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Meta dice no al Bitcoin: bocciata la proposta di aggiungere criptovalute al bilancio

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Meta, il colosso tecnologico guidato da Mark Zuckerberg, ha recentemente respinto in modo schiacciante una proposta per il Bitcoin che avrebbe potuto segnare una svolta nella gestione delle sue riserve finanziarie. 

Durante l’ultima assemblea degli azionisti, è stata messa ai voti l’idea di convertire una parte dei 72 miliardi di dollari in contanti e equivalenti detenuti in bilancio in Bitcoin. Tuttavia, la risposta è stata un secco rifiuto.

Secondo un documento depositato il 28 maggio presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, solo 3,92 milioni di voti si sono espressi a favore della proposta, pari a un misero 0,08% del totale. 

Al contrario, quasi 5 miliardi di voti sono stati espressi contro l’iniziativa, segnando una netta opposizione da parte degli azionisti.

Una valanga di voti contrari alla proposta di investimento in Bitcoin per Meta 

L’idea di spingere Meta verso l’adozione del Bitcoin come riserva strategica non è nata all’interno dell’azienda. A proporla è stato Ethan Peck, noto sostenitore della criptovaluta e attualmente direttore per il Bitcoin presso la società di gestione patrimoniale Strive

Peck ha presentato la misura a gennaio, sostenendo che Meta dovrebbe diversificare le proprie riserve in risposta all’incertezza delle politiche monetarie globali.

Secondo Peck, il Bitcoin rappresenta una forma di “riserva strategica”, un vero e proprio “tesoretto aziendale” in grado di proteggere l’azienda dall’inflazione e dalle fluttuazioni del valore del dollaro. 

La proposta, tuttavia, non ha trovato terreno fertile tra gli investitori di Meta, che hanno preferito mantenere un approccio più tradizionale nella gestione delle finanze aziendali.

La campagna di Peck non si è limitata a Meta. Lo stesso tipo di proposta è stato presentato anche agli azionisti di Microsoft e Amazon, sempre per conto del National Center for Public Policy Research (NCPPR), un think tank conservatore. 

Anche in quel caso, la risposta non è stata favorevole. Gli azionisti di Microsoft hanno infatti già votato contro la misura, mentre Amazon non ha ancora espresso il proprio parere ufficiale.

Questa serie di iniziative fa parte di un tentativo più ampio di spingere le grandi aziende tecnologiche ad adottare Bitcoin come asset strategico, ma finora i risultati sono stati deludenti per i sostenitori della criptovaluta.

Nonostante il rifiuto di integrare il Bitcoin nel proprio bilancio, Meta non è del tutto estranea al mondo delle criptovalute e della blockchain. Nel 2019, l’azienda aveva annunciato il progetto Libra, una stablecoin globale sostenuta da un paniere di valute fiat. 

L’iniziativa, che aveva suscitato grande interesse e preoccupazione tra i regolatori, è stata successivamente rinominata Diem e infine abbandonata nel 2022 a causa di pressioni normative e difficoltà interne.

Un titolo in crescita nonostante il rifiuto

Anche se oggi Meta non detiene criptovalute nei propri bilanci, l’azienda ha continuato a esplorare soluzioni legate alla blockchain. 

All’inizio del 2024, sono emerse indiscrezioni secondo cui Meta starebbe valutando l’uso di stablecoin per facilitare i pagamenti all’interno delle sue piattaforme, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp. 

Tuttavia, la strategia complessiva dell’azienda in ambito crypto rimane ancora poco chiara. La decisione degli azionisti di respingere la proposta non sembra aver avuto un impatto negativo sul mercato. 

Al contrario, le azioni di Meta hanno registrato un aumento del 3,5% nella giornata di lunedì, raggiungendo un valore di 670,09 dollari per azione. 

Questo dato suggerisce che gli investitori continuano ad avere fiducia nella direzione strategica dell’azienda, anche senza l’inclusione del Bitcoin tra gli asset finanziari. Il verdetto degli azionisti di Meta riflette un approccio prudente e conservativo nei confronti delle criptovalute.

Nonostante la crescente popolarità del Bitcoin come bene rifugio e la sua adozione da parte di alcune aziende, come nel caso di MicroStrategy, molti grandi gruppi tecnologici preferiscono ancora mantenere una distanza di sicurezza.

Con 72 miliardi di dollari in liquidità a disposizione, Meta ha sicuramente la capacità di esplorare nuove strade. Tuttavia, la netta bocciatura della proposta di Peck indica che, almeno per ora, la priorità è la stabilità finanziaria piuttosto che l’innovazione ad alto rischio.

Conclusioni: il Bitcoin resta fuori dal bilancio di Meta

L’assemblea degli azionisti ha parlato chiaro: Bitcoin non entrerà nel bilancio di Meta. La proposta, seppur ambiziosa, non ha convinto gli investitori, che hanno preferito mantenere un profilo finanziario più tradizionale. 

Resta da vedere se in futuro il colosso tecnologico cambierà rotta, magari in risposta a mutamenti nel panorama economico globale o a nuove pressioni da parte del mercato.

Per ora, però, Meta continua a guardare al mondo delle criptovalute con interesse ma con cautela. Mantenendo così le sue riserve in contanti e lasciando il Bitcoin fuori dalla porta.