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La Cina riporta su il prezzo di Bitcoin (BTC)

Oggi, con la riapertura delle Borse asiatiche dopo il weekend, le buone performance in Cina hanno consentito anche al prezzo di Bitcoin di risalire.

Non va dimenticato infatti che nel Paese asiatico sono in arrivo forti stimoli all’economia, e questo inevitabilmente finisce per gettare ottimismo anche sui mercato finanziari. 

La risalita del prezzo di Bitcoin grazie alla Cina

Nel corso del weekend il prezzo di Bitcoin era tornato sotto i 63.000$, dopo il breve calo sotto i 59.000$ di giovedì 10. 

D’altronde era attesa dagli analisti volatilità tra il 9 ed il 14 ottobre, e così è stato. 

Questi movimenti comunque fanno sempre parte del lungo trend di lateralizzazione iniziato addirittura a fine marzo, e che da mesi vede il prezzo di Bitcoin oscillare tra 57.000$ e 72.000$ con rare eccezioni. 

Ultimamente tale range si è un po’ più compresso, dato che dal 13 settembre le oscillazioni sono state tra 57.000$ e 66.000$. 

Infatti in questo momento il punto chiave sembrano essere proprio i 66.000$, che nemmeno oggi sono stati superati. 

Al momento della riapertura dei mercati asiatici il prezzo di Bitcoin era ancora inferiore ai 63.000$, ma dopo qualche ora soprattutto la borsa di Shanghai ha iniziato a salire, tanto che ora è a +1,6%, trascinandosi dietro anche BTC. 

Nel corso della seduta il prezzo di BTC è salito fino a quasi 64.500$, per poi riposizionarsi attorno a 64.000$. 

Le performance della Cina

Oggi in realtà la borsa di Hong Kong è leggermente in perdita, ma non bisogna dimenticare che la borsa su cui sono listati i titoli delle aziende che maggiormente operano sul loro mercato interno è quella di Shanghai. 

A partire dal 17 settembre la borsa di Hong Kong e quella di Shanghai hanno inanellato una serie davvero epocale di sedute positive, tanto che a meno di un mese da questo rally, probabilmente ancora in corso, la prima è già complessivamente a +22%, mentre la seconda a +21%. 

Inoltre Hong Kong era salita fino a +33%, con un rally che sembrava fin da subito eccessivo, e quindi sta solo correggendo per riportarsi sui livelli di quelli di Shanghai. 

La situazione in Cina ha già visto una piccola espansione della politica monetaria che ha innescato la risalita delle sue borse, e vedrà nei prossimi mesi il rilascio di molti stimoli all’economia. 

Dopo la fine della pandemia infatti sono emerse alcune debolezze riguardanti l’economia cinese, ed il governo in un primo momento ha deciso di non intervenire con troppa forza. 

Tali problemi non si sono dissolti, e quindi il governo alla fine è stato costretto ad intervenire con forza. 

Non va dimenticato che durante la pandemia molte banche centrali, tra cui la Fed, hanno creato ed emesso sui mercati enormi quantità di liquidità, mentre la banca cinese molto di meno. Quindi sta facendo ora, in parte, ciò che altre banche centrali hanno fatto 4 anni fa. 

La Cina e l’impatto sul prezzo di Bitcoin

Bitcoin in realtà non è strettamente collegato alla Cina o ai mercati cinesi, ma è strettamente collegato alla quantità di liquidità in circolazione sui mercati finanziari. 

Quindi qualsiasi cosa che sia in grado di far variare in modo significativo, ed in tempi rapidi, la liquidità sui mercati finanziari finisce per avere impatto sul prezzo di Bitcoin. 

In questo caso le nuove politiche economiche e monetarie della Cina, fatte da stimoli all’economia ed ai mercati, finiscono inevitabilmente per avere un effetto positivo sul prezzo di BTC. 

Oltretutto da qualche tempo si parla anche della possibilità che il Paese asiatico possa rimuovere finalmente il ban su Bitcoin, e questo potrebbe attrarre molti potenziali investitori, o speculatori, cinesi. In realtà nonostante il ban sono già molti i cinesi che operano sui mercati crypto, utilizzando exchange esteri, ma potrebbero essere molti di più. 

Il trend di Bitcoin

A tutto ciò va aggiunto il trend generale del prezzo di Bitcoin, legato al suo ciclo quadriennale dell’halving. 

In passato tutte e due le volte che si sono tenute le elezioni presidenziali negli USA pochi mesi dopo l’halving (2016 e 2020), nella seconda metà di ottobre si è innescata una grande bullrun dei mercati crypto. 

Le elezioni si tengono ai primi di novembre, ed i mercati cercano sempre di anticipare gli eventi, anche se con il minimo anticipo possibile. 

L’ipotesi che circola è che anche quest’anno prima delle presidenziali USA del 5 novembre i mercati possano iniziare a risalire, anche perchè lo stesso trend del prezzo di Bitcoin sta dando alcuni segnali rialzisti. 

Secondo alcuni analisti la soglia chiave da superare per innescare una possibile fase rialzista sono i 65.000$, ma per altri sono i 66.000$. Dato che a 66.000$ si è già avvicinato qualche giorno fa, per prudenza conviene tenere d’occhio soprattutto questa seconda soglia. 

Occorre però sempre sottolineare che non vi è alcuna certezza che tutto ciò possa poi realmente accadere, ma dato che il dollaro si sta rafforzando, e dopo le elezioni potrebbe indebolirsi, le probabilità in questo momento sembrano essere favorevoli a BTC.