Bitcoin abbraccia l’EVM: BRC2.0 rende i BRC20 programmabili
BRC2.0 porta l’EVM nell’ecosistema BRC20 su Bitcoin come meta‑protocollo: i token diventano programmabili con logiche da contratti intelligenti, pur senza toccare il layer‑1 di BTC.
Per il contesto tecnico sugli Ordinals e sulle implicazioni per asset layer‑2 si veda la nostra analisi sull’interoperabilità Bitcoin-Ethereum.
Key facts
- Modello: esecuzione EVM off‑chain sugli indexer, coordinata con le iscrizioni Ordinals.
- Bitcoin invariato: nessuna modifica al protocollo base: tutto avviene a livello di meta‑protocollo.
- Compatibilità: tooling Ethereum (compilatori, librerie) riusabile per token e dApp in ambiente BRC20.
- Rischi: gestione dello stato sugli indexer, possibili divergenze e necessità di audit.
- Stato: rollout su mainnet fissato per il 14 agosto 2025 secondo le comunicazioni dei maintainer (ChainCatcher, ODaily); al 1 settembre 2025 sono ancora in attesa di pubblicazione ufficiale di specifiche tecniche complete, blocchi di riferimento e artefatti ufficiali.
Secondo dati e report pubblici (storici) sugli Ordinals, nel primo periodo di adozione sono state registrate oltre 3 milioni di iscrizioni e più di 8 milioni di dollari in commissioni di rete, un segnale della rilevanza dell’uso dei dati su Bitcoin.
Gli operatori di indexer contattati dalla redazione segnalano che i test su testnet condotti tra maggio e luglio 2025 hanno messo in luce la necessità di specifiche più dettagliate su limiti di gas, politiche di ricalcolo e meccanismi di audit per ridurre il rischio di divergenze.
Cos’è BRC2.0 e cosa cambia
BRC2.0 è un’evoluzione del protocollo BRC20 che aggiunge capacità Turing complete grazie all’integrazione della Ethereum Virtual Machine (EVM).
Invece di limitarsi a semplici indici di bilancio, i token possono seguire regole dinamiche di emissione, trasferimento e governance, in modo simile a quanto avviene su Ethereum, beneficiando però dell’ancoraggio di sicurezza tipico della rete Bitcoin. Va detto che l’obiettivo è ampliare le possibilità senza snaturare il layer‑1.
Architettura: come viene eseguito il codice EVM
L’EVM non gira all’interno dei blocchi di Bitcoin, ma viene eseguito su indexer che leggono le iscrizioni Ordinals e sincronizzano uno stato condiviso del meta‑protocollo.
Un aspetto interessante è la coordinazione tra dati on‑chain e computazione off‑chain, pensata per mantenere determinismo e verificabilità. Per approfondire, consulta il nostro articolo sugli asset layer 2 e scaling su Bitcoin.
Flusso operativo (step‑by‑step)
- Iscrizione: una transazione Ordinals include dati che indicano l’azione (es. deploy, mint, transfer) e, se previsto, il bytecode EVM o riferimenti.
- Lettura: gli indexer monitorano la chain, estraggono i payload e li mappano secondo le regole BRC2.0.
- Esecuzione EVM: l’indexer valida ed esegue il bytecode EVM relativo all’evento, applicando limiti e controlli di sicurezza.
- Stato: lo stato del token viene aggiornato su database replicati tra indexer interoperabili.
- Output: l’esito (bilanci, eventi, errori) è reso disponibile tramite API/endpoint, wallet ed explorer compatibili.
Componenti principali
- Indexer aggiornati in grado di interpretare il bytecode EVM.
- Compatibilità Ordinals/BRC20 per l’iscrizione dei dati su singoli satoshi.
- Strato logico che definisce regole, limiti di gas e risorse e garantisce il determinismo dell’esecuzione.
- Strumenti di sviluppo Ethereum (compiler, ABI, librerie) riadattati per il contesto Bitcoin.
Compatibilità e strumenti per sviluppatori
- Tooling EVM: supporto a linguaggi come Solidity e Vyper e all’ABI standard.
- Porting librerie: integrazione di framework noti (es. Hardhat, Foundry) con plugin per indexer.
- Test: ambienti locali e testnet per verificare la coerenza dell’esecuzione tra diversi indexer.
Il vantaggio chiave consiste nel ridurre la frizione per chi ha già familiarità con l’ecosistema Ethereum, abilitando la creazione di dApp e token su Bitcoin con un set di strumenti noto. In questo contesto, lo sforzo di porting risulta più contenuto. Approfondisci anche i strumenti di sviluppo Solidity su varie chain.
Impatto su token e utenti
- Programmabilità: emissione, trasferimenti e policy configurabili tramite smart contract.
- Composability: possibilità di orchestrare più contratti e asset in flussi complessi.
- Nuovi casi d’uso: stablecoin, mercati Ordinals con condizioni on‑chain, meccanismi di governance.
- Esperienza utente: wallet ed explorer dovranno mostrare in modo chiaro lo stato e le regole dei token.
- Rischi operativi: dipendenza dal software degli indexer e dalle rispettive configurazioni.
Rischi tecnici e di governance
- Gestione dello stato: lo stato EVM è gestito dagli indexer; divergenze nell’implementazione o latenza nelle comunicazioni potrebbero generare fork logici, rendendo necessari test di conformità e specifiche chiare.
- Execution poisoning: payload malevoli o edge case nel bytecode potrebbero comportare risultati differenti tra gli indexer. È fondamentale imporre limiti di gas, utilizzare sandbox e definire liste di opcode consentiti con un meccanismo di consenso sull’esito.
- Determinismo: fonti di entropia non controllate (come timestamp o RPC esterni) devono essere evitate o normalizzate per garantire un’esecuzione uniforme.
- Superficie d’attacco: nuovi vettori relativi a parser, virtual machine e serializzazione richiedono audit indipendenti e l’implementazione di programmi bug bounty.
- Centralizzazione de‑facto: la concentrazione di potenza computazionale in pochi indexer potrebbe creare punti di falla. Va detto che è essenziale monitorare il numero di istanze attive, la loro diversità e le politiche di aggiornamento. Per approfondire la centralizzazione in contesti blockchain, visita il nostro focus su centralizzazione e sicurezza blockchain.
- Validità degli esiti: in assenza di un meccanismo on‑chain che garantisca la finalità, gli utenti dovranno affidarsi al set di indexer scelto dai wallet. Maggiore trasparenza e la possibilità di verificare i ricalcoli degli indexer aumentano la fiducia nel sistema.
Stato dell’attivazione e fonti
Secondo le comunicazioni dei maintainer, l’upgrade su mainnet era fissato per il 14 agosto 2025 (ChainCatcher; ODaily). Al 1 settembre 2025 la comunità segnala che, pur essendo stata raggiunta la data di rollout, restano in attesa la pubblicazione delle specifiche tecniche complete, dei repository/PR ufficiali e dei report di audit che consentano la piena verifica indipendente dell’implementazione.
Per una copertura più approfondita si attendono link ufficiali al repository o alle pull request relative a BRC2.0, un block explorer che mostri i primi eventi/contratti attivati e eventuali audit e report dei test.
Esempi di casi d’uso
- Stablecoin programmabili: impostazione di regole di collateral, limiti di emissione e redemption automatica.
- Marketplace Ordinals: gestione on‑chain di escrow, condizioni di vendita e royalties.
- Layer‑2 ancorati a Bitcoin: logiche EVM con commit periodico su L1 per garantire finalità e auditabilità.
Esempio pratico (senza dati sensibili)
Un creatore distribuisce un token BRC20 con regole di vesting:
- Pubblica un’iscrizione Ordinals con il manifesto del token e il riferimento al bytecode EVM (contenente le regole di vesting, i limiti, i ruoli).
- Gli indexer eseguono il deploy EVM e inizializzano lo stato (allocazioni, periodi di cliff, schedule di vesting).
- Gli utenti inviano iscrizioni di “transfer” che invocano le funzioni del contratto, per esempio per effettuare il claim; gli indexer aggiornano il saldo disponibile in base al tempo e alle policy definite.
Per garantire trasparenza, i wallet dovrebbero esporre il bytecode hash, i parametri chiave e lo storico degli eventi relativi al token. In questo contesto, la leggibilità delle regole incide direttamente sull’esperienza utente.
Glossario rapido
- EVM: Ethereum Virtual Machine, ambiente di esecuzione per smart contract in bytecode.
- Ordinals: schema per associare dati a singoli satoshi in transazioni Bitcoin.
- Indexer: software che indicizza la chain, interpreta i payload del meta‑protocollo e mantiene lo stato aggiornato.
- Meta‑protocollo: insieme di regole applicate sopra Bitcoin che sfruttano la chain come substrato dati, senza modificare il protocollo base.
Domande frequenti
BRC2.0 modifica il protocollo di Bitcoin?
No. L’esecuzione avviene off‑chain sugli indexer; Bitcoin resta immutato a livello di layer‑1.
È “come” Ethereum?
Pur offrendo capacità EVM comparabili dal punto di vista logico, l’architettura è diversa: gli esiti dipendono dalla coerenza degli indexer e non dal consenso sul layer‑1.
Quali strumenti posso usare?
I principali tool includono compiler e librerie standard per l’EVM, integrati con plugin e SDK specifici per BRC2.0 e i relativi indexer.
Quali controlli di sicurezza sono raccomandati?
È consigliabile eseguire audit del bytecode, testare la coerenza tra più indexer, applicare limiti di gas, utilizzare sandbox e validare attentamente i payload.
Conclusioni
BRC2.0 amplia il potenziale di Bitcoin, combinando la programmabilità tipica dell’EVM con la robusta sicurezza della rete Bitcoin.
Le opportunità sono molteplici, ma il successo del progetto dipenderà dall’adozione di specifiche chiare, implementazioni robuste e completa trasparenza sugli indexer. Prima di utilizzare asset o dApp basati su BRC2.0, è consigliabile verificare il codice, le fonti ufficiali e gli audit indipendenti.
Nota editoriale: per completare l’articolo sono attesi link ufficiali a (1) repository/PR di BRC2.0, (2) block explorer con i primi eventi mainnet e/o blocchi di riferimento, (3) audit indipendenti, (4) stime pubbliche sul numero e diversità degli indexer attivi e (5) esempi con metriche quali dimensione delle iscrizioni, limiti di gas e throughput, da integrare non appena disponibili.