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Quali sono le criptovalute che finiranno nella riserva strategica Usa

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Il presidente Donald Trump ha annunciato sui social media la creazione imminente di una riserva strategica di criptovalute per gli USA. Dopo aver firmato un ordine esecutivo per la creazione di un fondo sovrano nazionale che garantirà la competitività economica degli Stati Uniti, la sostenibilità fiscale a lungo termine e la leadership nella tecnologia finanziaria digitale, il "crypto-president" ha confermato l'arrivo della reserve. Nella prima nota pubblicata sul sito della Casa Bianca il 3 febbraio scorso, si davano 90 giorni di tempo al segretario al Tesoro Scott Bessent e al segretario al Commercio Howard Lutnick per elaborare e presentare un piano con tutti i dettagli su meccanismi di finanziamento, strategie di investimento, struttura del fondo sovrano e modello di governance.

Quali criptovalute nella riserva strategica USA?

L'annuncio dell'ordine esecutivo per un fondo sovrano, finanziato da dazi e altre misure, ha infiammato l'entusiasmo dei sostenitori di Bitcoin, pronti a supportare il coinvolgimento della regina dei crypto asset nel wallet di riserva strategica del governo americano. Per “monetizzare il lato attivo del bilancio degli Stati Uniti”, come si legge nella presentazione del fondo, Bitcoin diventerà un elemento centrale. Nel successivo post su Truth, Trump ha specificato quali saranno le prime tre crypto incluse nella riserva di asset digitali: XRP (XRP), Solana (SOL) e Cardano (ADA). Ovviamente insieme a queste tre ci saranno Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH).

[caption id="attachment_80134" align="alignnone" width="597"]Il post di Trump sulla crypto strategic reserve americana (foto: Truth @realDonaldTrump)[/caption]

È da tempo che singoli Statiamericani pensano di introdurre norme specifiche a favore di una riserva strategica di Bitcoin (SBR, Strategic Bitcoin Reserve). Indiana, Mississippi, New Jersey e Oregon stanno discutendo disegni di legge (rispettivamente la House Bill 1156, la HB 1590, la Assembly Bill 2249 e la HB2071) per promuovere l'adozione delle criptovalute e lo sviluppo di un quadro regolatorio e normativo sul loro utilizzo. L'Indiana ha già introdotto la House Bill 1322, una legge che stabilisce protezioni e definizioni complete per le attività di blockchain e promuove le strategie di investimento in Bitcoin. Dall'Alabama al Wyoming, sono almeno 15 gli Stati che sostengono pubblicamente una riserva in crypto.

La riserva strategica di Bitcoin

Lo Utah potrebbe essere il primo Stato a muoversi in tal senso approvando il Satoshi Action Fund, una legge che consentirebbe di investire fondi pubblici in stablecoin autorizzate, Bitcoin e criptovalute con un market cap superiore ai 500 miliardi di dollari. La creazione di una riserva nazionale di Bitcoin e la custodia delle attività di mining all'interno dei confini nazionali, erano già presenti nel programma elettorale di Trump. Ad alimentare le speculazioni su una possibile inclusione di BTC nel fondo sovrano sono le dichiarazioni e i post sui social di Cynthia Lummis, la senatrice repubblicana del Wyoming che ha firmato il Bitcoin Act, una norma che propone acquisti fino a 1 milione di Bitcoin in cinque anni da parte del Tesoro, in tranche annuali da 200.000 BTC e bloccati per vent'anni, a meno che non vengano utilizzati per coprire il debito.

In un'intervista concessa al canale Simply Bitcoin, Lummis ha dichiarato che l'aggiunta di Bitcoin alle riserve nazionali rappresenta una copertura contro l'instabilità e l'inflazione e uno strumento decisivo per dimezzare l'enorme debito statunitense (oltre 36 trilioni di dollari), sostenere il dollaro e operare da veicolo di salvaguardia finanziaria. La senatrice ha più volte spiegato che Bessent e Lutnick “amano” Bitcoin. Non solo: quando Karoline Leavitt, l'assistente del presidente e portavoce della Casa Bianca, ha postato su X la firma dell'ordine esecutivo per la creazione del fondo sovrano, Lummis ha condiviso il tweet con il commento “This is a ₿ig deal”, suggerendo che il fondo potrebbe essere utilizzato per acquistare BTC.

L'utilizzo degli ordini esecutivi con effetto immediato da parte di Trump è molto controverso (hanno limiti, esautorano il Congresso e sono facilmente contestabili) e sta innescando numerose cause legali, così come è discussa la possibile riserva strategica nazionale in Bitcoin. I sostenitori della prima ora di BTC vedono questo piano come un “tradimento” della missione originaria di Bitcoin e del suo fondatore Satoshi Nakamoto di presentarsi come un'alternativa indipendente e decentralizzata ai governi e alle Banche centrali, una piattaforma aperta e senza intermediari che si oppone al sistema finanziario tradizionale e alle politiche di salvataggio dei grandi gruppi bancari. La critica si muove dall'osservazione dello status di Bitcoin oggi, diventato un asset finanziario custodito dagli investitori istituzionali e considerato a tutti gli effetti come oro digitale.

Le altre crypto che potrebbero essere aggiunte nel fondo

Con il fondo sovrano a livello federale e numerosi Stati americani che considerano la creazione di riserve di Bitcoin, il settore crittografico è in fermento. Le criptovalute non sono più considerate asset marginali e puramente speculativi, ma riserve strategiche di valore in un portafoglio moderno, in grado di garantire la crescita economica a lungo termine, promuovere la sostenibilità fiscale e diversificare il wallet nazionale da azioni, obbligazioni, immobili e infrastrutture. Nell'ordine esecutivo del 23 gennaio che lancia la creazione di una riserva di asset digitali e blocca lo sviluppo di una valuta digitale della Banca centrale (CBDC), si legge che “il termine asset digitale si riferisce a qualsiasi rappresentazione digitale di valore registrata su un registro distribuito, incluse criptovalute, token digitali e stablecoin”.

La scelta di asset da inserire nella crypto strategic reserve dipenderà da fattori cruciali come la capitalizzazione di mercato, la sicurezza e l'adozione mainstream. Oltre a BTC ed ETH, le principali criptovalute negli Stati Uniti sono XRP di Ripple e Solana, annunciate da Trump insieme a Cardano (ADA). Grazie alla loro stabilità relativa e all'uso diffuso nel settore finanziario, queste cinque partono come crypto principali. Non bisogna poi dimenticare le altre stable, le valute digitali con ottimi livelli di decentralizzazione e sicurezza come Binance Coin (BNB) e Stellar (XLM) e una meme coin da miliardi di dollari: Dogecoin (DOGE). La “cripto-moneta del popolo”, nata per scherzo nel 2013 quando i creatori Jackson Palmer e Billy Markus volevano parodiare Bitcoin, oggi raccoglie una gigantesca comunità di sostenitori tra cui il “DogeFather” Elon Musk: il capo del nuovo Dipartimento per l'efficienza governativa l'ha definita “la valuta del futuro della Terra”. Naturalmente la decisione finale dipenderà dalla volontà di Trump e dagli obiettivi specifici della riserva. Per il momento, quello che si stanno domandando gli analisti è come verrà finanziata esattamente: secondo alcuni, il governo potrebbe usare le criptovalute sequestrate nei casi criminali degli ultimi anni.