni geopolitiche in Medio Oriente non mostrano segni di attenuazione e continuano a svolgere un ruolo favorevole per l'oro come rifugio sicuro. Inoltre, il ribasso dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi indebolisce il dollaro statunitense, costituendo un ulteriore elemento di supporto per la merce denominata in dollari USA.
Sul grafico a H4 viene evidenziato il ribasso dell'oro dal picco di 2088 al possibile minimo nelle prossime settimane intorno a 1980. Attualmente in un canale ribassista, il prezzo, dopo la creazione di una nuova area di offerta, potrebbe ritracciare su di essa, creando uno spike sul livello del 0.62 di Fibonacci. Credo che questo possa essere interpretato come un segnale di conferma per un ingresso short. Attenderò conferme adeguate e terrò informati tutti sull'evolversi della situazione. Un saluto e buon trading a tutti.
USDJPY - Idea Short verso 144,50 con spiegazione!Il valore dello Yen giapponese beneficia della posizione falco della Banca del Giappone (BoJ) martedì, anche se manca di un seguito. La riduzione delle scommesse su un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) offre supporto al dollaro statunitense e alla coppia USD/JPY. L'area di 147 potrebbe agire come un punto cruciale, e se superata in modo deciso, potrebbe innescare una vendita tecnica aggressiva, trascinando la coppia USD/JPY verso il livello 144.00 in direzione della successiva zona di liquidità. Dall'altro lato, la cifra tonda di 148.00, seguita dalla regione 148.15-20, sembra ora agire come ostacolo immediato prima del massimo delle ultime settimane, intorno alla zona 148.80 toccata venerdì. Gli investitori sembrano convinti che la Banca del Giappone (BoJ) mostrerà poca volontà di porre fine ai tassi di interesse negativi o di apportare modifiche alla politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC) al termine di una riunione di due giorni martedì. Questo, insieme a un tono generalmente positivo nei confronti dei mercati azionari, indebolisce lo JPY, considerato rifugio sicuro. Oltre a ciò, le probabilità in diminuzione di un rapido taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) agiscono come vento in poppa per il Dollaro statunitense (USD) e aiutano la coppia USD/JPY ad attirare alcuni acquisti nei pressi dell'area 147.75-147.70. Inoltre, le preoccupazioni persistenti riguardo alla crescita economica in rallentamento in Cina e al rischio di un ulteriore escalazione delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente potrebbero limitare qualsiasi movimento ottimistico nei mercati. A mercato ho definito un ipotetico scenario short su timeframe H4, punto ad aspettare un ulteriore ribasso sotto il livello 147 prima di verificare un eventuale rintracciamento al livello 0.70 di Fibonacci e solo ad allora andrò a mercato a valutare un ingresso short se dovessero persistere le giuste conferme ad M15, con target 144.50 ovvero la prima zona di swing con ottima liquidità da recuperare da parte del prezzo. Un saluto e un buon trading a tutti.
EURUSD : E' tempo di valutare un ingresso short!Buongiorno traders, l'EUR/USD ha saldamente mantenuto il suo trend al ribasso e si è ritirato verso minimi multi-settimanali nella zona di 1.0820, in mezzo a crescenti segnali di debolezza pre-ECB. Guardando il grafico a 4 ore, la coppia sembra aver superato la fase consolidativa. Detto questo, il primo livello di supporto sarà intorno a 1.0821 prima di 1.0723. Tentativi rialzisti, d'altro canto, dovrebbero cercare un test della SMA a 200 a 1.0920, seguito dalla SMA a 100 a 1.0930 e poi 1.0998.
La continuazione del forte bias di acquisto del dollaro ha mantenuto l'appetito per il rischio sotto controllo e spinto l'indice del dollaro statunitense (DXY) a un nuovo massimo annuale intorno a 103.80, aiutato anche dai rendimenti statunitensi più alti, specialmente nella parte centrale e lunga della curva e dall'attuale ambiente di risk-off. Alla luce dell'imminente evento della BCE, è interessante notare che i partecipanti al mercato hanno già incorporato circa 120 punti base di tagli dei tassi per l'anno in corso, e c'è un crescente dibattito tra i partecipanti al mercato e i responsabili delle decisioni della BCE riguardo al momento in cui la banca centrale deciderà di avviare una riduzione del tasso di politica nella regione. Nonostante l'inflazione superi l'obiettivo fissato dalla Banca Centrale Europea, i responsabili delle decisioni in Europa sembrano propensi a mantenere un approccio cauto, anche se i fondamentali economici deboli nella regione limitano il potenziale di rafforzamento della valuta europea.
La situazione si prospetta calda per il dollaro; il mercato oggi ha rotto una doppia zona di domanda a H4 e ora potrebbe ritracciare sul livello del 62% di Fibonacci nella zona di offerta al livello 1.0884 prima di cercare liquidità su uno swing low al livello 1.0750. In caso di ritracciamento, sarà fondamentale valutare un ingresso, possibilmente verso la fine della sessione di Londra, magari a seguito di un cambiamento strutturale ribassista per confermare la nostra visione. Un saluto a tutti e buon trading.
GBP/USD: Falso Massimo Prima di un Ribasso!Il tasso di cambio GBP/USD oscilla in un canale stretto appena sopra 1,2700 lunedì. La ripresa della coppia principale è sostenuta da un clima di rischio positivo. Tuttavia, la crescente tensione nel Mar Rosso potrebbe aumentare la richiesta di asset rifugio e limitare il potenziale rialzista della coppia. GBP/USD ha registrato un rimbalzo nella seconda metà della settimana precedente, cancellando gran parte delle perdite settimanali. Tuttavia, l'outlook tecnico a breve termine della coppia deve ancora mostrare un accumulo di momentum rialzista mentre si mantiene intorno a 1,2700 nella mattinata europea di lunedì. Il rialzo del dollaro statunitense (USD) ha esercitato pressioni ribassiste su GBP/USD la scorsa settimana. Il miglioramento del sentiment di rischio verso la fine della settimana, evidenziato dal notevole rally nei principali indici di Wall Street, ha indebolito l'USD e aperto la strada a un deciso rimbalzo nella coppia. Tuttavia, gli investitori sono incerti sul timing di un cambio nella politica della Federal Reserve (Fed) in vista dei dati chiave sulla crescita e l'inflazione degli Stati Uniti di questa settimana. Lo strumento CME FedWatch mostra che la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base a marzo è scesa dal 70% all'inizio del mese a circa il 50%. I futures sugli indici azionari statunitensi sono in territorio positivo nella sessione europea. Mi aspetto un robusto rialzo dal breve ma intenso canale rialzista che potrebbe portare il prezzo in zona di resistenza a 1.2750, rimbalzando sulla trendline ribassista. Al momento la sessione attuale è poco mossa, con l'attenzione rivolta alla BOJ; vedremo se avranno il coraggio di alzare i tassi e portarli sopra lo zero, io lo auguro e lo spero. Serve uno shock al mercato e allo yen in particolare. Un saluto e un buon trading a tutti da Nicola.