Bitcoin: altro record minimo per le riserve sugli exchange
Oggi, le riserve di Bitcoin degli exchange hanno toccato un nuovo record minimo degli ultimi anni.
Significa che molte persone che avevano BTC sugli exchange li hanno ritirati probabilmente per spostarli su wallet self-custodial, o su altre piattaforme che non sono exchange.
Il record minimo delle riserve Bitcoin sugli exchange
Quello registrato oggi non è un record storico, ma è il punto più basso toccato negli ultimi anni.
Basti pensare che, stando ai dati di CryptoQuant, a novembre 2022 dopo la chiusura di FTX che portò moltissime persone a prelevare i propri fondi sugli exchange per evitare ulteriori rischi, rimasero comunque più di tre milioni di BTC in riserva sugli exchange.
Ora invece siamo scesi a 2,4 milioni, ovvero il 20% in meno.
A fine 2021 invece, erano più di 3,3 milioni.
In particolare il grosso del recente calo è iniziato proprio a novembre 2024, quando il prezzo di Bitcoin ha iniziato a salire grazie al cosiddetto Trump-trade, andando poi a superare per la prima volta nella sua storia i 100.000$.
Anzi, da novembre 2022 a luglio 2024 i BTC sugli exchange crypto erano addirittura aumentati da 3 a 3,1 milioni, anche se poi ad ottobre erano tornati ad essere 3 milioni.
Il calo pertanto è primariamente un fenomeno recente, legato proprio paradossalmente all’aumento del prezzo.
Le cause
Il calo di novembre 2022 fu dovuto al panico scatenato dalla chiusura di FTX, ma quello recente si deve sicuramente ad altre cause.
In teoria quando aumenta il prezzo di Bitcoin c’è chi decide di prendere profitto vendendolo, e ciò comporta un aumento dei depositi di BTC sugli exchange crypto proprio con l’obiettivo di venderli.
Stavolta invece paradossalmente è capitato il contrario, ovvero sono stati di più coloro che hanno comprato e ritirato BTC dagli exchange di coloro che li hanno depositati per venderli.
Si potrebbe anche spiegare, in parte, questa dinamica tirando in ballo gli ETF crypto.
Infatti gli ETF crypto non detengono BTC sugli exchange, e sebbene li comprino OTC, non è raro che i desk OTC a volte siano costretti ad andarli a prendere sugli exchange, direttamente o indirettamente, se non li dovessero trovare altrove.
In effetti i periodi di maggior crescita dei BTC detenuti dagli ETF sono stati tre.
Il primo, ovviamente, è stato quello iniziale, da gennaio 2024, quando sono sbarcati in borsa, a marzo dello stesso anno. Tuttavia all’epoca il numero di BTC sugli exchange si ridusse solamente da 3,175 milioni a 3,107 milioni, ovvero davvero pochissimo.
Il secondo invece è stato proprio tra i primi di novembre e la metà di dicembre, quando i BTC sugli exchange si sono ridotti da 3,004 milioni a 2,784. Da notare però che già da aprile ad ottobre, mentre gli ETF crypto accumulavano pochi BTC, quelli sugli exchange si riducevano da 3,107 milioni a 3,004.
Inoltre il terzo periodo è stato quello compreso tra fine aprile ed oggi, tanto che sembra essere ancora in corso, ed in effetti questo coincide con l’ultima forte riduzione dei BTC sugli exchange, passati da 2,676 milioni agli attuali 2,400.
Pertanto la causa principale sembra essere il ritiro dal mercato di BTC acquistato dagli ETF crypto.
L’effetto sul prezzo
Da notare che il prezzo di Bitcoin è quello che viene fatto sugli exchange crypto, dove si possono comprare e vendere direttamente BTC in dollari o in stablecoin.
Quindi i BTC che gli ETF tengono come riserva non contribuiscono alle variazioni del prezzo di Bitcoin, se non indirettamente e lentamente. Sono invece proprio i BTC presenti sugli exchange crypto ad avere impatto sul prezzo.
In particolare, quando i BTC presenti sugli exchange crypto si riducono, è plausibile immaginare che ciò produca anche una riduzione della pressione di vendita.
A dire il vero negli ultimi mesi si è ridotta molto anche la pressione di acquisto, ed è per questo che nonostante la fortissima riduzione di BTC sugli exchange crypto il prezzo di Bitcoin non sia ancora riuscito a riportarsi nemmeno sopra i record di gennaio.
Pertanto, se da un lato la riduzione dei BTC sugli exchange riduce la pressione di vendita, questa riduzione non necessariamente produce un aumento del prezzo, perché quest’ultimo dipende anche necessariamente dalle variazioni della pressione di acquisto.
Tuttavia in una situazione da record come quella attuale, con la pressione di vendita di Bitcoin sugli exchange crypto che sembra essere ai minimi perlomeno da fine 2021, basterebbe un piccolo ma significativo aumento della pressione di acquisto per farne aumentare inevitabilmente il prezzo.
Da notare che la pressione di acquisto attualmente è così bassa che in effetti potrebbe proprio alzarsi prima o poi, e se a quel punto la pressione di vendita dovesse rimanere bassa, è più che lecito attendersi un aumento del prezzo. Va però precisato che al momento non si intravede alcun segno di un possibile aumento imminente della pressione di acquisto, dato che l’interesse generico nei confronti di Bitcoin attualmente risulta essere molto basso.