Gli azionisti clienti di Sabadell respingono l’offerta pubblica di acquisto di BBVA

Gli azionisti di Sabadell hanno votato pesantemente contro l’offerta pubblica di acquisto del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA), rivelando un altro livello di incertezza su una delle operazioni bancarie spagnole più pubblicizzate.
Più del 97% degli azionisti clienti della banca ha rifiutato l’offerta di BBVA, secondo i dati pubblicati martedì dalla banca catalana.
Sabadell ha dichiarato in un documento depositato presso la Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV) che coloro che hanno accettato l’accordo rappresentavano solo l’1,1% del capitale totale della banca.
Sabadell ha detto che l’altro 30,8% è capitale di proprietà di azionisti di minoranza che sono clienti della banca.
Secondo la proposta di BBVA, una nuova azione BBVA sarebbe stata scambiata ogni 4,8376 azioni Sabadell, un rapporto poco attraente per quasi tutti gli investitori.
I risultati, riportati per la prima volta da EFE, evidenziano il limitato sostegno di Sabadell all’acquisizione di tutte le azioni, che BBVA aveva descritto come una “fusione strategica” volta a integrare il frammentato settore bancario spagnolo.
La scarsa partecipazione alimenta le speculazioni su una seconda offerta
La mite accoglienza da parte dei piccoli investitori ha ravvivato l’incertezza sul successo dell’acquisizione, mentre tutti gli occhi sono ora puntati sulla CNMV, che venerdì rivelerà la percentuale di altri azionisti che hanno accettato l’offerta.
BBVA aveva subordinato la sua offerta all’ottenimento di almeno il 50% delle azioni di Sabadell.
Tuttavia, la banca ha affermato che potrebbe esserci ancora una seconda offerta in futuro se riuscirà a ottenere il sostegno di oltre il 30% degli azionisti.
Le norme regolamentari sostengono che, in tale situazione, una nuova offerta dovrebbe essere offerta interamente in contanti.
EFE ha citato una dichiarazione di BBVA, in cui si afferma che il suo consiglio di amministrazione deciderà se procedere o meno con una seconda offerta.
CNMV definirà il “prezzo equo” per ogni nuova offerta in contanti
Sarà necessaria l’approvazione normativa per convertire l’offerta originale di tutte le azioni in un equivalente in contanti.
Per ogni eventuale futura offerta in contanti, la CNMV deve agire come regolatore di quel “prezzo equo”, che non può essere inferiore a quello inizialmente offerto.
La scorsa settimana la CNMV ha definito “puramente congetturali” le speculazioni sul prezzo di una possibile nuova offerta.
L’autorità di regolamentazione ha sottolineato che stabilirà i parametri per stabilire una valutazione equa, per evitare che BBVA offra meno di quanto rappresentato dalla prima offerta in termini di mercato.
Sia gli investitori che gli analisti presteranno molta attenzione alla posizione dell’agenzia, poiché molti vedono l’impasse tra Sabadell e BBVA come un barometro per le regole ostili alle acquisizioni spagnole.
Divergenze di vedute tra le due banche
Le due banche sono ancora in disaccordo su come valutare qualsiasi nuova offerta.
BBVA sostiene che il prezzo deve rimanere lo stesso dell’offerta iniziale di tutte le azioni, mentre Sabadell sostiene che qualsiasi seconda offerta deve essere maggiore per soddisfare i criteri di equità.
Questa controversia sul valore complica la possibilità che l’acquisizione proceda ulteriormente.
Per il momento, l’inequivocabile rifiuto di Sabadell da parte della sua stessa clientela rappresenta un ostacolo sostanziale alle intenzioni di BBVA di espandere la propria portata attraverso l’acquisizione.