Le balene potrebbero aiutare il prezzo di BTC
È in atto una dinamica molto interessante che potrebbe avere impatti positivi sul prezzo di BTC.
Ieri infatti è stato scoperto che un nuovo gruppo di balene sta accumulando Bitcoin, in particolare a partire da gennaio.
Si tratta di indirizzi contenenti almeno 1.000 BTC con un’età media inferiore a sei mesi.
L’accumulo delle balene: come influisce sul prezzo di BTC?
Un anno fa, presi nel complesso, i BTC su quegli indirizzi erano in tutto poco più di 100.000.
Ad ottobre 2024 erano però già saliti a 200.000, ma fino a gennaio 2025 non avevano superato i 300.000.
Ebbene, in poco più di cinque mesi sono più che triplicati, arrivando a superare 1,1 milioni.
Questa dinamica è molto importante per due motivi.
Il primo è che evidenza come nuove balene stanno accumulando molti Bitcoin, dato che 1,1 milioni di BTC ai prezzi attuali valgono più di 115 miliardi di dollari.
Il secondo è che la cifra raggiunta da queste nuove balene è solo poco meno della metà di tutti i BTC che risultano essere detenuti come riserva da tutti gli exchange noti.
Stando sempre ai dati di CryptoQuant, sugli exchange monitorati ci sono meno di 2,4 milioni di BTC, mentre le nuove balene sono arrivate a detenerne 1,1 milioni.
Gli ETF
È possibile che molte di queste nuove balene siano i nuovi ETF sbarcati sulle borse USA meno di un anno e mezzo fa.
Infatti in questo periodo hanno raccolto complessivamente più di 44 miliardi di dollari di afflussi netti positivi complessivi, e dato che il prezzo medio di Bitcoin degli ultimi 365 giorni è di circa 81.000$, questi afflussi da soli hanno portato almeno mezzo milione di BTC sui wallet dei nuovi ETF.
Il solo IBIT, ovvero l’ETF di BlackRock su Bitcoin, ormai detiene più di 660.000 BTC, con il secondo ETF (quello di Fidelity) che ne detiene 200.000. Va però ricordato che il terzo, GBTC di Grayscale, è sceso da più di 600.000 a meno di 200.000.
Questi numeri però da soli non giustificano l’impennata in un solo anno da 100.000 a 1,1 milioni di BTC detenuti dalle nuove balene, indicando che il fenomeno è più ampio.
La pressione di vendita
Il risultato di questa dinamica è che si è ridotto significativamente il numero di BTC presenti sugli exchange per poter essere venduti.
Infatti un anno fa erano quasi 3,1 milioni, mentre ora sono meno di 2,4.
Se si confronta il grafico dei BTC totali in riserva sugli exchange, ci si rende conto che un primo forte calo si verificò a fine 2022, quando la chiusura di FTX indusse molte persone a ritirare i propri Bitcoin dagli exchange.
A settembre dell’anno scorso però iniziò una dinamica, apparentemente ancora in corso, grazie alla quale la riduzione continua dei BTC sugli exchange sembra aver fatto scendere continuamente, e di molto, la pressione di vendita, facendone così aumentare il prezzo.
Infatti a fine agosto 2024 sugli exchange c’erano circa 3 milioni di BTC, ed il prezzo di Bitcoin era di circa 60.000$. A dicembre i BTC sugli exchange erano scesi a meno di 2,8 milioni, mentre il prezzo era salito sopra i 100.000$.
A partire da febbraio 2025 è iniziata una nuova fuga di BTC dagli exchange, scesi prima a meno di 2,6 milioni, e poi anche a meno di 2,4 milioni di recente, con il prezzo tornato sopra i 100.000$.
È possibile che parte di questa fuga sia stata alimentata proprio dalle nuove balene di cui sopra.
I massimi storici del prezzo di BTC
Una delle ipotesi che stanno circolando, è che la continua riduzione della pressione di vendita possa alimentare una nuova risalita del prezzo di Bitcoin, forse anche oltre gli attuali massimi storici.
Tuttavia queste ipotesi sembrano contrastare con il quadro macro-economico e finanziario globale.
È infatti possibile che eventuali dati non positivi provenienti dall’economia USA, attesi da diversi economisti, possano tornare a generare sfiducia sui mercati finanziari, mettendo in pericolo la risalita di Bitcoin.
In realtà il sentiment attuale è ancora positivo, ma le emozioni possono cambiare anche molto rapidamente, ed in caso di nuovi dati negativi il sentiment potrebbe anche tornare pessimista molto rapidamente.
Domani ad esempio sono attesi dati molto importanti riguardanti il mercato del lavoro statunitense, e potrebbero generare volatilità qualora non fossero in linea con le attese.
Resta anche da capire come si muoverà il DOllar Index, dato che ormai da diverse settimane sta lateralizzando senza una chiara direzionalità.